I primi numeri servivano principalmente per introdurre il protagonista, vederlo in azione e farci interessare piano piano al suo passato. Gatsu ci appare da subito come un guerriero solitario cazzutissimo, privo di empatia verso i più deboli, innondato da una voglia di vendetta e da una rabbia mostruosa. "Chi muore in una battaglia che non gli appartiene, non sarebbe mai dovuto nascere".
L'atmosfera è incredibile, di una violenza spaventosa, crudeltà a palete, specialmente verso la figura della donna.
Poi arriva il momento del lunghissimo flashback, la parte migliore del manga. La tragica infanzia del protagonista, il rapporto tra Gatsu e Grifis sono descritti magistralmente, l'autore è stato un vero e proprio poeta.
I sentimenti tra Gatsu e Caska che piano piano diventano sempre più intensi, le battaglie, la fiducia verso i compagni, la fratellanza tra i membri dei Falchi; è tutto così perfetto, non potevo aspettarmi di meglio da un fumetto.
Anche gli elementi horror-fantasy sono inseriti benissimo, l'incredulità, la paura, ci sono tutte reazioni umane credibili.
Secondo me in questa parte, tre sono i momenti più significativi e d'impatto. Il primo è quando Gatsu decide di lasciare il gruppo e affronta Grifis, mamma mia, ho avuto i brividi in quella scena. La superiorità fisica che Gatsu aveva raggiunto prevale su Grifis in una tavola spettacolare.
Il secondo momento è quando Gatsu riesce ad aprire il suo cuore con Caska mentre fanno l'amore. La psicologia del personaggio è resa troppo troppo bene in quel punto.
Il terzo ovviamente è lo sterminio della squadra da parte di Grifis, ossessionato dal potere in quel momento più che mai, e lo stupro di Caska. L'impatto visivo di quella scena secondo me è il punto più alto che ha raggiunto il manga.
E poi già qua le prime scelte discutibili. Caska si salva e diventa una ritardata, da combattente intrigante diventa uno dei personaggi più insopportabili della storia. Ma perché non farla morire durante lo sterminio della squadra??? Perché l'autore non è riuscito ad andare fino in fondo? Ma è logico, per pianificare il processo di redenzione che (purtroppo) avrà il protagonista
Ritorniamo al presente dove vediamo Gatsu combattere contro un altro apostolo. Doveroso visto che, conoscendo il suo passato, non vedevamo l'ora di vederlo in azione come nei primi numeri sotto un'altra ottica.
Segue poi una saga inferiore, ma comunque salvabile, con degli spunti davvero interessanti. Qui oltre ai soliti mostri, vediamo una denuncia da parte dell'autore verso la Chiesa nel Medioevo, che ha compiuto in nome di un essere superiore un'infinità di atrocità ed azioni deplorevoli (in special modo verso le donne, come al solito). Conosciamo Lady Farnese, una galoppina della Chiesa dalla dubbia stabilità mentale, e il suo servetto, il quale ha un'attrazione quasi maniacale per lei. C'è anche il bambino rompi scatole di turno, ma per fortuna ha un ruolo ancora molto marginale.
Alla fine di una battaglia quasi infinita, Grifis ritorna. A questo punto la strada era semplice, Gatsu doveva iniziare un combattimento mortale contro il suo eterno nemico, impedendogli in tutti i modi di raggiungere il potere tanto bramato, e a quel punto ci sarebbe stata la scelta, se vendicarsi del tutto o salvare l'amore delle sua vita.
E invece no, la storia deve continuare fino alla fine dei secoli.
Il manga continua e prende strade che non fanno altro che allungare tutto. L'ambientazione diventa sempre più fantasy, si aggiungono personaggi che non c'entrano niente con il contesto iniziale, la maghetta prima fra tutte. I personaggi già introdotti nella saga precedente si uniscono al protagonista creando un'allegra combricola, sembra di leggere uno shonen...
Il protagonista è sempre più buono verso il prossimo, è il classico eroe disposto a tutto per salvare i suoi compagni, insomma uno sputo nell'occhio al Gatsu dell'inizio. Tutta la psicologia del personaggio, che era stata costruita così bene e così coerentemente capitolo dopo capitolo, va a quel paese. Ora il protagonista è buono, ma ha una doppia personalità, rappresentata da una belva, che cercherà disperatamente di controllare per il bene dei suoi compagni.
Grifis è sempre più lontano dall'essere sconfitto, il fantasy regna sovrano, non c'è più quella violenza che ha caratterizzato la prima parte del manga. L'autore si perde a disegnare quadri invece che far andare avanti la storia.
In conclusione questo manga non finirà mai, e sprofonderà sempre di più nello shonen. Peccato.