Togg
Divinità
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Ritual, Anno
Inizia con un montaggio cut di personaggi persi che esprimono in modo semi metaforico la loro solitudine in interni da studio. Di solito è il tipo di film che mi fanno più accapponare la pelle. Ma Anno è un altro discorso. Rapidamente tira fuori una seconda telecamera amatoriale, inizia a costruire scene in cui i personaggi si parlano davvero, aggiunge monologhi, fotografie, scene più lunghe, fino a che la solitudine e i traumi iniziano ad incidere. Da Love & Pop, a questo a Shin Gojira, un regista che sa di cosa tratta e che ha un piacere intimo nel farlo.
Inizia con un montaggio cut di personaggi persi che esprimono in modo semi metaforico la loro solitudine in interni da studio. Di solito è il tipo di film che mi fanno più accapponare la pelle. Ma Anno è un altro discorso. Rapidamente tira fuori una seconda telecamera amatoriale, inizia a costruire scene in cui i personaggi si parlano davvero, aggiunge monologhi, fotografie, scene più lunghe, fino a che la solitudine e i traumi iniziano ad incidere. Da Love & Pop, a questo a Shin Gojira, un regista che sa di cosa tratta e che ha un piacere intimo nel farlo.