Il concetto di divertimento è sempre stato uno nell'ambito dei videogiochi, ovvero quello di intrattenimento. E non mi pare di aver mai detto il contrario.E dove mi sto contraddicendo quando affermo che è secondaria nell'ambito della valutazione accademica dell'opera?
No,non ti sei ancora contraddetto ma sei sulla buona strada se ho capito dove volevi andare a parare.
Non mi pare così difficile da capire che nell'ambito di un potenziale acquisto, la promessa del ritorno di elementi che mi avevano intrattenuto possa rivelarsi fondamentale. Chiamalo come ti pare, la sostanza è quella.
La sostanza è quella ed è giusta.
Il "chiamarlo come mi pare" no,non è giusto.Tu vuoi/puoi chiamarlo divertimento,ma non ti stupire se non comprendiamo la tua sostanza se i termini sono a caso.:none:
Anche il game design, mio caro.
A parte che è un'aggiunta completamente slegata dal discorso,ma quando ho detto che è un fattore che determina il divertimento,e il divertimento si vede pad alla mano la fa diventare una cosa implicita.
Il gioco lo compro perchè mi intrattiene. Lecito.Il gioco è bello perchè mi intrattiene. Non lecito.
Il gioco lo compri perchè pensi possa intrattenerti,è diverso.
Mentre la seconda frase diventa lecita nel campo soggettivo.Se la fai cadere nel campo oggettivo,come cerchi di dire,più che augurarti buona fortuna nel tentare di trovare criteri oggettivi non posso fare.In sede di recensione uno non può trascurare tutti i fattori soggettivi che caratterizzano un videogioco solo perchè non classificabili come oggettivi,certi,sicuri.Bisogna tenerne conto perchè son importanti nell'insieme dell'opera,non secondari,e sarebbe strano non pensarla così quando si ritiene il videogioco come una forma d'arte.Sbaglio o l'hai detto te che è una forma d'arte?
La recensione è un parere di gente possibilmente competente (beh,questo un pò di volte fa pensare in realtà) che affronta i vari aspetti di un gioco,non è una tesi scientifica.La critica stessa non può essere oggettiva per il concetto stesso di critica,seriously.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png
a. Quanto serva a divertire, cioè a sollevare l’animo dalle fatiche del lavoro e ad allontanare il pensiero dalle preoccupazioni quotidiane; quindi, passatempo, spasso, e talora anche piacere che distoglie da attività più serie: è stato un bel d.; essere amante dei d.; andare ai d.; frequentare i d.; trascorrere la vita nei d.; parco dei divertimenti.
b. Il godimento stesso procurato da uno spasso: è un d. starlo a sentire; iron. o scherz.: prendersi, pigliarsi il d. di tormentare il prossimo; se ti vuoi prendere il d. di leggere tutto l’articolo ...; e come augurio (spesso iron.): buon divertimento!
Siccome non stiamo parlando di roba comica, è ovvio che ci riferiamo alla definizione a., ovvero intrattenimento.
Quindi si, se la storia narrata attraverso le missioni del gioco è fatta sufficientemente bene, per me può essere sufficiente. Questo era infatti il motivo per cui la serie mi piaceva.
E specifico per me, perchè appunto è soggettivo. Per te infatti ciò non è sufficiente.
Quindi come faccio ad usare il livello di intrattenimento come metro di giudizio, quando non esiste un criterio specifico per misurarlo, nè della caratteristiche in comune ai vari giocatori?
Sono d'accordo col dire che il divertimento in un videogioco dipende anche da storia,narrazione,etc.ma la definizione 'a' cozza con i tuoi post prima sul "divertimento anticipato".Così,per dire.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/rana.png
Per il resto ho scritto sopra.