E' quello che ho cercato di dire //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifIo tuo discorso è giusto a tratti. Il fatto che a parità di allenamento un pugile le prenda da un marzialista è assolutamente falso. Con molta probabilità è il contrario. mettiamo che sia il pugile che il marzialista si siano allenati per 5 anni. In questi 5 anni il pugile non ha fatto altro che jeb, cross ganci e montanti. Mentre il marzialista oltre a queste potrebbe aver fatto vari tipi di calci, lotta a terra ecc...certo avrà una preparazione molto più ampia, avrà anche imparato a difendersi da un pugile. Ma il pugile di prima non ha fatto altro per 5 anni che inparare ad entrare nella guardia di uno con quei 4 pugni...Io non ci scommetterei sulla vittoria delle arti marziali...
Veramente il concetto della sublimazione della tecnica è alla base delle arti marziali. Il fatto che siano praticate alla pene di cane non significa che non sia così. Le tecniche più avanzate , nelle arti marziali , sono SPESSO derivanti dal perfezionamento profondo di quelle di base.
Ma comunque è un concetto che va applicato a tutte le tecniche che si usano. Devono divenire il modo normale di esprimersi in combattimento e fuori dal combattimento.
Arti marziali contro boxe occidentale? a parità di allenamento la differenza la fa il praticante E la validità e completezza dell'arte. Fermo restando che sottovalutare un pugile è pericoloso.
Perchè non ridurre il tutto a solo un pugno o solo un calcio? tanto alleni solo quello per 5 anni ininterrottamente!
È un discorso idiota ma, credimi, fila perfettamente con il ragionamento da te fatto. È vero, indubbiamente, che se alleni sempre e solo una parte del corpo questa sarà sicuramente più forte di chi ha diviso l'allenamento su più parti, ma c'è anche da fare un discorso di prevedibilità. Semplifico il discorso, perchè nel pratico tanto semplice non è, ma se andassi contro un pugile so già, bene o male, quali sono i colpi che potrebbe tirarmi, saranno più forti dei miei, saranno più veloci dei miei ma so cosa farà. Già se vado contro una persona che usa le gambe, ci sono da inserire nello schema anche combinazioni di calci e pugni, come di soli calci alle varie altezze e negli svariati modi che potrebbero mettermi ko o rallentarmi enormemente se vanno a segno, senza contare un numero abnorme di attacchi sfruttando la forza dell'avversario.
Ci sarebbe da contare anche un fattore psicologico che ne consegue da questo, anche semplicemente osservando incontri di pugilato e incontri di altri stili. Un pugile sa cosa farà l'avversario e subito si butta sotto a torello, nelle arti marziali invece ci si studia pure per minuti interi a volte //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
L'ideale in realtà è fregarsene. Un pugile è forte soprattutto per via dell'istinto. Ha quei pugni li , e sa come piazzarli entrandoti nella guardia FOTTENDOSENE di quello che pensi di fare e reagendo d'impulso.E sa incassare nel caso vada storto. Molti artisti marziali credono che in combattimento hai il tempo di studiare , pensare ai colpi , alle contro mosse, alle tattiche. Non è così. Parare un colpo prevedendolo richiede grande allenamento , pararlo quando è già partito è pressochè impossibile e se pure riesce destabilizza. Noi , per la nostra disciplina , impariamo a sentire la forza dell'avversario al volo durante il contatto e studiamo le traiettorie per un motivo. Legato al taoismo per altro. "ciò che è minuto si disperde facilmente". Bisogna saper riconoscere un cambiamento sulla nascita per poterlo controllare. Ciò richiede proprietà della posizione, della traiettoria e velocità di reazione ai cambiamenti dell'assetto avversario oltre a velocità di percezione al contatto. Il discorso "varietà di tattiche applicabili" non funziona senza. E un pugile ti sbrana se non lo sai.
Considerate che comunque a pari anni di allenamento, centra anche l'abilità individuale.
Comunque questo theorycraft non mi piace, non mi è mai piaciuto. Mi sa tanto di "io se dovessi incontrare tizio che fa arte marziale B, lo metterei al tappeto in N secondi perchè quelle poche cose che ho fatto le ho fatte bene(?)". Insomma, una gara a chi lo ha più lungo, e non credo sia questo lo scopo di fare certe arti marziali anzi...
Ma infatti lascia il tempo che trova.. però le arti marziali sono anche teoria del combattimento, il confronto fra le varie linee teoriche è inevitabile.
Comunque non sono d'accordo nemmeno io sul fatto che il pugile sia inferiore... sono molto convinto che tra gli sport da combattimento sia quello che ti prepara di più in ogni situazione, sia di fisico che di testa: prima di cominciare a dire "ah io tiro i low kicks e lo metto al tappeto" sappiate che state parlando di un atleta che è abituato a prendere tante di quelle cartelle che voi non avete idea, una persona così abituata allo scontro fisico è un avversario formidabile (indipendentemente dal peso dell'atleta), aggiungete che i pugili hanno una velocità impressionante e una guardia praticamente blindata e traete voi le vostre conclusioni.
Le arti marziali sono fraintese , questo è il guaio. Un artista marziale DOVREBBE essere esattamente come un pugile. Resistenza ai colpi , istinto , capacità di esprimere la massima potenza con movimenti minimali. Capacità di reazione. Ma dalla sua dovrebbe avere MOLTA più completezza. Il problema ancora una volta è il fatto che sono state snaturate. Perchè quando si parla di competizione ormai si parla di sport. Combattimenti SERI non se ne fanno , altrove.
Forse tu a tkd no (ma dovresti prendere calci alle costole che probabilmente son peggio //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
), ma io a kick boxe e quando facevo jkd ne ho presi fin troppi
Riguardo il condizionamento..... Sempre se non confondo i termini, con condizionamento non si intende l'allenamento che si fa per rafforzare quella parte del corpo per parare e, nel caso, colpire? Pure il classico esempio del bimbo tailandese di 10 anni messo a tirar calci dalla mattina alla sera all'albero di banane per nonricordoqualemotivopreciso.
Lungi da me dire che non allenano le gambe, qualunque arte marziale o sport da combattimento pone le sue basi nella parte bassa del corpo, ma di base, non solo il pugile non sa come parare un calcio, ma le sue gambe non sono preparate per ricevere impatti come capita nelle arti marziali più complete.
Verissimo , il condizionamento ai colpi i pugili lo fanno alla parte superiore del corpo, poche chiacchiere al riguardo. E non sono abituati ad aspettarsi colpi alle gambe, e quindi a difendersi da quelli. Un pugile che prende un calcio di muay thai su un ginocchio perde il 90% della mobilità e della forza dei pugni.