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Ho spostato tutti i post sulla questione Hamas e Israele nel Topic Geopolitico


I post sul tema scritti qui nel Topic Politico da ora in poi verranno cancellati
 
Ultima modifica:


Le due notizie negli screen postati contengono più verità di quante non appaiono a prima vista e l'autore del tweet -che non conosco- sembra comprenderle molto bene.
 


Luigi "Senza vergogna" Martin ❣️


Tassare gli extra profitti speculativi in settori essenziali per il benessere di una popolazione dovrebbe essere pratica comune per quantro mi riguarda.

E sto genio ovviamente è contrario, tirando fuori il classico terrorismo psicologico " imprenditori ed autonomi state attenti " :facepalm:
 
dio mio questi geni dell’economia quando non sanno neanche differenziare settori essenziali da settori extra (passatemi il termine)
Poi qualcuno mi spiega come fa ad andare in passivo una banca quando si parla di Mutuo e prestito, cioe io faccio un prestito e mi da i soldi la banca al posto di pagarla io? 🤣🤣
Si stanno tassando gli extra profitti solo sui tassi di mutuo europei, non su altro
 
Tassare gli extra profitti speculativi in settori essenziali per il benessere di una popolazione dovrebbe essere pratica comune per quantro mi riguarda.

E sto genio ovviamente è contrario, tirando fuori il classico terrorismo psicologico " imprenditori ed autonomi state attenti " :facepalm:
Quali sarebbero i vantaggi di questa tassazione extra?
 
Non so se avete seguito le dichiarazioni rilasciate all'uscita del vertice fra governo e opposizione sul salario minimo. In sintesi gli esponenti dell'opposizione dicono che il governo non ha presentato una proposta alternativa, che Meloni non ha le idee chiare, che loro (esponenti dell'opposizione) hanno risposto punto per punto ad ogni dubbio sollevato dal governo, che il governo non ha detto no ma nemmeno sì, e Calenda ha detto che comunque "nessuno ha sbattuto la porta"; mentre il governo con Tajani ha detto "noi vogliamo salari ricchi (?)" e Meloni già nel diario online aveva detto che il salario minimo "rischia di diventare sostitutivo e non aggiuntivo", ora ha anche detto che può diventare "controproducente" e comunque vuole coinvolgere il CNEL, ma Della Vedova dice che in commissione hanno già discusso per quattro mesi, e c'è stata anche un'audizione presso il CNEL.


Ma nel 2019 coloro che oggi stanno al governo erano di un altro avviso:


:lebron:
Quali sarebbero i vantaggi di questa tassazione extra?
Raccogliere un gettito stimato dai "tecnici" a 2-3 miliardi da destinare, secondo Salvini (finora mi pare che abbiamo solo la sua dichiarazione), a "misure sui mutui per la prima casa e per il taglio delle tasse" (abbattimento del cuneo fiscale?). Non è dato sapere con quali criteri e modalità.


Le due notizie negli screen postati contengono più verità di quante non appaiono a prima vista e l'autore del tweet -che non conosco- sembra comprenderle molto bene.

Ryanair è quella del dumping sociale. E non è la prima minaccia (in questo caso con annesso ricatto) che fanno a governo ed enti pubblici, giusto? Comunque questo qui sotto è un articolo a mio giudizio complessivamente corretto:


Ed eccola qui la minaccia ancora più esplicita:


Se interessa a qualcuno si potrebbe aprire un topic sul Sahel o direttamente sull'Africa, cose da postare ne avrei.
Dovrebbero diminuire i tassi dei mutui e le spese sulle materie prime in generale.
Spese sulle materie prime?
dio mio questi geni dell’economia quando non sanno neanche differenziare settori essenziali da settori extra (passatemi il termine)
Poi qualcuno mi spiega come fa ad andare in passivo una banca quando si parla di Mutuo e prestito, cioe io faccio un prestito e mi da i soldi la banca al posto di pagarla io? 🤣🤣
Si stanno tassando gli extra profitti solo sui tassi di mutuo europei, non su altro
Con un mutuo a tassi negativi come li ha messi a disposizione Jyske Bank (Danimarca) teoricamente sì, ma è un caso singolare. :asd: Teoricamente, perché tra commissioni e oneri leggo che è probabile che il cliente finisca per restituire comunque un po' di più di quanto ha preso in prestito. E poi non prevede interessi per i conti deposito.

A proposito di commissioni a questo punto mi domando perché il governo non sia intervenuto anche su quelle (intendo subito, non con eventuali emendamenti) come ha fatto Sanchez l'anno scorso. Perché incidono poco?

Per quanto riguarda i rischi crea un problema nei confronti degli investitori stranieri o no?


E visto che il margine di interesse non è propriamente un "profitto" ma solo una voce per la formazione degli utili nel conto economico, col fatto che rappresenta la base di questa tassazione "si colpiscono gli istituti di credito in modo differente, violando il principio della par condicio per le imposte sugli utili"? Così sostiene un economista, Alessandro Penati, su Domani. Poi si appella al fatto che sia retroattiva, "violando così un altro principio base di ogni sistema impositivo". Ma la dottrina del diritto tributario non prevede la retroattività impropria?

Comunque qui la situazione in Europa:


E qui in un paragrafo centrale sono riportati casi precedenti in cui è stato superato il vaglio di legittimità:


E qui in fondo si parla di moral hazard:


Al di là di tutto vedo ultraliberisti tipo Boldrin che mi sembra spaccino il loro pensiero di politica economica per mera descrizione della realtà e quindi per ciò che così necessariamente deve essere.
 
Ultima modifica:
Non so se avete seguito le dichiarazioni rilasciate all'uscita del vertice fra governo e opposizione sul salario minimo. In sintesi gli esponenti dell'opposizione dicono che il governo non ha presentato una proposta alternativa, che Meloni non ha le idee chiare, che loro (esponenti dell'opposizione) hanno risposto punto per punto ad ogni dubbio sollevato dal governo, che il governo non ha detto no ma nemmeno sì, e Calenda ha detto che comunque "nessuno ha sbattuto la porta"; mentre il governo con Tajani ha detto "noi vogliamo salari ricchi (?)" e Meloni già nel diario online aveva detto che il salario minimo "rischia di diventare sostitutivo e non aggiuntivo", ora ha anche detto che può diventare "controproducente" e comunque vuole coinvolgere il CNEL, ma Della Vedova dice che in commissione hanno già discusso per quattro mesi, e c'è stata anche un'audizione presso il CNEL.
Ma il CNEL non era uno di quegli enti inutili che qualche tempo fa era in procinto di chiudere? O forse mi sto confondendo con un altro? Ma poi ho capito male o c'è Brunetta a capo del CNEL? Mio Dio.

Ad ogni modo, come ho avuto modo già di dire, con questa faccenda del salario minimo si sta solamente cercando di limare la punta dell' iceberg, in pieno stile italiano che sa puntare al dito, e non alla luna.

ci sono interi settori che neanche vengono sfiorati dalla contrattazione collettiva e che prevedono contratti di lavoro precari. Di questi lavori non sarebbe giusto prevedere un "salario minimo", visto e considerato che, la stragrande maggioranza delle volte, a fronte di un contratto di lavoro para-subirdinato, si pretendono prestazioni da lavoro subordinato?

Mi chiedo se sta gente, governo ma anche opposizioni comprese, abbiano contezza della realtà in cui vivono, oppure se per comodità prendono solo come riferimento i vari Giuseppe Brindisi e i vari Paolo Del Debbio, che in pieno stile: "i ristoranti sono pieni" (di berlusconiana memoria) dicono che è pieno di ristoratori e albergatori (come se in italia esistessero solo questi due settori) disposti ad assumere persone, anche senza esperienza, a 1500€ al mese
 
Ultima modifica:
Che pantomima che stanno mettendo su per il salario minimo. E nessuno che abbia le palle di dire che i salari aumentano con la spesa pubblica e spostando il potere contrattuale dal capitale al lavoro. Vabbè che siamo nel paese della concertazione (roba di 30 anni fa, per chi all'epoca non ci fosse stato), e di elettori che, pur dicendosi di sinistra, plaudono alle misure deflattive a suon di "lo vuole l'Europa" e "eh ma la casta, cricca, corruzione, evasione", però, insomma, questo è un po' eccessivo😂😂
 
Non so se avete seguito le dichiarazioni rilasciate all'uscita del vertice fra governo e opposizione sul salario minimo. In sintesi gli esponenti dell'opposizione dicono che il governo non ha presentato una proposta alternativa, che Meloni non ha le idee chiare, che loro (esponenti dell'opposizione) hanno risposto punto per punto ad ogni dubbio sollevato dal governo, che il governo non ha detto no ma nemmeno sì, e Calenda ha detto che comunque "nessuno ha sbattuto la porta"; mentre il governo con Tajani ha detto "noi vogliamo salari ricchi (?)" e Meloni già nel diario online aveva detto che il salario minimo "rischia di diventare sostitutivo e non aggiuntivo", ora ha anche detto che può diventare "controproducente" e comunque vuole coinvolgere il CNEL, ma Della Vedova dice che in commissione hanno già discusso per quattro mesi, e c'è stata anche un'audizione presso il CNEL.


Ma nel 2019 coloro che oggi stanno al governo erano di un altro avviso:


:lebron:

Raccogliere un gettito stimato dai "tecnici" a 2-3 miliardi da destinare, secondo Salvini (finora mi pare che abbiamo solo la sua dichiarazione), a "misure sui mutui per la prima casa e per il taglio delle tasse" (abbattimento del cuneo fiscale?). Non è dato sapere con quali criteri e modalità.

Ryanair è quella del dumping sociale. E non è la prima minaccia (in questo caso con annesso ricatto) che fanno a governo ed enti pubblici, giusto? Comunque questo qui sotto è un articolo a mio giudizio complessivamente corretto:


Ed eccola qui la minaccia ancora più esplicita:



Se interessa a qualcuno si potrebbe aprire un topic sul Sahel o direttamente sull'Africa, cose da postare ne avrei.

Spese sulle materie prime?

Con un mutuo a tassi negativi come li ha messi a disposizione Jyske Bank (Danimarca) teoricamente sì, ma è un caso singolare. :asd: Teoricamente, perché tra commissioni e oneri leggo che è probabile che il cliente finisca per restituire comunque un po' di più di quanto ha preso in prestito. E poi non prevede interessi per i conti deposito.

A proposito di commissioni a questo punto mi domando perché il governo non sia intervenuto anche su quelle (intendo subito, non con eventuali emendamenti) come ha fatto Sanchez l'anno scorso. Perché incidono poco?

Per quanto riguarda i rischi crea un problema nei confronti degli investitori stranieri o no?


E visto che il margine di interesse non è propriamente un "profitto" ma solo una voce per la formazione degli utili nel conto economico, col fatto che rappresenta la base di questa tassazione "si colpiscono gli istituti di credito in modo differente, violando il principio della par condicio per le imposte sugli utili"? Così sostiene un economista, Alessandro Penati, su Domani. Poi si appella al fatto che sia retroattiva, "violando così un altro principio base di ogni sistema impositivo". Ma la dottrina del diritto tributario non prevede la retroattività impropria?

Comunque qui la situazione in Europa:


E qui in un paragrafo centrale sono riportati casi precedenti in cui è stato superato il vaglio di legittimità:


E qui in fondo si parla di moral hazard:


Al di là di tutto vedo ultraliberisti tipo Boldrin che mi sembra spaccino il loro pensiero di politica economica per mera descrizione della realtà e quindi per ciò che così necessariamente deve essere.

Le solite benzina, luce e gas.
 


Come fanno notare giustamente nei commenti, secondo il titolo della Stampa, per avere qualcosa che in Puglia pagheresti 100€, in Albania riceveresti tu 150€.
Per la serie, "fidati degli esperti" :asd:
 
Ultima modifica:
Qualcuno mi sa riassumere cosa questo governo - secondo l'ad di Ryanair - "sovietico" ha recentemente fatto con Tim? "Divertente" comunque confrontare l'uso di questo aggettivo da parte del detto ad con questa passata dichiarazione di Tajani:

Che pantomima che stanno mettendo su per il salario minimo. E nessuno che abbia le palle di dire che i salari aumentano con la spesa pubblica e spostando il potere contrattuale dal capitale al lavoro. Vabbè che siamo nel paese della concertazione (roba di 30 anni fa, per chi all'epoca non ci fosse stato), e di elettori che, pur dicendosi di sinistra, plaudono alle misure deflattive a suon di "lo vuole l'Europa" e "eh ma la casta, cricca, corruzione, evasione", però, insomma, questo è un po' eccessivo😂😂
A parole, almeno a partire dalla mozione congressuale per la candidatura della Schlein, il PD sul potere contrattuale qualcosa la dice.

A proposito (anche) della concertazione e della scala mobile tempo fa ho letto, non tutta, questa presentazione dell'INAPP uscita alla fine dell'anno scorso:


Se vuoi darci un'occhiata una tua valutazione l'apprezzerei, non per forza su tutto il contenuto, anche un'impressione parziale.
Ma il CNEL non era uno di quegli enti inutili che qualche tempo fa era in procinto di chiudere? O forse mi sto confondendo con un altro?
Sinceramente non saprei, non ho familiarità con questo ente e attendo anch'io eventualmente l'arrivo di qualcuno più informato.
ci sono interi settori che neanche vengono sfiorati dalla contrattazione collettiva e che prevedono contratti di lavoro precari. Di questi lavori non sarebbe giusto prevedere un "salario minimo", visto e considerato che, la stragrande maggioranza delle volte, a fronte di un contratto di lavoro para-subirdinato, si pretendono prestazioni da lavoro subordinato?
Secondo me sì, anche se non credo che l'applicazione sia semplice. Per dare un'idea:

La copertura della contrattazione e le retribuzioni

Date queste premesse, è utile analizzare sia i dati relativi alla distribuzione e copertura dei CCNL che ai livelli salariali che si osservano nel settore privato per capire quanti sono i lavoratori esposti a tutele minori o interamente scoperti. Non esistono però dei dati “ufficiali” sui tassi di copertura, ma per quanto ci siano delle stime differenti a seconda del tipo di dati utilizzati, si supera sempre l’80%. Esistendo una problematica legata al fatto che i contratti registrati sono tantissimi, e il livello di tutele e salari è differente, è importante però capire di che tipo di coperture si parla. La FdV mostra che dei 992 CCNL registrati, 662 risultano scaduti e 370 in vigore. Inoltre, solo 246 contratti sono sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiori (CGIL, CISL, UIL), mentre i 746 restanti sono sottoscritti sia da organizzazioni minori rappresentate al CNEL (CONFSAL, CISAL, CIU e UGL) che da organizzazioni non rappresentate. Tuttavia, su un totale di circa 13,6 milioni di lavoratori (esclusi quelli agricoli e domestici), 12,9 milioni sono coperti da CCNL e circa 730 mila risultano registrati nei flussi UNIEMENS senza contratto registrato; dei 12,9 milioni poi, circa 12,5 sono coperti da contratti delle maggiori organizzazioni, cioè circa il 97%.[4]

Volendo entrare nello specifico di quelle che sono le caratteristiche dei lavoratori non coperti dalla contrattazione, secondo le stime INAPP della nota audizione senato (gennaio 2021), il settore in cui la copertura è più bassa è quello degli Alberghi e Ristoranti (81,4%), mentre il settore dell’Industria estrattiva, energia la più alta (96,2%). La copertura poi cresce al crescere della dimensione aziendale ed è più bassa al Mezzogiorno (84,1) rispetto a tutto il resto dell’Italia.[5]

Tirando le somme, si potrebbe dire che i lavoratori vulnerabili in termini salariali sono quelli non coperti dai contratti principali (400 mila) o non coperti affatto (730 mila) oppure facenti parte i settori agricolo (921 mila circa nel 2020) e domestico (801 mila circa nel 2020), in quanto settori caratterizzati da alti tassi di lavoro irregolare (secondo Istat sono rispettivamente 39,7% e 58,6% delle Unità di Lavoro a tempo pieno). Questa conclusione è la stessa che si può dedurre dai dati presentati da Eurofound: i salari più bassi sono di lavoratori che operano proprio nei settori agricolo, domestico e della ristorazione.

Approcciando il problema dal lato delle retribuzioni più basse, secondo una memoria ISTAT di gennaio 2021, basata sui livelli salariali 2018, in Italia possiamo definire una retribuzione oraria bassa quando questa è inferiore ai 7,66 euro lordi (che è pari ai due terzi della mediana della retribuzione oraria nazionale del settore privato extra agricolo). Il dato è calcolato sulla Retribuzione Annua Lorda che considera tutto il lavoro straordinario, ma anche le ferie e le ore libere non godute, i giorni festivi, etc. Sempre secondo ISTAT, i lavoratori a bassa retribuzione rappresentano il 6% dei lavoratori e si concentrano tra gli apprendisti (28%) e gli operai (7,1%), ovvero tra i lavoratori in formazione o inquadrati nei livelli più bassi previsti dai CCNL. La diffusione è poi maggiore nelle donne (6,5%) che negli uomini (5,5%), negli stranieri (8,7%) che tra i nativi italiani (5,4%), tra i giovani al di sotto dei 29 anni (10,9%) rispetto alle altre classi di età (>5%), nel Mezzogiorno (9,5%) rispetto al resto dell’Italia (che va dal 6,5% del Centro al 4,1% del Nord Est) e nelle piccole imprese (7,6%) rispetto alle imprese di grandi (4%) e medie dimensioni (6%).

In tutta l’economia, secondo Istat, le retribuzioni contrattuali più basse (anno 2020), tuttavia, sono comunque quelle degli operai agricoli, pari a 6,15 euro; nel comparto industriale sono quelle del livello più basso del CCNL pelli e cuoio, pari a 7,92 euro; nel settore dei servizi, infine, la retribuzione più bassa è quella di 7,39 euro per il livello più basso del CCNL radio e televisioni private.[6]

[...]

Una prima conclusione

Mettendo insieme tutti i pezzi della storia, la copertura sindacale delle maggiori organizzazioni è sicuramente presente e le retribuzioni tabellari basse sono circoscritte ad alcuni settori e inquadramenti. Tuttavia, quello che emerge è che dove la diffusione della contrattazione è difficilmente misurabile o comunque è inferiore rispetto ad altri settori, i salari sono bassi. Questi settori sono esattamente quelli in cui i livelli di lavoro irregolare è molto alto, così come l’incidenza dei lavoratori atipici, i livelli di part-time involontari o i lavoratori occasionali e precari.

Una strada percorribile sarebbe certamente quella del riordino dei CCNL, ma sarebbe necessario, secondo chi sostiene questa strada, prima garantire per legge l’efficacia erga omnes dei contratti collettivi, seguito poi dalla definizione dei contratti giudicati “di riferimento” per ogni settore, con conseguente eliminazione di tutti i contratti pirata o meno rappresentativi, con condizioni salariali svantaggiose rispetto agli altri. Tuttavia, date le condizioni di partenza delle relazioni industriali nazionali, queste azioni sembrano estremamente dispendiose in termini di tempo e fattibilità.

È lecito, dunque, chiedersi se un sistema di minimi retributivi affiancato ad un SML non possa essere la risposta alle carenze retributive che si riscontrano nel mercato del lavoro, seppure esse siano una minoranza, così come è stato fatto, ad esempio, nella vicina Germania, che ha introdotto il SML nel 2015 inizialmente solo in alcuni settori in cui si faceva maggiore fatica a controllare l’efficacia della contrattazione collettiva, e la copertura della contrattazione era estremamente più bassa.[7] Inoltre, l’introduzione di un SML potrebbe risultare efficace anche volendo intraprendere azioni concrete che possano contrastare la proliferazione dei contratti pirata e, se strutturata in maniera tale da includere anche i lavoratori parasubordinati non coperti dalla contrattazione (come succede, ad esempio, in Regno Unito), potrebbe avere una influenza concreta nell’incidenza della povertà lavorativa.[8] Questo ultimo punto, ovvero valutare con attenzione il target della platea alla quale applicare un SML, sarà eventualmente fondamentale: non includere lavoratori parasubordinati (come ad esempio i collaboratori continuativi oppure gli autonomi occasionali) potrebbe spingere alla proliferazione di queste forme atipiche con l’intento di aggirare il SML.

La strada del SML, comunque, non è priva di rischi, né garantisce un risultato positivo: il problema più che nella predisposizione dei contratti sembra essere nella volontà della loro applicazione corretta o applicazione in generale. Cosa garantisce che un SML venga applicato laddove già i minimi tabellari vengono elusi illegalmente? E posto che il SML di norma esclude i lavoratori atipici, come tutelare il maggiore ricorso a queste forme di contrattazione nel momento in cui si decida di introdurre la misura? Non ci sono delle risposte a priori a queste domande; tuttavia, quello che della direttiva dovremmo sicuramente accogliere in brevissimo tempo è la necessità di sistemi di monitoraggio e controllo sulla corretta applicazione della legislazione in materia di lavoro, sia questa sotto la forma di CCNL o di SML, che siano snelli, dinamici e permettano di intervenire e tutelare i lavoratori nei casi in cui la legge non viene rispettata.

Le solite benzina, luce e gas.
Ah, pensavo che la domanda di Gianpi si riferisse esclusivamente alla tassa sulle banche.
 
Ultima modifica:
Qualcuno mi sa riassumere cosa questo governo - secondo l'ad di Ryanair - "sovietico" ha recentemente fatto con Tim? "Divertente" comunque confrontare l'uso di questo aggettivo da parte del detto ad con questa passata dichiarazione di Tajani:


A parole, almeno a partire dalla mozione congressuale per la candidatura della Schlein, il PD sul potere contrattuale qualcosa la dice.

A proposito (anche) della concertazione e della scala mobile tempo fa ho letto, non tutta, questa presentazione dell'INAPP uscita alla fine dell'anno scorso:


Se vuoi darci un'occhiata una tua valutazione l'apprezzerei, non per forza su tutto il contenuto, anche un'impressione parziale.

Sinceramente non saprei, non ho familiarità con questo ente e attendo anch'io eventualmente l'arrivo di qualcuno più informato.

Secondo me sì, anche se non credo che l'applicazione sia semplice. Per dare un'idea:

La copertura della contrattazione e le retribuzioni

Date queste premesse, è utile analizzare sia i dati relativi alla distribuzione e copertura dei CCNL che ai livelli salariali che si osservano nel settore privato per capire quanti sono i lavoratori esposti a tutele minori o interamente scoperti. Non esistono però dei dati “ufficiali” sui tassi di copertura, ma per quanto ci siano delle stime differenti a seconda del tipo di dati utilizzati, si supera sempre l’80%. Esistendo una problematica legata al fatto che i contratti registrati sono tantissimi, e il livello di tutele e salari è differente, è importante però capire di che tipo di coperture si parla. La FdV mostra che dei 992 CCNL registrati, 662 risultano scaduti e 370 in vigore. Inoltre, solo 246 contratti sono sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiori (CGIL, CISL, UIL), mentre i 746 restanti sono sottoscritti sia da organizzazioni minori rappresentate al CNEL (CONFSAL, CISAL, CIU e UGL) che da organizzazioni non rappresentate. Tuttavia, su un totale di circa 13,6 milioni di lavoratori (esclusi quelli agricoli e domestici), 12,9 milioni sono coperti da CCNL e circa 730 mila risultano registrati nei flussi UNIEMENS senza contratto registrato; dei 12,9 milioni poi, circa 12,5 sono coperti da contratti delle maggiori organizzazioni, cioè circa il 97%.[4]

Volendo entrare nello specifico di quelle che sono le caratteristiche dei lavoratori non coperti dalla contrattazione, secondo le stime INAPP della nota audizione senato (gennaio 2021), il settore in cui la copertura è più bassa è quello degli Alberghi e Ristoranti (81,4%), mentre il settore dell’Industria estrattiva, energia la più alta (96,2%). La copertura poi cresce al crescere della dimensione aziendale ed è più bassa al Mezzogiorno (84,1) rispetto a tutto il resto dell’Italia.[5]

Tirando le somme, si potrebbe dire che i lavoratori vulnerabili in termini salariali sono quelli non coperti dai contratti principali (400 mila) o non coperti affatto (730 mila) oppure facenti parte i settori agricolo (921 mila circa nel 2020) e domestico (801 mila circa nel 2020), in quanto settori caratterizzati da alti tassi di lavoro irregolare (secondo Istat sono rispettivamente 39,7% e 58,6% delle Unità di Lavoro a tempo pieno). Questa conclusione è la stessa che si può dedurre dai dati presentati da Eurofound: i salari più bassi sono di lavoratori che operano proprio nei settori agricolo, domestico e della ristorazione.

Approcciando il problema dal lato delle retribuzioni più basse, secondo una memoria ISTAT di gennaio 2021, basata sui livelli salariali 2018, in Italia possiamo definire una retribuzione oraria bassa quando questa è inferiore ai 7,66 euro lordi (che è pari ai due terzi della mediana della retribuzione oraria nazionale del settore privato extra agricolo). Il dato è calcolato sulla Retribuzione Annua Lorda che considera tutto il lavoro straordinario, ma anche le ferie e le ore libere non godute, i giorni festivi, etc. Sempre secondo ISTAT, i lavoratori a bassa retribuzione rappresentano il 6% dei lavoratori e si concentrano tra gli apprendisti (28%) e gli operai (7,1%), ovvero tra i lavoratori in formazione o inquadrati nei livelli più bassi previsti dai CCNL. La diffusione è poi maggiore nelle donne (6,5%) che negli uomini (5,5%), negli stranieri (8,7%) che tra i nativi italiani (5,4%), tra i giovani al di sotto dei 29 anni (10,9%) rispetto alle altre classi di età (>5%), nel Mezzogiorno (9,5%) rispetto al resto dell’Italia (che va dal 6,5% del Centro al 4,1% del Nord Est) e nelle piccole imprese (7,6%) rispetto alle imprese di grandi (4%) e medie dimensioni (6%).

In tutta l’economia, secondo Istat, le retribuzioni contrattuali più basse (anno 2020), tuttavia, sono comunque quelle degli operai agricoli, pari a 6,15 euro; nel comparto industriale sono quelle del livello più basso del CCNL pelli e cuoio, pari a 7,92 euro; nel settore dei servizi, infine, la retribuzione più bassa è quella di 7,39 euro per il livello più basso del CCNL radio e televisioni private.[6]

[...]

Una prima conclusione

Mettendo insieme tutti i pezzi della storia, la copertura sindacale delle maggiori organizzazioni è sicuramente presente e le retribuzioni tabellari basse sono circoscritte ad alcuni settori e inquadramenti. Tuttavia, quello che emerge è che dove la diffusione della contrattazione è difficilmente misurabile o comunque è inferiore rispetto ad altri settori, i salari sono bassi. Questi settori sono esattamente quelli in cui i livelli di lavoro irregolare è molto alto, così come l’incidenza dei lavoratori atipici, i livelli di part-time involontari o i lavoratori occasionali e precari.

Una strada percorribile sarebbe certamente quella del riordino dei CCNL, ma sarebbe necessario, secondo chi sostiene questa strada, prima garantire per legge l’efficacia erga omnes dei contratti collettivi, seguito poi dalla definizione dei contratti giudicati “di riferimento” per ogni settore, con conseguente eliminazione di tutti i contratti pirata o meno rappresentativi, con condizioni salariali svantaggiose rispetto agli altri. Tuttavia, date le condizioni di partenza delle relazioni industriali nazionali, queste azioni sembrano estremamente dispendiose in termini di tempo e fattibilità.

È lecito, dunque, chiedersi se un sistema di minimi retributivi affiancato ad un SML non possa essere la risposta alle carenze retributive che si riscontrano nel mercato del lavoro, seppure esse siano una minoranza, così come è stato fatto, ad esempio, nella vicina Germania, che ha introdotto il SML nel 2015 inizialmente solo in alcuni settori in cui si faceva maggiore fatica a controllare l’efficacia della contrattazione collettiva, e la copertura della contrattazione era estremamente più bassa.[7] Inoltre, l’introduzione di un SML potrebbe risultare efficace anche volendo intraprendere azioni concrete che possano contrastare la proliferazione dei contratti pirata e, se strutturata in maniera tale da includere anche i lavoratori parasubordinati non coperti dalla contrattazione (come succede, ad esempio, in Regno Unito), potrebbe avere una influenza concreta nell’incidenza della povertà lavorativa.[8] Questo ultimo punto, ovvero valutare con attenzione il target della platea alla quale applicare un SML, sarà eventualmente fondamentale: non includere lavoratori parasubordinati (come ad esempio i collaboratori continuativi oppure gli autonomi occasionali) potrebbe spingere alla proliferazione di queste forme atipiche con l’intento di aggirare il SML.

La strada del SML, comunque, non è priva di rischi, né garantisce un risultato positivo: il problema più che nella predisposizione dei contratti sembra essere nella volontà della loro applicazione corretta o applicazione in generale. Cosa garantisce che un SML venga applicato laddove già i minimi tabellari vengono elusi illegalmente? E posto che il SML di norma esclude i lavoratori atipici, come tutelare il maggiore ricorso a queste forme di contrattazione nel momento in cui si decida di introdurre la misura? Non ci sono delle risposte a priori a queste domande; tuttavia, quello che della direttiva dovremmo sicuramente accogliere in brevissimo tempo è la necessità di sistemi di monitoraggio e controllo sulla corretta applicazione della legislazione in materia di lavoro, sia questa sotto la forma di CCNL o di SML, che siano snelli, dinamici e permettano di intervenire e tutelare i lavoratori nei casi in cui la legge non viene rispettata.


Ah, pensavo che la domanda di Gianpi si riferisse esclusivamente alla tassa sulle banche.
Salvini e' stato come al solito molto vago.
Nel suo intervento ha parlato di ridurre i tassi dei mutui e le tasse in generale
 
No tutto bello ma qui non ho capito se di fronte a una proposta concreta che sta lí, scritta dalla A alla Z, come il salario minimo siate favorevoli o no.
 


Idee per combattere l'inflazione. Fortuna che abbiamo l'euro altrimenti avremmo dovuto portare la carriola di banconote oltre alla tazzina.
 
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