Potremmo pensare a varie cose:
- pacchetto bonus preorder per chi preordina il nuovo, con bonus legati agli account non credibili, e più sostanziosi di quelli attuali;
- prezzo d'offerta per chi preordina al buio in anticipo e aumentato dal day one in poi, ad es. da 30 a 40 euro, o da 50 a 60. Questo porterebbe la gente sul nuovo durante il primo ciclo di vita del gioco, che è quello più importante. È una pratica legittima, giuridicamente, e rallenterebbe il deprezzamento portato dell'usato, che arriverebbe in una fase successiva. La forbice di differenza non potrebbe essere eccessiva perché altrimenti spaventerebbe gli acquirenti che arrivano in ritardo per acquistare il gioco nuovo dopo il day one.
- Un po' di furbizia in più dai devs per programmare i giochi: qualche componente multiplayer presente, o qualche incentivo a rigiocare il gioco per sbloccare perk o buoni sconto su altri giochi della casa o roba del genere
- Minori introiti per gli store, che attualmente fottono il 30 per cento (Valve). È una mazzata abbastanza pesante. Francamente qui i devs dovrebbero essere più forti.
- Ancora, stilare un vero e proprio calendario di bonus per chi acquista il nuovo: col preordina Becchi 3 bonus, ma entro i 6 mesi dall'uscita vi è in omaggio ancora un bonus a scelta dei tre iniziali, ecc.
- Varie ed eventuali. La stessa compravendita potrebbe essere gestita in modo tale da invitare l'utente che vende a devolvere una percentuale agli sviluppatori (una misura facoltative ma questo invito potrebbe portare ulteriori introiti).
Del resto ci stiamo ponendo un problema laddove il ciclo di vita di un prodotto ne vede l'uscita sull'abbonamento ps plus premium dopo un anno. Anche l'uscita stessa sui servizi a noleggio limita la rivendita dunque, nella misura in cui un utente interessato a un gioco si abbona a un servizio piuttosto che comprarlo. Ad esempio: se posso fare un abbonamento a ps plus premium a 10 euro per giocare horizon, siam sicuri che preferirei acquistarlo a 40 euro da qualcuno? Forse si forse no (magari son già abbonato, a quel sevizio...).
Ma francamente, l'aspetto economico non dovrebbe condizionare le possibilità dell'utenza che avanza pretese a livello giuridico. Son piani diversi.
Alcuni spunti possono essere interessanti, tanti altri no però.
Ad esempio io i devs li reputo già abbastanza furbi, già la maggior parte dei titoli sembrano più lavori part time che giochi, se dobbiamo pure invogliarli a continuare su questo filone direi di no.
Non mi piacciono neanche i bonus preorder e ste cazzate varie digitali. Le odio da sempre ed auspico che prima o poi spariscano e basta. La nuova frontiera di queste porcate mi pare siano i contenuti esclusivi, tipo missioni esclusive di HL su ps5. Sta roba anche no, fanculo, per me è il male sceso in terra.
Tra l'altro invogliare al preorder è la cosa più anti consumatore che esista, una pratica già diffusissima, dare altre motivazioni ai publisher per farlo non mi pare una grande idea. Anzi, fosse per me io cancellerei completamente la possibilità di farli i preorder, se non per roba tipo le collector. O meglio, lì aprirei giusto all'uscita delle review del titolo in questione. Questa mi pare una cosa pro consumer, anche se c'entra poco con quello di cui parlavamo.
Realisticamente la possibilità di donare parte del ricavato ai devs è una buona idea. Ma sulla carta, e lo sappiamo entrambi benissimo. Secondo te su una vendita da 30€, su 100 persone, realisticamente quante donerebbero anche solo 0,50€ ai devs volontariamente? Secondo me una, e penso di stare pure largo
Sarebbe invece bello avere possibilità di gestire, entro certi limiti, la percentuale da destinare allo store/devs ad ogni acquisto effettuato. Non so, un 5-10% che io posso decidere se destinare a steam o ai devs, a mia discrezionalità. Un modo carino per premiare studi virtuosi, facendogli guadagnare qualcosa in più, e "punire" merda tipo EA, di cui compri sì il gioco, ma hai anche possibilità di dimostrare il tuo dissenso sulle loro politiche. Una cosa irrealizzabile, ma sarebbe un bel passo avanti imho. Sicuramente spingerebbe tutti ad evitare di fare cagate reiterate, o furbate come la release di Cyberpunk
Insomma, gli spunti di riflessione ci sono, ma ripeto, penso che un ipotetico mercato dell'usato digitale sia un gran casino da regolare, avendo regole tutte sue rispetto al retail. Molti meccanismi che tu suggerisci secondo me fanno più danni che altro alla fine della giornata