Beh, no, sicuramente così informato non sono, però lo stesso si potrebbe dire delle cattive abitudini a tavola. Si sa che alcune cose fanno male e anche se nello specifico non si sa esattamente cosa, quantomeno si riesce a stimare l'effettiva gravità. Cioè, so che bere un bicchiere di vino alla settimana non mi arreca particolare danno, così come so che ubriacarmi male ogni settimana invece sì. La differenza è che i danni relativi all'alimentazione sono per lo più individuali, non hanno le stesse ripercussioni sulla collettività dell'alcol, semplificando, ma il punto è che tutto è filtrato dalla nostra percezione. Magari tu che pensi di condurre uno stile di vita il più sano possibile fai errori che il tipo che il sabato sera beve come una spugna non fa.
I fumatori tendenzialmente minacciano sempre figli e parenti da piccoli, mi ricordo che mio zio una volta mi disse "se ti vedo anche solo una volta con una sigaretta in bocca giuro che ti prendo a schiaffi" e la cosa mi ha traumatizzato così tanto che effettivamente non ho mai fatto neanche un tiro da adolescente
Mentre l'apprendimento attraverso il gioco è vero, da buoni risultati, ma significherebbe rivedere l'intero sistema scolastico ed è una cosa molto complessa di cui a nessuno interessa, a cominciare dagli elettori. Non viene percepito il giusto valore dell'istruzione e dello spirito critico, ma essendo che a non percepirlo sono la maggior parte delle persone, difficilmente sarà mai qualcosa su cui si lavorerà concretamente, per questo ti parlavo di utopia. Sarebbe una pacchia se le persone apprendessero l'importanza di porsi in maniera critica, ma non accadrà mai, anzi, più andiamo avanti e più cerchiamo chi ci predigerisca le informazioni, ce le semplifichi e tutto ciò che diminuisca al minimo il nostro sforzo cognitivo perché preferiamo riservare le poche energie cognitive che abbiamo a disposizione per le cose che ci interessano davvero.
No, il punto è che a me non interessa come una persona sceglie di agire finché in qualche modo non costituisce un problema per me. Non voglio sembrarti egoista, ma finché una persona decide di ridursi ad una pezza, con il rischio di compromettere la sua salute, io posso pure dirgli "vacci piano", ma mi sembra giusto lasciarlo libero di fare quello che vuole con la sua vita. Il problema sorge nel momento in cui questo suo comportamento arreca un danno ad altri, ma se io me ne sto a casa mia a distruggermi il fegato bevendo alcol, sinceramente vorrei che nessuno si arrogasse il diritto di venirmi a dire che devo smetterla. E no, non è perché è socialmente accettato, ma perché, la sua efficacia è reale. È una strategia discutibilissima, soprattutto sul lungo periodo, ma la sua efficacia è comprovata. Ci sono dei casi in cui non è così, ma a grandi linee quando bevi sei più disinibito e pensi meno. Il problema sta lì, anche istruito e sensibilizzato porsi un limite diventa difficile quando la dinamica ti soddisfa, quando bere o fumare ti permette effettivamente di passare una sera senza pensare. Ognuno fa il proprio bilancio di costi-benefici ed è una cosa molto soggettiva.
Onestamente su alcol e fumo non penso ci sia tutta questa ignoranza, io quando parlo coi fumatori mi dicono sempre la stessa cosa "di qualcosa dobbiamo pur morire".
Perdonami, ma non sono io che mi sono convinto, è quello che mi sembra tu stia continuando a ripetere, stai cercando di mettere al primo posto il bene assoluto della comunità a fronte di una limitazione dei comportamenti pericolosi, sulla base di un processo di educazione, disincentivazione e (potenzialmente) demonizzazione di quello che tu reputi pericoloso (sulla base di studi, ovvio, ma ci sono tante altre cose che secondo gli studi sono pericolose, ma che magari tu scegli di accettare e su cui non ti poni il minimo problema). E non è colpa mia se questo è un modo di pensare filo-fascista, onestamente
Le dinamiche sociali tra ragazzini valgono per il fumo, per l'alcol un po' di meno. Da ragazzini possibilmente si beve perché fa figo, da grandi no. E soprattutto non è la causa di alcolismo o dell'abuso reiterato, se lo fai solo per non essere uno sfigato ti bevi un bicchiere come la maggior parte dei tuoi amici (visto che superati i 20 non è che ci sono tutte ste comitive che si spaccano male, anzi, essere troppo sbronzo è da sfigati a dirla tutta
). Così come quelli che poi si mettono alla guida non sono gli stessi che bevono come spugne per sentirsi fighi. Poi non saprei, questa è la mia opinione, quello che ho potuto vedere, ma magari mi sbaglio. E ripeto, non sono assolutamente contrario ad un programma di sensibilizzazione, né sto negando la potenziale efficacia, sto solo cercando di ridimensionare un po' gli effetti e sottolinearti la complessità della cosa, perché secondo me ti sfugge la differenza tra consumo ripetuto, abuso occasionale e dipendenza. Sono tre cose molto differenti.
A maggior ragione, tu stato puoi disincentivare, ma poi i cittadini si influenzano vicendevolmente, si creano le loro norme sociali che vogliono e tu non puoi farci nulla. Stai semplicemente sovrastimando il potere dell'educazione e non considerando tutti i contraltari che ci sarebbero, tutto qui.