Ufficiale Andrzej Sapkowski - Witcher Saga letteraria

ufficiale
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Non per rivangare la questione

Vilgefortz
, ma alla luce di quel dialogo la sua figura può essere riassunta nel

topos della persona abbandonata e senza legami che cerca rifugio nel potere. E' qualcosa di molto presente nei manga e negli anime, volendo un parallelo può essere fatto col Magneto degli X-Men. In altre parole la sua "quest" può essere letta come un modo per riempire il vuoto lasciatogli dalla mancanza di legami. Il denigrare il sentimento materno di Yennefer verso Ciri e in generale la sua misoginia potremmo legarli al suo non aver avuto una madre e all'"invidia" per quel rapporto
.

Magari è una teoria tirata per i capelli, ma da aspirante scrittore posso assicurare che ogni opera ha infinite sfumature, molte non volute e persino sconosciute allo stesso autore

 
Arrivati!:gab:

DI132cL.jpg
 
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Finito anche "La signora del lago", dubbio sul finale

Geralt viene infilzato e in teoria fino a quando si trova sulla barca è morto o molto poco ci manca, mentre Yen dovrebbe solo svenire per aver tentato di aiutarlo, o muore anche lei per lo sforzo? Ciri se ne va in un'altra dimensione, e anche Geralt e Yen a quanto pare, ma non ho capito se i due sono morti o meno, il Sap ha detto qualcosa a riguardo? :asd: La questione degli Aen Elle lasciata così in sospeso, peccato, l'hanno trovata una volta possono trovarla ancora...
 
Non per rivangare la questione
Vilgefortz
, ma alla luce di quel dialogo la sua figura può essere riassunta nel

topos della persona abbandonata e senza legami che cerca rifugio nel potere. E' qualcosa di molto presente nei manga e negli anime, volendo un parallelo può essere fatto col Magneto degli X-Men. In altre parole la sua "quest" può essere letta come un modo per riempire il vuoto lasciatogli dalla mancanza di legami. Il denigrare il sentimento materno di Yennefer verso Ciri e in generale la sua misoginia potremmo legarli al suo non aver avuto una madre e all'"invidia" per quel rapporto
.

Magari è una teoria tirata per i capelli, ma da aspirante scrittore posso assicurare che ogni opera ha infinite sfumature, molte non volute e persino sconosciute allo stesso autore
Mi trovo d'accordo per l'ultima parte. Per la prima direi che lui cerca quel rifugio ma solo perché essenzialmente può attingere a quel potere avendo origini... come dire... adeguate. Coincidenza poi che avendo queste origini in comune, Geralt abbia superato in modo eccellente (paragonato agli altri bambini) la Prova delle Erbe mentre Vilgefortz sia diventato uno dei maghi più potenti del Capitolo? No, non è una coincidenza. :asd:

Arrivati!:gab:
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Ottimo. :icebad:

Finito anche "La signora del lago", dubbio sul finale
Geralt viene infilzato e in teoria fino a quando si trova sulla barca è morto o molto poco ci manca, mentre Yen dovrebbe solo svenire per aver tentato di aiutarlo, o muore anche lei per lo sforzo? Ciri se ne va in un'altra dimensione, e anche Geralt e Yen a quanto pare, ma non ho capito se i due sono morti o meno, il Sap ha detto qualcosa a riguardo? :asd: La questione degli Aen Elle lasciata così in sospeso, peccato, l'hanno trovata una volta possono trovarla ancora...
Il Sap non ha mai dato una spiegazione precisa (e mai la darà) ma solo lasciato una interpretazione libera, che si riduce essenzialmente a due filoni. Il problema per accettare il finale (a livello narrativo ovviamente) è slegarsi dal classico finale da "storia inventata" troppo abusato nel fantasy. Non c'è un lieto fine, non c'è nemmeno un finale in senso stretto, perché? Perché come già illustrato nel libro non necessariamente si deve sapere tutto o arrivare per forza ad una conclusione e da qui nasce la sete di curiosità o le leggende nate dalla storia di Geralt e Ciri. Vuoi la versione del libro Nero di Ellander o la storiella narrata da nonno Zufolo ai bambini attorno al fuoco.

Se vuoi sapere la mia... :paura:

Cosa succede a Geralt e Yennefer dopo la nebbia del lago? Non è detto che siano vivi o morti, se Ciri abbia detto una bugia. Ma si trovano su una isola che ricorda moltissimo Avalon, si può dire che siano vivi lì, in quella specie di limbo dove il tempo non passa, ma tecnicamente morti nell'universo dello "Strigo". C'è qualcosa che impedisce loro di riunirsi. Ciri stessa, nel primo capitolo, dice di aver alterato il destino e che lei non tornerà tanto presto nel suo mondo. Appunto, per me il bello è questo: è un finale aperto, ed entrambe le interpretazioni (vivi o morti?) possono essere ben delineate grazie ai vari indizi lasciati da Sapkowski nel capitolo finale e nel primo. Non è detto che Ciri dica la verità, vuoi per le risposte evasive sulle macchie di sangue sulla sua camicia, vuoi per le lacrime e le bugie che dice a Galahad nel finale.

Il ruolo della Signora del Lago (in questa storia Ciri) è quello, nelle leggende, di accompagnare le anime degli eroi morti ad Avalon.

Non penso appunto che il finale sia necessariamente un lieto fine. Geralt all'isola dei meli è chiaramente un riferimento al luogo in cui riposa Re Artù, ovvero Avalon. Ad essere sinceri, l'ho letta metaforicamente come il passaggio di Geralt a quella figura mitica che Nimue e Condwiramus hanno imparato a conoscere nel tempo. Pur essendo una visione distorta.

Se vuoi avere una visione più completa dietro il significato del finale chiedi, non l'ho scritto per non annoiare nessuno. :paura:

Per gli Aen Elle, anche io avrei voluto un approfondimento più chiaro, ma credo che sia un tema introdotto nel vivo troppo in là nella serie e che avrebbe quindi necessitato di più spazio. Comunque...

La Caccia Selvaggia è una questione di un altro mondo che non può essere effettivamente risolta con un grande baraccone etc... Per quanto riguarda questo presunto arco narrativo lasciato apparentemente aperto... in realtà Sapkowski non ha lasciato nessun filone aperto: Nimue all'inizio del libro dice che l'Ard Gaeth venne aperto e tutti gli elfi andarono via. Per aprire l'Ard Gaeth ci vuole... il potere spazio temporale, e se alla fine gli Aen Elle ne sono in possesso... vuol dire che Eredin prima o poi ha incontrato Ciri nella Spirale. Ovvero quello che tu hai detto.
 
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Sull'

Ard Gaeth
è sempre possibile che il Sap in un nono libro dia una spiegazione alternativa. Su

Vilgefortz il riferimento alla ricerca del potere per colmare un vuoto è un modo (leggasi "negazione" da parte mia) per spiegare la svolta "classica" di fine Saga. Che a ben vedere è presente in nuce dall'inizio, ma che manca di un retroterra psicologico che non sfoci nel clichè. A meno che appunto non si ammetta che ogni figura della Saga abbia un background, voluto dall'autore o venutosi a creare da solo. Nel caso di Yennefer l'odio del padre, la mancanza di genitori (escludendo la figura di Tissaia) e il non tanto velato riferimento alla sua vendetta nei loro confronti (parlando con "Sigrdrifa" in sogno fa capire di averli uccisi a mio parere) la portano a desiderare di avere figli, e l'impossibilità di averne ad amare Ciri. Per Philippa vale in un certo senso il discorso fatto per Vilgefortz, per Dijkstra c'è il cinismo misto all'idealismo del patriota e così via per gli altri
. Sapkowski ha il dono della sintesi ma a volte (spesso) questo significa lasciare tra le righe o alle teorie dei lettori questioni rilevanti. Il peso di Avallac'h nella

schiavitù, nel massacro e nei rapimenti degli umani nel mondo degli Aen Elle
, la sua moralità, la psicologia e i motivi di tutti quei personaggi che non vediamo mai "pensare". Ho rivalutato Philippa per

quel suo ultimo flashback
, ho apprezzato Tissaia per lo stesso motivo, eppure sono sprazzi, momenti unici nella loro parabola in cui vediamo come ragionano. A dimostrazione che il Sap sa dire molto con poche parole, ma allo stesso tempo che c'è tanto di sotterraneo che rischia di sfuggire al lettore

 
Finito "Il tempo della guerra". A mani basse il migliore finora :sisi:

 
[MENTION=220345]lonberk[/MENTION]

Sull'
Ard Gaeth
è sempre possibile che il Sap in un nono libro dia una spiegazione alternativa. Su

Vilgefortz il riferimento alla ricerca del potere per colmare un vuoto è un modo (leggasi "negazione" da parte mia) per spiegare la svolta "classica" di fine Saga. Che a ben vedere è presente in nuce dall'inizio, ma che manca di un retroterra psicologico che non sfoci nel clichè. A meno che appunto non si ammetta che ogni figura della Saga abbia un background, voluto dall'autore o venutosi a creare da solo. Nel caso di Yennefer l'odio del padre, la mancanza di genitori (escludendo la figura di Tissaia) e il non tanto velato riferimento alla sua vendetta nei loro confronti (parlando con "Sigrdrifa" in sogno fa capire di averli uccisi a mio parere) la portano a desiderare di avere figli, e l'impossibilità di averne ad amare Ciri. Per Philippa vale in un certo senso il discorso fatto per Vilgefortz, per Dijkstra c'è il cinismo misto all'idealismo del patriota e così via per gli altri
. Sapkowski ha il dono della sintesi ma a volte (spesso) questo significa lasciare tra le righe o alle teorie dei lettori questioni rilevanti. Il peso di Avallac'h nella

schiavitù, nel massacro e nei rapimenti degli umani nel mondo degli Aen Elle
, la sua moralità, la psicologia e i motivi di tutti quei personaggi che non vediamo mai "pensare". Ho rivalutato Philippa per

quel suo ultimo flashback
, ho apprezzato Tissaia per lo stesso motivo, eppure sono sprazzi, momenti unici nella loro parabola in cui vediamo come ragionano. A dimostrazione che il Sap sa dire molto con poche parole, ma allo stesso tempo che c'è tanto di sotterraneo che rischia di sfuggire al lettore
Non penso che il Sap voglia (e sia pronto) a scrivere un nono libro che deve, per forza di cose, essere uno spin off per spiegare in modo esaustivo l'Ard Gaeth, nella saga è stato veramente introdotto troppo tardi per poter dare una spiegazione completa.

Per Vilgefortz, Filippa e Dijkstra

E' facile ammettere che alcuni dei personaggi si creino un background anche grazie ai loro dialoghi, plausibile in certi passaggi perché tu, se guardi il tutto solo dal punto di vista di Geralt o Ciri, e il narratore onnisciente non interviene, non puoi sapere altro al di fuori di ciò che Vilge ti racconta. Un esercizio di stile diverso lo ritroviamo nel capitolo 5 quando Ranuncolo racconta a Geralt di ciò che è successo nel mondo mentre lui stava più là che qua. Lì ci ritroviamo direttamente il punto di vista del personaggio coinvolto, una informazione che viene data in modo completo al lettore ma non a Geralt.

Per Dijkstra una visione più ampia l'abbiamo proprio al banchetto di Thanedd dove lo sbeffeggiano per essere una persona di origini "normali" che si atteggia a conte, idem per l'incontro con Shilard nel quinto, mi pare che un altro riferimento più cicciotto sia presente anche nel sesto libro, che offre una panoramica bellissima su Dijkstra e Esterad.
Per Avallac'h sono assolutamente d'accordo

Avrei voluto un confronto tra lui e Ciri proprio sulla questione, si è però capito che l'unico onesto lì è Eredin, che non le manda a dire e non nasconde le vere intenzioni degli Aen Elle. Però la lacrimuccia alla morte di Auberon credo sia scappata a tutti
Per Yennefer

Io avevo capito che aveva ucciso solo il padre comunque :rickds: Il desiderio di avere figli potrebbe anche avere origine da questo ma la causa scatenante che si poggia in senso lato su queste motivazioni è sterilità causata dall'uso della magia. Il rapporto con Tissaia che è la figura materna più vicina che abbia mai avuto ha i suoi pro e i suoi contro. Tra questi la sua attitudine generale verso il mondo e il guscio dentro il quale nascondere le sue insicurezze perché non c'è niente di più patetico di una maga che piange.
A dimostrazione che il Sap sa dire molto con poche parole, ma allo stesso tempo che c'è tanto di sotterraneo che rischia di sfuggire al lettore. Mi hai tolto le parole di bocca. Il Sap ha un dono della sintesi che è tutto suo per questa serie, che può proprio per questo motivo non essere apprezzata perché quei riferimenti e indizi che sì, ci sono, ma tra le righe rischiano di andare perduti e per certi archi narrativi non bastano a dare quel dettaglio in più di completezza.

Stile che il Sap ha limato ne La Stagione delle Tempesta perché è un libro più sbarazzino, riferimenti come quelli di Harlan Tzara e Guicamp che

che sanno sicuramente chi c'è dietro le false sceneggiate sulla goetia
sono estremamente semplici da cogliere. Quelli dedicati ai vecchi libri invece sono più difficili da cogliere perché basati su dettagli insignificanti per la storia a cui si riferiscono (tipo la disputa sui confini) oppure perché per capirli devi aver per forza letto una determinata storia

(come Qualcosa di più per la scena della fontana e la visione di Colle Sodden)


Finito "Il tempo della guerra". A mani basse il migliore finora :sisi:
Si poggia pesantemente su Il Sangue degli Elfi che rivaluterai come prologo ben congegnato da questo quarto libro fino alla fine del settimo. :morris82:

 
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una questione un attimo OT. Avete consigli sulla prima pubblicazione di un libro? Alcuni mi dicono di proporlo ad una casa editrice (un classico...), altri di mandarlo a qualche concorso, altri ancora di autopubblicarlo come e-book su amazon

 
una questione un attimo OT. Avete consigli sulla prima pubblicazione di un libro? Alcuni mi dicono di proporlo ad una casa editrice (un classico...), altri di mandarlo a qualche concorso, altri ancora di autopubblicarlo come e-book su amazon
Ti hanno dato le indicazioni generali, ultimamente se ti interessa si sta tenendo un concorso http://www.rtl.it/premio-letterario-rtl1025-e-mursia-romanzo-italiano/

Oppure visita la nostra sezione dedicata al ritrovo dello scrittore. McCowan potrebbe anche darti altre dritte.

- - - Aggiornato - - -

Tornando in, ho trovato questa bellissima fan art:

http://alcoholicrattlesnake.deviantart.com/

mother_and_daughter_by_alcoholicrattlesnake-db1nrgq.jpg


 
uscita notizia (palesemente un pesce d'aprile) su un nuovo romanzo del Sap sulla caduta di Kaer Mohren. A parte questo, si hanno notizie confermate su nuovi lavori? Sono curioso di capire se il polacco è "invecchiato" troppo come stile, se è involuto o se Vipera e Stagione sono solo due parziali insuccessi

 
uscita notizia (palesemente un pesce d'aprile) su un nuovo romanzo del Sap sulla caduta di Kaer Mohren. A parte questo, si hanno notizie confermate su nuovi lavori? Sono curioso di capire se il polacco è "invecchiato" troppo come stile, se è involuto o se Vipera e Stagione sono solo due parziali insuccessi
Sì, era un pesce d'aprile! :asd: Sapkowski sta, a quanto pare, scrivendo un altro libro ma non si sa nulla di più!

 
Appena finito "La signora del lago"! Le ultime 200 pagine mi hanno tenuto davvero incollato e non riuscivo proprio a staccarmi!

Ma quindi

Geralt e Yennefer sono morti oppure no? Si scoprirà nell'ultimo libro? Ciri parla di un matrimonio al quale hanno partecipato tutti i compagni caduti...

La morte che più mi ha colpito e per la quale sono rimasto davvero dispiaciuto è stata quella di Regis, il compagno di avventure a cui mi ero più affezionato, seguita subito da quella di Milva. Deluso dalla morte di Cahir, eliminato in un niente come un novellino.
Se devo muovere una critica ai romanzi, è la poca presenza di Geralt. Ok, "The Witcher" può riferirsi anche a

Ciri (nonostante non avesse subito le dovute mutazioni),
però boh, son rimasto un po' deluso da questo aspetto. Per non parlare dell'ultimo libro, con un finale ultra accelerato:

libri e libri sul viaggio di Geralt e poi all'improvviso si ritrova al castello di Vingefortz. E come non menzionare il fatto che abbia ucciso le peggio mostruosità per poi essere colpito a morte (?) da un semplice paesano?
Tolte queste critiche, il resto ovviamente l'ho adorato (un po' meno le parti sui personaggi secondari) ed è stato un viaggio stupendo :sisi:

 
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Appena finito "La signora del lago"! Le ultime 200 pagine mi hanno tenuto davvero incollato e non riuscivo proprio a staccarmi!Ma quindi

Geralt e Yennefer sono morti oppure no? Si scoprirà nell'ultimo libro? Ciri parla di un matrimonio al quale hanno partecipato tutti i compagni caduti...

La morte che più mi ha colpito e per la quale sono rimasto davvero dispiaciuto è stata quella di Regis, il compagno di avventure a cui mi ero più affezionato, seguita subito da quella di Milva. Deluso dalla morte di Cahir, eliminato in un niente come un novellino.
Se devo muovere una critica ai romanzi, è la poca presenza di Geralt. Ok, "The Witcher" può riferirsi anche a

Ciri (nonostante non avesse subito le dovute mutazioni),
però boh, son rimasto un po' deluso da questo aspetto. Per non parlare dell'ultimo libro, con un finale ultra accelerato:

libri e libri sul viaggio di Geralt e poi all'improvviso si ritrova al castello di Vingefortz. E come non menzionare il fatto che abbia ucciso le peggio mostruosità per poi essere colpito a morte (?) da un semplice paesano?
Tolte queste critiche, il resto ovviamente l'ho adorato (un po' meno le parti sui personaggi secondari) ed è stato un viaggio stupendo :sisi:
Ho chiesto la stessa cosa nella pg precedente, Elaine mi ha risposto in modo abbastanza interessante (scusa Elaine se non ti ho ringraziato, non seguo molto il forum)

 
ordinato Il Sangue degli elfi su amazon, domani dovrei iniziare la saga! :bananarap:

ma è conclusa o il Sap ogni tanto potrebbe uscirsene con un nuovo libro?

 
ordinato Il Sangue degli elfi su amazon, domani dovrei iniziare la saga! :bananarap:
ma è conclusa o il Sap ogni tanto potrebbe uscirsene con un nuovo libro?
La saga è conclusa (la Stagione delle tempeste uscito recentemente è posto cronologicamente prima del racconto Lo Strigo della prima raccolta) se Sap dovesse scrivere un altro libro non penso che sarebbe un sequel!

- - - Aggiornato - - -

Appena finito "La signora del lago"! Le ultime 200 pagine mi hanno tenuto davvero incollato e non riuscivo proprio a staccarmi!Ma quindi

Geralt e Yennefer sono morti oppure no? Si scoprirà nell'ultimo libro? Ciri parla di un matrimonio al quale hanno partecipato tutti i compagni caduti...

La morte che più mi ha colpito e per la quale sono rimasto davvero dispiaciuto è stata quella di Regis, il compagno di avventure a cui mi ero più affezionato, seguita subito da quella di Milva. Deluso dalla morte di Cahir, eliminato in un niente come un novellino.

Ti copio-incollo una mia interpretazione che ho dato più volte: Il discorso è abbastanza complesso, Sapkowski ha lasciato volutamente un finale aperto che ha portato i lettori a dare più interpretazioni basate su vari indizi presenti, in special modo, nell'ultimo capitolo. Non abbiamo la certezza che i due personaggi siano vivi o morti (è certo che ci siano andati molto vicino), Ciri potrebbe aver mentito e alcune frasi di quest'ultima e di Triss nella parte finale fanno pensare a una fine drammatica. Quello che possiamo dire è che Geralt e Yen si trovano in una sorta di stato di limbo, quindi morti nel loro mondo ma vivi in quest'isola che rappresenta proprio questa loro "sospensione" tra vita e morte.


Se devo muovere una critica ai romanzi, è la poca presenza di Geralt. Ok, "The Witcher" può riferirsi anche a
Ciri (nonostante non avesse subito le dovute mutazioni),
però boh, son rimasto un po' deluso da questo aspetto.

La saga non è che abbia effettivamente Geralt come protagonista assoluto, l'importanza di Ciri l'ha preso resa una vera e propria co-protagonista, permettendo al lettore di seguire la sua vicenda e quella di Geralt fino alla loro riunione nell'ultimo libro. Ovviamente le parti della ragazza possono piacere o meno, quindi la mia non è assolutamente una critica al tuo commento, anche perchè la Ciri bambina l'ho sempre trovata abbastanza insopportabile :asd:


Per non parlare dell'ultimo libro, con un finale ultra accelerato:
libri e libri sul viaggio di Geralt e poi all'improvviso si ritrova al castello di Vingefortz. E come non menzionare il fatto che abbia ucciso le peggio mostruosità per poi essere colpito a morte (?) da un semplice paesano?
Tolte queste critiche, il resto ovviamente l'ho adorato (un po' meno le parti sui personaggi secondari) ed è stato un viaggio stupendo :sisi:

La fine di Geralt, già profetizzata ne Il Sangue degli Elfi, non l'ho trovata...diciamo fuori luogo! Geralt non è invincibile, non lo è mai stato, basti pensare ai due scontri con Vilgefortz. Ogni battaglia che affronta può essere l'ultima perchè le mutazioni lo rendono sicuramente superiore alla maggior parte degli altri guerrieri ma non invulnerabile. Può quindi morire per mano di un contadino munito di forcone durante un pogrom? Certo che si! Ho visto infatti da parte dell'autore il voler sottolineare proprio quest'aspetto!
 
Nessuno parla della serie tv??? :morristend:
Prodotta da Netflix, basata sui libri e con la collaborazione diretta del ciccio-bretella (così magari smette di lamentarsi dei videogiochi) !
Entro solo per dire la mia in merito. Non smetterà mai di bruciargli il didietro per il successo della serie videoludica, ma è ben contento di poter fare altri soldi e sarà indietro di 2 generazioni ma almeno al formato televisivo concederà un minimo della sua disponibilità. Ah comunque, il Sangue degli Elfi l'ho mollato a metà, butta male dopo i primi due che mi erano piaciuti...

 
In realtà si tratta dello stesso progetto avviato da Baginski ormai quasi due anni fa ma che finalmente vede in scena un altro produttore, che fa gola a tutti e provoca cambi di mutande nei fan :asd:

Sono contenta che il panza sia direttamente coinvolto e si sia fatto convincere da Baginski con il quale sembra quasi essere **** e camicia a livello professionale. E boh speriamo bene per il cast. Spero sempre in qualche miracolo (Mads Mikkelsen per Geralt e Eva Green per Yennefer) ma non voglio esaltarmi troppo...

Qui il comunicato stampa ufficiale

Polish Author Andrzej Sapkowski’s Fantasy Franchise to be Brought to Life as *English Language Drama Series

Netflix is developing and producing a new English language drama series based on The Witcher, the globally popular fantasy saga from Polish writer Andrzej Sapkowski, that has entranced legions of fans worldwide. Known collectively as the Witcher Saga, Sapkowski’s eight novels and story collections center on "witchers" -- hunters who develop supernatural abilities at a young age to battle deadly monsters. The New York Times bestselling books have spawned a major video game franchise and have been translated into over 20 languages. *

“Andrzej Sapkowski has created a rich and memorable world, at once magical and familiar,” said Erik Barmack, Netflix Vice President, international series. “We couldn’t be more excited about bringing Netflix members around the world.” “I’m thrilled that Netflix will be doing an adaptation of my stories, staying true to the source material and the themes that I have spent over thirty years writing,” said Sapkowski. “I’m excited about our efforts together, as well as the team assembled to shepherd these characters to life.” * Andrzej Sapkowski will serve as a creative consultant on the series.

Sean Daniel (The Mummy franchise, Ben-Hur, The Expanse) and Jason Brown (The Expanse), partners at the Sean Daniel Company are executive producers, along with Tomek Baginski (Oscar nominated short The Cathedral, BAFTA winning The Fallen Art, Ambition) and Jarek Sawko (The Fallen Art, Another Day of Life) from Platige Image, the Polish production and visual effects company. Bagiński will also direct at least one episode of each season. *

“The Witcher stories follow an unconventional family that comes together to fight for truth in a dangerous world,” said Sean Daniel and Jason Brown. “The characters are original, funny and constantly surprising and we can’t wait to bring them to life at Netflix, the perfect home for innovative storytelling.” *

Added Platige Image’s Tomek Baginski and Jarek Sawko: "There is a moral and intellectual depth in these books which goes beyond genre. It is a story about today and today’s challenges, hidden under a fantasy cover. It is a story about us, about the monster and the hero inside all of our hearts.”

- - - Aggiornato - - -

Ho chiesto la stessa cosa nella pg precedente, Elaine mi ha risposto in modo abbastanza interessante (scusa Elaine se non ti ho ringraziato, non seguo molto il forum)
[MENTION=68841]Zio Maccio[/MENTION] e di che, son contenta che tu abbia trovato il tutto abbastanza chiaro :nev:

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sarà indietro di 2 generazioni ma almeno al formato televisivo concederà un minimo della sua disponibilità. Ah comunque, il Sangue degli Elfi l'ho mollato a metà, butta male dopo i primi due che mi erano piaciuti...
Penso che il panzabretelle sappia più di quanto voglia dar a vedere a proposito del magico mondo del webbe quindi è chiaro che un nome come Netflix lo abbia solleticato, anche se era già in buoni rapporti con Baginski...

Eh Il sangue degli elfi può dare effetto soporifero, a conti fatti si tratta di un gigantesco prologo che getta le basi per ciò che avverrà già dal quarto libro in poi, e il repentino cambio di focus (da uno stile applicato al racconto e Geralt-centrico allo stile del romanzo che copre più personaggi) può spiazzare.

 
Ho notato molta euforia di fronte a questo annuncio. Mi chiedo se sappiano che sarà basato sui romanzi e non i videogiochi. C'è molta differenza

Comunque se sarà basata sulla pentalogia dovranno per forza mettere molti filler, altrimenti sarà brevissima, visto che nei romanzi sono più i tempi morti che quelli in cui accade effettivamente qualcosa

 
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