L’altro esempio che vorrei portare è il lavoro che ho appena concluso. Spero di non andare contro nessuna regola di non divulgazione, se mi ritengo onorato e orgoglioso di aver partecipato alla realizzazione del doppiaggio italiano di Alan Wake. Il prodotto Microsoft (anche il diavolo fa certe pentole con dei coperchi della madonna) è certamente valido, validissimo, intrigante e adrenalinico. Purtroppo non ho avuto alcuna possibilità di vedere il gameplay, quindi non posso dare alcuna dritta su come sarà il giocarlo. Posso, però, assicurare che la storia appassionante, l’ambientazione e i personaggi, rendono il tutto pienamente godibile da chiunque (davvero, non ho trovato ancora nessuno che non m’abbia risposto con qualcosa tipo: “che figata!”, “lo voglio!” o “finalmente un bel gioco!”).
Cito questa mia ultima esperienza perché vorrei lasciare aperta una porta per future polemiche (ci saranno, ci saranno). Nonostante gli sforzi di un team di traduttori, di controllori, di adattatori, di attori e quant’altro, qualcosa ci sarà sfuggito, qualcosa non piacerà, qualcosa sarà perfettibile, qualcuno ce lo farà sapere. Fallo qui, se ti va. Io risponderò per quanto mi sarà possibile.
Non sono il depositario di alcuna verità e non sono l’unico a essersi letto tutta la storia (anche perché l’ho letta a blocchi, concentrandomi sulla parte di Alan, all’inizio, e integrando il tutto con le altre parti, pian piano, durante la realizzazione del doppiaggio), ma mi sono ritrovato più volte a dover raccontare la storia agli attori, per far loro capire che parte li attendesse e che ruolo svolgessero nell’azione, l’ho chiarita ai fonici e agli stessi traduttori (è normale, il lavoro non è unidirezionale, esistono continui feedback e le risposte le si cercano in ogni direzione), ho aiutato gli ascoltatori a capire perché qualcuno interpretasse in quel modo un personaggio che altrove era completamente diverso, ho aiutato chi ha diretto il progetto a recuperare riferimenti per chiarire dubbi a tedeschi, spagnoli e a tutti gli altri studi che hanno lavorato in contemporanea. Insomma, ogni volta ero orgoglioso di essere tenuto così in considerazione, ma ogni volta mi chiedevo come mai non ci fosse una via praticabile, perché ogni persona coinvolta nel progetto, potesse goderselo appieno, come è capitato a me.
Adattare Alan Wake è stato un tuffo in una storia bellissima, è stato appagante durante la realizzazione, mi ha consumato qualche settimana e qualche neurone, ma ne è valsa la pena. Penso che se, a lavorare in questo mondo, ci fossero persone appassionate di cinema, videogiochi o quel che serve, con una mente aperta, con una passione forte, ma, soprattutto, se ci fosse il tempo e la possibilità di seguire progetti del genere con i dovuti crismi, dall’altra parte non ci sarebbero lamentele e tutti si sarebbe un pochino più soddisfatti.
E se un progetto bello e importante come Alan Wake l’hanno affidato anche un po’ a me, stai certo che non ci vuole una mente eccelsa, ma di certo tanta passione, applicazione, rispetto, cura, pazienza e volontà. Se dovesse farti schifo, blame me! Se invece dovesse piacerti, sarò il primo a ringraziare ed essere onorato di averti regalato un respiro.