Che cosa abbiamo visto e/o letto oggi? | Recensioni e Commenti Flash

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finito dragon head e sono assai combattuto sul finale.anche se a volte risulta troppo pretenzioso, come giostra post-apocalittica del tipo "andiamo da un punto A a un punto B sperando che il mondo non ci crolli sotto i piedi e sperando di non incontrare troppi psicopatici" funziona anche bene. il meglio credo lo dia nei primi numeri, riuscendo a trasmettere un ottimo senso di straniamento e impotenza dei personaggi, che però viene progressivamente perso nel corso d'opera (senza diventare mai apertamente assurdo, ma a volte ci manca poco). e tuttavia poteva essere anche di più, perché un mondo sull'orlo della distruzione poteva anche essere più disperato, e invece fin troppo spesso la tensione viene smorzata da una risoluzione facilotta e comoda che avviene fin troppo presto.

e arriviamo al finale. quasi non ci si rende conto che è finito, una soluzione sicuramente inaspettata, ma forse anche giustificata. nel modo in cui vengono costruiti gli ultimi capitoli, come sviluppo di un discorso sulla paura umana, su come porti a impazzire o a sopravvivere ecc ecc (e ne parlano mooooolto), il finale potrebbe essere visto come accettazione/rassegnazione proprio a questa paura. il vero problema però non è l'intento, ma la realizzazione. ovvero, i disegni dell'autore non sono all'altezza della situazione. o meglio, nel singolo riquadro la capacità tecnica c'è ed è innegabile (certi scenari apocalittici veramente riescono a colpire), ma ciò in cui pecca è la composizione, non si riesce ad avvertire un vero e proprio crescendo nella tensione quando a parlare sono solo le immagini.

insomma, poteva essere di più. non brutto, intrattiene bene per la maggior parte del tempo, ma sa di occasione mezza mancata.
Ho letto anch'io tutto Dragon Head e mi trovo abbastanza d'accordo con questo commento, ma voglio comunque aggiungere qualcosa. Quoto il fatto che spesso l'autore non è riuscito a rendere adeguatamente il senso di tensione e pericolo che i protagonisti stanno vivendo (soprattutto nella parte centrale, la peggiore), e questo purtroppo non è un difetto da poco per un'opera del genere. Un altro difetto che ho già puntualizzato nel topic dedicato a questo manga è che sarebbe stato molto più credibile se i protagonisti non fossero stati degli adolescenti, inoltre i tipi dell'esercito che li accompagnano dovrebbero avere almeno 5-6 anni più di loro (se non ricordo male) e invece sembrano avere la loro stessa età, ma questo è forse IL problema che affligge da sempre il character design giapponese quindi non ci do troppo peso //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif .

I disegni dell'autore nel complesso mi sono piaciuti parecchio, sia per l'espressività dei personaggi che soprattutto per le scene apocalittiche, negli ultimi due volumi ci sono delle tavole che mi hanno davvero colpito e mi hanno lasciato un senso d'angoscia notevole //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif .

Il finale. Ecco, a me è piaciuto molto, ma capisco chi non lo ha apprezzato appieno per via della sua natura. Mi viene da paragonarlo a quello di un'altra opera, Kiseijuu (non so se l'hai letto), ed in effetti è molto simile. In entrambi i casi gli autori non spiegano quasi nulla di quello che è successo (meglio, detesto i finali troppo didascalici) e sfruttano gli eventi narrati per operare una riflessione su un tema particolare, la paura nel caso di Dragon Head e il rapporto uomo-natura nel caso di Kiseijuu. Li si può accusare di essere anticlimatici e inaspettati, ma finali di questo genere mi piacciono molto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif .

 
Ultimamente la biblioteca del mio paese di sta rifornendo di buoni fumetti e no ho approfittato :

Anya e il suo fantasma : una storia davvero piacevole da leggere. Anya è una ragazzina russa che cerca in tutti i modi di integrarsi a scuola con i ragazzi americani, risultando impacciata e strana agli occhi di tutti. Con l'incontro del fantasma la sua vita si semplifica ma al tempo stesso iniziano i problemi. Come si sa, la via più corta e facile non è sempre la migliore. Ad accompagnare il tutto ci pensa un tratto pulito e rotondeggiante, con una gradazione violacea, strano all'inizio.

Stitches : qui si cambia totalmente tono rispetto ad Anya. All'interno del fumetto vengono affrontati temi davvero pesanti come la malattia, il menefreghismo dei genitori nei confronti del figlio, la morte. Un racconto struggente e malinconico per tutta la sua durata, un continuo colpo al cuore che non lascia mai indifferenti. Un disegno ad acquerelli, volutamente sporco ed impreciso , adatto alla storia raccontata.

Graphic novel : il fumetto spiegato a mio padre : comodo per cominciare a farsi una cultura sul mondo del fumetto

 
Ho letto anch'io tutto Dragon Head e mi trovo abbastanza d'accordo con questo commento, ma voglio comunque aggiungere qualcosa. Quoto il fatto che spesso l'autore non è riuscito a rendere adeguatamente il senso di tensione e pericolo che i protagonisti stanno vivendo (soprattutto nella parte centrale, la peggiore), e questo purtroppo non è un difetto da poco per un'opera del genere. Un altro difetto che ho già puntualizzato nel topic dedicato a questo manga è che sarebbe stato molto più credibile se i protagonisti non fossero stati degli adolescenti, inoltre i tipi dell'esercito che li accompagnano dovrebbero avere almeno 5-6 anni più di loro (se non ricordo male) e invece sembrano avere la loro stessa età, ma questo è forse IL problema che affligge da sempre il character design giapponese quindi non ci do troppo peso //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif .
I disegni dell'autore nel complesso mi sono piaciuti parecchio, sia per l'espressività dei personaggi che soprattutto per le scene apocalittiche, negli ultimi due volumi ci sono delle tavole che mi hanno davvero colpito e mi hanno lasciato un senso d'angoscia notevole //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif .

Il finale. Ecco, a me è piaciuto molto, ma capisco chi non lo ha apprezzato appieno per via della sua natura. Mi viene da paragonarlo a quello di un'altra opera, Kiseijuu (non so se l'hai letto), ed in effetti è molto simile. In entrambi i casi gli autori non spiegano quasi nulla di quello che è successo (meglio, detesto i finali troppo didascalici) e sfruttano gli eventi narrati per operare una riflessione su un tema particolare, la paura nel caso di Dragon Head e il rapporto uomo-natura nel caso di Kiseijuu. Li si può accusare di essere anticlimatici e inaspettati, ma finali di questo genere mi piacciono molto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif .
sì sono abbastanza d'accordo con tutto. di kiseiju sto seguendo la nuova edizione, quindi lasciamo stare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Ultimamente la biblioteca del mio paese di sta rifornendo di buoni fumetti e no ho approfittato : Anya e il suo fantasma : una storia davvero piacevole da leggere. Anya è una ragazzina russa che cerca in tutti i modi di integrarsi a scuola con i ragazzi americani, risultando impacciata e strana agli occhi di tutti. Con l'incontro del fantasma la sua vita si semplifica ma al tempo stesso iniziano i problemi. Come si sa, la via più corta e facile non è sempre la migliore. Ad accompagnare il tutto ci pensa un tratto pulito e rotondeggiante, con una gradazione violacea, strano all'inizio.

Stitches : qui si cambia totalmente tono rispetto ad Anya. All'interno del fumetto vengono affrontati temi davvero pesanti come la malattia, il menefreghismo dei genitori nei confronti del figlio, la morte. Un racconto struggente e malinconico per tutta la sua durata, un continuo colpo al cuore che non lascia mai indifferenti. Un disegno ad acquerelli, volutamente sporco ed impreciso , adatto alla storia raccontata.

Graphic novel : il fumetto spiegato a mio padre : comodo per cominciare a farsi una cultura sul mondo del fumetto
stitches è proprio bello bellissimo

 
letti

koi to uso

Visualizza allegato 158848 ch 54

devo dire che non ho ancora capito dove vuole andare a parare l'autore e poi come minchia fai a pretendere

di fare sesso quando hai le telacamere puntate addosso :rickds:
inoltre avere solo 7/8 pagine a capitolo mi uccide :tragic:

domestic na kanojo

Visualizza allegato 158849 ch 62

strano che in questo manga ad ogni momento felice ne capitino altri 10 infelici

sgamati in pieno dalla scuola
per fortuna che ho visto le raw del 63 e

niente NTR sembra solo che l'insegnante si licenzi
 
di kiseiju sto seguendo la nuova edizione, quindi lasciamo stare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Allora siamo compagni di sventure //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif . Di Kiseijuu ho visto il recente anime (molto fedele e consigliatissimo!) e poi mi sono letto il manga...per altre vie perché non ce la facevo più ad attendere quei dannati della Goen :bah!: .

Graphic novel : il fumetto spiegato a mio padre : comodo per cominciare a farsi una cultura sul mondo del fumetto
Sembra interessante, guarderò se ce l'hanno anche nella mia biblioteca //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif .

 
finito di leggere eden: it's an endless world!. un'opera fantascientifica abbastanza ambiziosa, pensando all'enorme cast di personaggi, alla trama fortemente articolata e dalle numerose sotto-trame, e alla stessa idea fantascientifica a cui arriva come conclusione. non un'opera quindi facile da gestire, ma direi proprio che hiroki endo ha colto ottimamente nel segno senza mancare il proprio obiettivo, riuscendo a dare la giusta dignità e presenza a tutti i personaggi, soprattutto rendendo questi pericolosamente mortali e riuscendo a gestire abbastanza bene anche eventuali protagonisti squilibrati (primo su tutti kenji, un mostro mezzo intoccabile ma del quale vengono anche mostrate bene le debolezze, soprattutto nelle fasi finali), e riuscendo a dare alla narrazione un ampio respiro ma senza perdere di vista le varie ramificazioni, e anzi rendendole tutte interessanti.

quest'ultimo punto credo che sia particolarmente rilevante, in quanto spesso in opere da crisi mondiale come questa la scelta di circoscrivere la vicenda a un'unica città o regione rischia di non trasmettere la giusta portata del conflitto, lasciando quindi un forte senso di provincialismo. eden invece fa della diversità etnica del cast e del costante cambiamento di ambiente un proprio punto forte, permettendo di avvertire veramente la vicenda come qualcosa di globale e quindi realmente catastrofico.

diversità su cui si basa interamente l'opera, analizzando conflitti sociali e politici in ogni parte del mondo maniera critica e disincantata, con la giusta dose di realismo sia a livello di ricostruzione del conflitto che per resa grafica. non viene risparmiato nessun dettaglio, e in questo senso la grande violenza utilizzata nei disegni è per lo più in funzione degli orrori della guerra mostrati, anche se forse c'è qualche mutilazione di troppo giusto per aggiungere gore (soprattutto negli scontri con gli aion, che purtroppo però smettono presto di stupire).

in tutto ciò ammetto che ogni tanto c'è anche il rischio di perdersi tra le varie macchinazioni da intrighi e tradimenti, e in questo forse la situazione si stabilizza più si va avanti con la lettura, facendo il callo alle eventuali nuove comparse che servono giusto in punti chiave della trama, e arrivando a conoscere bene invece quelli che sono i personaggi fissi. ecco per questo muoverei una mezza critica, nel senso che ogni tanto si sente scricchiolare la sceneggiatura, e nelle fasi finali, quando veramente bisogna tirare tutti i fili, le coincidenze iniziano a essere un po' troppe e un po' troppo comode (primo su tutti john magus, sbucato fuori letteralmente dal nulla giusto per risolvere due o tre problemi rimasti in ballo, e di contro invece un personaggio ben più importante come elia viene totalmente messo da parte).

e ancora sul finale, devo dire di avere avvertito una punta di buonismo che un po' stona con il resto dell'opera. nulla di troppo grave visto che ciò che accade mantiene comunque un grande fascino, e in generale la conclusione risulta ben gestita.

infine, giusto per preferenza personale, avrei preferito che avessero mantenuto un pochino più a lungo l'atmosfera desolata dei primissimi capitoli, invece di passare subito alla ricostruzione post-closure virus. ma via, va bene anche così.

in tre parole, piaciuto un botto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Letto il primo volume (su quattro previsti) di Heads, pubblicato da Planet Manga. Niente male, si prospetta un ottimo thriller psicologico, lo spunto di base magari può sembrare non originalissimo ma dovete tenere conto che il manga è del 2003 (ed il romanzo da cui è tratto ancora più vecchio), ed è comunque sviluppato molto bene già in questo primo volume. Motoro Mase (già noto per Ikigami), che ha un tratto che apprezzo e molto simile a quello di Naoki Urasawa, si concentra soprattutto sui personaggi e la loro psicologia, nonché su molti particolari che magari possono sembrare insignificanti e che invece saranno fondamentali nella narrazione. Insomma, lo continuo sicuro, mi sa che ne vedremo delle belle, perciò consigliatissimo :kappe: !

Riposto qui anche le mie considerazioni sul primo volume di Arpeggio of Blue Steel, sempre della Planet, che avevo fatto nel topic degli acquisti.

Arpeggio of Blue Steel non gli avrei dato un centesimo (il titolo e la copertina fanno abbastanza pena //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif ), e invece il primo volume mi è piaciuto un sacco! I disegni sono vecchio stile (ricordano quelli del manga di Evangelion) e sono davvero spettacolari quando si tratta dei combattimenti, poi io ho un debole per l'ambiente marino avendoci fatto la tesi magistrale in ingegneria quindi sono di parte //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif . La trama setta molte premesse intriganti, speriamo riesca a svilupparle a dovere, insomma mi ha convinto a continuarlo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif ! Se dovessi descrivervelo brevemente per darvi un'idea pensatelo come a una specie di Gundam in ambito marino/subacqueo.
Ho citato Gundam non a caso perché gli Ark Performance, autori del manga, in passato hanno lavorato proprio ad alcuni manga di Gundam //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif .

 
Mi hai incuriosito su Arpeggio... Magari lo provo pur io //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Altra scorpacciata di volumi in biblioteca:

E la chiamano estate : non mi ha convinto per nulla, più che altro non ho ben capito dove vuole andare a parare. Si passa dai problemi famigliari alla prima cotta della giovane protagonista, senza approfondire fino in fondo nè l'uno nè l'altro.

Pillole blu: volume autobiografico che ti apre gli occhi sull'HIV, argomento tabù praticamente ovunque. Il bello è che lo fa senza moralismi, ma con una storia d'amore e ,aggiungo io ,anche di coraggio. Da leggere assolutamente //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Città di vetro: definirlo un semplice noir sarebbe un'offesa, semplicemente un capolavoro da leggere e rileggere, con soluzioni stilistiche semplicemente uniche.

 
In due giorni ho visto tutti e dieci gli episodi di NouCome.

Serie folle che viene da una light novel, un ibrido fra Date a Live e The World God Only Knows (a cui c'è una citazione durante un episodio), ricco di battute, momenti di parodia a videogiochi ed anime o cultura popolare.

Il protagonista si ritrova messo sotto prova da un'entità misteriosa, tale Zugwang (stando ad un fansub, ma sentivo che pronunciava una parola diversa), doppiato da Nagata Yuuji (Kotomine!), che gli pone nei momenti meno appropriati delle scelte da fare che gli causano tanti guai. In pratica è come se fosse il protagonista di una visual novel, deve continuare a scegliere situazioni assurde.

Chiaramente c'è la tipica struttura ad harem dove ogni personaggio femminile pare innamorata di lui e quindi deve sempre districarsi, ma fa ridere ed è piuttosto folle. Dieci episodi non bastano per avere una conclusione e si sa che con le light novel non c'è mai la garanzia che esca una seconda stagione, spero di sì perché è stato veramente divertente.

 
letto il divino, di boaz lavie e asaf e tomer hanuka. un pochino sa di occasione persa visto che la storia debole non è al pari con i magnifici disegni. una metafora sociale e politica un po' grossolana, e fino alla fine lavie mantiene i toni a metà tra il fantastico e il realistico senza affondare veramente in nessuno dei due, mancando quindi di efficacia nella critica e non riuscendo a dare il giusto senso di meraviglia davanti alle trovate magiche.

ciò che un minimo riesce a stupire sono i disegni, i fratelli hanuka realizzano tavole pulitissime, dettaglie e decisamente ispirate. disegni poi arricchiti da un uso dei colori abbastanza atipico e che restituisce anche più fascino al tutto.

 
iniziato plastic memories, preparo i fazzoletti

(per asciugarmi le lacrime è...)
 
SHAMO

Shamo1.jpg





E' passata un'infinità di tempo dall'inizio di questo manga. Ricordo ancora oggi l'emozione del primo numero, un fumetto cattivo, violento, con un protagonista che all'inzio della storia fa la cosa più brutta che un uomo possa fare: uccide i propri genitori. Un inizio atipico, niente eroi, niente valori, una carcere, una gabbia, l'arrivo nell'oscurità più nera del mondo. Inizialmente può sembrare un fumetto di combattimento e di vita carceraria, ma bastano pochi numeri per capire che Shamo vuole raccontare una vita distrutta, un angolo malsano del Giappone che non lascia scampo, il mondo delle arti marziali che ha ormai perso il suo vero significato. Al lettore però balza sempre nella mente la stessa domanda: Chi è Ryo? Perchè è tanto malvagio? Cosa lo ha spinto a compiere quell'atto? A questa domanda il fumetto non risponde mai direttamente. Lascia degli indizi sparsi, a volte se ne dimentica, nel finale neanche lo menziona. Sta al lettore mettere insieme tutti i pezzi del puzzle e interpretare a modo suo una delle psiche più particolari viste in un seinen di questo tipo.

Dopo ben diciannove numeri però accade qualcosa di imprevisto nella vita editoriale del fumetto. I diritti del manga, detenuti da uno scrittore e un disegnatore, vengono portati in causa da Tanaka, il disegnatore, che ne urla a gran voce l'esclusività stessa dell'intera storia. Shamo scompare quindi dai negozi sul più bello. E' finito? riprenderà mai? scoprirò mai il passato del protagonista? Queste le domande che mi hanno assillato per molti anni. Uno dei miei fumetti preferiti, quello in cui mi sono più immedesimato in assoluto, scompare per sempre, senza lasciare traccia.

Fortunatamente dopo un bel pò di anni la causa legale finisce e Tanaka, ormai unico capo del progetto, ritorna al lavoro continuando la storia proprio da dove l'avevamo lasciata, seppur con qualche differenza sostanziale. Il nuovo arco narrativo, oltre a cambiare casa editrice e stile della cover, presenta anche un deciso abbassamento del ritmo della storia. I disegni si affinano per gli scenari, ma la varietà delle situazioni porta inevitabilmente ad un discreto calo di interesse. Shamo fa l'errore di trasformarsi in un battle seinen quasi puro, con una trama che sembra immobilizzata sul ring.

I combattimenti restano crudi e realistici. Il manga resta una delle più fedeli riproposizioni delle vere arti marziali, ma sembra mancare qualcosa.

Ad un certo punto della storia accade un'altro avvenimento strano. Arrivati ormai allo scontro più importante del manga, lo stile di disegno cambia di punto in bianco. I volti e i corpi assumono una forma strabica, quasi grottesca. In genere lo stile di un disegnatore non cambia da una pagina all'altra, quindi ho sempre pensato che questa sia una scelta voluta. Eppure questo resta un'altro dei misteri del fumetto che non riesco a spiegarmi.

Un'altro grande difetto di questa nuova gestione resta l'ultimo arco narrativo. Immaginate di comprare il numero 60 di one piece e di ritrovarvi il finale nel numero 61? strano, penserete. Ed è proprio questo il difetto maggiore di questo finale, quello di arrivare in modo brusco, inaspettato, durante lo story arc più inutile e banale dell'intero fumetto. A me non è dispiaciuto il senso del finale, anzi mi aspettavo proprio questo sinceramente. Eppure mi da l'impressione di un finale fatto di fretta per mancanza di voglia, per concludere in fretta una storia che ormai sembra andare nei versi più sbagliati. Una chiusura non programmata quindi, che fa il suo effetto emotivo, ma che lascia troppi punti in sospesi nella mente del lettore.

Nel bene e nel male resta uno dei fumetti che più mi ha intrattenuto in questi anni. E' particolare, crudo, poetico, malvagio, introspettivo. Un misto di emozioni disturbanti che nei primi diciannove numeri da il meglio di se, per poi perdere molto in termini di storia e ritmo narrativo. E' un manga dannato che non solo distrugge i protagonisti, ma sembra distruggere anche la gente che ci ha lavorato sopra. Un nome in copertina che se ne va, un disegnatore che cambia stile improvvisamente, pause editoriali enormi, lettori in attesa da anni. Shamo alla fine è tutto questo, un grande travaglio, un grande fumetto sulle arti marziali e la vita allo sbando, un tunnel senza luce e un mistero da interpretare.

Divido infine il mio giudizio in due punti precisi. la prima parte (1-19) è da nove pieno, la seconda (20-34) da sette scarso, sopratutto per un finale che arriva in modo troppo brusco, seppur significativo. Diciamo un bel 8 pieno complessivo.

 
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Recap dell'ultima settimana:

As the Gods Will 5 (prima serie) e 1-2-3-4-5 (seconda serie). Davvero un bel survival sto manga. Se già la prima serie l'avevo trovata buona, anche se mannaggia all'autore per quel finale, la seconda serie non fa altro che alzare di parecchio la qualità. Devo dire che inizialmente l'idea che la seconda serie narrasse una storia parallela a quella della prima mi aveva fatto storcere il naso, invece l'autore se l'è cavata bene (l'idea di narrarci cosa è successo anche a chi non si trovava a scuola quel giorno è stata una buona trovata) ed il fatto che, piano piano, ci stiamo ricollegando alla prima serie non fa che rendere il tutto più interessante. Ottimo ottimo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

The Invisibles deluxe 1. L'unica parola che mi viene per descrivere questo volume è "geniale". Comunque non mi sbilancio più di tanto prima di non aver finito tutta l'opera, cosa più che mai necessaria in questo caso. Certo che se il buongiorno si vede dal mattino qui siamo in una botte di ferro.

Annihilator. Altra opera di Morrison, l'ultima in ordine temporale ad essere uscita in volume. Qui troviamo un Morrison ad alti livelli, correlato da un Irving al massimo della forma; probabilmente i migliori disegni che ho visto da parecchio a questa parte. Morrison è bravissimo a far partire la storia in modo normale e tranquillo per poi iniziare a rendere il tutto più complesso ed intrecciato, ripescando elementi iniziali su cui uno non aveva neanche fatto troppo caso, fino al mindfuck finale. La narrazione scorre con un avvenimento dopo l'altro, il che da una parte ti fa avere sempre voglia di andare avanti ma dall'altra vorresti fermarti un attimo per metabolizzare certi passaggi. Spero che in futuro esca una edizione oversized che permetta di ammirare i disegni in tutta la loro bellezza, purtroppo ne dubito //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png

Echo. Volevo gustarmi con calma il volumone Bao ma alla fine l'ho finito in manco tre giorni. Il tutto mi ha preso veramente troppo, tipo in alcuni momenti ero "ora smetto di fare sta cosa e vado a continuarmi il volume"; non mi succede spesso //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Semplicemente stupendo. La storia ti coinvolge, i personaggi sembrano veramente reali con le loro reazioni/paure/stati d'animo, i disegni per quanto semplici li ho trovati perfetti nel rappresentare questa storia. L'unico difetto che ho trovato è stato sul finale fatto troppo in fretta. Per carità nulla di grave, e anzi si riesce a capire e/o ad intuire tutto, però almeno un altro capitolo sarebbe stato il massimo (ho letto che ha dovuto chiudere più velocemente per colpa delle vendite, quindi non do neanche la colpa a Moore di questo ma più che altro agli americani che non comprano un'opera del genere).

E' stata la prima opera di Moore che ho letto e posso dire con assoluta sicurezza che non sarà l'ultima //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
visto sound! euphonium. scorre bene sia nei momenti strettamente relativi alla musica e quindi alla formazione delle protagoniste, sia quanto si allenta la tensione nei momenti più leggeri. l'aspetto musicale è coerente e ben curato, non risparmia nulla nei momenti in cui viene mostrato l'allenamento richiesto e non si sbilancia mai troppo in miracolosi miglioramenti piovuti dal cielo, cosa che ammetto temevo un po' di vedere. ben coerente fino alla fine.

finale da brividi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

visto anche il secondo film di patlabor, mobile police patlabor 2. ottimo livello come il precedente, questa volta viene posta maggiore attenzione all'intreccio politico e ai suoi risvolti a discapito dei personaggi (esclusi nagumo e goto, che svolgono un ruolo centrale), i quali ormai conosciamo tanto bene che non c'è bisogno di caratterizzarli ulteriormente (. anzi probabilmente la loro gestione è anche un valore aggiunto del film: ambientato tre anni dopo il precedente film, ci viene mostrata la strada che ognuno ha intrapreso e questo salto temporale viene colmato con poche ma efficaci immagini.

questa volta la trama verte su ciò che comporta l'illusione di vivere in pace a discapito di una guerra che si preferisce ignorare, e il limite che rende un conflitto legittimo o illegittimo. le riflessioni che nascono non credo che sempre riescano a essere tanto mature quanto vogliono sembrare, ma diciamo che questa punta di ingenuità non intacca troppo il resto della pellicola.

sugli aspetti tecnici poco da dire, se non ripetere le stesse lodi già espresse per il primo film: colonna sonora sempre adatta alla situazione e anche perfettamente incalzante in un paio di occasioni; narrazione che mantiene basso il ritmo risultando comunque sempre ben gestita e senza tempi morti; regia che funziona perfettamente sia nei momenti di calma che nelle poche, e perfettamente coreografate, scene d'azione.

con questo si conclude la parte di patlabor diretta da mamoru oshii, e tra la serie ova e i due film sono più che soddisfatto. recupererò poi, senza troppa fretta, l'ultimo film.

 
arrivato a metà con la lettura di transmetropolitan avendo appena letto il quinto volume, e mi sembra un buon punto per buttare giù un primo commento. è una delle letture più incazzate e tossiche in cui mi sia mai imbattuto in ambito fumettistico, ed è una gran figata.

il personaggio di spider jerusalem è semplicemente definitivo, un eccellente anti-eroe che continua a stupire e a crescere andando avanti con la letture, sebbene sia fin da subito ottimamente delineato. un perfetto riflesso della sudicia città in cui è ambientato il fumetto, una summa di tutta la letteratura distopica e cyberpunk. un futuro imprecisato in cui si guarda al passato (il nostro presente) così come oggi noi guardiamo uno zoo. una società talmente marcia da avere superato ogni sorta di senso di colpa, tanto da avere completamente abbracciato la propria decadenza fino ad erigere veri e propri templi al vizio e alla perdizione.

questa città in piena deriva ha un solo faro a cui aggrapparsi: proprio quel tossico scoppiato e schizzato di spider jerusalem, intento a svegliarla dal torpore in cui vive a suon di sberle e sperma in faccia.

questi primi cinque volumi presentano diversi momenti auto-conclusivi a discapito di una trama orizzontale che inizia a delinearsi solo ora. sono tutti momenti comunque che contribuiscono a definire meglio questo mondo, e qui ellis e robertson hanno dimostrato una grandissima capacità descrittiva. ogni personaggio di sfondo, ogni cartellone pubblicitario, ogni incontro che spider jerusalem fa serve per dare vita alla cità, per immergerci completamente in questo trip futuristico, e c'è così tanto da assimilare che si finisce per andare in overdose. un mondo che pullula sia di vita che di morte, di sesso e violenza, di ogni sorta di droga sintetica e pubblicità 24/7 sparata direttamente nel cervello.

una visione talmente esagerata e concentrata che rischia quasi di risultare ingenua, leggendo ora l'opera a quasi 20 anni dalla sua uscita. ma ehi erano i mitici anni '90, sono tutti esagerazioni figle di quel tempo e talmente ben gestite che risultano uno spasso e un pugno nei denti ancora oggi. perché sì, potrei dire che a fare ora una critica sociale di quel tipo si finirebbe per risultare fin troppo assurdi, ma trovatemelo ora uno in grado di scrivere roba del genere come warren ellis, con la stessa incazzatura e contemporaneamente la stessa lucidità. trovatemi ora qualcuno come robertson in grado di disegnare in maniera tanto stratificata una società tanto multiforme e abietta.

direi che è raro trovare una tale sintonia tra scrittura e disegni, e il risultato finale è veramente esplosivo.

 
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Finito di vedere Shirobako! Molto molto bello, un ottimo slice of life, si merita un bell'8.5 come voto. Vedendo questa serie capisci tutto l'amore per la realizzazione di anime che l'autore (o gli autori) ha voluto infondere in essa //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif . Ottimi dialoghi (tra i migliori che abbia mai visto in un anime), ottimi personaggi, alcuni a tutto tondo altri macchiette ma sempre molto ben caratterizzati (il presidente della MusAni è un idolo, punto ;p ), atmosfera perfettamente in bilico tra commedia e serietà. Vengono trattati con la dovuta attenzione e sensibilità un sacco di argomenti e temi. Per esempio, la coesistenza tra animazione tradizionale e animazione 3D, le responsabilità di ciascun membro dello staff, chi ha la colpa quando qualcosa va storto, cosa fare quando si adatta un manga che non è ancora finito (illuminante quel pezzo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ), e moltissimi altri. Ogni episodio in pratica ci fornisce una preziosa lezione di cui dobbiamo fare tesoro, se amate la cultura pop giapponese (manga, anime e così via) dovete assolutamente vedere Shirobako, consigliatissimo :kappe: ! Purtroppo lo considero un quasi-capolavoro per colpa di due, più che difetti, diciamo peccati veniali, uno abbastanza oggettivo e l'altro più soggettivo, dovuto ai miei gusti.

Quello oggettivo è molto semplice: questo anime NON spiega nulla o quasi di come si realizza effettivamente un anime, parte dal presupposto che lo spettatore sappia già un minimo come funziona il tutto. Nel corso della visione incontrerete moltissimi termini tecnici come cut, keyframe, i nomi dei vari ruoli, etc. di cui vi potete fare un'idea in linea di massima ma che, se non li conoscete, produrranno solo confusione e spesso vi impediranno di capire bene perché sta succedendo una determinata cosa in quel determinato episodio. Ok, non rovinano la visione e gli sceneggiatori hanno deciso di procedere così per evitare di appesantire troppo lo spettatore con spiegoni, ma secondo me potevano fare di meglio da questo punto di vista //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif . In particolare, nella seconda parte dell'anime i due pupazzi di Aoi, l'orsacchiotto e la gothic-loli, vengono sempre più sfruttati per esprimere i suoi pensieri e riflettere su quanto sta accadendo; questo stratagemma è geniale e funziona alla grande, ma mi sarebbe piaciuto vederlo usato sin da subito per far spiegare (usando quei due pupazzi come spettatori esterni, ignari del tutto) i punti più oscuri del processo di realizzazione di un anime. Non so se mi sono spiegato bene, secondo me questa sarebbe stata un'ottima soluzione al problema in questione.

Il secondo difetto è legato, a mio parere, al troppo buonismo e alla troppa retorica presenti in certi episodi (seguono spoilers pesanti su alcuni eventi!).

Ok che l'atmosfera dell'anime è complessivamente leggera, ok che i nostri "eroi" incontrano un sacco di ostacoli nella realizzazione dei due anime che caratterizzano le due parti in cui è divisa questa serie e si impegnano al massimo per risolverli, ma dato che si tratta di uno slice of life (e quindi una storia realistica) mi sarebbe piaciuto vedere più contrasti e litigi che nella vita quotidiana sono inevitabili e spesso si protraggono per un sacco di tempo. E invece quei pochi che ci sono (e solo una volta arrivano a menarsi le mani) si risolvono subito, nel giro al massimo di un episodio. Va bene, è giusto che l'anime fornisca dei buoni modelli da seguire, ma lo stesso alcuni avvenimenti mi hanno fatto cadere un po' le braghe. Per esempio l'incontro tra il regista e il mangaka nel penultimo episodio (uno dei momenti chiave), trovo molto poco credibile che due persone che non si sono mai incontrate prima d'ora riescano ad arrivare ad una soluzione comune al problema di come concludere la storia nel giro di cinque minuti. Per quanto riguarda la retorica, era scontato che le cinque ragazze protagoniste sarebbero arrivate a lavorare tutte assieme allo stesso anime, ed è una cosa molto bella, ma l'ho trovata anche fin troppo irrealistica e banale. Per esempio, dato che quel mondo è un vero inferno in cui la competizione è micidiale, avrei evitato il "lieto fine" alla doppiatrice (Shizuka, la rossa), che invece si ritrova con un bel colpo di **** quando inizialmente si pensava che sarebbe stata esclusa (non che non se lo meritasse, per carità). Il discorso finale di Aoi e l'ultimissima scena con loro cinque, inoltre, dovevano concludere l'anime col botto ma personalmente mi hanno dato parecchio fastidio :kep88: .


As the Gods Will 5 (prima serie) e 1-2-3-4-5 (seconda serie). Davvero un bel survival sto manga. Se già la prima serie l'avevo trovata buona, anche se mannaggia all'autore per quel finale, la seconda serie non fa altro che alzare di parecchio la qualità. Devo dire che inizialmente l'idea che la seconda serie narrasse una storia parallela a quella della prima mi aveva fatto storcere il naso, invece l'autore se l'è cavata bene (l'idea di narrarci cosa è successo anche a chi non si trovava a scuola quel giorno è stata una buona trovata) ed il fatto che, piano piano, ci stiamo ricollegando alla prima serie non fa che rendere il tutto più interessante. Ottimo ottimo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Grandissimo, finalmente qualcuno con cui parlarne :kappe: ! Concordo praticamente su tutto, la seconda serie è molto più bella della prima, soprattutto per quel che riguarda i personaggi e i loro background, molto più sensati e curati. Me lo faresti un favore? Non è che potresti postare queste tue opinioni anche nel topic che ho aperto nella sezione Manga e Anime? Così almeno vediamo se riusciamo a convincere altra gente ad iniziarlo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif .

 
Ho guardato le raw del capitolo 11 e 12 di Dead Tube

Che ***** sta succedendo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/rJjoqET.gif

 
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