Dipende tutto dalle terapie intensive e dal numero di morti. Se riusciamo a tenere la cosa sotto controllo, potrebbero anche rimanere così.
Ora come ora in generale siamo "messi bene" o anzi messi meglio di marzo e aprile, ovviamente, ma già si leggono di certi ospedali che sono ben caricati di TI e ricoveri, a fronte dei posti disponibili. Il problema poi sono soprattutto le TI, perché serve tempo per curare o comunque far uscire i pazienti da quelle, rispetto a uno che si fa una febbre molto forte e in pochi giorni ne esce.
Io credo che tutti noi dovremmo farci un po' un esame di coscienza, soprattutto per le persone intorno a noi: ho uno o entrambi i genitori a rischio in casa, se vivo ancora con loro? Limito i contatti a quelli strettamente necessari. E così anche per i nostri amici e ragazze/i. Per dire, io ho la mia ragazza che ha il padre 70enne asmatico, sicuramente persona a rischio. Voglio assolutamente vederla? Ok, allora vedo meno (se non proprio 0) i miei amici, soprattutto quelli che so che potrebbero essere più soggetti a prendersi qualcosa, per lavoro o per abitudini di vita.
Purtroppo, secondo me, è un ragionamento che non fanno tutti, perché molti si credono invincibili, vedono le statistiche su contagi e decessi e pensano che a loro non capiterà.
Nella mia (ristretta) cerchia di amici, c'è già chi l'ha avuto, lui e tutta la famiglia, così come un amico di un altro mio amico. Quando ti si avvicina così tanto, un po' ti metti sulla difensiva.