appena mi finisco kingdom heats termino il 4 va //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
le sottoscrizioni di spazio fanno cagare, del tipo non mi segnala quando scrivono nei mercatino :Morris82:
A tua grande richiesta (e non solo) ^^
Parte II
SILENT HILL 4
PARTE II (di 23 in stesura)
Breve commentario sugli elementi di gioco e gameplay di SH4
Lo spioncino della porta - l'occhio di Henry sul mondo esterno.
E' un forte legame con il reale di tipologia visiva/auditiva (un occhio che attento scruta cosa accade nel corridoio dinnanzi alla porta/prigione di Henry) portando inevitabilmente alla conclusione che Henry è prigioniero in UNA dimensione che sembra, assomiglia al suo appartamento ma che di fatto e molto probabilmente non è. Credo infatti che seguendo l'iter del gioco Henry si trovi in una dimensione cosidetta coassiale, le reti che usano come mezzo trasmissivo il cosidetto cavo coassiale possono estendersi solo per distanze limitate, così come la dimensione dell'appartamento di Henry e del relativo buco, che ha una ben precisa struttura, una sua metratura fittiza se così potremmo dire. Ma che è assolutamente estesa solo nello spazio limitrofo ad Henry ma ne contempla e assorbe le caratteristiche.
Ipotizzo che la vera stanza di Henry sia rimasta nella nostra dimensione, conosciuta dai fisici e dai quantistici come dimensione4 o meglio conosciuta come dimensione quadridimensionale. Lo spaziotempo in cui viviamo appare quadridimensionale. Convenzionalmente (e nella maggior parte dei casi pratici è ragionevole) si separa in tre dimensioni spaziali e una dimensione temporale. Possiamo muoverci in alto o in basso, a nord o a sud, a est o a ovest, e i movimenti in ogni direzione possono essere espressi in termini di questi tre movimenti. Un movimento verso il basso è equivalente a un movimento verso l'alto di una quantità negativa. Un movimento a nord-ovest è semplicemente una combinazione di un movimento a nord e di un movimento a ovest.
Il tempo è spesso indicato come 'quarta dimensione'. È in qualche modo differente dalle tre dimensioni spaziali dal momento che ne esiste solo una, e il movimento sembra possibile solo in una direzione. Al livello macroscopico i processi fisici non sono simmetrici rispetto al tempo. Invece a livello subatomico (scala di Planck), quasi tutti i processi fisici sono simmetrici rispetto al tempo (cioè le equazioni usate per descrivere questi processi sono le stesse indipendentemente dalla direzione del tempo), benché questo non implichi che le particelle subatomiche possano muoversi indietro nel tempo.
Postulati come la teoria delle stringhe ipotizzano che lo spazio in cui viviamo abbia molte più dimensioni (spesso 10, 11 o 26), ma che l'universo misurato lungo queste dimensioni aggiuntive abbia grandezza subatomica. Henry è dunque imprigionato in una dimensione della quadridimensionalità del nostro spazio-tempo, probabilmente anche SILENT HILL è una dimensione e non è un semplice luogo infestato.
I personaggi vengono risucchiati in una dimensione del tutto simile alla SH "normale" (una città abbandonata ed in rovina) in un certo senso la SH "infernale" ne conserva pure alcune carattristiche come la geografia urbana, ma non è la vera Silent Hill, è semplicemente una dimensione che deforma la cittadina del Toluca Lake e la trasfigura in un orrido agglomerato suburbano di carne e metallo gracchiante. Nello stesso modo è ipotizzabile che lo spioncino della porta di Henry è uno squarcio sulla dimensione "reale", l'unico suo ultimo appiglio alla "nostra" realtà. E' interessante notare come la stessa realtà di Henry che dobbiamo configurare nel suo appartamento, si sgretoli piano, piano con il procedere dell'avventura. La dimensione si sta allargando o restringendo attorno al protagonista ? L'impressione è che la DDC stia filtrando attraverso Henry nella sua realtà, ammettendo che l'appartamento sia in qualche modo (almeno in principio) esule da manifestazioni e/o contaminazioni è molto presente.
- La finestra dell'appartamento nella camera da letto di Henry è una sorta di strumento vincolato con il legame del "reale" e del quotidiano o quantomeno così parrebbe, visto che questo legame seppure sembri similare alla realtà è molto sottile, quasi si spezza come un filo di lana, non di seta. Non scende mai la notte completa, tutto sembra ripetersi fino alla nausea, in un istante, infinito ed eterno, cristallizzato e fossilizzato nel tempo. In realtà potremmo dire che questa "finestra sul mondo" (o sulla strada) è in stretta correlazione con la sfera del tempo "chronos", cioè con un parametro di tempo misurato con metodologie di linearità convenzionali, ma suddetti parametri "di linearità", ad una prima rapida analisi mancano quasi del tutto :
Che ore sono ?
E' dunque pomeriggio ?
E' forse mattina ?
Al giocatore viene dato l'unico strumento per delimitare o delineare il tempo di gioco finzionale trascorso : il save point. A questo punto viene da chiedersi se il tempo commisurato che appare segnato nel punto di salvataggio è ralazionato alla nostra partita o alla partita di Henry o forse è semplicemente simultaneo ?
Come nel racconto di King (Stephen) i Langolieri, i protagonisti di un volo vengono inghiottiti in una dimensione temporale, viaggiando in un mondo morto in cui il tempo sta per finire. I langolieri stanno arrivando, bestie indaffarate che, ogni giorno ora e minuto dell'eternità, si muovono tra questi mondi, mangiando chiunque e qualunque cosa incontrino. Sono delle entità senza volto, hanno solo una grande bocca con denti di squalo che ruotano come seghe elettriche, capaci di tagliare qualsiasi materiale di farlo passare. C'è pure un mediocre adattamento tv se volete dargli una possibilità.
THE WINDOW
Un altro aspetto di "realtà" della finestra sulla vita di Henry (e su quella della sua camera da letto) è il "voyerismo", lo spiare cioè (con anessi sessuali), scrutare senza intervenire, la spiccata tendenza a non farsi mai i fatti propri insomma...come nel gioiello filmico di Hitchcock "La finestra sul cortile" nel quale il protagonista era testimone di un delitto, direttamente dalla finestra di casa sua, così Henry è testimone di quello che accade proprio davanti alla sua finestra, uno stabile lì vicino, quasi attaccato all'edificio di Henry mostra una serie di finestre a vetri, una serie di squarci aperti nella vita di altri inquilini, forse amici, forse sconosciuti, cmq sia, vicini di casa di Henry o quantomeno qualcosa che lo ricordano da vicino.
E' incredibile la meticolosità con la quale gli sviluppatori di Konami hanno ricreato scene di vita quoitidiana, credibili e molto suggestive : c'è un tizio che fa guitar-air, una coppia che si sbaciucchia sul divano, un vecchio (?) che guarda la televisione e persino un tizio che come noi ci osserva nell'altra finestra...battendo come noi i pugni...in cerca anch'egli di una evasione da quell'inferno ? o siamo noi ? nella realtà VERA e non nella DDA ? Oppure tutti questi gesti li vedo solo io ?
(solo a volte appare e non ho ancora capito perchè, ne tantomeno le dinamiche per farlo apparire)
THE HOLE
- Il piccolo buco nella parete, nera e grigiastra, è un altro legame con un apparente reale, attraverso il quale, maliziosamente, potremo in qualunque momento spiare quella gran gnocca della nostra vicina di casa, Eileeen, lo scopo non ha dirette conseguenze sulla trama, e qui mi fermo, visto che lo sto rigiocando per la terza o quarta volta. Questa funzione di Peek (spiare di nascosto) ha una precisa contestualizzazione nel gioco e inoltre, è un classico loop-mentale al quale ogni giocatore deve concedere del tempo, se non altro per mera curiosità, ed eccoci dentro nuovamente la spirale del "voyerismo" o meglio del "Peping Tom" o "Peeping Henry" per semplice caso, per curiosità o cos'altro ?
Attraverso il piccolo foro nella parete della Room, dove si trovava in origine la pistola, è possibile spiare la nostra vicina di casa Eileen che, senza un ordine preciso, altro elemento straniante che destabilizza del tutto la concezione strutturata del tempo del giocatore, in un apparente disordine mentale, cronologico e ludico :
- si pulirà la faccia;
- si depilerà
- darà una pulita per terra;
- riderà da sola (presumo davanti alla TV...);
- fisserà il buco, e quindi noi..
- passeggerà nervosamente..
- dormirà, girandosi ogni tanto
- si metterà lo smalto per le unghie;
- Altro...(da sbloccare eh eh)
Oltre a lei, si può subito individuare Robbie the Rabbit, il pupazzo-feticcio di Silent Hill 3, questa volta sotto forma di peluche sul letto. Sarà sempre girato, ma in rare occasioni si girerà verso di noi, indicandoci...abbastanza creepy non trovate ? Vicino al buco dove si può spiare Eileen, nella Room, alcune crepe sul muro sembrano formare un figura, molto stilizzata, somigliante a Pyramid Head, anche questo dettaglio è un classico esempio di costruzione narrativa e diegetica sulla paura, noi non vediamo niente di certo o assoluto, sono le nostre forme mentali a dare corpo alla nostre fantasie visive.
E a propostito della "diegetica" (la parola non morde anzi è molto utile ai fini della nostra discussione)
E' interessante notare che questo capitolo di Silent Hill è assolutamente lontano dagli schemi "classici" della serie, in precedenza questo gioco non era stato pensato o sviluppato basandosi sulla saga di Silent Hill, doveva chiamarsi semplicemente THE ROOM. Questa dissonanza ludica ripercorre in diversi momenti durante il gioco.Si ha la netta sensazione che il titolo SILENT HILL ci sia stato appiccicato sopra senza poi tanta cura a conti fatti. In teoria, questo gioco doveva "vedersela" con Forbidden Siren, altro titolo di indubbio spessore artistico, assolutamente atipico come survival-horror, e di proprietà di Sony [2003].
Siren aveva scomodato una rilettura molto giapponese del cosidetto survival-horror, rilettura che era piaciuta molto al pubblico occidentale. E' probabile, anche se sono solo speculazioni, che le software house, sempre pronte a cambiare direzione ad ogni cima di vento, abbiano ponderato la possibilità di proporre qualcosa di effettivamente nuovo.
E' solo una ipotesi con la quale Sh4 può essere configurato.
Ciò invece che non sfugge è la matrice giapponese-horror di questo gioco.
Sh4 è costruito su una "forma" di paura modellata sul cosidetto J-Horror (i film giapponesi della paura, avete presente Ring ? Kairo ? Juon ?)
Ebbene, è bene distinguere brevemente le due forme mentis che a oltre 5o anni condizionano il cinema della paura da noi e sopratutto da loro :
Stati uniti ed Europa (l'occidente insomma) basa quasi esclusivamente (tranne qualche sporadico caso) il proprio cinema horror/pauroso sulla violenza, finzionale o meno. La modellazione invece della paura in Giappone si attua attraverso altri passaggi, altri motori della paura, più sottili ed invisibili, la solitudine, la vendetta, l'odio immotivato, il rancore.
Sadako è una creatura che uccide ma lo fa perchè ha subito violenza, Le anime di Kairo sono tristi e sole, Kayako e Toshio (Juon) prendono le persone perchè sono vittime, non carnefici. A dirla tutta questi film fanno parte del cosidetto sub-genere "saikoo-hora" (società mostruosa) La stessa terminologia "saiko-horaa" è di difficile traduzione, sopratutto con parametri di traduzione occidentali, volti perlopiù a centrare estattamente il senso della frase più che la sua essenza. Una probabile traduzione potrebbe essere "società mostruosa" o "società di bestie" e questa precisazione è proprio dovuta laddove la stessa concezione della paura in oriente è un riflesso condizionato alla vita di tutti i giorni e un attento monito ad una società [la "loro" ma anche la nostra] sempre più mostrosa che ingurgita, tra ciminiere e telefonini, innocenti bambine e le restituisce come ripugnanti mostri [sadako] oppure che trasforma inquietanti entità racchiuse nei computer, in deboli voci d'oltretomba che parlano direttamente alla coscienza di ognuno di noi [Kairo].Siamo concettualmente e diametralmente agli opposti.
A noi fa paura un grosso omone con l'accetta che ci insegue (generalizzo)
A loro una macchia sul muro che prende le fattezze di un volto.
Queste sono due distinte strategie diegetiche (e riecco il termine) della paura.
Ma non è finita, è una sensazione di immane isolamento dei protagonisti (come in Sh4) che rende così vive e pulsanti le storie J della paura e di conseguenza il giocato e vissuto di SH4.
)
e devo dire che è stato davvero bello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif. Paura ben poca (T'ho,al massimo un paio di momenti leggermente salienti e sorprendenti come
