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Mûrazôr
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Le idee poco chiare le hai te.Assolutamente vero. E' durato poco però. Gli altri, che erano in minoranza, con l'uso della violenza, insita nella loro cultura, li hanno cacciato a calci in ****.Anche lì, due culture diverse fra loro si sono scontrate.
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Il democratico razzista? E da quando? Hai le idee poco chiare.
Il Partito Democratico nacque come partito che tutelasse gli interessi dei grandi agrari del sud, tant'é che nella guerra di Secessione quelli che non volevano l'abolizione della schiavitù e sostenevano apertamente il razzismo erano...i democratici.
Lincoln era democratico secondo te? No, era un republican.
Quando iniziò l'industrializzazione tuttavia, i Republicans si schierarono sempre più sulla tutela dei diritti del grande capitale, dunque intellettuali e operai del nord cominciarono, per opposizione in un sistema bipolare, a votare democratico.
Questo non tolse che la base i democratici continuarono a conservarla nel Sud, con i voti degli ormai ex proprietari schiavisti, in Texas, Alabama, Utah, e tutti quei bei posti, ora republicans.
L'ambiguità si mantenne per gran parte del Novecento, fino allo stesso Franklin D. Roosevelt, democratico, il quale dovette giocare molto su questo (con gli intellettuali che chiedevano parità di diritti e la sua base elettorale razzista del sud che non avrebbe mai appoggiato una cosa del genere).
Basti un episodio: Roosevelt, per convenienza politica, rifiutò di incontrarsi con Jesse Owens, vincitore nero alla corsa nelle olimpiadi di Berlino del '36.
Dopodiché questa ambiguità si mantenne (e fu infine superata) solo con Kennedy: l'episodio chiave si presentò quando, in piena lotta per i diritti dei neri, il senatore democratico dell'Alabama si piazzò davanti ad un'Università per impedire ai neri l'iscrizione.
Da quel momento Kennedy condannò apertamente il razzismo, e la svolta "progressista" dei democratici fu piena.
Spero di esser stato chiaro.
Ah, e la prossima volta ricordati che io all'Università, studio Storia.