Vinland Saga | Star Comics | Amazon Prime Video | Crunchryoll

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Non sono pronto :bruniii:
 
Finito, io negli ultimi due volumi ho avuto la tachicardia piu volte, finale bellone, che capolavoro, grazie maestro.
Einar mi mancherai come l'aria :bruniii:
 
Una delle poche serie che di recente non ha sbagliato il finale? :D
 
Uno dei manga più belli che ho letto. Temo un po' per il finale (che non so, non ho letto spoiler) nel senso che segue i veri eventi storici non finirà a tarallucci e vino! :azz:
Fumetto consigliatissimo!
 
immagino però che ci sia ancora da aspettare però per vederlo in Italia..

per ora siamo al volume 28... se è finito quanto sarà ? 29 o 30 volumi ?

che prima ovviamente devono essere pubblicati là in Giappo.. poi devono tradurlo e tutto..
quindi un altro annetto mi sa che ci vuole
 
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Meglio manga o anime?
vista la prima stagione anime ed era più che soddisfacente, veniva voglia di vedere un episodio dopo l'altro, un viaggio sulla vendetta, combattimenti, piccoli colpi di strategia e buoni dialoghi tutto sommato. Mentre la seconda stagione sembra invece una roba talmente pesante e noiosa che sembra fatta da qualche altra persona, una roba veramente non sense. Io penso che chiunque dopo la seconda stagione molla completamente questo anime, roba troppo pesante e noiosa. Sembra una roba religiosa ad un certo punto, al punto che ti fanno proprio arrabbiare, la solita morale del porgere l'altra guancia mentre ti menano o sei di fronte alle ingiustizie e tutte quelle menate ridicole, e altra roba pesante che ad un certo punto pensi ma chi l'ha creata sta roba? ma anche no. Guardati solo la prima stagione e fai finta che finisce lì e ti eviti la delusione
 
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vista la prima stagione anime ed era più che soddisfacente, veniva voglia di vedere un episodio dopo l'altro, un viaggio sulla vendetta, combattimenti, piccoli colpi di strategia e buoni dialoghi tutto sommato. Mentre la seconda stagione sembra invece una roba talmente pesante e noiosa che sembra fatta da qualche altra persona, una roba veramente non sense. Io penso che chiunque dopo la seconda stagione molla completamente questo anime, roba troppo pesante e noiosa. Sembra una roba religiosa ad un certo punto, al punto che ti fanno proprio arrabbiare, la solita morale del porgere l'altra guancia mentre ti menano o sei di fronte alle ingiustizie e tutte quelle menate ridicole, e altra roba pesante che ad un certo punto pensi ma chi l'ha creata sta roba? ma anche no. Guardati solo la prima stagione e fai finta che finisce lì e ti eviti la delusione

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Non ricordo fino a dove arrivi la seconda stagione (mischio, nella mia mente, manga e anime) ma non è proprio così, ma non vorrei spoilerare troppo; diciamo che lo stesso protagonista avrà più dubbi se la via in questione sia possibile.
Comunque meglio il manga almeno finora.
 
Che la seconda stagione fosse un calo enorme rispetto la prima dove il 90% del tempo lo passano a coltivare l'orticello è verissimo però. Certi discorsi banalissimi su cosa è buono e cosa è cattivo del protagonista facevano effettivamente cascare le palle per quanto erano ripetuti continuamente.

Basta farsi un giro nelle pagine precedenti del topic per leggere i commenti di chi l'ha seguita. Non ho assolutamente un bel ricordo sotto nessun punto di vista della s2.
 
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Nella seconda stagione il focus si sposta dai conflitti e dalle battaglie all’evoluzione interiore del protagonista, esplorando temi come introspezione, crescita personale e redenzione. La narrazione diventa più lenta, ma anche MOLTO più matura e profonda. Se cercate solo azione e combattimenti allora è comprensibile che vi sia piaciuta meno, ma Vinland Saga è molto più di questo.

"I have no enemies"

Dai raga, di che cazzo parliamo.

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Nella seconda stagione il focus si sposta dai conflitti e dalle battaglie all’evoluzione interiore del protagonista, esplorando temi come introspezione, crescita personale e redenzione. La narrazione diventa più lenta, ma anche MOLTO più matura e profonda. Se cercate solo azione e combattimenti allora è comprensibile che vi sia piaciuta meno, ma Vinland Saga è molto più di questo.

"I have no enemies"

Dai raga, di che cazzo parliamo.


non mi spiego di come si possa essere passati da scontri-battaglie, strategie, dialoghi ben scritti, (sembrava una specie di viking anime), e poi siamo passati alla casa nella prateria, ma attenzione, la casa nella prateria è roba molto più figa perché il capo famiglia Charles Ingalls agiva. Aveva una bussola morale forte, quando ad esempio gli toccano il figlio, lui reagisce secondo la sua giustizia morale, va a menare e a farsi giustizia da solo nonostante fino all'altro ieri era uno stinco di santo, quindi nonostante la casa nella prateria sia il concetto massimo di vita tranquilla serena, di ideali del vivere semplice, e soprattutto moralità e non-violenza per eccellenza, supera di gran lunga questa seconda stagione anime, pienissima di una roba ripetitiva sul tema non violenza e accettare i soprusi perché si, sul porgere l'altra guancia anche quando ti menano e ti fanno delle ingiustizie evidenti


Ora, non ho seguito il manga e sinceramente non lo seguirò, soprattutto dopo come hanno impostato la seconda stagione dell’anime. Presumo che il manga sia addirittura più esasperato nei concetti di non violenza, e quindi, da quel punto di vista, per me anche peggiore.


Ad esempio, l’aspetto della non violenza, che qui viene portato all’estremo, è qualcosa che non condivido e che, dopo un po’, stanca. Non potrei guardare una terza stagione in cui, per dire, il cattivone di turno tortura Tizio e Caio, e il protagonista continua a insistere con il discorso del “porgere l’altra guancia” perché me lo merito, eccetera.


Da un’analisi introspettiva di quello che ho visto in questa seconda stagione, ho notato dei pattern più vicini a una sorta di feticismo masochista piuttosto che a un discorso sulla non violenza in senso più ampio. Credo, infatti, che l’autore dell’opera abbia una vera e propria ossessione per il masochismo e per l’espiazione delle colpe tramite l’autopunizione fisica. E, per quanto ricordo delle nozioni elementari di religione cristiana, pratiche di espiazione attraverso punizioni corporali e atteggiamenti masochisti sono effettivamente presenti in quella tradizione religiosa ma direi tutte o quasi e religioni hanno al loro interno "pratiche di auto-flagellazione", chi più, chi meno, ad esempio anche il digiunare è una pratica di auto imposizione di una punizione. Ad esempio la chiesa Ortodossia cristiana è meno incline alla punizione corporale estrema, ma la penitenza fisica (come prostrazioni, digiuni severi, dormire sul pavimento, ecc.) è vista come un modo per purificare l’anima. Abbiamo poi l'Islam. In ambito islamico, la penitenza è più spirituale che fisica, si basa su preghiera, digiuno, carità, ecc. Tuttavia, in alcune interpretazioni più radicali o culturalmente influenzate, esistono pratiche di autoflagellazione, soprattutto in alcune correnti sciite come nel rituale dell'Ashura (commemorazione del martirio di Husayn ibn Ali), dove i partecipanti si colpiscono con catene o si infliggono tagli. Non è legato all’espiazione personale dei peccati, ma piuttosto alla memoria del sacrificio. Poi abbiamo le religioni indiane (Induismo, Giainismo, ecc.)
Pratiche ascetiche estreme (tapasyā) sono comuni, soprattutto nel giainismo: lunghi digiuni, privazioni del sonno, esposizione al caldo/freddo.
Tuttavia, qui il dolore fisico non è sempre visto come punizione, ma come mezzo per bruciare il karma e raggiungere l’illuminazione. Infine abbiamo il Cattolicesimo moderno. Oggi queste pratiche non sono più incoraggiate ufficialmente, anche se alcuni individui o ordini molto tradizionalisti (come l'Opus Dei, in certi casi) continuano a usare il cilicio o piccole forme di mortificazione in privato, come atto di disciplina spirituale.

riassunto. La Chiesa cattolica medievale è il caso più emblematico di uso della punizione fisica per espiare i peccati, con derivazioni teologiche che legano la sofferenza al concetto di purificazione dell’anima. Altre religioni hanno versioni più o meno simili, ma il cattolicesimo è probabilmente quello che ha codificato più chiaramente la mortificazione del corpo in chiave penitenziale. Tutte le altre religioni credo abbiano preso come esempio e sono dei derivati credo.

Ecco perché dal mio punto di vista noto cose che mi fanno proprio arrabbiare, avessi saputo che la seconda stagione toccava certi temi religiosi non l'avrei proprio iniziata questa saga. E dispiace

mi fa pensare al finale di stagione


a cosa è servito porgere l'altra guancia?
anche farsi menare per andare a parlare con quell'idiota del re, che senso ha avuto? quale beneficio ha portato? Nessuno. Ogni decisione della non violenza tramite punizioni del corpo e della mente del protagonista non ha portato nulla di positivo, le persone intorno a lui sono morte, tipo la schiava e suo marito, se avesse combattuto per salvarli e uccidere i padroni/ospiti/guardiani di sto piffero, entrambi ce l'avrebbero fatta o avrebbero comunque vissuto molto più tempo insieme, e invece niente.
in termini pratici e concreti il finale di stagione ci dice che nonostante hai portato addosso la croce alla fine ricevi pure la beffa che non è servito a nulla. L'autore dell'opera crede che frustarsi la schiena ogni sera prima di andare a letto ti espia dai peccati carnali e tutto il resto?? Opinioni ai posteri.
.
 
Nella seconda stagione il focus si sposta dai conflitti e dalle battaglie all’evoluzione interiore del protagonista, esplorando temi come introspezione, crescita personale e redenzione. La narrazione diventa più lenta, ma anche MOLTO più matura e profonda. Se cercate solo azione e combattimenti allora è comprensibile che vi sia piaciuta meno, ma Vinland Saga è molto più di questo.

"I have no enemies"

Dai raga, di che cazzo parliamo.

Di che cazzo parliamo? parliamo di un pacing osceno e di una marea di discorsi banalissimi, frammentati dal nulla, con questi che arano i campi.

Ma ovviamente è perchè cerchiamo solo l'azione e le botte, come se fossimo tutti dei trogloditi che vogliono le botte mentre non si riesce ad andare oltre e capire gli effettivi problemi di pacing e scrittura che porta la stagione :asd:

Non mi metto a walltextare come ChristyMarisabel perchè conosco i miei polli e non ne vale la pena, sia mai mi rispondi con un altro memino, per te il problema è sempre l'utente che usufruisce, mai il prodotto in sè che ha problemi oggettivi, vero dmc? :asd:
 
non mi spiego di come si possa essere passati da scontri-battaglie, strategie, dialoghi ben scritti, (sembrava una specie di viking anime), e poi siamo passati alla casa nella prateria, ma attenzione, la casa nella prateria è roba molto più figa perché il capo famiglia Charles Ingalls agiva. Aveva una bussola morale forte, quando ad esempio gli toccano il figlio, lui reagisce secondo la sua giustizia morale, va a menare e a farsi giustizia da solo nonostante fino all'altro ieri era uno stinco di santo, quindi nonostante la casa nella prateria sia il concetto massimo di vita tranquilla serena, di ideali del vivere semplice, e soprattutto moralità e non-violenza per eccellenza, supera di gran lunga questa seconda stagione anime, pienissima di una roba ripetitiva sul tema non violenza e accettare i soprusi perché si, sul porgere l'altra guancia anche quando ti menano e ti fanno delle ingiustizie evidenti


Ora, non ho seguito il manga e sinceramente non lo seguirò, soprattutto dopo come hanno impostato la seconda stagione dell’anime. Presumo che il manga sia addirittura più esasperato nei concetti di non violenza, e quindi, da quel punto di vista, per me anche peggiore.


Ad esempio, l’aspetto della non violenza, che qui viene portato all’estremo, è qualcosa che non condivido e che, dopo un po’, stanca. Non potrei guardare una terza stagione in cui, per dire, il cattivone di turno tortura Tizio e Caio, e il protagonista continua a insistere con il discorso del “porgere l’altra guancia” perché me lo merito, eccetera.


Da un’analisi introspettiva di quello che ho visto in questa seconda stagione, ho notato dei pattern più vicini a una sorta di feticismo masochista piuttosto che a un discorso sulla non violenza in senso più ampio. Credo, infatti, che l’autore dell’opera abbia una vera e propria ossessione per il masochismo e per l’espiazione delle colpe tramite l’autopunizione fisica. E, per quanto ricordo delle nozioni elementari di religione cristiana, pratiche di espiazione attraverso punizioni corporali e atteggiamenti masochisti sono effettivamente presenti in quella tradizione religiosa ma direi tutte o quasi e religioni hanno al loro interno "pratiche di auto-flagellazione", chi più, chi meno, ad esempio anche il digiunare è una pratica di auto imposizione di una punizione. Ad esempio la chiesa Ortodossia cristiana è meno incline alla punizione corporale estrema, ma la penitenza fisica (come prostrazioni, digiuni severi, dormire sul pavimento, ecc.) è vista come un modo per purificare l’anima. Abbiamo poi l'Islam. In ambito islamico, la penitenza è più spirituale che fisica, si basa su preghiera, digiuno, carità, ecc. Tuttavia, in alcune interpretazioni più radicali o culturalmente influenzate, esistono pratiche di autoflagellazione, soprattutto in alcune correnti sciite come nel rituale dell'Ashura (commemorazione del martirio di Husayn ibn Ali), dove i partecipanti si colpiscono con catene o si infliggono tagli. Non è legato all’espiazione personale dei peccati, ma piuttosto alla memoria del sacrificio. Poi abbiamo le religioni indiane (Induismo, Giainismo, ecc.)
Pratiche ascetiche estreme (tapasyā) sono comuni, soprattutto nel giainismo: lunghi digiuni, privazioni del sonno, esposizione al caldo/freddo.
Tuttavia, qui il dolore fisico non è sempre visto come punizione, ma come mezzo per bruciare il karma e raggiungere l’illuminazione. Infine abbiamo il Cattolicesimo moderno. Oggi queste pratiche non sono più incoraggiate ufficialmente, anche se alcuni individui o ordini molto tradizionalisti (come l'Opus Dei, in certi casi) continuano a usare il cilicio o piccole forme di mortificazione in privato, come atto di disciplina spirituale.

riassunto. La Chiesa cattolica medievale è il caso più emblematico di uso della punizione fisica per espiare i peccati, con derivazioni teologiche che legano la sofferenza al concetto di purificazione dell’anima. Altre religioni hanno versioni più o meno simili, ma il cattolicesimo è probabilmente quello che ha codificato più chiaramente la mortificazione del corpo in chiave penitenziale. Tutte le altre religioni credo abbiano preso come esempio e sono dei derivati credo.

Ecco perché dal mio punto di vista noto cose che mi fanno proprio arrabbiare, avessi saputo che la seconda stagione toccava certi temi religiosi non l'avrei proprio iniziata questa saga. E dispiace

mi fa pensare al finale di stagione


a cosa è servito porgere l'altra guancia?
anche farsi menare per andare a parlare con quell'idiota del re, che senso ha avuto? quale beneficio ha portato? Nessuno. Ogni decisione della non violenza tramite punizioni del corpo e della mente del protagonista non ha portato nulla di positivo, le persone intorno a lui sono morte, tipo la schiava e suo marito, se avesse combattuto per salvarli e uccidere i padroni/ospiti/guardiani di sto piffero, entrambi ce l'avrebbero fatta o avrebbero comunque vissuto molto più tempo insieme, e invece niente.
in termini pratici e concreti il finale di stagione ci dice che nonostante hai portato addosso la croce alla fine ricevi pure la beffa che non è servito a nulla. L'autore dell'opera crede che frustarsi la schiena ogni sera prima di andare a letto ti espia dai peccati carnali e tutto il resto?? Opinioni ai posteri.
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La seconda stagione parla dell’evoluzione del protagonista ed è un arco di transizione che serve a mostrare il crollo e la ricostruzione interiore di Thorfinn.

Il messaggio non è “porgi sempre l’altra guancia” e nemmeno “accetta passivamente ogni sopruso”. E' la storia di un ragazzo che, dopo aver vissuto tutta l'adolescenza nella violenza in cerca di vendetta, si ritrova improvvisamente senza uno scopo. Da quel vuoto nasce la decisione di intraprendere un cammino diverso, rinunciando alla violenza e cercando un nuovo modo di vivere.

L’autore pianta ora il "seme" di questo nuovo ideale, destinato a svilupparsi nel tempo, dando inizio al nuovo percorso di Thorfinn, che ha scelto di non impugnare più la violenza. Non è una favola in cui la non violenza trionfa sempre, ma un ideale che deve fare i conti con la realtà e le sue dure conseguenze. La morte di alcuni personaggi e il “fallimento” apparente di certe scelte servono a sottolineare quanto sia arduo e difficile quel cammino.

Per quanto riguarda i riferimenti religiosi sono inevitabili quando si parla di espiazione, perdono e rinascita morale, ma qui il contesto è più vicino a una riflessione universale sull’odio e sulla vendetta che a una predica. Non è un manuale spirituale, ma la storia di un ex guerriero che cerca un’altra strada in un mondo barbaro dominato dalla violenza.

Nella prima stagione la violenza era la chiave per andare avanti, nella seconda è l’assenza di essa a diventare la vera sfida.
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Di che cazzo parliamo? parliamo di un pacing osceno e di una marea di discorsi banalissimi, frammentati dal nulla, con questi che arano i campi.

Ma ovviamente è perchè cerchiamo solo l'azione e le botte, come se fossimo tutti dei trogloditi che vogliono le botte mentre non si riesce ad andare oltre e capire gli effettivi problemi di pacing e scrittura che porta la stagione :asd:

Non mi metto a walltextare come ChristyMarisabel perchè conosco i miei polli e non ne vale la pena, sia mai mi rispondi con un altro memino, per te il problema è sempre l'utente che usufruisce, mai il prodotto in sè che ha problemi oggettivi, vero dmc? :asd:

Se per te il cambio di pacing è un difetto è normale rimanere delusi visto che la seconda stagione è sostanzialmente l'opposto della prima. Il ritmo di questo arco narrativo riflette lo stato d’animo del protagonista che da una vita frenetica e violenta passa a una vuota e soffocante.

Il lavoro nei campi non è lì tanto per, ma serve a mostrare il contrasto con il passato e far vedere quanto sia difficile imparare a vivere in un contesto pacifico dopo anni passati a uccidere. Si ribalta tutto rispetto alla prima stagione e secondo me la forza di questa parte sta proprio nel prendersi il tempo per costruire il “nuovo” Thorfinn, facendoci vivere quel processo insieme a lui.
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mai il prodotto in sè che ha problemi oggettivi

Son tutte interpretazioni soggettive, non esiste nulla di oggettivo :azz: Ma pensavo fosse sottinteso lol

Io la vedo cosi e ho spiegato il mio punto di vista, non sei d'accordo? Amen, mica pretendo di professare la verità assoluta. Anche un po' meno sig. frieren, ogni volta na tragedia.
 
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Son tutte interpretazioni soggettive, non esiste nulla di oggettivo :azz: Ma pensavo fosse sottinteso lol

Io la vedo cosi e ho spiegato il mio punto di vista, non sei d'accordo? Amen, mica pretendo di professare la verità assoluta. Anche un po' meno sig. frieren, ogni volta na tragedia.

Quello che si pone a gamba tesa coi memini di risposta a qualcuno che non condivide la propria opinione non sono io, sei sempre lì a dare la colpa all'usufruitore piuttosto che riconoscere dei problemi su qualcosa che ti sta piacendo, adesso non fare quello che lancia il sasso e nasconde la mano su :rivet:

E ripeto, per me il problema non è il cambio di pacing, è il brutto pacing. Il lavoro di introspezione ed evoluzione su Thorfinn c'è stato, ma è un bicchiere di buon vino gettato in una botte di acqua di mare, decisamente non mi ha lasciato un buon sapore in bocca in tutto quel marasma di noia e banalità.
 
Quello che si pone a gamba tesa coi memini di risposta a qualcuno che non condivide la propria opinione non sono io, sei sempre lì a dare la colpa all'usufruitore piuttosto che riconoscere dei problemi su qualcosa che ti sta piacendo, adesso non fare quello che lancia il sasso e nasconde la mano su :rivet:

E ripeto, per me il problema non è il cambio di pacing, è il brutto pacing. Il lavoro di introspezione ed evoluzione su Thorfinn c'è stato, ma è un bicchiere di buon vino gettato in una botte di acqua di mare, decisamente non mi ha lasciato un buon sapore in bocca in tutto quel marasma di noia e banalità.


Io non ho risposto a nessuno nello specifico, ho risposto in generale nel topic in relazione alla seconda stagione visto che si parlava di quella, non era riferito a te nello specifico, non ti avevo mica quotato.

Ma poi che memino a gamba tesa ho usato? Ma tutto bene? Ahah è un "absolute cinema" alla citazione della frase forse più famosa e storica di tutto Vinland Saga che viene detta in questa stagione....

Prendi un po' esempio da Thorfinn che ti farebbe bene :asd:
 
Io non ho risposto a nessuno nello specifico, ho risposto in generale nel topic in relazione alla seconda stagione visto che si parlava di quella, non era riferito a te nello specifico, non ti avevo mica quotato.

Ma poi che memino a gamba tesa ho usato? Ma tutto bene? Ahah è un "absolute cinema" alla citazione della frase forse più famosa e storica di tutto Vinland Saga che viene detta in questa stagione....

Prendi un po' esempio da Thorfinn che ti farebbe bene :asd:

Mi piace come hai ignorato tutto quello che ti faceva comodo nel post. Lo sapevo che non dovevo perdere tempo in principio :asd:
 
Mi piace come hai ignorato tutto quello che ti faceva comodo nel post. Lo sapevo che non dovevo perdere tempo in principio :asd:

Ma ignorato cosa? Ma tutto bene? Ho scritto abbondantemente il mio pensiero sull'opera e tu hai la tua opinione opposta, cosa dovevo fare, fare copia e incolla? lol

Ti ho detto che non sono entrato a gamba tesa su nessuno e il meme era sulla citazione di thorfinn... se tu ogni mio post sottintendi sempre in totale autonomia un "se non la pensate come me siete idioti" non è un mio problema :azz:
 
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