Comunque proverei a portare della serietà in questo topic, è vero l’op è scritto in maniera molto irriverente e aggressiva, però c’è del vero, un vero che mi preoccupa.
Industria musicale, volete mettere la qualità di un cd? Di un file non conpresso o looseless, ascoltato sul giusto impianto, con il giusto DAC, AMP e cuffie/casse? Bene, cosa vende? Spotify e airpods
Industria cinematografica, la qualità di un blu-ray è paragonabile a quelle ciofeche dal bit-rate osceno chiamate netflix, prime video, rakuten, ecc.? Bene, cosa vende? Lo streaming
Io direi che PURTROPPO è uno scenario più che possibile quello in cui microsoft sul lungo tempo detta lo standard abbonamento-cloud, e mica solo Microsoft, perché poi anche le altre si adeguano, vedasi già i primi casi, plus extra/premium, ea play, ubicomecazzosichiama…
Poi è ovvio, le chicche per gli appassionati, gli indie, i titoli AA, rimarranno, ma in una industria che sta affrontando una crisi costi-ricavi cosi alta, vi ricordo che si sta parlando di un GTA VI piazzato a 150 cocuzze, il rischio di vedere la produzione di massa che gira su only DD/cloud/abbonamenti non è cosi impossibile, vedasi il mondo pc dove la prima di queste cose è già arrivata.
Io vedo sul medio termine una unica salvezza per le major, che i nuovi tool e l’utilizzo di AI facciano scendere i costi di sviluppo, perché se per fare un tripla A ci vogliono 6 anni, svariati milioni, e rischi di floppare e non riprenderti, qui sarà la fiera del More of the Same buttato su un “nomediconsolerandom-pass” per recuperare parte dei costi se non il totale.