Che cosa abbiamo visto e/o letto oggi? | Recensioni e Commenti Flash

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Yamada-Kun e le 7 Streghe - 1° Episodio
Divertente e leggero... Sono indeciso se continuare con l'anime o andare di manga //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/uhm.gif
ho visto tutto l'anime ed è carino,rushato ma carino, mi hanno detto che il manga è più curato però non sò se valga davvero la pena comprare il manga e scartare l'anime

 
Ottley è un prodigio di velocità e qualità. Vedrai più avanti come migliora. Ho solo sfogliato il vol 14 ed è qualcosa di assurdo a livello visivo :morris82::morris82:
mi metti l'hype //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

intanto altro blocco di corti, e dopo questi mi prendo una pausa da tutta questa roba artisticissima perché sto diventando scemo.

l'ultimo corto della mizushiri, maku, si allontana poco dal suo stile ormai consolidato da futon. poche ed essenziali linee, sempre molto morbide, colori tenui, molta ricerca della simmetria. delle tre ambientazioni messe in scena (certo per capire che ci sono tre ambientazioni e soprattutto quali sono, è stato necessario vedere una sua intervista) quella del sushi bar riprende quello che ormai credo sia una sua tematica ricorrente, e cioè scompone in percezioni elementari una situazione, o un'azione, come già era avvenuto in futon e in parte in kamakura.

non una botta di originalità visti i suoi lavori precedenti, ma sempre piacevole da vedere.

midori-ko, secondo lavoro che vedo di keita kurosaka, e stilisticamente le somiglianze con watashi no kao (precedente di 5 anni) sono molte. midori-ko tuttavia ha il pregio di proporre una vera e propria narrazione (cosa che sto trovando rarissima in questi prodotti indipendenti), criptico negli indizi e quindi arduo da interpretare ma sufficientemente comprensibile per non finire la visione con un semplice wtf in testa.

una storia che sa molto di fiaba e numerosissimi personaggi assurdi, e finale dalla grande potenza visiva. tra questi prodotti di animazione indipendente che ho visto ultimamente è a mani basse tra i migliori.

e parlando di narrazioni criptiche sono tornato su atsushi wada, questa volta con the great rabbit e the mechanism of spring. uno stile d'animazione che resta affascinante, come in a pig's eye, ma sa tutto fin troppo di artistico perché sì.

comunque ammetto che c'è una certa bravura nell'essere nosense così bene.

infine due corti di keiichi tanaami, red colored bridge e dreams. psichedelici e acidissimi e senza capo né coda.

 
ho visto tutto l'anime ed è carino,rushato ma carino, mi hanno detto che il manga è più curato però non sò se valga davvero la pena comprare il manga e scartare l'anime
Mi hanno detto che il manga rispetto all'anime continua per questo sono indeciso :unsisi:

Comunque

Visto Naruto Ep. 424... Che robaccia //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Mi hanno detto che il manga rispetto all'anime continua per questo sono indeciso :unsisi:
Comunque

Visto Naruto Ep. 424... Che robaccia //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

si continua, stanno al chap 169, però vorrei capire se vale la pena leggerlo da capo oppure inizialrlo da dove finisce l'anime, bo,, co sto caldo sinceramente non c'ho voglia

 
si continua, stanno al chap 169, però vorrei capire se vale la pena leggerlo da capo oppure inizialrlo da dove finisce l'anime, bo,, co sto caldo sinceramente non c'ho voglia

Io ho visto solo il primo ep... Ovvio che se mi guardavo tutto l anime sfanculavo il manga

 
Ho finito di leggere shamo oggi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png

Delussissmo dal finale, in realtà già da dopo la parte Ki era andato abbastanza in vacca, ma alla fine vengono introdotte un sacco di cose che non portano assolutamente a niente...

Un vero peccato a me la parte iniziale era piaciata tantissimo
 
Ultima modifica da un moderatore:
finito giant robo the animation e diciamolo, capolavoro. un lavoro curato in ogni dettaglio, un grosso cast di personaggi in cui non viene tralasciato nessuno, una storia ricca di avvenimenti e perfettamente dosata, e il tutto accompagnato da una colonna sonora perfetta.

si perde completamente il conto del numero di scene memorabili, e ogni singola scena dall'inizio alla fine è ottimamente diretta e rimane impressa.

l'ultimo episodio è veramente esemplare in questo senso, succede di TUTTO e ci sono momenti assurdamente intensi.

veramente un lavoro magistrale.

 
Letto tutto veritas //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png sti manga/manhwa che finiscono interrompendo la storia per una "parte 2" che poi non arriva mi stanno veramente uccidendo, se lo sapevo neanche iniziavo a leggerlo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png

 
giant robo non è un corto come gli ultimi che ho visto, ma un ova. diciamo che si recupera in modo *ehmehm* che da noi è licenziato ma credo che l'unico formato disponibile sia ancora vhs...
per i corti, ho preso questi due: http://www.dvdparadoxe.com/animjaponaise.html http://www.dvdparadoxe.com/animindejap2.html ed è di recente uscito anche il terzo: http://www.dvdparadoxe.com/animjapon3.html
Grazie, molto interessante ed apprezzato. La mia visione di corti si è limitata finora a "Genius Party Beyond". Posseggo anche "Genius Party" (ma non il tempo per vederlo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png)

Ho guardato adesso i tre Link e riguardo il terzo attendo con molta curiosità la tua recensione su ...

KOUMONTEKIJÛKU KETSUJIRU JUKE (ANAL JUKE - ANAL JUICE - ) de Sawako Kabuki

:pffs:

 
Grazie, molto interessante ed apprezzato. La mia visione di corti si è limitata finora a "Genius Party Beyond". Posseggo anche "Genius Party" (ma non il tempo per vederlo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png)
Ho guardato adesso i tre Link e riguardo il terzo attendo con molta curiosità la tua recensione su ...

KOUMONTEKIJÛKU KETSUJIRU JUKE (ANAL JUKE - ANAL JUICE - ) de Sawako Kabuki

:pffs:
non ti sfugge nulla //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif genius party è da un po' che lo voglio recuperare, è sicuramente tra le antologie più famose nell'ambito dell'animazione indipendente

appena finito mobile suit gundam 0080: war in the pocket. un prodotto decisamente maturo, mostra la guerra dal punto di vista di soldati semplici e un bambino di 10 anni che la vive come un gioco, ma che si ritroverà presto davanti il vero volto del conflitto. niente spazio per guerre galattiche o grandi eroismi, gli scontri sono pochi e si risolvono in fretta, senza grandi evoluzioni ma con pochi e semplici colpi. sotto questo punto di vista mi ha ricordato gli ova di patlabor, ma qui l'orrore della guerra arriva molto più a fondo, spesso in maniera inaspettata.

un finale splendido, la prematura fine dell'infanzia accompagnata da una amarissima risata.

 
Visualizza allegato 158726

letto ana satsujin 81-82

mi aspettavo finisse e invece incomincia una seconda parte , vediamo se l'mc diventa un killer come la tipa //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
consigliatissimo a chi cerca un horror psicologico , la storia è ben fatta e prende, i disegni non sono sicuramente il top ma sono comunque piacevoli

a proposito qualcuno lo legge ?:morristend:

 
finito welcome to the nhk, ed è una bella botta di vita di cui sentivo il bisogno. distruttivo e auto-distruttivo al punto giusto. riesce a fare ridere e a buttarti terribilmente giù nel giro di una vignetta, e si finisce per avere questo mezzo sorriso amaro per tutta la lettura.

un cast di veri e propri scoppiati, tutti con la loro rigida personalità (direi abbastanza esemplari di una giovane generazione di sbandati, giapponesi e non solo) dalla quale lottano per uscire, ma la paura del cambiamento spesso paralizza e la stasi rimane la scelta più rassicurante.

è un continuo susseguirsi di umiliazioni e auto-umiliazioni: faccio il passo più lungo della gamba che è tardi e me lo posso permettere e dico che in questo è molto dostoevskiano (probabilmente e banalmente è semplicemente una serie di idee che più di un secolo di letteratura hanno ampiamente codificato, ma dirlo così direttamente mi sembra più bellino), nel modo in cui tatsuhiro dipende dalle persone inferiori a lui, arriva ad umiliarle, ma necessita di venire soprafatto, necessita di sentirsi inferiore per giustificare la sua situazione e il suo non fare niente, e cosi facendo ricerca l'auto-umiliazione.

e come si fa a non prendere in simpatia questi personaggi? come si fa a non empatizzare con ognuno di loro? hanno tutti davanti a loro l'enorme vuoto del futuro, ognuno con le proprie preoccupazioni e ognuno con il proprio modo di affrontarle (o, più spesso, non affrontarle). e ogni volta che uno di loro fallisce sappiamo benissimo che quello è anche un nostro fallimento, che nella stessa situazione avremmo reagito allo stesso modo, avremmo scansato le responsabilità con la stessa leggerezza, rimandando ancora di un giorno il confronto con la vita da adulti.

tuttavia rimane qualcosa a cui aggrapparsi. magari sono pochi elementi ma a ben vedere sono ben saldi, e per quanto possiamo trascurarli sono gli unici punti fissi di una vita alla deriva. ad esempio un'amicizia, con i suoi alti e bassi, o una passione, alla quale magari vorremmo dedicare più tempo e convinzione, o ancora un amore, che anche se non corriposto riesce comunque a scaldare il cuore.

sto diventando sdolcinato e quindi è meglio se concludo. welcome to the nhk è uno spaccato generazionale che non può lasciare indifferenti, coinvolge fin da subito e personalmente sono convinto che me lo porterò dentro per un bel po' di tempo. non è comunque un'opera che permette al lettore di maturare o di ricevere grandi rivelazioni. si tratta piuttosto di uno specchio, in cui potersi osservare meglio e magari (ma non necessariamente) riflettere su di sé.

e in ogni caso, l'hyper self pleasure rimarrà nella storia.

 
finito welcome to the nhk, ed è una bella botta di vita di cui sentivo il bisogno. distruttivo e auto-distruttivo al punto giusto. riesce a fare ridere e a buttarti terribilmente giù nel giro di una vignetta, e si finisce per avere questo mezzo sorriso amaro per tutta la lettura.

un cast di veri e propri scoppiati, tutti con la loro rigida personalità (direi abbastanza esemplari di una giovane generazione di sbandati, giapponesi e non solo) dalla quale lottano per uscire, ma la paura del cambiamento spesso paralizza e la stasi rimane la scelta più rassicurante.

è un continuo susseguirsi di umiliazioni e auto-umiliazioni: faccio il passo più lungo della gamba che è tardi e me lo posso permettere e dico che in questo è molto dostoevskiano (probabilmente e banalmente è semplicemente una serie di idee che più di un secolo di letteratura hanno ampiamente codificato, ma dirlo così direttamente mi sembra più bellino), nel modo in cui tatsuhiro dipende dalle persone inferiori a lui, arriva ad umiliarle, ma necessita di venire soprafatto, necessita di sentirsi inferiore per giustificare la sua situazione e il suo non fare niente, e cosi facendo ricerca l'auto-umiliazione.

e come si fa a non prendere in simpatia questi personaggi? come si fa a non empatizzare con ognuno di loro? hanno tutti davanti a loro l'enorme vuoto del futuro, ognuno con le proprie preoccupazioni e ognuno con il proprio modo di affrontarle (o, più spesso, non affrontarle). e ogni volta che uno di loro fallisce sappiamo benissimo che quello è anche un nostro fallimento, che nella stessa situazione avremmo reagito allo stesso modo, avremmo scansato le responsabilità con la stessa leggerezza, rimandando ancora di un giorno il confronto con la vita da adulti.

tuttavia rimane qualcosa a cui aggrapparsi. magari sono pochi elementi ma a ben vedere sono ben saldi, e per quanto possiamo trascurarli sono gli unici punti fissi di una vita alla deriva. ad esempio un'amicizia, con i suoi alti e bassi, o una passione, alla quale magari vorremmo dedicare più tempo e convinzione, o ancora un amore, che anche se non corriposto riesce comunque a scaldare il cuore.

sto diventando sdolcinato e quindi è meglio se concludo. welcome to the nhk è uno spaccato generazionale che non può lasciare indifferenti, coinvolge fin da subito e personalmente sono convinto che me lo porterò dentro per un bel po' di tempo. non è comunque un'opera che permette al lettore di maturare o di ricevere grandi rivelazioni. si tratta piuttosto di uno specchio, in cui potersi osservare meglio e magari (ma non necessariamente) riflettere su di sé.

e in ogni caso, l'hyper self pleasure rimarrà nella storia.
:bravo: Un’altra bella recensione che sottoscrivo volentieri. Davvero peccato che non hai partecipato al recente contest, ma si vede che i bannerini non ti interessano //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

Io avevo visto la serie Anime (mi pare invece che tu hai letto il Manga?!) e mi è piaciuta assai, pur essendo la storia diventata un po’ pesantino verso la fine.

Tant’è che ho caricato le sigle nei miei canali in YT e MyVideo e nel frattempo mi sono anche procurato i due DVD (Italiano, ancora non c’è la versione tedesca).

Insegnamento tratto: la conoscenza del sistema di marketing piramidale. Noto che ultimamente anche nell’ambito dei miei conoscenti (parrucchiere, vicino di casa) c’è sempre più gente che tenta la fortuna con la vendita di prodotti biologici / integratori con un sistema simile, ma me ne guardo bene. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
:bravo: Un’altra bella recensione che sottoscrivo volentieri. Davvero peccato che non hai partecipato al recente contest, ma si vede che i bannerini non ti interessano //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif
Io avevo visto la serie Anime (mi pare invece che tu hai letto il Manga?!) e mi è piaciuta assai, pur essendo la storia diventata un po’ pesantino verso la fine.

Tant’è che ho caricato le sigle nei miei canali in YT e MyVideo e nel frattempo mi sono anche procurato i due DVD (Italiano, ancora non c’è la versione tedesca).

Insegnamento tratto: la conoscenza del sistema di marketing piramidale. Noto che ultimamente anche nell’ambito dei miei conoscenti (parrucchiere, vicino di casa) c’è sempre più gente che tenta la fortuna con la vendita di prodotti biologici / integratori con un sistema simile, ma me ne guardo bene. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
dici il contest per i due arise al cinema? in effetti mi ero mezzo ripromesso di lasciare un commentino, ma poi la voglia è venuta meno :/ complice il fatto che non mi abbiano fatto impazzire. ancora ancora ghost stands alone, che ricordo bellino per quanto incasinato, ma ghost tears mi aveva lasciato un po' freddino.

per welcome to the nhk sì ho letto il manga. da quello che so l'anime è pure generalmente più buonista //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ma visto che non è una semplice trasposizione ma ha le dovute differenze credo che lo recupererò. idem la novel.

 
visto tetsujin 28 (quello del 2004) e mamma mia che magone OGNI-SINGOLA-PUNTATA. uno lo inizia vedendo shotaro e il suo faccino paffuto, tetsujin che sembra un giocattolone, e invece fin dalla prima puntata ci si ritrova sbalzati in un giappone in cui l'ombra della seconda guerra mondiale è ancora opprimente e tornano dal passato i fantasmi della guerra.

quello del conflitto sarà veramente un tema costante in tutta la serie, sia per le ferite impresse al paese che, soprattutto, per gli uomini che l'hanno vissuta. perché ci potranno essere robottoni che se le danno di santa ragione, ma il cuore pulsante della serie rimangono gli uomini, con le loro imperfezioni, i loro egoismi e i loro sogni di grandezza. uomini che si sono sporcati le mani per il loro paese, in grado di raggiungere traguardi scientifici importantissimi, ma anche di ottenere rovinosi fallimenti.

ed è il fallimento un altro tema importante della serie, il saperlo affrontare senza venirne accecati, ma anche il sapersi prendere responsabilità delle proprie azioni.

infine ciò che collega il tutto, triste da dire, è il rapporto padre-figlio. uomini che hanno fallito a essere padri, e che provano un ultimo disperato tentativo per salvare i figli che loro stessi hanno messo di fronte a un destino tragico.

veramente, il magone è sempre dietro l'angolo. e questo anche perché ogni singola sotto-trama è ottimamente gestita, ha il suo perché e riesce a lasciare il segno. complici un sacco di personaggi secondari ottimamente caratterizzati, non c'è un singolo momento superluo o che non valga la pena di essere ricordato.

a volere trovare il difetto a ogni costo, dal lato tecnico le carenze sono molte e decisamente evidenti. ma devo dire che importa molto molto poco, l'ottima narrazione sopperisce a qualsiasi limite tecnico.

poi visto il primo film di patlabor ed è stato un piacere vedere di nuovo in azione la seconda unità. confermate le varie caratteristiche che mi avevano fatto apprezzare l'early days, in primis i soliti ottimi personaggi e la risoluzione realistica dell'azione. questo risulta un peccato solo perché con oshii alla regia uno vorrebbe vedere più scene d'azione possibile (e infatti tra l'apertura e il finale c'è da rimanere più che soddisfatti), ma anche con poche accelerazioni di ritmo il film funziona bene e non è mai noioso.

tanta curiosità per il secondo, visto che dovrebbe essere anche meglio.

 
Letto Invincible Vol.14

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Ricordate lo scontro visto nel terzo arco narrativo? bene, moltiplicatelo X 10 e avrete la guerra Viltrumita, uno dei numeri più crudi e avvincenti dell'universo di invincible. L'ultimo capitolo getta la basi su misteriosi sviluppi e Mark dovrà vivere sostenendo un peso non indifferente.

Graficamente Ottley ha dato il meglio di se, con tavole sempre chiare, espressive e ricche di particolari, impreziositi da delle chine fatte dai migliori in circolazione. Anche negli extra hanno parlato del grande lavoro che c'è stato dietro questi capitoli. Hanno impiegato addirittura due mesi per un singolo capitolo, fregandosene delle scadenze perchè Kirkman voleva il meglio del meglio. Un volume molto importante per quello che attualmente è uno dei miei comics supereroistici preferiti.

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finito dragon head e sono assai combattuto sul finale.

anche se a volte risulta troppo pretenzioso, come giostra post-apocalittica del tipo "andiamo da un punto A a un punto B sperando che il mondo non ci crolli sotto i piedi e sperando di non incontrare troppi psicopatici" funziona anche bene. il meglio credo lo dia nei primi numeri, riuscendo a trasmettere un ottimo senso di straniamento e impotenza dei personaggi, che però viene progressivamente perso nel corso d'opera (senza diventare mai apertamente assurdo, ma a volte ci manca poco). e tuttavia poteva essere anche di più, perché un mondo sull'orlo della distruzione poteva anche essere più disperato, e invece fin troppo spesso la tensione viene smorzata da una risoluzione facilotta e comoda che avviene fin troppo presto.

e arriviamo al finale. quasi non ci si rende conto che è finito, una soluzione sicuramente inaspettata, ma forse anche giustificata. nel modo in cui vengono costruiti gli ultimi capitoli, come sviluppo di un discorso sulla paura umana, su come porti a impazzire o a sopravvivere ecc ecc (e ne parlano mooooolto), il finale potrebbe essere visto come accettazione/rassegnazione proprio a questa paura. il vero problema però non è l'intento, ma la realizzazione. ovvero, i disegni dell'autore non sono all'altezza della situazione. o meglio, nel singolo riquadro la capacità tecnica c'è ed è innegabile (certi scenari apocalittici veramente riescono a colpire), ma ciò in cui pecca è la composizione, non si riesce ad avvertire un vero e proprio crescendo nella tensione quando a parlare sono solo le immagini.

insomma, poteva essere di più. non brutto, intrattiene bene per la maggior parte del tempo, ma sa di occasione mezza mancata.

 
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