Come promesso, la mia recensione su Suikoden III (è la prima che faccio e si nota: ci ho impiegato due ore e non escludo la presenza di qualche errore, però sono soddisfatto). Scritta su blocco note, perciò senza abbellimenti grafici.
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************ SUIKODEN III *************
* Terzo capitolo *
La storia di Suikoden III è ambientata quindici anni dopo le vicende del capitolo precedente. Questa volta si volta si va ad esplorare una regione differente nel mondo del gioco. In particolare, il gioco vede ben tre eroi, molto differenti dai Silent Heroes dei primi due titoli della saga.
- Hugo è un giovane ragazzo di Karaya (la stessa Karaya alleata con le Highlands in Suikoden II), figlio di un volto già noto. La sua è una vita tranquilla, ma quando gli viene chiesto di portare una lettera a Vinay Del Zexay, nella zona ovest del territorio, lui ed i suoi compagni d'avventura cominciano ad essere travolti in eventi inizialmente difficili da comprendere.
- Chris è un cavaliere di alto livello di Zexay, a comando dei sei cavalieri più importanti. Tutti l'acclamano, ma lei fatica ad accettare la figura di eroe che la gente le impone. La sua è una vita di devozione alla nazione e di battaglie. Il suo incarico è di recarsi nelle Grasslands per trovare un accordo con i capi dei sei villaggi in modo da fermare una guerra che potrebbe mietere molte vittime.
- Geddoe è un mercenario al servizio di Harmonia, così anche i suoi compagni. Personaggio che non ama parlare, ma che si lascia trasportare dallo spirito goliardico del suo gruppo. La vita da mercenario non è semplice e consiste nello spostarsi continuamente da un luogo all'altro in cerca di qualcosa da fare...
Tre protagonisti molto diversi fra di loro, nessuno più importante dell'altro, tutti allo stesso livello. Il gioco permette di scegliere quale avventura giocare da un menù denominato 'Trinity System'. Da lì si può assistere al prologo per ogni personaggio, che aiuta il giocatore a sentirsi incuriosito da un personaggio piuttosto che l'altro. Però, per giungere nella seconda parte del gioco, sarà necessario attraversare i cammini di tutti e tre gli eroi, scelta comprensibile considerato che seguendo un personaggio solo si perderebbero fasi molto importanti di sviluppo della trama.
* Reparto tecnico *
Il terzo capitolo della serie Suikoden appare visivamente differente dai precedenti. Non è tanto la potenza grafica della Playstation 2 rispetto alla console precedente a dare una nuova luce al titolo, quanto più un Character design diverso, più fantasy rispetto ai precedenti. Le ambientazioni di gioco hanno un buon numero di dettagli ed anche se con qualche somiglianza nelle varie zone si può dire che vi è una buona varietà d'insieme. Per quanto riguarda le battaglie, gli sfondi appaiono abbastanza spogli, ma le ottime animazioni delle magie runiche permettono di focalizzarsi sugli effetti speciali di queste.
Conviene fare il punto anche sulle visuali, con una telecamera dinamica che segue il giocatore in terza persona, ma che appare spesso imprecisa ed a volte irritante. Capita infatti di dover scalare un percorso di montagna e ritrovarsi bloccati fra le rocce per alcuni secondi prima di rendersi conto che non si sta andando nella giusta direzione. Per fortuna la mappa è d'aiuto a comprendere come muoversi e la relativa semplicità nel girare i dungeon evita che il problema diventi traumatico.
Le visuali spesso tradiscono anche durante le battaglie, dove lasciano uno zoom su un personaggio all'attacco, spesso impedendo di vedere quanti 'punti vita' gli altri personaggi stanno togliendo ai nemici, o viceversa. Invece, i duelli uno contro uno assumono un tono epico con il faccia a faccia fra i nemici ed una visuale capace di rendere scenografico ogni singolo attacco.
Musicalmente, il titolo è discontinuo rispetto ai precedenti dove vi erano similitudini più o meno marcate nel reparto sonoro. Suikoden III ad eccezione di un paio di brani è impostato differentemente, con un lavoro ottimo per quanto riguarda città e battle themes ma non sempre ispirato nei dungeon. Da segnalare le ottime musiche del villaggio di Karaya e di Vinay del Zexay.
* Personalizzazione e caratterizzazione *
Con più di sessanta personaggi utilizzabili in battaglia, rimane da chiedersi se gli sviluppatori siano stati in grado di dar loro una discreta differenza invece di cambiare soltanto l'aspetto fisico. Il lavoro svolto è ancora una volta di alto livello qualitativo, soprattutto grazie ad un'aggiunta nella serie, ovvero le Skills di ciascun personaggio. Esistono skills fisiche (che si imparano da insegnanti di Bujutsu, arti marziali) e skills magiche (che si imparano dai tutor). Oltre alle skills di base che si possono ottenere in qualsiasi momento e con completà libertà, ve ne sono alcune rispettive di certe classi di personaggi. Un personaggio abile nell'uso di arco o balestra tende ad imparare automaticamente la skill Sharpshoot, ovvero l'abilità 'cecchino'.
Ogni abilità, indifferentemente se di tipo fisico o magico, parte da un valore base E (il minimo grado) fino ad un massimo S (il massimo grado), che viene raggiunto soltanto in rari casi, quando un personaggio è davvero portato per quella abilità. Quindi, risulta utile ascoltare i consigli degli insegnanti che analizzano, anche se non sempre correttamente, quanto si può andare avanti nell'evoluzione della skill.
Quindi, la personalizzazione aggiunge ancora più differenza fra i vari personaggi e permette perfino di rivalutare personaggi 'riempitivi', che talvolta possono tornare utili con le proprie abilità.
Vi è infine un luogo importante della trama che può essere personalizzato completamente (chi ha giocato a titoli precedenti della saga può immaginare a cosa mi riferisco). Lo si può ingrandire, abbellire con ornamenti, statue ed altro ancora, inoltre vi risiedono tutti i personaggi reclutati. E diventa anche una fonte di mini-games spesso molto divertenti.
Sulla caratterizzazione il discorso si fa più complicato. 108 stelle del Destino, il trademark di Suikoden. Nei giochi precedenti, vi è un unico eroe e quindi un gruppo limitato di comprimari. Gli altri sono invece personaggi della trama oppure ingaggi secchi.
Tre personaggi, ognuno con dei seguagi differenti e capaci di ottenere spazio nella trama. Sicuramente, in Suikoden III è più facile riconoscere le stelle del Destino come personaggi della trama principale, tranne una ventina o poco più di personaggi casuali.
Il reclutamento passa dalle stelle automatiche che si ottengono proseguendo nel gioco a quelle non-automatiche da cercare e convincere ad unirsi.
Si passa dal semplice "vuoi seguirmi?" a duelli, sfide a carte e tante altre idee interessanti per spingere un personaggio a far parte del proprio gruppo. Non voglio svelare di più al riguardo perché risulta piacevole incontrare questi personaggi.
La visione d'insieme che si ottiene è molto buona, Suikoden III è sicuramente un gioco capace di dare interesse ai personaggi.
* Tanto divertimento... tante esplorazioni *
Come si era già visto in Suikoden II, vi sono tre differenti tipi di scontri: battaglia classica, duello 1 contro 1 e battaglia strategica.
Le battaglie di gioco si basano sulla scelta di sei personaggi pronti a combattere ed uno di supporto. I combattenti possono attaccare, difendersi, utilizzare rune oppure eseguire attacchi combo, specifici di certe combinazioni. Il gruppo si predispone su tre linee, ognuna con
un personaggio davanti ed uno dietro, riparato da chi lo 'protegge'. Per questa ragione conviene utilizzare una buona strategia nel sistemare i personaggi nella formazione adeguata, in modo da non rischiare di lasciare un abile mago colpito dai nemici e quindi impossibilitato a caricare la propria magia.
Il duello 1 contro 1 appare nello stile della morra cinese. Attacco batte difesa, difesa batte attacco speciale, attacco speciale batte attacco. Tuttavia non è una questione di fortuna, bensì di ragionamento. L'avversario anticipa la sua strategia con una breve frase, che bisogna interpretare nel modo corretto per non finire distrutti. Inoltre, vi è un'icona che indica chi è psicologicamente a sfavore. Parte da una situazione di equilibrio e con le prime mosse può favorire un personaggio piuttosto che l'altro.
Le battaglie strategiche sono rivoluzionate rispetto al gioco precedente. Vi è una scacchiera di movimento con alcuni cerchi in cui spostare le proprie truppe, ciascuna guidata da un leader. Questi cerchi possono comprendere alcune proprietà come "20% di danni subiti in meno in questa zona". I personaggi di supporto risultano utili con abilità quali la capacità di spostarsi più in fretta o altre tattiche differenti, oltre alle rune che tornano molto efficaci per attaccare a distanza i nemici. L'ingaggio frontale coincide con una battaglia simultata completamente simile a quella classica, con la possibilità di impostare attacco, difesa oppure far ritirare i personaggi quando la situazione si mette male.
Vi sono battaglie in cui perdere un personaggio significa perderlo per sempre, quindi occorre una grande preparazione e quindi un level-up dei personaggi che si intende utilizzare in queste battaglie (sempre se si intende terminare il gioco con tutte le stelle del Destino).
La trama è un'arma a doppio taglio del titolo. C'è il pericolo che possa deludere un veterano di Suikoden viste le tematiche differenti. Con tre eroi principali si assiste spesso allo stesso frammento di trama da punti di vista differenti. Spesso si tende a sapere cosa accadrà nella zona seguente perché si ha già giocato con un altro personaggio, quindi l'effetto sorpresa spesso svanisce a favore di un approcio psicologico dell'evento. Tuttavia, le sorprese non mancano, la trama inizialmente composta di tanti frammenti difficili da decifrare acquisisce sempre più valore durante il suo lento sviluppo. Tanti misteri, ma le risposte non mancano e sono in grado di soddisfare a fondo la curiosità dei giocatori. Inoltre, si viene spinti verso una scelta importante che condizionerà tutta la seconda fase del gioco, capace di dare senso al concetto di tre eroi differenti.
Purtroppo, quasi tutti i personaggi hanno una sola immagine mono-espressiva che quindi non permette di risaltare al meglio momenti divertenti o drammatici, mentre le espressioni facciali sono ben realizzate. Gioia, stupore, rabbia, malinconia si possono notare sui personaggi in modo marcato. Manca il Voice acting, quindi sono le musiche a reggere il ritmo di gioco.
Gli ambienti di gioco, che si tratti di dungeon o città, sono visitati un numero molto alto di volte. Alcuni dungeon comprendono una 'cassa del tesoro' normalmente situata nelle sue profondità e custodita da un mostro. La cassa dopo essere stata svuotata si rigenera in circa un'ora di tempo reale (di più se non è stata svuotata completamente), quindi si può tornare indietro, ma questo significa affrontare nuovamente un custode, che può essere o meno lo stesso mostro già affrontato in precedenza. Il senso di ripetitività è piuttosto alto, non vi sono molte tipologie di mostri diversi fra di loro. Questo può dare frustrazione ai giocatori meno pazienti, ma c'è da dire che seguendo soltanto la trama principale la ripetitività è più limitata.
Le cose da fare sono davvero tante, esclusi i vari capitoli opzionali sbloccabili la trama tiene occupati per almeno una trentina abbondante di ore, che spesso diventano cinquanta o anche di più se non si segue un ritmo incessante. Personalmente, puntanto a reclutare tutti i personaggi disponibili ed in una sola giocata, sono arrivato ad ottantacinque ore ore di gioco abbondante prima dell'ultimo punto di salvataggio.
Riguardo al discorso sulla localizzazione, da noi in Europa non è mai arrivato nei negozi, quindi è disponibile nella versione NTSC. La traduzione dal giapponese all'inglese è ricca di errori grammaticali, riconoscibili perfino da uno che non è madre lingua. Se non sapete beme l'inglese, vi perderete sicuramente molti aspetti della trama.
* Analisi finale *
Suikoden III è un gioco pieno di carisma, con alcuni personaggi veramente riusciti ed altri che possono risultare interessanti oppure irritanti secondo il punto di vista dei giocatori. Sicuramente dà una svolta allo stile di gioco (che però rimane a sè stante visti i titoli seguenti) e perciò appare come un Suikoden meno tradizionale e più aperto ad un approcio lento, ma appagante.
Recensione in breve:
+ tante cose da fare
+ tre (o più) punti di vista differenti per la storia
+ personalizzazione e caratterizzazione più forti dei titoli precedenti
+/- trama complicata che si chiarifica lentamente, meno incentrata su guerra e tradimenti che in passato
+/- assenza di un protagonista unico, possibilità di identificarsi in un character piuttosto che un altro
- visuali dinamiche non controllabili spesso irritanti
- questo dungeon l'ho già visto... e lo vedrò in continuazione!
- ai veterani di Suikoden può non piacere (in questo caso leggere bene la recensione)
- niente lingua italiana o disponibilità nei negozi europei
* Voti *
Grafica: 8
Sonoro: 7.5
Giocabilità: 7.5
Longevità: 9
Voto finale: 8
Voto soggettivo: 9