È un miscuglio di cose già viste: l'idea di base - last man standing su un'isola - è presa dall'omonimo romanzo del '96 che poi ha ispirato film e manga; tutto il resto è preso da DayZ, titolo ambiziosissimo che meritava ben altra fine e che ha ispirato una vagonata di altri titoli di sopravvivenza. È un last man/squad standing su grande scala. Suona fuori tempo massimo perché, in piccolo, qualcosa di simile si è già visto. Ma ricordo che da anni, per non dire qualche decennio, la gente bramava un gioco ispirato a Battle Royale. Per questo non la chiamerei moda, come non si è dimostrata una semplice moda passeggera quella dei giochi survival. Piace perché, al di là di tutti i difetti (PUBG è poco ottimizzato), la dinamica imprevedibile del gioco è elettrizzante: tiene sulle spine, non come quel capolavoro di tensione che era DayZ, ma insomma, devi avere cento occhi e drizzare le orecchie.
Camperare, per come la vedo io, è rimanere fermi nello stesso punto senza neanche muoversi di un centimetro. È l'estremizzazione del conservative playstyle: giocare prudenti ai limiti della paranoia, aspettando che qualcuno entri nel tuo cono visivo. Presidiare una zona in attesa di gente, controllando da più direzioni senza mai stare fermi in un punto, è esattamente ciò che si fa quando si è in conquista di un obiettivo su BF conoscendo i punti di spawn: tenere la posizione. Si può "camperare" di cerchio in cerchio, sì, ma se vuoi avere una posizione di vantaggio, devi muoverti in anticipo sulla prossima zona, che non sempre volge a tuo vantaggio.