No, scrivendo questo "Prendi Kamiya: ha creato sia Okami, gioco dal gusto raffinato e poetico, che Bayonetta, gioco dal gusto tamarro e aggressivo.
In questo caso entrambi due gioconi, ma sono agli antipodi per natura, ed è impensabile che chiunque abbia amato il primo amerà anche il secondo." sembra che se ami il primo, è molto improbabile - se non impossibile - che ti piaccia il secondo. E questo è errato, appunto. Poi con il post che hai fatto adesso, hai specificato meglio il discorso.
Comunque non sono assolutamente d'accordo. Un autore - così come uno chef - sperimenta, ed è giusto così. Se si fermassero a fare sempre la solita solfa, stancherebbe molto presto. (sia loro che noi)
Parlando di cucina, se mi piace lo stile di cucina di Cracco, probabilmente potrebbe farmi piacere un piatto che prima non mi faceva impazzire. (che ne so, magari con qualche ingrediente segreto)
Il mio discorso è: ho amato 4/5 titoli (seppur alcuni molto diversi fra loro) di Kamiya da quanto ha cominciato a fare il director, non vedo il perché NON avere fiducia e/o essere curiosi di un suo nuovo gioco. (o comunque di non acquistarlo ad occhi chiusi, ecco)
Per quello ho parlato di registi, molte volte sperimentano generi diversi, ma il nome conta eccome. Non perché siano infallibili, ma semplicemente perché: la regia, lo stile, quello che hanno da dire insomma, questa coerenza narrativa - seppure per generi diversi - può invogliare una persona, a cui son piaciuti i precedenti lavori di quel regista, ad accorrere al cinema per un suo nuovo film.
Ecco, personalmente lo stesso discorso lo applico sui videogiochi. Ti dico, non ci vedo nulla di male, anzi. Poi magari sarò strano io
Non lo so, sinceramente mi sembra un tuo limite pensare che un director/regista/cuoco non possa farmi piacere un qualcosa di diverso dal solito.