la sequenza interminabile di mind blow delle mie ultime sessioni quale modo migliore di iniziare una sessione se non con un altro mind blow? Che parte piano piano e poi esplode? 13 Sentinels non delude, non è mai scontato ed anche quando riesci a inquadrare qualcosa c’è sempre qualche sottigliezza che sfugge anche se lentamente riesci a mettere insieme i frammenti, a comprendere rapporti e relazione.
Dopo Miura, tocca a Takamya. Ero molto curioso di vestire nuovamente i suoi panni. Non solo alla luce della registrazione vista con Keitaro ma anche da un piccolo dettaglio: il luogo che si vede dietro di lei nella sua schermata di selezione è un posto che non avevo mai visitato. Chiaramente un tetto. Il tetto del istituto Sakura. Prima però una piccolezza cosi ovvia da essermi sfuggita: nonostante Yuki porti i guanti nel artwork, il modello in game ne è sprovvisto. Allo stesso tempo i background nella schermata di selezioni dei personaggi sono mostrati con tinte più scure, offuscate, meste solo fino a quando sono bloccate da un lock. Sono aspetti completamente tralasciabili ma mi stampano un sorriso ebete sulla faccia.
Yuki ha fatto del tetto il suo rifugio personale. Il suo atteggiamento aggressivo e lo sguardo penetrante(modulato dal succo alla mela sempre a portata di mano), mediamente, bastano a tenere gli studenti a distanza. Mediamente, perché c’è qualcuno che non sembra proprio mollarla neppure per un secondo. Una ragazza chiamata Erika Aiba. Pur avendola ignorata il più possibile, sembra aver accettato di piacerle sebbene la cosa le secchi un po’.
Nulla di strano quindi, ha una fan…no. Non ci sarebbe nulla di strano, se Erika Aiba non fosse, letteralmente, un clone della giovane Tamao Kurabe per aspetto e nome. La ragazza ha notato che la Sukeban se ne va in giro per la scuola a fare domande su Minami e si autoproclama sua Watson. Ed è tutto taaanto, tanto sospetta. Erika pare svampita, distratta, ingenua ma è chiaro che stia SEMPRE attaccata a Yuki, non la perda mai di vista.
Tant’è che è inevitabile notare alcuni suoi cambi di mood, alcune sue dichiarazioni: non vuole essere “lasciata indietro”, è difficile “starti dietro”. Non sono affermazioni casuali, anche perché Erika “sa” che Takamya sta andando in giro a fare domande sulla scomparsa di Minami.
La cosa secca parecchio Yuki già nervosa perché ha “smesso di fumare” e freme dal cercare Natsuno prima però ci sono un paio di chicche piuttosto pregevoli. Sul argomento fumo invece si tornerà dopo, per ora fa atmosfera e solidifica lo status di teppista della nostra ragazza dai capelli corvini.
Ad una delle reti è legato un fazzoletto il cui proprietario è, da conversazioni origliate successivamente fra studenti random, è ignoto sebbene qualche romanticona ipotizza che sia una qualche ragazza in attesa del grande amore(la cosa a posteriori fa ridere di gusto).
Inoltre in mezzo allo “schifo” di immondizia, Yuki scorge un compito accartocciato: è di Amiguchi, ha preso nove. Come ci era stato dato sapere grazie alla storia di Megumi è mooolto intelligente Yuki però vede questo gesto come un ennesima prova della sua immaturità. Fra l’altro ripetendo la scena ho scoperto anche in questa occasione dialoghi secondari, come quello relativo ad Erika ed al succo di frutta
Impossibilitata a sbarazzarsi di Watson, Yuki decide di provare l’approccio più classico ad un indagine: raccolta di informazioni che passa ovviamente per il fare qualche domanda agli studenti. Si parte da una studentessa del IC,Megumi, che come da copione sta spiando Kurabe.
La ragazza è lievemente più coinvolta rispetto al prologo, si è resa conto che qualcosa non va a causa di tutte le domande ma non è in grado di fornire informazioni particolari se non una: durante le lezioni Minami era distratta ed annotava delle sue cose su un quadernetto inoltre sembrava recarsi spesso nello spogliatoio anche al infuori dagli orari del club.
Spostatasi verso Fuyusaka, per Yuki non ci sono molte informazioni. Nessuno riesce a trovarla, nessuno sa dove sia eppure le ricerche da parte di amici e adulti si fanno sempre più incessanti. Iori confessa di iniziare a temere il peggio ma prima di fornire altre eventuali info utili viene interrotta da Usami la quale, senza alcun pelo sulla lingua, più che alla scomparsa sembra interessata a Yuki: è una vera sukeban, di quelle che ha sempre letto nei manga “tieni nascosta una lama sotto la gonna?”
Pur se per vie traverse inoltre, Yuki ha iniziato a prendere atto e confidenza con ben tre dei “sospettati” che deve tenere d’occhio. Megumi, Tomi ed Iori…non lo ha dimenticato, per quanto il suo obiettivo sia un altro continua a portare avanti l’indagine per “quattrocchi”.
Senza altre piste, Takamya si sposta verso lo spogliatoio. Parlando con le compagne di squadra di Natsuno, ottiene qualche info aggiuntiva. Aveva iniziato a saltare gli allenamenti, armeggiava spesso nel suo armadietto con uno strano aggeggio alieno ed è sparita poco dopo l’incendio al edificio nord.
È la primissima volta che mi viene fatta menzione di questo evento, Yuki non ne sapeva niente. In quest’occasione Watson da prova di un minimo di utilità infatti un diversivo che permette a Yuki di infiltrarsi nello spogliatoio (normalmente inaccessibile ai non membri)e controllare il di lei armadietto ritrovando il famoso quadernetto al interno trova nozioni confuse ed eccitate, che a noi però sono piuttosto chiare sebbene subito dopo “disubbidisca” e faccia irruzione anche lei nello spogliatoio nonostante le fosse stato chiesto di aspettare fuori.
Tornando invece al famoso quaderno, i punti salienti sono tre.
Primo, Nat-chanha finalmente incontrato il suo “destino” ed è finalmente entrata in contatto con un “vero” alieno. La cosa preoccupa notevolmente la Sukeban, che per un attimo ha il terrore che possa essere stata rapita sul serio dagli alieni.
Secondo, gli alieni sono avanzatissimi e possiedono una tecnologia che gli permette di viaggiare nel tempo. Hanno costruito un portale che gli permette di andare avanti ed indietro attraverso il santuario Tokisaka
Terzo, il suo amico alieno è alla ricerca di una cosa chiamata “Sentinella 17” che serve per combattere “gli alieni cattivi”.
L’ingenuità ed entusiasmo unito a lampi di puro genio sono tipici di Minami, Yuki sa che è stata la sua amica a scrivere quelle cose: la fantomatica Sentinella 17, il “robot” di cui parla potrebbe essere l’arma di cui gli ha parlato Ida. Inoltre, deve recarsi al Santuario Tokisaka e per farlo si serve del aiuto di Erika.
La ragazza si fa aspettare al cancello e nel mentre Yuki si imbatte in Shinonome. La conversazione fra le due è “strana”, strana perché Ryoko NON ricorda di aver chiesto alla “collega” di nascondere una cosa per lei, una “scatola”. È scostante,reticente scettica, però…Yuki continua a preoccuparsi per lei ma come potrebbe essere altrimenti?
Flashback, siamo poco prima che Minami venga dichiarata effettivamente scomparsa. Girando per l’istituto, Yuki prende atto della tranquillità e del atmosfera che emana il vecchio edificio, prossimo alla demolizione. Un peccato perché sarebbe stato un ottimo luogo di ritrovo per la sua banda.
Mentre rimugina sulla sua banda e su come in altre circostanze sarebbe riuscita ad entrare al Sakura normalmente “come tutti gli altri”, scorge Shinonome poco lontano armeggiare con uno strano aggeggio a forma di scatola, so benissimo chi o cosa è. È BJ e i due sembrano conoscersi.
Il robottino sostiene che i “suoi” dati sono stati registrati e prega Shinonome di “tornare” prima di essere interrotto. Ryoko “spegne” la funzione AI di BJ e gli chiede di cercarli: cercare le informazioni che BJ ha sepolto dentro di se, su di lei e sul Professor Ida.
La registrazione che ne segue lascia senza parole. Una giovane donna(Presumibilmente Ryoko del 2188) è stata tradita, tradita ed usata dal Prof Ida l’uomo che aveva detto di “amarla”. In preda alla disperazione e persa ogni traccia di fiducia nel genere umano che continua a lasciarsi andare ai suoi più bassi istinti nonostante sia sul orlo di estinguersi.
Per cui ha fatto una scelta, impossibilitata a “bloccare” il progetto “arca “ha deciso di “farlo deragliare”. Modificando i protocolli dei Robot responsabili del progetto per la Terraformazione. Ne conseguirà che i settori entreranno in un loop infinito ed il mondo sarà finalmente in pace: libero dagli esseri umani. In un puro e tragico slancio di nichilismo e misantropia, del tutto incurante di ogni cosa “Anche questo posto presto esploderà. È la fine della razza umana. NON ci serve un futuro”
Sono tanto confuso oltre che rapito dalla potenza di queste parole(merito anche di un altissimo livello di recitazione della seiyuu). Birba ha detto che i Deimos anzi i Codice: Deimos sono dei distruttori di civiltà ma ascoltando solo questa conversazione, sembra che siano semplicemente le macchine per lavori pesanti modificati per fini più sinistri; ciò si sposa molto bene con quanto dettomi durante le fasi di battaglia: i Deimos inizialmente NON erano equipaggiati con armi, ma solo con strumenti per scavare.
Questo però NON spiega il PERCHé la terra sia stata distrutta e l’umanità sia “già” sul orlo del estinzione. In preda a tutte queste domande. Yuki si avvicina a Ryoko, disperata ed in ginocchio. La tira su mentre ascolta i suoi borbottii. Non riesce ad accettare che Ida le stia mentendo. Ha distrutto il mondo? A che servono allora le sue pillole? La nostra Sukeban è chiaramente preoccupata per Shinonome la quale, in ultimo momento di lucidità la prega di nascondere la scatola non parlandone per nessuna ragione al mondo con il Professor Ida.
Da abilità(fasi di battaglia) di Ryoko stessa che parlano tanto di “espiare”, è verosimile che sia effettivamente fautrice o comunque fra le cause principali della distruzione in atto. Ora come ora però la scena si sposta in infermeria. Ryoko dolorante si risveglia in infermeria.
Era svenuta e la sensei Morimura le ha dato le pillole quando è arrivata. Già le pillole, perché le ha Takamiya? Perché le avrebbe gettate a terra e perché le avrebbe detto di nascondere qualcosa da Ida? Long story short Shinonome sembra aver dimenticato tutto e più le si fanno domande, più rincara la dose di pillole sostenendo che “l’aiutano a ricordare”. Sono le stesse pillole che ha preso Juro e plausibilmente le stesse che Ei prende sempre(come confermato da Iori) nonché le medesime(e qui è magistrale il cambio di illuminazione che oscura COMPLETAMENTE la figura della sensei) che plausibilmente Morimura(sopraggiunta poco dopo)avrebbe voluto dare a Yuki che però si da alla fuga.
Sono confuso e perplesso. Soprattutto dal atteggiamento di Ryoko scostante, volubile, altezzoso, sempre diffidente…è sicuramente una ragazza fragile e come Gouto il suo prologo arriva ora, in questo momento. Sebbene, come Gouto nutro il sospetto che anche la sua storia sia di quelle che mi porranno di fronte a dei lock piuttosto importante.
Prima di proseguire una nota personale di completismo, Takamya è il secondo personaggio (dopo Kurabe) in cui riesco a visionare tutti gli eventi del ideale seconda “macro parte” sebbene abbia una struttura non lineare. È una cosa che voglio enfatizzare perché come giocatore sto facendo sempre un salvataggio extra quando mi appresto ad iniziare una macro sequenza di storia.
Una scelta forse troppo prudente ma che si è rivelata particolarmente utile proprio in questa circostanza. Per farla breve, la mia curiosità mi ha spinto ha “seguire” dapprima le piste più calde ed interessanti, ignorando quelle più banali…fino al raggiungimento del inevitabile lock.
Risultato, la “pista” banale è apparsa in archivio nonostante non l’avessi visionata: un fatto inaccettabile per il mio essere completista, ho ricaricato TUTTO da capo per ottenere anche questo evento di mio pugno senza unlock automatici, per quanto sia un elemento secondario.
È d’atmosfera, semplicemente…bisogna seguire il piano che avevo prima di incontrare Ryoko al cancello, scegliendo di andare al santuario Tokisaka. Mentre Aiba giocheralla con i suoi capelli(animazione molto carina), Yuki salta fuori da un cespuglio e con un pizzico di amarezza deve accettare il fatto di non aver trovato alcun tipo di indizio e, in accordo con Watson, decide di continuare l’indomani cambiando approccio.
Ma cambiare approccio? Sempre le basi, andando in giro e facendo delle domande. Rispetto a quando ho incontrato avevo un elemento in più: l’incendio al edificio nord, accennatomi solo dalle ragazze del club di atletica ma ho altri a cui chiedere sempre nel corridoio del primo anno e se molti di loro(come Fuyusaka) sembrano cadere, genuinamente, dalle nuvole qualcun altro sa qualcosa.
O più correttamente, sa quello che si dice in giro: Yakushiji ha sentito dire che l’incendio “è” stato causato da un teppista che fumava il che la porta ad insinuare che la colpevole sia Yuki stessa. È positivo osservare come gli altri studenti prendano atto che Takamya sia una teppista e che, di conseguenza, dubitino della sua buona fede..
Yuki però sbotta irritata da queste insinuazioni sebbene ora abbia un elemento in più: al Istituo Sakura c’è un solo vero teppista, Nenji Ogata e nel mentre ho scoperto una cosina in più di lei: non fuma più da quando si è trasferita al Sakura, potrebbe essere stato un ordine del USI per non rischiare di farla sospendere ma potrebbe benissimo essere una sua scelta per non deludere Nat-chan.
Proseguendo con il secondo giro di domande, non ho potuto fare a meno di tornare nei pressi della palestra dove ora è presente un MIB in bella vista.
Il losco figuro si guarda intorno e tieni Yuki a distanza ma fornisce qualche informazione quando si fa presente di essere un “collega” del USI. I contatti vanno sempre mantenute al minimo però ci informa che apparentemente la Shikishima ha recentemente passato “qualcosa”(si suppone informazioni e strumentazione) al interno del edificio.
Tornando nel corridoio dopo aver parlato con il MIB, si ha inoltre modo di notare Ogata che (chiaramente) va per andare verso Tomi ma gira i tacchi non appena la scorge in compagnia di qualcun altro. Non ci vuole genio per sapere dove si trova: il tetto dove possiamo subito notare una ENORME anomalia.
Aiba che sussulta e si tiene mooolto a distanza(resta vicino alla porta) sussurrando spaventata “Parlare con i teppisti non è consigliabile”. Un comportamento già di per se anomalo visto che come ho avuto modo di verificare Takamya è notoriamente una teppista ma Erika non la molla un solo minuto.
Ogata e Takamya si conoscono ma dai sprazzi e cenni dei loro incontri, si conoscono per motivi che “esulano” dal loro essere dei giovani delinquenti. Nenji è infatti l’unico a non capire perché Yuki si morda ogni volta la lingua cambiando da “Nat-chan a Minami Natsuno” dopotutto l’ha sempre chiamata cosi “sin dalle scuole elementari”.
Ogata si rivela una miniera di informazioni, a modo suo è un ragazzo attento e premuroso. Partendo dalle basi: il fazzoletto legato alla ringhiera è suo e si trova li per vedere se si era asciugato, una piccola verità che fa sorridere visto che Yuki, come il resto del corpo studentesco, era convinto che fosse di una ragazza.
Per quanto invece riguarda l’incidente: primo, Nenji NON fuma secondo, è scoppiato nel bagno delle ragazze inoltre ritiene che sia riduttivo definirlo incendio. Per quanto invece riguarda Minami, Ogata si dimostra piuttosto preoccupato da quanto sta succedendo.
Qualche tempo prima l’aveva vista inseguita dagli uomini in nero inoltre ha sentito dire che un ragazzo delle medie la cercava. Sono entrambe informazioni a noi note: le ragazze del club di atletica pensano che Miura vada alle medie per via del cappello e credono che sia il ragazzo di Minami; Nenji inoltre come già sappiamo ha “aiutato”(finendo al tappetto) Minami a fuggire dagli uomini in nero ed in quel occasione la ragazza ha “scoperto” che la sua migliore amica collabora con il MIB.
Forte di tutte queste nuove informazioni, Yuki si dirige al edificio nord seguita a ruota da Aiba; sempre svampita, sempre con la testa fra le nuvole, sempre cosi apparentemente ansiosa di “mettersi nei guai”,. Le sue osservazioni al meno seccano, al più irritano fortemente la sukeban che si vede appiccicata controvoglia una ragazza che sembra “divertita” dal intera situazione e che finisce per essere…più losca dei MIB.
Nonostante le continue distrazioni, la scena parla da se. Non può essere stato un incendio né un esplosione. Quei danni, sono stati fatti con la forza, Yuki suppone che possa essere opera di più persone. In mezzo a ciottoli, frammenti di bagno e delle porte però è chiaramente distinguibile un oggetto: i resti di un paio di occhiali rossi.
Non potrebbe esserci collegamento più diretto: c’è una sola persona in tutta la scuola che porta occhiali con quella montatura, frequenta la IB, è un’amica di Minami ed era nella lista del quattrocchi, Tomi Kisaragi. Seguita a ruota da Aiba, la sukeban riesce a rintracciare la sua sospettata ed arriva un avvenimento piuttosto eloquente.
“Watson” si dilegua con un pretesto suppongo che sia per non avvicinarsi: ha sussultato dopo che l’inquadratura si è spostata sulla sospettata e Miwako, è già la seconda volta che si tiene volutamente a distanza da alcuni studenti.
Da parte sua Yuki non si cura molto della cosa, ha delle domande da fare. Che ci faceva Tomi Kisaragi nel edificio nord? Quelli sono chiaramente i suoi occhiali, è l’unica nella scuola a portarne di simili. Ad accuse cosi dirette, Kisaragi risponde con schiettezza e canonica loquacità: perché avrebbe dovuto andare in bagno in un posto come l’edificio nord…e come ha fatto a perdere gli occhiali, se li sta indossando?
Yuki si sente presa un po’ in giro, soprattutto quando la sua sospettata parla di incendio. Ha visto la scena del crimine e sa sin troppo bene che quello NON è stato un incendio. Da parte sua, con un po’ di timidezza Miwako smentisce la versione di Tomi.
Qualche giorno prima si trovava nel edificio nord, doveva lasciare delle fotocopie nel aula d’arte prima di tornare a casa insieme alle sue amiche. In quel occasione ha dapprima visto Minami, che “scusatasi” per la fretta sembrava fuggire da qualcosa o qualcuno e subito dopo aveva incrociato anche Usami. Tuttavia quella Usami si comportava in modo strano.
La sua gamba era chiaramente ferita ma con calma gelida ha continuato a camminare, ignorando le preoccupazioni e le premure di Miwako. Usami colta in fallo, inizia a protestare. Non avrebbe mai ignorato la sua amica in quel modo e non è mai stata nel edificio nord. Fortunatamente per lei sopraggiunge Fuyusaka che, messa a corrente della situazione, fa presente una cosa: il giorno del incidente, Tomi era con lei al cancello ad aspettare Miwako, come poteva essere nel edificio nord e per di più ferita?
Assurda che possa essere, Yuki inizia a pensare seriamente che ci siano DUE Tomi Kisaragi. Un’ipotesi che mi sento di supportare alla luce del flashback con il giovane Ida nella storia di Amiguchi. Per quanto invece riguarda Minami, Miwako non può dare molte informazioni: era di fretta ed aveva una borsa con se…ma ricorda di aver visto un’altra persona in quel occasione.
Era una ragazza dal aria familiare e gentile, Miwako non l’ha vista bene in viso: era ricoperta di polvere ma ha avuto la sensazione di conoscerla sebbene non sappia in che anno o in che sezione sia ma di una cosa è certa: veniva dal bagno. Due Tomi Kisaragi ed una ragazza misteriosa coperta di polvere, che istintivamente identifico con Tamao Kurabe/Erika Aiba che con questa sequenza ottiene una sua pagina in archivio con il tanto atteso artwork.
Questa sequenza di eventi non solo idealmente “apre” il lock che mi impediva di proseguire nella storia di Natsuno ma mi ha permesso di sbloccare anche il prologo di Kisaragi lasciando fuori il solo Ogata. Non aveva però concluso la mia partita nei panni di Yuki, sbloccato il lock relativo ad alcune voci in archivio sono subito andato avanti per completare l’ultimo “percorso”.
Non avevo indizi sul cosa fare, né nuove piste…fino a quando passeggiando nel corridoio ho sentito da alcuni studenti che un gruppetto di teppisti del Kuri si era appostato davanti al cancello, come Nenji aveva predetto Wajima ed i suoi tirapiedi sono arrivati al Sakura per vendicare la precedente umiliazione.
Incrociandoli, la banda prova subito ad attaccar briga prendendo di mira anche Erika, difesa a spada tratta dalla nostra sukeban “se provi a toccarla, ti taglio le mani”. Un po’ come avvenuto nel prologo di Hijiyama la rissa viene “skippata”. Il risultato però lo conosciamo, Wajima ed i suoi le hanno preso di brutto ma…
… non è una vittoria. Qualcuno ha chiamato la polizia e Yuki è stata arrestata e condotta in centrale nella sezione per crimini giovanili. Takamya “sa” di essere in una brutta situazione, essere sospesa ora farebbe saltare l’accordo fatto con il Direttore del USI, la vita di suo padre è in pericolo.
Presa dal ansia la ragazza tenta di parlottare con l’agente di guardia prima ed uscire direttamente dalla porta di ingresso poi. Contrariamente al ultimo titolo con una grossa enfasi su un interrogatorio giocato da me qualche anno fa, questa volta le cose si risolvono abbastanza in fretta.
Dopo essere stata ripresa più e più volte dal agente, questi si vede congedato da un suo superiore, che si presenta come il canonico Detective brizzolato con impermeabile. Nonostante avesse due frasi in croce, in realtà l’ho già incrociato, nella seconda scena del prologo di Yuki, è l’uomo che l’ha condotta al ufficio del USI ma andiamo con ordine.
Yuki ed il Detective si conoscono e conversano in termini piuttosto amichevoli. Dapprima la informa della fuga degli sgherri di Wajima dopodiché passa alle cose serie: era preoccupato. Preoccupato per lei, non si era sentito più parlare di lei dopo che l’aveva scortata al ufficio del USI. Non sapeva neppure che fosse stata trasferita.
L’uomo(il suo soprannome Oni Onishi è reso come Orco Onishi nella traduzione) ha capito che centra qualcosa l’USI e di fronte alle reticenze della ragazza decide di darle qualche informazione per guadagnarsi la sua fiducia.
Circa sei mesi prima, durante il trasporto di alcune macchine la polizia ha preso in custodia una strana ragazza di nome Ryoko Shinonome. Come accaduto anche a Takamya gli agenti del USI sono arrivati e l’hanno prelevata ma hanno fatto in tempo ad ascoltare alcune strambe affermazioni: ha detto di venire dal futuro e di essere li per combattere i Kaiju.
Yuki fa la scettica ma Onishi non ha finito. Ha avuto modo di assistere ad un altro strano incidente, uno strano oggetto metallico in cima ad un palazzo. Coperto poi successivamente con un telone e guardato a vista, sempre dagli agenti del USI.
Io “so” di cosa sta parlando, sta parlando della sentinella 19 con cui Keitaro è apparso nel 1985. Gli incidenti, uniti agli appunti sul quaderno di Minami…convincono Yuki a parlare. Onishi è uno dei pochi adulti di cui si fida e quanto raccontato su Shinonome combacia con quanto riportato sul quaderno di Nat-Chan che parlava di viaggi nel tempo e di un robot combattente.
Natsuno è proprio il primo tema toccato dalla Sukeban: è sparita da una settimana eppure la polizia non ne sa niente dopodiché fa un accenno al suo incarico e su come secondo l’USI la Shikishima stia coinvolgendo minorenni nella produzione di armi nucleari e che lei, come Shinonome, è stata trasferita al Sakura per sorvegliarli.
Sul USI in se, Onishi sa relativamente poco: sa che hanno legami con le alte sfere, sa che sono intoccabili e che indagano sulla Shikishima ma ha anche qualcosa di cartaceo. Dei documenti con richieste di blocco del traffico per mezzi pesanti. L’oggetto con cui Shinonome dice di essere “arrivata” dal futuro sarà presto trasferito ad un cantiere navale della Shikishima, è quella la prossima destinazione di Yuki.
Per conto mio io non posso NON prendere nota di una coincidenza. Nel elenco scena mi viene comunicato il nome completo del orco, ispettore Heizo Onishi. Heizo come Heizo Douji, il padre di Kiriko, della vera Kiriko. Dubito fortemente che sia una coincidenza.
Detto questo, dopo aver perso un po’ di tempo ad osservare la varietà di npc presenti sul treno(Dal sosia di John Lennon al tipico anziano con cappello,occhiali e bastone) per il porto ed a deliziarmi della quantità di nuovi background visti in queste poche scene.
Il piano di Takamya è molto semplice. Sa dove si trova il deposito dove trasporteranno il mezzo di Shinonome, si trova in un magazzino vicino al porto. Aspetterà che faccia buio per dare un’occhiata e quasi non si accorge della presenza di Ogata.
Il ragazzo sta semplicemente tornando a casa, Yuki ricorda bene una volta abitava vicino a Nat-chan ma ora vive con suo nonno e questo da ulteriore senso alla familiarità che il bancho ha non solo con Yuki ma anche con Natsuno.
Conversando del più e del meno, tenendo sempre nascosta la sua vera destinazione Ogata nota l’assenza della sua “leccapiedi”. Yuki è colta alla sprovvista da questa uscita poco educata, Aiba è in ID, come Nenji dovrebbe conoscerla.
Dovrebbe è la parola chiave, perché Nenji gli rivela che la vera Aiba non viene a scuola da un po’, quella non è Erika Aiba. Questa rivelazione punta fortemente verso la misteriosa ragazza coperta di polvere intravista da Miwako il giorno del incidente.
Da parte sua Yuki, salutato Ogata. Decide di concentrarsi sul arma della Shikishima sebbene faccia tesoro di quanto scoperto e si convinca di poter credere solo ed esclusivamente a quanto vede con i suoi occhi.
Infiltrarsi nel cantiere è cosa da poco per Yuki, è decisamente più difficile mettere ordine nei suoi pensieri che non possono non andare alla strana ragazza che si fa chiamare Erika Aiba e che la segue costantemente un po’ come se fosse una “Shiba” sebbene a differenza di Shiba la sua presenza sia “confermata” da taaanti altri.
Sempre rimuginando ed avanzando a tentoni nel buio, Yuki nota una strana luce illuminarsi…proviene dal suo collo. In quel momento, una voce familiare la accoglie, è Shinonome. L’hangar si illumina mentre le due ragazze si squadrano nessuna delle due ha una ragione per essere li.
Una risposta però può darla, criptica e ambigua che sia. Quella luce è la prova che loro sono piloti, la sentinella 14 li sta chiamando. Yuki osserva sbigottita l’oggetto con cui Shinonome sarebbe arrivata dal futuro mentre sopraggiunge un’altra figura, Renya Gouto che blocca la sua unica via di uscita.
Secondo Gouto “quella” è l’arma che useranno nelle loro prossime battaglie, ma Ryoko obietta stizzita. La sentinella 14 è la SUA sentinella, non permetterà a nessuno di salirci “nessuno la può pilotare meglio di me” circondata e “tradita” da quella che credeva essere un’alleata, a Yuki non resta che cercare risposte.
I due ragazzi gli tagliano ogni via di fuga, e non hanno intenzione di ricorrere alle maniere forti. Ryoko sempre in linea con i suoi sbalzi d’umore che vanno dalla più nera disperazione ad una fredda determinazione(e saccenza) che sconfina quasi nel sociopatico: non esita a puntarle una pistola addosso. Una pistola vera ovviamente “Se vuoi te lo dimostro”.
La sentinella, dunque Natsuno cercava questa? Per combattere gli alieni? Ryoko schernisce con una risata le bizzarrie di Minami, non stanno combattendo contro i marziani. Il loro obiettivo è salvare il mondo dai Kaiju. D’altra parte Gouto, che Yuki ha riconosciuto come un altro degli studenti da sorvegliare, le fuga qualche dubbio.
Per “loro” quello è il passato, vengono dal futuro proprio come ha scritto Natsuno e quel oggetto NON è l’arma della Shikishima, è stata costruita nel futuro e gli sarà utile nel combattere i Kaiju. Yuki si rifiuta di capire, si rifiuta di accettare, si rifiuta di essere di essere coinvolta eppure “la tua pelle illuminata ne è la prova” e cerca di farsi strada con la forza ma le cose peggiorano, ulteriormente.
Dietro a Gouto spunta anche Chihiro Morimura(infermiera) che accenna a come un “nuovo” codice sia stato aggiunto più volte e quindi è entrato in contatto con lei “più volte”. Sapevo già del esistenza di questo codice, è stato Gouto stesso a parlarne con Megumi in occasione della sconfitta del “primo” stregone(Gouto stesso) ma chi è stato ad inserirli? Se devo fare un nome dico Okino visto che contrariamente ad altri sembra agire quasi del tutto in solo ed è scaltro. Probabilmente il personaggio più scaltro e sveglio visto sino ad ora.
Intanto, il climax culmina Morimura afferma di dover fare delle ricerche su Yuki e per farlo Shinonome le spara alla spalle. La confusione è d’obbligo, soprattutto la posizione di Shinonome al interno delle alleanze è alquanto difficile da carpire, la ragazza è instabile e le medicine la portano a dimenticare quello che fa da una parte sta con Ida e l’USI dall’altra con Gouto… parlando proprio di lui non posso dimenticare in che momento della storia mi trovo.
Ha già recuperato Chihiro(bambina) ed ha condiviso con lei le sue perplessità sul avanzamento del utilizzo delle sentinelle da parte di Chihiro(infermiera) della quale non si fida e che crede sia controllata da qualcuno, forse Ida? Che sappiamo essere “losco” ed essere artefice delle drastiche decisione della Ryoko del XXII secolo?
Ida non sembre essere tipo da farsi degli scrupoli, so già(da storia di Sekigahara) che arriverà ad agire ignorando gli ordini di Morimura…e questo mi porta a farmi un’altra domanda, seppur banale: perché Morimura e Ida sono “cresciuti” a differenza degli altri?
Con queste domande in testa prendo atto delle limitate info a mia disposizione e mi sposto verso la seconda Zona di Battaglia, Shibugaki. Con la conclusione della seconda macro fase di Takamya ho raggiunto esattamente il 30% di completamento del titolo, posso finalmente tornare a combattere ed ottenere informazioni extra.
Il numero di Codici:D(eimos) e in aumentano ma a non convincere i veterani come Shinonome sono i dati che presentano in confronto a quelli conservati in archivio. Sono simili ma diversi. Secondo Miyuki Inaba, il sistema ha “aggiornato” migliorandoli in modo da poterli far competere con le sentinelle dei ragazzi.
Questo in cosa si traduce? Che i deimos migliorati assumono un colore diverso sulla mappa(azzurro anziché viola) mentre il processo avviato dalla idol è ancora “solo” al 6%. Durante il corso della battaglia, i ragazzi hanno dalla loro le informazioni “aggiornate” del Database della sentinella 16(quella di Usami) che contiene informazioni dettagliate su alcuni miglioramenti da miglioramenti nella corazza a modifiche agli alimentatori.
Per controbilanciare il potenziamento dei Kaiju, Hijiyama chiede a tutti i suoi compagni di installare un certo metasistema sulle loro sentinelle. Non è opera sua né di Okino ma della bambina di prima(Chihiro), in termini di gameplay questa nuova funzione serve a potenziare ulteriormente le sentinelle ma tutto a suo tempo, voglio prima concentrarmi sul lato “narrativo” di questa serie di battaglie.
La seconda fase si apre con una bella litigata fra Ogata e Takamya, il primo è stanco delle orde di nemici volanti e vorrebbe poter volare, la seconda invece si sente a disagio sulla sua “fragile” unità e tutto quello che vorrebbe è dare qualche bel cazzottone ai Deimos: le sentinelle di quarta generazione sono “troppo” complesse per lei.
Gouto per conto suo fornisce ai ragazzi qualche informazione aggiuntiva proprio sulle sentinelle di quarta: sono equipaggiate con strumentazioni ed armi che non esistono all’inizio del XXI secolo. Okino le ha progettate e create, utilizzando le tecnologie dei Deimos.
Sentendosi interpellato, il ragazzo non sente di meritare complimenti. Ha solo messo insieme un po’ di cose senza sapere esattamente come funzionassero, inoltre mette in chiaro una cosa: inizialmente le Sentinelle erano “sorelle” dei Deimos ma lo stesso Okino ci tornerà poco più in la.
A fine scontro, la parola va di nuovo ad Ogata con un quesito per Sekigahara: se il terminale è un punto debole, perché c’è ne sono cosi tanti? Non è forse un punto debole? A quanto pare Ei aveva già spiegato questa cosa al Bancho: i terminali sono gli strumenti che il sistema centrale USA per controllare la città, come se fosse un sistema nervoso.
Il sistema centrale controlla la città, che significa? I dettagli mi sono ignoti ma mi è nota la spiegazione semplice, cruda di Yuki “Vuoi dire che non lo sapevi? Siamo intrappolati qui da quando siamo nati…in questa città”. Una frase che sicuramente merita di essere chiarita in futuro, il resto del mondo “esiste”. Le fabbriche automatiche più importanti si trovano in India, ci sono stati numerosi riferimenti a governi stranieri ed altro ma so anche dei cenni che vengono dal 2188 ma…
…proseguiamo. La terza fase si apre con l’apprizione di nuove UPI, modificate per l’occasione. Shinonome non ne aveva mai affrontate, neppure durante la sua precedente esperienza nella battaglia del 2064; Minami ne ha visto i progetti però.
Nelle carte sul progetto del esplorazione dello spazio profondo, Juro ne “decanta” la mortifera magnificenza: una macchina di produzione perfetta, che combina materiali e forme incontrate con le nanomacchine che ha il suo interno ed è in grado di produrre anche copie di se stessa.
La sconfitta delle UPI non rilassa Okino. Ha un grosso timore: prima del loop le UPI non esistevano ed il sistema può “riprodurre”. Sia macchine da “sviluppo” che quelle per l’esplorazione dello spazioprofondo comi i “Deimos” e come già detto le sentinlle sono “sorelle” dei Deimos.
La quarta ondata vede il duo Amiguchi-Ogata, ricordare una bravata della loro giovinezza. Long story short? Quando Yuki sosteneva che Shu non fosse “diverso” da un capo banda del Sakura, non aveva tutti i tori. Se nel suo prologo lo abbiamo visto attaccar briga con Takemi e compagni senza battere ciglio, ora scopriamo che alle medie si era dato alla fuga(insieme ad Ogata) gettandosi nel fiume dopo aver pestato una ventina di teppistelli.
La quantità crescente di nemici, convince Ei che un cambio di strategia sia necessario: sconfiggerli tutti(sulla carta) diventa sempre più difficile e suggerisce di sfruttare gli IEM, equipaggiati sulle sentinelle di terza e prima generazione, per bloccare i nemici piuttosto che distruggerli.
La quinta fase, quella “conclusiva” di questo mio ritorno sui campi di battaglia ha visto realizzarsi i timori di Tsukasa, sebbene sia una realizzazione graduale. Scartato pressoché subito l’ipotesi di rinforzi, l’apparizione di sentinelle di prima generazione che emanano un codice D portano Gouto a supporre che si tratti delle sentinelle catturate durante la battaglia nel settore 2.
Renya però rettifica quasi subito, è più corretto dire che sono tornate alla normalità. Se non fossero controllate da loro, le sentinelle automatizzate funzionerebbe come Deimos se non fossero sotto il loro controllo. Durante la battaglia nel settore 2, Gouto rivela di aver comandato le unità dalla 1 alla 11 da SOLO.
Il de facto leader dei tredici ragazzi, non ritiene che sia un’impresa degna di ovazioni. Il controllo in remoto era inefficiente, per questo è passato al controllo manuale. Juro però non è dello stesso avviso, sono unità molto ben equipaggiate…diverse da quelle che dovrebbero essere state catturate/distrutte.
Conclusa l’orda, Okino ha modo di confermare le sue teorie: non sono unità catturate, i numeri identificativi a tre cifre lo dimostrano. Le sentinelle di prima generazione sono state create da una collaborazione di Okino e Ida. Erano automi costruiti per essere controllati dalla distanza, equipaggiamenti e strumentazioni extra come flare antiaerei e storditori sono stati creati ed aggiunti successivamente da Okino.
Questo spiega anche perché il collegamento fra le unità di prima ed i loro “compatibili” non sia perfetto. Le loro abilità andavano limitate per permettere il controllo dalla distanza. Questo in cosa si traduce? Nella presenza di un limitatore che applica una enorme pressione sul corpo ma migliora le performance.
Questa non è solo narrativa, è gameplay. Le unità di prima hanno effettivamente la capacità di rimuovere il loro limite, ottenendo a seconda della scelta capacità offensive o difensive di molto superiori. Altre note narrative? La sentinella pilotata da Iori è quella di Ei mentre mi è capitato nel mezzo di un’orda di ricevere il messaggio “ancora tre” prima del “ancora quattro”.
Più in generale sto trovando gli scontri sempre molto fattibili anche hard, mooolto tranquilli alle difficoltà inferiori. Con le sentinelle di seconda generazione e le loro torrette che continuano a dominare i campi di battaglia. Neppure gli intercettatori delle unità di quarta con i loro proiettili perforanti reggono il confronto sebbene le unità di terza con il loro strapotere offensivo potrebbero essere fonte di qualche bella sorpresa.
Con la fine della prima ondata ho finalmente sbloccato il potenziamento delle sentinelle. Al momento l’ho messo da parte in favore degli unlock e potenziamenti dei singoli equip che permettono di ottenere vantaggi “pratici” maggiori. La dove l’aumento delle singole stat è molto più graduale, anche perché non sembra esserci un limite a differenza delle abilità che cappano al+8. Ho fatto un test e sono arrivato anche ad un +45 quindi suppongo che il limite possa essere addirittura +99 se non +255.
Come già accaduto con la prima zona di battaglia, anche qui non è possibile proseguire subito oltre la quinta ondata. Questa volta il lock viene dalla Storia di Amiguchi “Tutto il mondo in 30 KM” un evento che plausibilmente si ricollega direttamente a quanto già preannunciato da Yuki durante uno delle ondate e che affronterò con la storia di Shu la cui storia è bloccata insieme a quella di Ei e Yuki, dietro il medesimo evento della storia di Natsuno Minaimo: “sterminatrice”.