Alla domanda sulla multa di 113mila dollari ricevuta per
le sue recenti intemperanze a Cincinnati (due racchette spaccate e insulti al giudice di sedia nel match contro Khachanov) e sulle ripercussioni psicologiche in vista dello US Open, ha risposto così: “
L’ATP è un’associazione corrotta, per cui non ci perdo certo il sonno. Ma perché parliamo di qualcosa che è successo tre settimane fa, quando ho appena fatto a pezzi qualcuno nel primo turno di uno Slam?“. I toni tutt’altro che concilianti – considerando anche la recidività –
potrebbero a questo punto portargli provvedimenti disciplinari ancora più severi. La pesante sanzione economica, infatti, on ha chiuso del tutto il fascicolo a suo carico