Finalmente ho assorbito tutti gli schiaffi presi nel gioco, tant'è che ieri ho trovato la forza di ricominciarlo e credo che la seconda run sarà interessantissima sotto molti punti di vista.
Inizio col dire PART II è tutto tranne che un more of the same, e non era una cosa così scontata.
Potevano tranquillamente fare qualche miglioria qua e là al gameplay, sistemare l'IA, pompare la grafica, darci una trama basata sulla vendetta con la struttura simil-episodica del primo gioco e un finale strappalacrime.
Qui non solo hanno migliorato ogni singola componente, assemblando un prodotto maestoso, ma nella maggior parte dei casi hanno settato nuovi standard alzando la cosiddetta asticella.
Non esiste un gioco di questo genere che abbia valori produttivi così elevati. Mai un asset riciclato, neanche lontanamente.
Dopo 20/25/30 ore si scoprono nuove meccaniche e si rimane a bocca aperta ancora, e ancora, e ancora.
I ND, che hanno dimostrato con gli Uncharted di essere maestri nel level design, hanno fatto un passo avanti che ha dell'incredibile.
Il vero miracolo è che un gioco "lineare" così longevo, nonostante la comunque apprezzata mappa aperta già sperimentata in Uncharted (ma che qui grazie ai documenti e alla necessità di farmare risorse trova una collocazione molto più sensata), sia riuscito a sorprendermi ora dopo ora, sezione dopo sezione, e ad allontanare il pericolo noia mutando continuamente, eccezion fatta per la parte centrale con un po' troppe passeggiate necessarie a scopi narrativi.
Le arene poi, sono studiate nei minimi dettagli.
Hanno una conformazione e finalmente anche una verticalità (presa in prestito da Uncharted) che permette di variare continuamente approcci con naturalezza totale, giocando al gatto e al topo col nemico passando da predatori a preda in un batter d'occhio.
La fisica dei colpi e del corpo a corpo, le hit box, la varietà di armi ampliata (finalmente il silenziatore e un arco utile alla causa), il crafting in tempo reale, la possibilità di sdraiarsi e usare l'ambiente circostante a proprio vantaggio, e soprattutto le schivate, sulle quali avevo qualche riserva, ma che mai mi sarei immaginato potessero essere implementate così bene in un TPS.
Un mix che non ha eguali, che rende gli scontri sempre diversi tra loro. Tutto al posto giusto.
Il primo The Last Of Us già aveva una grandissimo potenziale nel gameplay, espresso solo a tratti, gli mancava solo di raggiungere la tanto agognata "perfezione" nelle varie componenti.
Fortunatamente il tutto è accompagnato da notevoli miglioramenti all'IA.
Buona quella amica, con grossi passi avanti rispetto alla Ellie invisibile del primo, ottima quella degli infetti, straordinaria quella degli umani.
Ovviamente si può rompere, non sarà totalmente esente da piccoli bug, ma non ho memoria di un gioco con un'IA così avanzata.
Se questo dovesse divenire lo standard nella nuova generazione (ne dubito) allora sì che dovremmo esultare.
Martellanti le ricerche dei WLF, con la variabile cani a rendere ancora più imprevedibili gli scontri.
La seconda fazione che si incontra, oltre ad essere concettualmente straordinaria e fortunatamente approfondita anche a livello di lore, ha tattiche completamente diverse.
Difficilmente dimenticherò il primo contatto con loro.
Con mia sorpresa c'è stata anche una grandissima attenzione alle parti horror. Gli infetti sono protagonisti assoluti (con qualche sorpresa) e la maggior presenza degli Stalker è stata una benedizione.
La seconda parte del gioco, poi, in certi momenti sembra quasi un viaggio all'inferno.
Miglioramenti anche nei, seppur semplici, enigmi ambientali. Questa volta meno banali e meno ripetitivi.
Un plauso anche al sound design, stupefacente e spesso mai curato a dovere nei giochi. Sono riusciti a superare i limiti hardware dandoci un assaggio di next gen con qualche stregoneria.
Ovviamente Baker, la Johnson e la Bailey hanno fatto un lavorone, l'ho giocato in inglese e non me ne sono pentito.
Su Santaolalla poco da dire, un artista meraviglioso che accompagna i tanti silenzi del gioco pizzicando la chitarra nei momenti più rappresentativi.
Graficamente eccellente, come da tradizione ND. Magari non avrà l'impatto di altri giochi che si prestano maggiormente a mostrare i muscoli grazie ad art design meno "realistici" e meno "sporchi", ma tecnicamente è un vero e proprio miracolo che raggiunge vette impensabili sul fronte illuminazione, dettagli e animazioni facciali e non.
Inutile dilungarmi su questo perchè basta giocarlo per capire che hanno fatto un lavoro inumano e soprattutto al servizio del gameplay.
Tutto questo per dire che TLOU è prima di tutto è un video
gioco, e fa di tutto per essere uno dei migliori videogiochi di sempre.
Nonostante la narrativa sia preponderante, tutto è al servizio della giocabilità e del divertimento. Un prodotto di intrattenimento a tutto tondo.
Come "difetti" mi viene da citare:
- La forse eccessiva abbondanza di risorse, anche a difficoltà più alte.
- L'inaspettato numero risicato di tipologie di uccisioni stealth, se rapportato al resto del comparto animazioni.
- Qualche fase di camminata di troppo, come dicevo necessaria per scopi narrativi, ma da testare durante la rigiocabilità.
- Un ritmo un po' troppo lento nella fase centrale dell'avventura.
- L'inspiegabile (?) scelta di non poter ridurre l'effetto grana, nonostante la scelta stilistica sia azzeccata. Qui mi fido di qualche commento letto qua e là, io sinceramente non l'ho trovata invasiva.
- L'impossibilità di poter switchare tra mattone e bottiglia. (

)
- Il design degli Shambler, a mio avviso, troppo simile a quello del Bloater.
- Il fatto che stia cercando il pelo nell'uovo per inventarmi difetti.
Della narrativa e della trama si sta parlando già abbondantemente, quindi non mi dilungherò e non entrerò nei dettagli.
Parto dicendo due cose.
La prima è che non sopporto che uno sceneggiatore venga difeso a prescindere per la famosa "libertà creativa". Non è che una scelta, in quanto autoriale, debba essere per forza digerita da chiunque.
Io fruitore posso tranquillamente ritenere tale scelta una puttanata cosmica e devo avere la libertà di esternarlo. Ovviamente non è questo il caso.
La seconda è che le discussioni su LGBT, politica, e compagnia bella, perdonatemi, ma trovo che siano tutta aria fritta.
Posso solo dire che ho trovato la solita potenza narrativa di ND, capaci in poche ore di caratterizzare personaggi e tratteggiare le loro sfumature con assoluta naturalezza.
Il tutto accompagnato da una regia clamorosa.
La trama, invece, pur rimanendo ancorata ad un racconto tutto sommato semplice, è tanto differente rispetto al primo capitolo, quanto perfettamente integrata nel mondo di The Last Of Us.
Nessun buco narrativo, nessuna svista, forse solo qualche piccola forzatura necessaria a portare gli eventi verso una precisa direzione. Qualcosa di riscontrabile nel 99,9% dei racconti.
Ci sono inoltre una marea di punti di contatto con il primo capitolo, soprattutto nella seconda metà, magari non visibili da subito, ma decisamente presenti.
Sicuramente le
scelte narrative (perchè di questo si parla) sono e saranno destinate a dividere. Lo sapeva Naughty Dog, lo sa chi critica, lo sa chi apprezza.
Molta gente non apprezzerà per partito preso, molta gente non riuscirà a empatizzare con i personaggi o magari farà fatica ad andare avanti, molta gente non sarà sensibile ai temi trattati, molta gente scriveva, scrive e scriverà puttanate (e questo lo abbiamo appreso da prima del D1

).
Molta gente, semplicemente, si aspettava tutt'altro ed è stata colta alla sprovvista.
A metà gioco io stesso ho avuto molta paura di questa scelta, complice anche una leggera flessione di ritmo, ma col passare delle ore mi sono lasciato trascinare dagli eventi e alla fine ho scoperto dei personaggi meravigliosi ed è lì che forse ho vissuto alcune delle scene più iconiche del gioco.
Se dovessi fare un esempio direi che Part II sta a Part I come Better Call Saul sta a Breaking Bad, citando una delle mie serie tv preferite.
Un racconto più intimo, più crudo, forse meno spettacolare e meno sentimentale, che cerca di scavare nel profondo dell'animo dei protagonisti.
Più che una storia di vendetta io la definirei la storia di un'ossessione e di quanto questa ossessione possa portare in un baratro senza uscita.
Il finale, senza fare spoiler, è tanto brutale verso il giocatore quanto perfetto nella sua messa in scena.
Per alcuni forse potrebbe risultare inizialmente anticlimatico (come quello, comunque immenso, del primo?), ma perfettamente in linea con il "messaggio" voluto dare da Naughty Dog, che lascia comunque al giocatore la scelta di avere una propria opinione senza dare giudizi netti.
Messaggio personalmente arrivato forte e chiaro.
In particolare mi sono successe due cose che mi hanno fatto amare la parte finale.
Ho provato soprattutto pena, tanta pena, ed è stato forse l'unico videogioco in cui ho fatto seriamente fatica a premere dei tasti.
Sono arrivato alla fine stanco, stremato, e forse era questo l'intento degli sviluppatori.
Rabbia, odio, amore, pena, a tratti disgusto. Non c'è giusto o sbagliato nel mondo di TLOU, ci sono scelte con cui convivere. E le conseguenze di tali scelte.
In ogni caso confermo quello che dicevo a caldo:
Part II è un prodotto unico, di cui l'industria tutta aveva bisogno per fare un ulteriore passo in avanti, di cui si discuterà per moltissimo tempo.
Un'opera che paradossalmente si nutrirà anche delle persone a cui legittimamente non è piaciuto, perché difficilmente può lasciare indifferente.
Niente classifiche o voti, arrivati a questo punto valgono poco.
Ovviamente per molti sarà il gioco della generazione, perchè ha tutte le qualità per esserlo e nel suo genere sarà il punto di riferimento futuro. Per altri invece potrebbe risultare un po' pesante o addirittura non tutti, come già stiamo notando, potrebbero apprezzare le scelte narrative di Druckmann e soci.
Note a margine:
- Ho amato il multiplayer del primo per la sua originalità, ma non ero particolarmente in attesa per un eventuale "Factions", visto che non avrei tempo da dedicargli.
Beh, datemelo ORA. Questo gameplay merita ore e ore di approfondimento, anche contro avversari umani.
- La modalità realismo è necessaria, speriamo non tardi ad arrivare.
- Ho appena iniziato la seconda run in italiano ma già mi sento di dover fare i complimenti per l'adattamento. Gea Riva è davvero brava.
- L'accessibilità di questo gioco deve essere uno standard per tutti.
- Voglio comprare una chitarra.