Ufficiale Arti Marziali

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Oggi vi rendo partecipi di un'epifania improvvisa.

Ero la che facevo qi gong, come sempre , osservandomi davanti allo specchio per tenere sotto occhio i difetti posturali che sfuggono alla sensibilità motoria.

E, per la prima volta ho capito cosa c'era di diverso ultimamente. Mentre mi guardavo non provavo più tutta la frustrazione nel vedere i difetti , la penuria di progressi o la piccolezza di questi ultimi.

Mi piaceva ciò che osservavo. Al di la dei difetti , al di la della panza che non ne vuole sapere di sparire del tutto, al di la dei progressi che finalmente cominciano a vedersi un po' più marcatamente (ma non troppo).

Ho potuto cominciare ad allenarmi molto tardi, quasi trentenne. Terrorizzato che questo non mi portasse da nessuna parte. Frustrato dal poter praticare a scuola saltuariamente (troppo) per motivi economici e lavorativi.

Tipo che faccio un mese e ne salto 6 :rickds: Tanto che ora, appunto , è quache mese che nemmeno mi alleno a casa nel wing chun se non saltuariamente qualche pugno al sacco. Faccio solo qi gong e alleno la base delle basi, la posizione del cavaliere //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

E così oggi mi son ritrovato a pensare. E' vero che dentro di me non smetto di credere che un giorno lo studio di arti marziali, qi gong, meditazione e medicina cinese mi permetterà di pagarmi le spese. Ma ho smesso di fissarmi su un obbiettivo. Ho smesso di pensare "si ma ho 31 anni e non sono ancora approdato a nulla, non potrei nemmeno definirmi principiante, sono molto meno".

Ho smesso di pensare "si ma e se non avessi poi le capacità o il talento?". "si ma se non avessi abbastanza tempo?"

Cavolo , se la gente facesse solo ciò per cui ha le capacità per ECCELLERE , ci sarebbero 2 professionisti per mestiere //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Se la gente facesse solo cose per cui ritiene di avere capacità particolari per ottenere risultati pratici , farebbe 2 o 3 cose in tutta la sua vita.

Mi guardo mentre pratico, e vedo una persona che fa quello per cui è nata. Che fa quello che la rappresenta come persona. Che vive facendo quello che sente di dover fare per vivere serenamente. Che magari non è necessariamente la cosa in cui è per forza più brava o portata. O quella in cui riuscirà a spingersi più lontano nella sua vita.

E stranamente, la cosa mi rasserena.

 
Bello MAH

 
chiedo a voi miei giovani amici:

come caxxo faccio a rompere il fiato?

la domanda sembra un po' deficiente, ma vi assicuro che, in vita mia, non ci sono MAI riuscito, nonostante abbia fatto:

12 anni di calcio

4 di calcio a 5

6 di judo

e sono al terzo di thai

non riesco proprio a rompere il fiato, mannaggia la mignotta

 
chiedo a voi miei giovani amici:come caxxo faccio a rompere il fiato?

la domanda sembra un po' deficiente, ma vi assicuro che, in vita mia, non ci sono MAI riuscito, nonostante abbia fatto:

12 anni di calcio

4 di calcio a 5

6 di judo

e sono al terzo di thai

non riesco proprio a rompere il fiato, mannaggia la mignotta

Siccome non credo , sinceramente , che il problema sia la preparazione atletica , forse la difficoltà è di tipo meccanico. Ovvero l'impedimento a respirare più facilmente sotto sforzo potrebbe essere proprio nella difficoltà a respirare rimanendo rilassati durante uno sforzo muscolare.

Il che mi porta a pensare che dovresti lavorare sulla tecnica di respirazione. Forse non riesci a dilatare correttamente la gabbia toracica rimanendo allo stesso tempo muscolarmente rilassato e quindi non riesci ad assorbire abbastanza ossigeno.

Ovunque leggi che per esempio la respirazione durante la corsa deve essere naturale e rilassata.

Che è vero. Però non tutte le respirazioni che vengono naturalmente sono corrette.

Ad esempio , sotto forte affaticamento, la respirazione potrebbe diventare clavicolare. Il che significa respiro più corto e più frequente con minore espansione della gabbia toracica. Non adatto ad un'attività aerobica prolungata.

Il mio consiglio è lavorare alternativamente su respirazione toracica e respirazione diaframmatica (addominale).

Dovresti divenire in grado, col tempo , di portare volontariamente l'aria verso l'addome spingendo in basso il diaframma lasciando rilassati TUTTI gli altri muscoli (schiena, spalle, torace) e di muovere separatamente e volontariamente diaframma, addome e torace. E' importante che tu sia sempre e comunque rilassato nei muscoli che non adoperi di volta in volta, e di regola che siano rilassati anche quelli che adoperi (non usare più della contrazione necessaria e non inspirare ed espirare più di quello che ti viene spontaneamente rimanendo rilassato. Un buon segno è quando riesci a rispettare le pause di respirazione. Una piccola pausa dopo l'inspirazione e una piccola pausa dopo l'espirazione. Se non sei rilassato o se porti dentro troppa aria o troppa poca probabilmente non ce la fai a rispettarle continuando a sentirti rilassato).

 
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uao, se ieri ho fatto qualcosa che non credevo avrei mai potuto in vita mia , ossia fare qi gong in giardino senza provare il minimo imbarazzo per balconi, finestre , terrazze , giardini , strade , parcheggi intorno a me e anzi fondendomi nel rumore di sottofondo.....

oggi ho fatto la stessa cosa ma alle 8 e 40 di mattina, prima di colazione :morristend:

Cioè , incredibile.

 
A me piacerebbe vedere un "maestro" in piazza santa croce a Firenze durante una partita di calcio

Sarebbe l'occasione di vedere se ste "arti marziali" hanno un che di pratico oltre che tecnico

 
A me piacerebbe vedere un "maestro" in piazza santa croce a Firenze durante una partita di calcio
Sarebbe l'occasione di vedere se ste "arti marziali" hanno un che di pratico oltre che tecnico
A me no. Non considero comunque tale un maestro che si butta in mezzo ad una rissa.

Un maestro di arti marziali , per come la vedo io , non si lascia trascinare in un combattimento inutile.

edit

Capiamoci un momento. Sono esistiti, sicuramente esistono , ed esisteranno maestri di arti marziali con eccellenti capacità di combattimento e un PESSIMO carattere.

Cercati qualcosa su Takeda Sokaku o Li shu wen. Del primo ci son testimonianze di aver sopraffatto gruppi di 6 persone o uomini alti il doppio di lui (era un nano, praticamente) , andava in giro vantandosi delle sue uccisioni e ha passato la vita sentendosi minacciato da "nemici" e girando armato fino ai denti.

Il secondo si dice che non abbia mai dovuto usare più di due colpi per uccidere un avversario, e che glie ne bastasse uno di norma (e considerato che il bajiquan è pensato per creare danni interni colpendo uomini in armatura, non è improbabile).

E che non si facesse nessuno scrupolo nel farlo. Ecco , lui è morto avvelenato.

Quindi a scanso di equivoci, non sto dicendo che non si possa diventare ottimi combattenti passando la vita a combattere senza remore. Anzi mi pare lineare che combattere alleni a farlo. Ma credo fermamente che "maestro di arti marziali" abbia tutto un altro connotato.

Comunque il fatto che oggi se ne dubiti così tanto (quando non è MMA) , è dovuto all'accentuarsi di un problema già esistente da secoli nelle arti marziali. La qualità dell'insegnamento.

 
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A me no. Non considero comunque tale un maestro che si butta in mezzo ad una rissa.Un maestro di arti marziali , per come la vedo io , non si lascia trascinare in un combattimento inutile.
ma la pratica delle arti marziali la vedo come un percorso di miglioramento spirituale e fisico atto a una crescita e la presa di coscienza delle proprie possibilità, che senso ha praticarla per anni e non vivere mai una condizione che permetta di sfruttar il 100% dei sensi e delle proprie abilità?

diceva Bruce lee "Noi non diveniamo, noi siamo. Non sforzatevi di divenire. Siate!" ma se poi la gente si ferma a balletti cosa è? siamo (o ci illudiamo di essere) praticanti? e pratichiamo

 
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ma la pratica delle arti marziali la vedo come un percorso di miglioramento spirituale e fisico atto a una crescita e la presa di coscienza delle proprie possibilità, che senso ha praticarla per anni e non vivere mai una condizione che permetta di sfruttar il 100% dei sensi e delle proprie abilità?
diceva Bruce lee "Noi non diveniamo, noi siamo. Non sforzatevi di divenire. Siate!" ma se poi la gente si ferma a balletti cosa è? siamo (o ci illudiamo di essere) praticanti? e pratichiamo
Vedi l'edit.

 
ma la pratica delle arti marziali la vedo come un percorso di miglioramento spirituale e fisico atto a una crescita e la presa di coscienza delle proprie possibilità, che senso ha praticarla per anni e non vivere mai una condizione che permetta di sfruttar il 100% dei sensi e delle proprie abilità?
diceva Bruce lee "Noi non diveniamo, noi siamo. Non sforzatevi di divenire. Siate!" ma se poi la gente si ferma a balletti cosa è? siamo (o ci illudiamo di essere) praticanti? e pratichiamo

Se c'è una cosa che ho imparato dalle arti marziali.... un colpo di un maestro basta a mandarti al creatore se preso "bene" o "male" (punti di vista) quindi un maestro lo scontro lo evita perchè sa che razza di arma è un pugno.

Ad esempio escluso il judo che è tutto proiezioni e leve ho praticato le arti marziali per tre anni e come si da per bene un pugno non lo ho mai imparato, in proporzione da come li ho visti tirare da altri. C'è uno studio dietro pazzesco

In ogni caso io sono per la filosofia agonistica, ci vuole un pò di contatto per migliorarsi per come la vedo io (sempre se l'arte marziale lo permette e ponendosi i limiti)

 
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ma la pratica delle arti marziali la vedo come un percorso di miglioramento spirituale e fisico atto a una crescita e la presa di coscienza delle proprie possibilità, che senso ha praticarla per anni e non vivere mai una condizione che permetta di sfruttar il 100% dei sensi e delle proprie abilità?
diceva Bruce lee "Noi non diveniamo, noi siamo. Non sforzatevi di divenire. Siate!" ma se poi la gente si ferma a balletti cosa è? siamo (o ci illudiamo di essere) praticanti? e pratichiamo
Credo che tutto sommato meriti una risposta più mirata a questo post.

Bisogna un attimo vedere per te questo percorso di crescita a cosa è legato. Quello di cui parli a me sembra accrescimento dell'ego. Io credo che le arti marziali, semmai , dovrebbero mirare alla diminuzione dello stesso.

Un piccolo passo del Daodejing.

"Proprio perché non contende nessuno al mondo può muovergli contesa."

E' quando si arriva a questo punto, che si è vinto il combattimento. Contro se stesso e contro gli altri.

 
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Capiamoci un momento. Sono esistiti, sicuramente esistono , ed esisteranno maestri di arti marziali con eccellenti capacità di combattimento e un PESSIMO carattere.

Cercati qualcosa su Takeda Sokaku o Li shu wen. Del primo ci son testimonianze di aver sopraffatto gruppi di 6 persone o uomini alti il doppio di lui (era un nano, praticamente) , andava in giro vantandosi delle sue uccisioni e ha passato la vita sentendosi minacciato da "nemici" e girando armato fino ai denti.

Il secondo si dice che non abbia mai dovuto usare più di due colpi per uccidere un avversario, e che glie ne bastasse uno di norma (e considerato che il bajiquan è pensato per creare danni interni colpendo uomini in armatura, non è improbabile).

E che non si facesse nessuno scrupolo nel farlo. Ecco , lui è morto avvelenato.

Quindi a scanso di equivoci, non sto dicendo che non si possa diventare ottimi combattenti passando la vita a combattere senza remore. Anzi mi pare lineare che combattere alleni a farlo. Ma credo fermamente che "maestro di arti marziali" abbia tutto un altro connotato.

Comunque il fatto che oggi se ne dubiti così tanto (quando non è MMA) , è dovuto all'accentuarsi di un problema già esistente da secoli nelle arti marziali. La qualità dell'insegnamento.
beh ritorno a dire che mi piacerebbe vedere loro in piazza stendere tutti (e ci sta che ci riescano), in un esercizio perfetto di controllo, potenza e precisione....

è esaltante per uno come me sentire pericolo ovunque figuriamoci un maestro che sà stendere la gente con enorme facilità.... dovrebbe essere una emozione provata da tutti i praticanti di arti marziali

 
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beh ritorno a dire che mi piacerebbe vedere loro in piazza stendere tutti (e ci sta che ci riescano), in un esercizio perfetto di controllo, potenza e precisione....
è esaltante per uno come me sentire pericolo ovunque figuriamoci un maestro che sà stendere la gente con enorme facilità.... dovrebbe essere una emozione provata da tutti i praticanti di arti marziali
Non mi piace , personalmente, questa accezione di arti marziali.

Non mi piace provocare dolore, e ancora meno mi piace farlo per un tipo di crescita che implica soddisfare l'ego. "Minchia quanto sono bravo, sto facendo il **** a 20 persone". Essere in grado di fare del male ad un gruppo di persone non mi pare un motivo valido per fargliene effettivamente.

Non è crescita, è proprio tutto l'opposto.

Forse son io che amo le arti marziali Taoiste in un'accezione che FORSE non gli appartiene da sempre ma che credo sia l'unica davvero valida. Studiare arti marziali è imparare ad essere incarnazione delle leggi che regolano l'universo (in questo caso parliamo della filosofia Taoista, ma vale per ogni filosofia marziale....certo, in questo caso non è detto che sia per forza pacifica , ne sono conscio).

Il combattimento, e forse è merito del mio sifu , non lo vedo come uno scontro. Se è tale , hai perso in partenza. (C'è un detto , nell'aikido e in altre arti, "se vuoi colpire sarai colpito" e per quanto sia una regola che spiega in realtà a cosa dare priorità in un combattimento il suo significato può essere esteso di molto). Per me , marziale , ha che vedere con "l'interazione di forze e intenti".

 
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Se c'è una cosa che ho imparato dalle arti marziali.... un colpo di un maestro basta a mandarti al creatore se preso "bene" o "male" (punti di vista) quindi un maestro lo scontro lo evita perchè sa che razza di arma è un pugno.Ad esempio escluso il judo che è tutto proiezioni e leve ho praticato le arti marziali per tre anni e come si da per bene un pugno non lo ho mai imparato, in proporzione da come li ho visti tirare da altri. C'è uno studio dietro pazzesco

In ogni caso io sono per la filosofia agonistica, ci vuole un pò di contatto per migliorarsi per come la vedo io (sempre se l'arte marziale lo permette e ponendosi i limiti)
io non sfiderei un steven seagal che è un settimo dan figuriamoci gente ancor più cattiva //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif dico che un conto è l'esibizione e un conto è una situzione, mi piacerebbe vedere qualcosa di più di una mera esibizione di tecnica

per quello che è l'arte marziale ne ho una infarinatura come scrivevo qualche pagina fà essendo un primo dan di karate e una cintura nera di judo e ju jitzu ma sono un novellino e ora che devo cominciare a imparare

Credo che tutto sommato meriti una risposta più mirata a questo post.Bisogna un attimo vedere per te questo percorso di crescita a cosa è legato. Quello di cui parli a me sembra accrescimento dell'ego. Io credo che le arti marziali, semmai , dovrebbero mirare alla diminuzione dello stesso.

Un piccolo passo del Daodejing.

"Proprio perché non contende nessuno al mondo può muovergli contesa."

E' quando si arriva a questo punto, che si è vinto il combattimento. Contro se stesso e contro gli altri.
concordo

però è tutta una preparazione ti pone davanti a delle domande, a che livello sei, che grado di preparazione hai etc.

ma probabilmente questo mio bisogno di confrontarmi e scaricare questa negatività è più una questione di immaturità che una evoluzione

 
io non sfiderei un steven seagal che è un settimo dan figuriamoci gente ancor più cattiva //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif dico che un conto è l'esibizione e un conto è una situzione, mi piacerebbe vedere qualcosa di più di una mera esibizione di tecnica
per quello che è l'arte marziale ne ho una infarinatura come scrivevo qualche pagina fà essendo un primo dan di karate e una cintura nera di judo e ju jitzu ma sono un novellino e ora che devo cominciare a imparare

concordo

però è tutta una preparazione ti pone davanti a delle domande, a che livello sei, che grado di preparazione hai etc.

ma probabilmente questo mio bisogno di confrontarmi e scaricare questa negatività è più una questione di immaturità che una evoluzione

Forse è semplicemente un percorso che necessita di conoscere anche lo scontro.

 
Forse è semplicemente un percorso che necessita di conoscere anche lo scontro.
Può darsi, però non sono per niente attirato da sport come kick boxing ad esempio

 
Se c'è una cosa che ho imparato dalle arti marziali.... un colpo di un maestro basta a mandarti al creatore se preso "bene" o "male" (punti di vista) quindi un maestro lo scontro lo evita perchè sa che razza di arma è un pugno.Ad esempio escluso il judo che è tutto proiezioni e leve ho praticato le arti marziali per tre anni e come si da per bene un pugno non lo ho mai imparato, in proporzione da come li ho visti tirare da altri. C'è uno studio dietro pazzesco

In ogni caso io sono per la filosofia agonistica, ci vuole un pò di contatto per migliorarsi per come la vedo io (sempre se l'arte marziale lo permette e ponendosi i limiti)

Dice il mio maestro: bene o male in 3, 4, o 5 anni, a esagerare, non avrai più molto da imparare da un'arte marziale, ciò che dovrai imparare per tutto il resto della tua vita è come tirare un pugno.


 


ps. Ricorda sempre che il judo è la versione sportivizzata del jujitsu, e l'aikido contiene principalmente la filosofia del jujitsu con uno studio più approfondito e influenze dal kung fu cinese. Di base nel jujitsu ci sono colpi, oltre che proiezioni e leve, e questi sono presenti anche nel judo, ma per motivi di regolamenti sportivi, i colpi sono vietati e, di conseguenza, non perdono neanche tempo a insegnarteli.





 
Dice il mio maestro: bene o male in 3, 4, o 5 anni, a esagerare, non avrai più molto da imparare da un'arte marziale, ciò che dovrai imparare per tutto il resto della tua vita è come tirare un pugno.
Oro.

 
beh ritorno a dire che mi piacerebbe vedere loro in piazza stendere tutti (e ci sta che ci riescano), in un esercizio perfetto di controllo, potenza e precisione....
è esaltante per uno come me sentire pericolo ovunque figuriamoci un maestro che sà stendere la gente con enorme facilità.... dovrebbe essere una emozione provata da tutti i praticanti di arti marziali

Ci sta, ti capisco, ma c'è da considerare anche "l'arte marziale" che si sta mettendo in gioco. Bene o male prendi uno che fa kick box, pugilato, judo, mma varie o, a essere buoni, anche karate, tkd e poche altre. Bene o male, nel caso di una rissa, finisce a pugni e calci o a voler far arrendere l'avversario con chiavi articolari varie.


 


Prendi altre arti marziali, tipo l'hung Gar, dato che posso fare esempi pratici. Personalmente parlando, se uno mi tira un pugno, do un bel colpo di avambraccio, deviando/parando/danneggiando il colpo, uscendo dalla linea di tiro e cerco di andarmene.



Se questo insiste, e mi trovo nella situazione tragica in cui devo far male, una volta che mi tira il pugno, non mi limito a "parare" di avambraccio, ma praticamente in contemporanea vado a colpire nelle giunture con l'altro braccio facendo leva con il primo rompendogli il braccio, in diretta sequenza o colpisco alle costole fluttuanti che stanno li belle esposte, e se non si rompono, poco ci manca, o alla gola.



Questo è un esempio, ma data la situazione, non mi ci vuole niente a parare e tirare un frontale laterale al ginocchio andando a rompere quello, o altre infinite situazioni che si concluderebbero con l'avversario che ha braccia o gambe rotte, senza parlare di altre ossa.


 


Ora ti ho nominato l'hung gar, ma sono moltissime le arti marziali che non hanno mezze misure, anche chi fa karate e tkd, se studiato in un certo modo, ha tecniche che non prevedono molte mezze misure, quindi si, potrà essere divertente, interessante, o qualsiasi cosa tu voglia, vedere un combattimento da strada che finisce con facce livide, qualche graffio e qualche costola incrinata, ma quando si parla di arti marziali come la mia, non so quanto possa essere divertente vedere gente che finisce all'ospedale con braccia gambe e costole rotte, sempre se non ci scappi il morto.

 


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io non sfiderei un steven seagal che è un settimo dan figuriamoci gente ancor più cattiva //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif dico che un conto è l'esibizione e un conto è una situzione, mi piacerebbe vedere qualcosa di più di una mera esibizione di tecnica
per quello che è l'arte marziale ne ho una infarinatura come scrivevo qualche pagina fà essendo un primo dan di karate e una cintura nera di judo e ju jitzu ma sono un novellino e ora che devo cominciare a imparare

concordo

però è tutta una preparazione ti pone davanti a delle domande, a che livello sei, che grado di preparazione hai etc.

ma probabilmente questo mio bisogno di confrontarmi e scaricare questa negatività è più una questione di immaturità che una evoluzione

Sempre parlando del mio maestro, fece uno dei suoi tanti viaggi in cina a studiare con maestri di famiglie particolari, e si portò dietro alcuni allievi più di una volta. Lui camminava per strada da solo tranquillo, senza problemi, gli allievi li hanno rapinati 3 volte la prima volta, e altre 2 la seconda.


 


Tu mi hai nominato steven seagal perchè SAI cosa è, ma in generale le arti marziali ti danno sicurezza, una sicurezza che traspare anche all'esterno. La gente guardava il mio maestro e bene o male capiva che era una persona da non avvicinare, guardava gli allievi, molto più insicuri, e non si è fatta problemi ad attaccare.


 


E no, non si tratta di un caso, le stesse persone incrociarono anche il mio maestro e si fecero da parte
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Sempre parlando del mio maestro, fece uno dei suoi tanti viaggi in cina a studiare con maestri di famiglie particolari, e si portò dietro alcuni allievi più di una volta. Lui camminava per strada da solo tranquillo, senza problemi, gli allievi li hanno rapinati 3 volte la prima volta, e altre 2 la seconda.

Tu mi hai nominato steven seagal perchè SAI cosa è, ma in generale le arti marziali ti danno sicurezza, una sicurezza che traspare anche all'esterno. La gente guardava il mio maestro e bene o male capiva che era una persona da non avvicinare, guardava gli allievi, molto più insicuri, e non si è fatta problemi ad attaccare.

E no, non si tratta di un caso, le stesse persone incrociarono anche il mio maestro e si fecero da parte //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif.

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Io andrei in giro sempre attaccato al suo ****. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
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