La famiglia Dessendre e le loro fasi dell'elaborazione del lutto, un mondo creato da madre e sorella di un giovane defunto per dare alla prima l'opportunità di vedere ancora in vita parte dell'anima di suo figlio, la corruzione che deriva dal perdersi in una fantasia...popolata da essere con sentimenti ed emozioni, e che dal conflitto col marito porta ad altra interminabile sofferenza, sebbene su un altro piano di esistenza. Il mondo è il dipinto di un bambino che vola con la fantasia, e diventa la prigione della sua anima. Il finale multiplo non so come possa dividere: scegliendo Verso, si porta avanti il messaggio riguardo l'interruzione del ciclo, che non è il Gommage ma quello del dolore della loro famiglia. Inutile fuggire dalla realtà per nascondersi nelle fantasie, bisogna affrontarla e andare avanti.
Scegliendo Maelle la piega che prende è cupa e aberrante: è comprensibile come voglia scappare da una vita senza voce, senza volto, e rimanere con i suoi amici come divinità e burattinaia di un mondo che gira attorno a lei. Un Verso ridipinto e sempre più somigliante a Renoir, che sembra proprio nelle ultime battute rendersi conto della manipolazione della sorella, pian piano persa nella realtà da lei creata. Una strada che porta al perpetrarsi di ciò che è già avvenuto, un ciclo che si ripete e che potrebbe portare a una nuova Frattura.
Il messaggio metaludico da me colto è: hai finito il gioco, so che ti mancherà, ma non pensare al voler rimanere nel suo mondo, bensì pianifica il prossimo passo. Vai avanti.
