mi sono preso un pò di tempo per pensare bene a come giudicare The Last of Us e penso di essere arrivato al poter riassumere tutto in un aggettivo: generazionale.
è difficile spiegare a parole perchè The Last of Us è sicuramente uno dei titoli che caratterizzerà il ricordo di questa gen.
si potrebbe citare il profilo tecnico, visto il miracolo di far girare questo pòpò di roba su un hardware che ha 7 anni (non senza sbavature, ma assolutamente marginali di fronte alla maestosità di un lavoro meticoloso e pazzesco a livello di dettagli e sistema di illuminazione), con buona pace della legge di Moore.
si potrebbe citare il sonoro, sempre grandioso, calzante e quantomeno evocativo nel fornire la giusta atmosfera al mondo di gioco.
si potrebbe citare la storia: forte, disillusa, amara, con un finale che ne è l'esatto coronamento e che ben prende le distanze da qualsivoglia pacchianata da blockbusterone hollywoodiano. Proprio il finale ha il pregio incontrovertibile che riesce in quello che un'opera dovrebbe sempre fare al momento dei titoli di coda: far pensare, spingendosi anche oltre, al tenere il cervello in elaborazione e in riflessione anche dopo aver spento la console.
si potrebbe citare la narrativa, che raggiunge uno dei punti più alti di sempre, nella gestione dei protagonisti, della loro relazione e dei loro dialoghi. raramente s'è visto un legame così viscerale trasmesso al player da parte di 2 personaggi virtuali. di coppie ludiche che funzionano se ne sono viste tante, ma è sempre bello quando si riesca ad andare oltre una mera funzionalità in termini di storia e di gameplay e quando si riesce a trasmettere loro un qualcosa di vivo e credibile, che non può non far scattare l'empatia in coloro per i quali le storie non sono un mero riempitivo, ma un valore fondamentale in determinate opere che vogliono veicolare un messaggio ed un'esperienza di un certo tipo.
si potrebbe citare il gameplay che, forte di un'eccellente IA (che pure saltuariamente concede delle sbavature con comportamenti tipici da IA farlocca [personalmente, m'è capitato 2 volte in 18 ore], ma che per la maggior parte del tempo possiede delle routine fantastiche) e di un gameplay pieno di opportunità ed alternative di approccio (ogni arma è realmente diversa, trasmette sensazioni concrete ed armi come l'arco, le molotov e le bombe raggiungono un livello di feeling d'uso che mai s'era visto prima... sfido chiunque a trovare un altro gioco in cui l'uso di una molotov è così gratificante o effettivamente utile, ad esempio), rende ogni sezione di gioco un'esperienza da vivere intensamente (di certo, non il cercare il meccanismo broken a tutti i costi per arrivare in fondo).
si potrebbe citare il design generale del mondo di gioco, che è il perfetto sfondo nel quale la storia si sviluppa: credibile, triste, decadante, violento. (mi spiace per chi, a tal proposito, si ferma ed esempio sull'amletico quesito della benzina evaporata [Leonard m'ha prestato il cartello "sarcasm"], perchè è evidente che si guarda la scheggia e non la trave).
Insomma, se si dovessero analizzare ogni singolo elemento per il quale l'ultima opera di Naughty Dog è un capolavoro, se ne potrebbe parlare per ore.
Quello che è certo è che ci troviamo di fronte ad un capolavoro di rara bellezza, supportato da un gameplay magnetico, da un comparto audio e tecnico di livello assoluto e da una storia cruda con 2 dei migliori protagonisti che questa gen ha visto nascere.
Parentesi finale sul famoso numerino: ho imparato negli anni e con l'esperienza (diretta e non, soprattutto da quando seguo il forum) che farsi vincolare da un numerino in fondo ad un wall'o'text è la via diretta al giocare male e al perdersi determinate esperienze (vuoi per hype, vuoi per giochi evitati di netto perchè non raggiungono una "quota di sbarramento"). Si è fatto e si fa tutt'ora un gran parlare dei perfect score a TLoU... ma più che farsi le seghe mentali sul merito di aver preso un 10, un 9.5 o un 9, perchè non vivere un'esperienza ludica cercando di trascendere dalla matematica e godendosi effettivamente il gioco, piuttosto che cercare il famoso pelo nell'uovo per muovere critiche? Ci sta muovere critiche, per carità ma... ma perdendosi nel contempo il valore del media? Secondo me insomma, andrebbe trovato un giusto equilibrio nei confronti delle review, dei numeri e della critica (lecita o a tutti i costi), una sorta di aurea mediocritas videoludica, con il beneplacito di Orazio e delle sue Odi.
E' il motivo per cui non do più numeretti alle mie analisi... posto che se proprio dovessi darli, non assegnerei il 10 alla perfezione tecnica assoluta (che è irraggiungibile per chiunque, sia se ti chiami Valve sia se ti chiami Naughty Dog), ma al valore assoluto dell'esperienza ludica complessivamente considerata nella sua identità (un mio ipotetico 10 assegnato ad un Portal 2 si baserebbe su una intrinsecità diversa rispetto al mio ipotetico 10 dato a Bayonetta)... e TLoU non potrebbe non meritare un perfect score da questo punto di vista e con un metro tarato su questi principi e presupposti.