Finito poco fa. Nel complesso l'ho trovato un remake/sequel un po' sciatto, ma comunque un gioco discretamente buono.
Uno degli aspetti che più mi sono piaciuti è stato l'Overworld, bello zeppo di segreti, collezionabili, minigiochi e sub-quest: la componente esplorativa m'ha soddisfatto appieno, portandomi a sopprassedere tranquillamente sul "riciclo" degli Overworld.
Anche sotto il comparto sonoro hanno svolto un lavoro più che buono: ovviamente è più farina del sacco di A Link to the Past, che vanta alcuni fra i brani migliori della saga (Death Mountain, Hyrule Castle, Dark World), ma i rispettivi arrangiamenti son stati curati decisamente bene. Non son quindi elogi esattamente di pertinenza del titolo in questione, ma vanno fatti comunque: le musiche sono a dir poco splendide. Intendendomene pochissimo di musica, non posso scendere in analisi tecniche, ma posso comunque asserire che non solo sono maestralmente composte, ma anche azzeccattisime rispetto contesto: la maestosità del castello di Hyrule ritratta perfettamente dal rispettivo brano, così come l'imprevia scalata sulle pendici della Death Mountain. Davvero un lavoro sublime, anni luci avanti rispetto alle musichette in-game di Skyward Sword.
I problemi iniziano con il fatto che, secondo me, la bellezza del Gameplay di Zelda si articoli in due fattori principali: esplorazione e dungeon, ed è proprio in questi ultimi che il titolo scade notevolmente.
Innanzitutto gli enigmi sono semplicissimi ed elementari, specialmente per il fatto che i Dungeon son costruiti per esesre rigorosamente mono-oggetto: qualunque sia la stanza che si ritrova di fronte, si sa per certo che la risoluzione sta nell'utilizzo dell'oggetto che è servito per l'ingresso del Dungeon (ed in modo palesemente palese, tra l'altro), o al limite con l'ausilio dell'onnipresente feature del Link-Parete.
Secondariamente, il Level Design generalmente è piuttosto banale, con piani a compartimenti stagni (interconnessi pochissimo) ed una scarsissima dispersività, che porta ad una progressione davvero troppo lineare e scontata. Il tutto fatta eccezione per 2-3 Dungeon: il Santuario dell'Ombra e le Rovine di Ghiaccio, che con una struttura un po' più articolata, dispersiva ed interconnessa rendono la sfida leggermente più interessante.
Ma per il resto, i Dungeon li ho trovati di una facilità mostruosa: per dire, in 8 degli 11 Dungeon andavo avanti spedito come se li avessi già giocati, mentre in Ocarina of Time mi bloccavo spesso e volentieri nonostante fosse la terza volta che ci giocavo.
Carina ed originale la feature Link-Parete, peccato che dopo 2-3 Dungeon il suo utilizzo diventa più una routine che un lavoro d'ingegno, in quanto gli utilizzi son sempre gli stessi, nelle stesse "telefonatissime" situazioni (entra nel pertugio, raggiungi una piatttaforma, e al limite ruota con la parete).
Sarebbe stato meglio se, sotto questo aspetto, avessero proposto un remake più integrale da A Link to The Past, un po' come fatto con l'Overworld: insomma, gli stessi Dungeon belli tosti dell'originale, con anche 3-4 Dungeon Extra, belli articolati ed incentrati sulla nuova feature.
Quanto alla meccanica del noleggio, non l'ho trovata né bella né brutta, ma semplicemente inutile. O meglio, una grande occasione sprecata, per come l'hanno sviluppata. Innanzitutto per la difficoltà ridicola dei nemici, che porta ad un rischio di perdita degli strumenti praticamente nullo (mettere disponibile la modalità Eroica fin da subito no?), ed inoltre per la smodata frequenza con cui in questo capitolo sono distribuite le rupie, che porta a svuotare gli scaffali del povero Lavio in men che non si dica.
Ma sopratutto, sarebbe stato un ottimo spunto per slegare i Dungeon dal Design mono-oggetto a cui sono soggetti un po' tutti li ultimi capitoli di Zelda: si sarebbe potuto passare ad un Design più "libero", con Dungeon aperti a moletplici soluzioni in base agli strumenti che si hanno dietro, via via dagli enigmi sempre pià complessi... ma niente di tutto questo, e anzi s'è seguita la filosofia diametralmente opposta.
Quanto alla barra dell'Energìa ricaricabile legata all'utilizzo di tutti gli oggetti, l'ho trovata decisamente sbilanciata: limitante per quegli oggetti dalla scarsa potenza (il Boomerang, l'Arpione), sbilancatissima per gli oggetti più potenti, come il Bastone del Fuoco, che ricaricandosi rende il personagio pressoché invincibile.
Tuttavia, arrivato alla sezione finale sono riusciti a meravigliarmi. Il Dungeon finale è stato bellissimo, con enigmi meno intuitivi ed originali, una struttura un minimo più libera ed articolata, ed una colonna sonora ad intensità progressiva che mi ha lasciato a bocca aperta. E nel finale la trama raggiunge vette impensate, per gli standard della serie, sia in termini di "complessità" dell'intreccio che di colpi di scena: uno dei finali migliori della saga, a mio avviso.
Nel complesso, comunque, tra alti e bassi il titolo mi è piaciuto abbastanza //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif