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Ritual, Anno

Inizia con un montaggio cut di personaggi persi che esprimono in modo semi metaforico la loro solitudine in interni da studio. Di solito è il tipo di film che mi fanno più accapponare la pelle. Ma Anno è un altro discorso. Rapidamente tira fuori una seconda telecamera amatoriale, inizia a costruire scene in cui i personaggi si parlano davvero, aggiunge monologhi, fotografie, scene più lunghe, fino a che la solitudine e i traumi iniziano ad incidere. Da Love & Pop, a questo a Shin Gojira, un regista che sa di cosa tratta e che ha un piacere intimo nel farlo.

 
ZAN 6,5

Tsukamoto per certi versi lo trovo simile a Nicholas Refn, hanno quell'impronta "di nicchia" che se non tengono a freno diventa eccessiva e rovina i loro stessi film. Non è un caso che il film più bello di Refn è anche il suo più commerciale cioè Drive.

Questo Zan unisce un aspetto troppo caratteristico dello stesso autore ad una storia poco sviluppata,  esperienza abbastanza dimenticabile.

 
Ho recuperato la filmografia di Gaspar Noé, limitandomi comunque ai 5 lungometraggi e ad un mediometraggio

Non mi piace, sono desolato ma proprio è stata una tortura autoimposta proseguire dopo i primi tre film (li ho visti in ordine cronologico), può essere un limite mentale mio oppure avrò dei cattivi gusti, però non penso che vedrò altro di ciò che farà da oggi in poi (però rivedrò Love perché è capitato proprio la sera in cui ero più stanco e quindi ne ho avuto una ricezione un po' confusa, spero fosse solo la mia ricezione ovviamente)

Lascio sotto spoiler una classifica senza commento dei suoi film dal migliore (1) al peggiore (6), includendo quindi il mediometraggio; la classifica è molto soggettiva ovviamente

1-Climax

2-Enter the Void

3-Carne (mediometraggio)

4-Solo contro Tutti

5-Irreversible

6-Love
Gli fa onore comunque aver puntato molto su sé stesso ed aver investito anche molto soldi nei suoi primi progetti che sono totalmente autoprodotti

Penso che comunque un'occhiata bisognerebbe darcela perché ha un suo stile riconoscibile e proprio per questo può suscitare pareri più contrastanti di altri registi che in realtà sono mestieranti; e poi propone materiale abbastanza originale, quindi una visione non fa mai male

 
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ZAN 6,5

Tsukamoto per certi versi lo trovo simile a Nicholas Refn, hanno quell'impronta "di nicchia" che se non tengono a freno diventa eccessiva e rovina i loro stessi film. Non è un caso che il film più bello di Refn è anche il suo più commerciale cioè Drive.

Questo Zan unisce un aspetto troppo caratteristico dello stesso autore ad una storia poco sviluppata,  esperienza abbastanza dimenticabile.
In che senso poco sviluppata? Io anzi ho avuto l'impressione che fosse tutto troppo sviluppato e ben leggibile. Però posso capire la frustrazione perché ci si aspetta che la storia si sviluppi in un altro luogo che viene completamente negato alla spettatrice/spettatore.

Cannibal Holocaust, Ruggero Deodato

Gran ben film onestamente. Ha un montaggio atipico particolarmente ben pensato, tutto il film riposa su questa sensazione di scoperta cinematografica e umana che si sposta da New York alla giungla giostrando diversi gruppi di persone e piani temporali. Trovo disturbante che abbiano ucciso degli animali per il film perché trovo disturbante mangiare animali, ma lo capisco e mi pare abbiano fatto nel modo più rapido. Succede sempre in questi film, vedasi anche Walkabout.

Nuestras Madres, Cesar Diaz

Ritorno al cinema per la riapertura in Francia. Mediocrissimo, l'ho potuto vedere col sonno talmente il ritmo è piatto.

 
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In che senso poco sviluppata? Io anzi ho avuto l'impressione che fosse tutto troppo sviluppato e ben leggibile. Però posso capire la frustrazione perché ci si aspetta che la storia si sviluppi in un altro luogo che viene completamente negato alla spettatrice/spettatore.

Cannibal Holocaust, Ruggero Deodato

Gran ben film onestamente. Ha un montaggio atipico particolarmente ben pensato, tutto il film riposa su questa sensazione di scoperta cinematografica e umana che si sposta da New York alla giungla giostrando diversi gruppi di persone e piani temporali. Trovo disturbante che abbiano ucciso degli animali per il film perché trovo disturbante mangiare animali, ma lo capisco e mi pare abbiano fatto nel modo più rapido. Succede sempre in questi film, vedasi anche Walkabout.

Nuestras Madres, Cesar Diaz

Ritorno al cinema per la riapertura in Francia. Mediocrissimo, l'ho potuto vedere col sonno talmente il ritmo è piatto.
Mi riferisco a quello che hai descritto, il film viene sviluppato a livello tematico, e anche abbastanza lentamente , piuttosto che narrativo (i protagonisti che si incamminano verso la guerra civile).

Non abbastanza da riempirci un film, a me è risultato lento ed anche "povero" da questo punto di vista, come se il materiale per un cortometraggio o mediometraggio fosse stato spalmato su un film.

 
Fast Color

Film decente ma molto minimale

Trama lineare, regia da studentessa, tutto il lato tecnico fatto perché si doveva

Bene le attrici, la fotografia e a volte gli effetti visivi, però il resto è proprio ridotto all'essenza

Nel complesso si guarda tranquillamente, l'idea do base non è male, però c'è quella sensazione che avrebbe potuto essere altro, è un film che volendo avere due identità ne esce sbiadito 

Ma io dico, da un tema come l'essere un superumano si possono trarre tanti bei temi che vacillano tra esistenzialismo, nichilismo, solitudine, sociologia e filosofia (e altro); perché ci si limita sempre alle solite cose (commedia, dramma, blockbusterone)?

Il risultato è comunque discreto, però le possibilità erano molto più grandi

Robin Hood (2018)

Che non si dica che i costumi non hanno problemi perché vi giuro che in certi momenti guardavo il mio amico non sapendo se ridere o piangere, cioè giacche in pelle nel 1190?

Per non parlare degli altri indumenti, che comunque non ci azzeccavano proprio nulla; il reparto stilistico avrebbe potuto salvarsi col make-up ma son stati propri minimali anche lì

Poi la trama piena di cose che non tornano; ma io dico: se non sceneggiatori, regista, produttori, supervisori, montatori, effettisti, direttore della fotografia, ecc..., non possono essere gli attori a dire "no, questa è una minc****a"? veramente a tratti era imbarazzante, non dica Egerton "eh questo non è il film per cui ho firmato", cioè dillo durante le riprese che sta venendo fuori un macello

Ma poi il sangue censurato, dai neanche fosse un film per infanti

Un'altra cosa brutta, che solitamente è bella, è che gli attori recitano pure come se ci credessero nel progetto, a tratti mi sentivo a disagio io per loro

Io salverei la fotografia, ma è comunque molto altalenante, poi gli effetti speciali sono quelli di un b-movie e perfino la colonna sonora è anonima, un disastro

Questo film avrebbe dovuto dare inizio ad un franchise fatto di sequel, prequel, midquel e spin-off da quello che ho letto; proprio una bella base stabile, fortuna che lasciano stare

Ma che contratti firma poi Foxx per fare a turni tra film belli e osceni lo sanno solo lui e il suo agente

 
Messiah of Evil, Willard Huyck, Gloria Katz

Sono cotto quindi non commento ma bellissimo film.

 
Midnight Express (Alan Parker). Di "tratto da una storia" vera avrà giusto l'incipit e qualche nome. Si sa già come va a finire.

Under the skin (Jonathna Glazer). Che sonno.

 
History is made at night, Borzage

E' molto interessante l'abuso dell'intreccio per fare emergere lunghe scene di emozione per i protagonisti. Purtroppo la loro storia non è che mi ispiri più di tanto adesso, e alla fine l'afflato principale del film è su quello, non c'è molto altro.

 
The hole in the ground di Lee Cronin. Carino, anche se varia molto poco la formula di Omen e  di altri film horror di questo genere. La regia mi e' sembrata buona, se davvero questo Cronin viene confermato come regista di Evil Dead 4 la saga potrebbe anche essere in buone mani.

 
Collateral, Mann

Abbastanza mediocre la trama per sostenere il livello di certe cose.

 
Kingsman: The Secret Service e Kingsman: The Golden Circle di  Matthew Vaughn. Tra il trash intelligente e l'epico, sinceramente mi è difficile chiedere di più da film di questo tipo. 

 
La Diseducazione di Cameron Post

Chiarifico che questo film non sarà mai e poi mai meglio di Wildlife di Dano, lo dico perché questo film era nominato al Sundance assieme al film di Paul e ha vinto, con mio ovvio disaccordo

Di per sé non è un brutto film, tratta un argomento delicato in maniera rispettosa e propone una buona messa in scena, però non è "potente", cioè non ci sono inquadrature che ti facciano dire "wow" o "fantastico", è un racconto rappresentato bene e che porta un messaggio, fine, nulla di più

La scrittura è lineare, con un momento alto e altri abbastanza blandi, però non è un mattone, scorre bene

Le inquadrature durante le scene dialogate però non conferiscono il giusto pathos

La recitazione è anche buona, però chi reciterebbe male in un film in cui sei motivato dal fatto che hai certe scene con la Moretz

L'atmosfera è creata bene e la colonna sonora fa un discreto lavoro

Un'occhiatina non gliela si nega comunque 

Light of my Life

Il presupposto è che sono convinto che avrebbe meritato più pubblicità o promozione

E' un film tutto sommato accettabile, con un ritmo anche più veloce del previsto, vi dirò che giunti alla fine pensavo fosse passata un'ora o poco più

La recitazione e la regia non sono eccelse ma è la trama di base e come viene sviluppata ad avermi convinto

Tutto quello che riguarda l'aspetto tecnico è un po' mediocre purtroppo

Nel complesso discreto, il problema è che lascia un senso di anonimato, cioè sai che è di Casey Affleck perché lo leggi nei titoli ma non ha un'impronta definita, è un po' un "giriamo come viene" che però porta con sé cose buone

 
La vita nascosta - Hidden life, Terrence Malick (2019)

Mah, non mi è piaciuto per niente, ormai Malick lì gira un po' tutti uguali questi film, questa volta ha spalmato una storia che poteva durare al massimo un'oretta su un film di tre ore, tutto grazie al suo solito armamentario stilistico fatto di inquadrature enfatiche, montaggio "frastagliato", voci fuori campo che sparano frasi pseudo-profonde, e i soliti personaggi che giocano, si atteggiano, si guardano ecc..., insomma tutte cose che hanno ampiamente stancato ma che lui sembra voler infilare a forza in ogni film. Speravo che con un film più narrativo come questo tornasse al suo vecchio modo di girare, invece sembra sempre più prigioniero di se stesso.

 
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Eurovision Song Contest: la Storia dei Fire Saga

Chiamarlo film è una parola grossa però nel complesso è simpatico

Fotografia pulita, scenografie sfarzose, trucco e costumi (in certi casi) appariscenti e belle canzoni

Ho letto che le canzoni sono state fatte appositamente per il film e devo mettere che non me l'aspettavo perché sono belle o quantomeno molto orecchiabili

Ferrell e McAdams molto simpatici, certo che vedere lei in True Detective 2 e Disobedience per poi rivederla in Game Night e qui fa davvero strano, ma almeno mostra di essere un'artista versatile; Dan Stevens invece mi ha fatto morire, performance fantastica

Ma anche la regia non è pessima, cioè c'è il momento del "canto di gruppo" che dev'essere stato un inferno da girare, così come tutte le esibizioni o anche le scene più movimentate

Ci sono tante qualità messe in un lungo filmato con trama non pervenuta, mettiamola così

 
da 5 bloods di spike lee. apprezzato più per l'intenzione che non per la realizzazione, almeno non nella sua interezza. c'è molto da apprezzare, scene dal forte impatto e un approccio alla guerra del vietnam, soprattutto alla sua memoria, finalmente diverso dal solito, ma quando deve dare il fianco al cinema di genere lo fa in maniera goffissima. 

buono a metà.

sunrise di murnau. mai così ispirate le soluzioni visive, abbelliscono e rendono assolutamente magica e sognante la riconciliazione e l'amore che sboccia di nuovo tra i due protagonisti. si calca poi pesantemente sul dramma, ma il tutto per fortuna si risolve in fretta senza strafare. tra i suoi migliori.

city girl di contro è più debole. nessun guizzo in sede di regia e la storia da sola tiene acceso l'interesse solo fino a un certo punto. 

honey boy di alma har'el. non ci allontaniamo troppo dai soliti biopic hollywoodiani di maniera (almeno spicca un minimo per fotografia), ma c'è una sincerità di fondo decisamente apprezzabile. immagino poi che per labeouf sia stato più che catartico il tutto, anche se questo lo spettatore non so quanto possa sentirlo, ma buon per lui.

il pianeta azzurro di franco piavoli, stupendo. le sole immagini e il loro accostamento o contrasto costruiscono un discorso senza il bisogno di una parola, spaziando tra vita, morte, riproduzione, cooperazione, conflitto e solitudine. un discorso che parte dalla natura incontaminata e primordiale per arrivare all'uomo, chiudendosi su scenari artifciali in cui l'uomo però è assente.
temi universali e immagini splendide, un film non solo da guardare ma da ammirare.

 
Ho visto Midsommar. Mah, bruttino forte. Avevo alte aspettative perché Hereditary l'avevo trovato un ottimo prodotto e anche ( a tratti) genuinamente disturbante. Forse anche solo per la prova attoriale di  Toni Collette eccezionale. In Midsommar ho trovato  invece solo personaggi di cartone che non vedi l'ora che muoiano male  e brividi azzerati. Però osannato da tutti, boh. 

Comunque adesso sto rivedendo dopo anni Bg Lebowski su Netflix e non c'è un film che mi faccia sentire meglio al mondo. 

 
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Ho visto Midsommar. Mah, bruttino forte. Avevo alte aspettative perché Hereditary l'avevo trovato un ottimo prodotto e anche ( a tratti) genuinamente disturbante. Forse anche solo per la prova attoriale di  Toni Collette eccezionale. In Midsommar ho trovato  invece solo personaggi di cartone che non vedi l'ora che muoiano male  e brividi azzerati. Però osannato da tutti, boh. 

Comunque adesso sto rivedendo dopo anni Bg Lebowski su Netflix e non c'è un film che mi faccia sentire meglio al mondo. 
Non potrei essere meno d'accordo :rickds:

È un gran bel film, con la prova attoriale di Florence Pugh oserei dire in stato di grazia. Registicamente davvero molto ben fatto, e il fare un horror praticamente sempre alla luce del giorno è una grande prova, molto ben riuscita 

 
Us, Peele

La merda che mi immaginavo. Perlomeno essendo meno "riuscito" di Get Out o Parasite mi ha dato meno fastidio. Ci tengo soprattutto a sottolineare che la forza dell'horror dovrebbe essere fare emergere i messaggi, le visioni, attraverso il movimento dei personaggi. Non schiacciare il movimento sui messaggi. E' incredibile come in due ore di film non succede quasi nulla, e quando qualcosa succede è a dir poco strampalato. Non c'è alcun rispetto per il movimento proprio ai personaggi perché i personaggi non esistono, sono macchiette di pura riflessione teorica tratta da un'accozzaglia di articoli del NYT. Poi sempre sto cazz di incosciente-colposo all'acqua di rose, farei il paragone con The Fog dove i personaggi esistono davvero, la geografia del posto è millimetrica seppur ritagliata e gonfiata in termini cinematografici, e la colpa sociale è molto più nutrita.

 
Picnic at Hanging Rock. 

Stupendo 

 
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