Ogni volta che leggo queste discussioni rabbrividisco. Secondo me fintanto che una sceneggiatura come quella di TLoU2 verrà elevata a "massima esperienza narrativa" del genere, o con un altisonante "apice di scrittura", il videogioco rischia di svilire il suo potenziale all'interno dei linguaggi espressivi contemporanei, specie ad occhi esterni e superficiali.

Ma soprattutto benvenuti nel 2021, quasi 2022. Ci sono grossomodo 30 anni di storia del videogioco per constatare quanto questo media, del quale
forse ci si riempie la bocca troppo spesso senza averne una solida e grossa visione di insieme, abbia ampiamente mostrato maturità di tematiche, sottigliezze nei veicoli narrativi e personaggi finemente sfaccettati, senza relegare nessuno dei punti prima citati a facilonerie da scrittori/registi/sceneggiatori novelli. Se TLoU2 fosse veramente la suggellazione di tale percorso staremmo alla frutta...ma personalmente ritengo non sia affatto così.
Poi a questo aggiungiamoci i portavoce di oggettività prive di qualsivoglia analisi critica (su qualunque fronte eh, da affossamenti totali ad elogi vuoti), e stiamo a cavallo.
Fortunatamente ho trovato che il gameplay, che è un tassello altrettanto fondamentale nell'esperienza, valga da solo il prezzo del biglietto, inoltre visivamente possiede momenti di altissimo pregio, specie quando valorizzati da set piece ben riusciti.