Per chi non lo sapesse Atelier è una longeva saga di jrpg sviluppata da Gust che fa dell'aspetto del crafting la sua componente principale.
Comincio a parlare del primo capitolo della sottosaga di Arland.
La trama è di un banale tremendo: semplicemente l'atelier in cui lavora la protagonista Rorona rischia di venire demolito per lo scarso contributo dato all'economia del regno di Arland, così se non dimostra il contrario svolgendo incarichi assegnati nei tre anni di tempo concessi si procederà come previsto cacciando Rorona e la sua insegnante. Davvero tutto qui, per questo non è un titolo da prendere per la storia.
Per i personaggi è un'altra storia, l'atmosfera e l'approccio slice of life fa puntare tutto su di loro e le loro interazioni con la protagonista per questo li ho trovati simpatici e ben sviluppati. Ed in particolare credo sia molto difficile non affezionarsi all'alchimista Rorona.
Il combat system è a turni statici molto classici. Godibile perchè abbastanza svelto ma presenta aspetti per niente riusciti come il tenere gli HP sia come HP stessi che come sostituzione degli MP. Non è brutto ma è proprio il minimo indispensabile privo di vera fantasia, questo perchè non ha ancora sfruttato il punto forte del gioco: gli item creati. Il crafting infatti era già su un'intera altra scala rispetto a qualsiasi altro gioco. All'interno dell'atelier noi sintetizziamo nuovi oggetti seguendo ricette che richiedono ingredienti specifici o scelti attraverso una categoria scelta. Questi ingredienti si possono comprare ma soprattutto vengono raccolti durante l'esplorazione e li troveremo di diverse qualità e di diverse caratteristiche anche se è ad esempio dello stesso tipo. A seconda dell'ingrediente inserito nella ricetta l'oggetto creato varierà le sue proprietà e possiamo avere diverse utilità di una stessa bomba, oggetto medicinale o oggetto magico. Insomma la scelta sta a noi in base agli ingredienti posseduti (però bisogna stare attenti a non fallire la sintesi e ritrovare in mano il nulla perdendo gli ingredienti) e lo stesso vale per l'equipaggiamento come armi ed armature.
Visto che i combattimenti sono facili la difficoltà vera del gioco sta nella gestione del tempo. Cambiare zona nell'esplorazione o craftare consuma giorni e il giocatore ha tre mesi di tempo per portare a termine l'incarico, altrimenti si becca un game over definitivo (salvo ricarica di save precedenti ben studiati). Sembra tosto ma in realtà l'incarico obbligatorio si svolge sempre abbastanza in fretta, però nel caso uno volesse fare il completista deve ragionare di più.
Le musiche sono ottime per il feeling "celtico" offerto. Il comparto tecnico invece è scadente, era il primo titolo in 3D della software house e si notano delle difficoltà imho peggiorate dall'aspetto chibi dei personaggi in-game.
Ho adorato il gioco tempo fa, ma svalutato parecchio dopo aver notato che è appena una demo dei successivi. Sarò generoso col voto perchè la mia passione per la saga, ora diventata la mia preferita in ambito jrpg, è nata da qui.
Voto: 7
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