Cosa c'è di nuovo?

Critica Sonara 3.0 | Regolamento aggiornato al primo post! | Pronti per le recensioni PS5! |

ufficiale

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
LV
2
 
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
4,746
Reazioni
1,111
Medaglie
15
Resident Evil HD Remaster




a cura di



diennea2





Credo che sia inutile negarlo, mai come in questi anni il numero di rimasterizzazioni è così vicino a quello delle odierne opere ludiche, troppo se devo aggiungere. Sono ormai non pochi gli anni che videogioco e personalmente non ho mai visto una situazione simile, il che (mi) fa abbastanza rabbrividire. Perché tutte queste versioni riciclate? Le motivazioni sono molteplici, che spaziano dalla natura economica fino a quella inventiva, ma chiaramente non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Le remaster non sono sempre da condannare, esistono appunto giochi che hanno motivo di essere riproposti, perché magari pochissima gente ha giocato al gioco X in esclusiva per console Y. Non a caso tra questi vi è un titolo che, insieme a Silent Hill e Alone in the Dark ha glorificato il genere “survival horror”.

Stiamo parlando di Resident Evil.

Capcom fece uscire dal proprio cilindro magico un gioco veramente bello. Non ci sono altri termini per definirlo. Nato dall'ottimo feedback ricevuto da critica e fan, la nota casa di sviluppo nipponica volle rimodernare ciò che fece nel lontano 1996, ricreando così fondali nuovi, modelli dei personaggi graficamente all'altezza dei tempi e aggiungendo qualche piccolo accorgimento. Così nacque “Resident Evil Rebirth” per GameCube. Ora però Capcom ci vuole deliziare con l’edizione in HD di questo Remake sulle piattaforme odierne, e devo dire che la qualità del suddetto è molto alta. Avviso per i naviganti, in passato giocai al primo Resident Evil, ma mai al remake quindi per me questa esperienza è diciamo “mezza” nuova. Di conseguenza mi sento in dovere di recensirlo in base alle mie esperienze e non solamente del lavoro tecnico di rimasterizzazione. Bene, partiamo.

Ambientato nel 1998, una squadra speciale chiamata S.T.A.R.S. ha il compito di investigare su alcuni strani omicidi in una villa avvolta nella nebbia nel bel mezzo di una foresta.

Le vicende prenderanno presto una brutta piega, e i nostri personaggi dovranno riuscire a sopravvivere in questo labirinto intricato da zombie e indovinelli: insomma, la trama è abbastanza semplice.

Vestiremo i panni di 2 agenti (da scegliere): Chris Redfield, il quale ha una resistenza alta, maggiori danni, ma poco spazio nell'inventario; mentre la seconda opzione si chiama Jill Valentine (con statistiche opposte a quelle de primo). La scelta dei personaggi non sarà solo un mero cambio estetico, oltre a cambiare approccio contro gli zombie, percorrerete strade diverse, con altrettanti eventi diversi, quindi sono in tutto e per tutto (o quasi) 2 run distinte tra loro.

Una bellissima trovata sta nei comandi di gioco. Mi spiego meglio. Esistono esattamente 2 modalità di controllo, e sono quello tank/old style risalente al 96 conosciuto da molti, e poi c’è quello “moderno”, cui non è altro che una rivisitazione di quello vecchio, e devo ammettere che risulta molto più intuibile ed efficace. Questo tende una mano ai giocatori di primo pelo che magari non hanno mai dovuto subire le angherie dei vecchi comandi di una volta. Va presto detto però che il senso di prigionia derivati non solo dal concept del gioco, ma anche dai controlli non è stato per nulla eliminato o sfumato. Anche se sceglierete di utilizzare i nuovi comandi questa sensazione claustrofobica e il senso di precarietà del nostro personaggio sono rimaste pressoché invariate.

Il gameplay è studiato minuziosamente, il grado di difficoltà aumenta man mano che andiamo avanti nel gioco e le strette stanze/zone della villa Spencer sono costellate da tanti ostacoli composti da zombie (di varo tipo e aggressività) e da una bella moltitudine di enigmi.

Questi bellissimi indovinelli ambientali daranno del filo da torcere al videogiocatore e lo costringerà a vagare per la in cerca di un qualsiasi indizio per risolverli.

Per fare ciò dovrete setacciare ogni angolo della casa, e di conseguenza molte volte avrete “l’onore” di abbattere i non-morti affetti dal virus-T.

Detto così sembra abbastanza facile, ma oltre alla rigidità del vostro pg e all'assenza di una “mira” efficace, il vostro inventario non è certamente illimitato.

Ogni cosa che raccoglierete occuperà uno slot dell’inventario (o 2), e non è una passeggiata se quest’ultimo ha una capacità totale di 6/8 slot.

Quindi oltre alle difficoltà sopracitate dovrete prestare particolar attenzione a cosa raccogliere, ma non allarmatevi troppo, anche se in pochissime stanze, esiste una cassa di deposito dove appunto avrete la possibilità di custodire in tutta tranquillità qualsiasi oggetto a vostra disposizione (creando così un bel backtrackin’).

Gli auto salvataggi qui, come all'epoca non esistono, gli unici check point sono le macchine da scrivere attraverso i quali possiamo salvare i nostri progressi di gioco. “Posso salvare sempre?”. No, durante l’avventura raccoglierete i mitici Ribbon Ink, ovvero le cariche d’inchiostro e queste si trovano in numero limitato quindi anche il mero salvataggio si trasforma in un azione ponderata.

Durante l’avventura ho riscontrato contenuti aggiuntivi assai interessanti per i fan e non solo, ma partiamo con ordine.

Innanzitutto troverete moltissimi documenti che riesumano la vecchia storia della Umbrella & Figli con aggiunte non indifferenti riuscendo così a darci un quadro nettamente più chiaro sulle vicende passate, tra cui l’origine del virus-T.

Altra piccola chicca che mi ha letteralmente rabbrividito dalla gioia è la presenza di un nemico tanto bello quanto inquietante: Lisa Trevor.

I dialoghi sono stati riscritti, e ora sembrano più “credibili”.

Il comparto artistico è un vero e proprio gioiello, l’ambientazione è incredibilmente malsana e tutto trasuda di paura… ad ogni scricchiolio di parquet che sentirete vi verranno i brividi lungo la schiena. Non mancheranno poi alcuni eventi dove vi sentirete realmente in trappola.

I fondali sono stati completamente ricostruiti e ridisegnati in stile realistico, trasformando la villa in una dimora oscura e abbandonata, posso tranquillamente dire che stilisticamente il gioco è davvero una favola.

Il sonoro è anch’esso ben costruito, le musiche sono ben contestualizzate anche in momenti di tensione, mentre le scene mute non fanno altro che instillare il dubbio di essere soli o meno.

Il livello tecnico è buono, il giocato non ha mai sofferto alcun tipo di impedimento e le 7/8 ore della mia campagna sono passate lisce come l’olio. Questo numero però è molto indicativo. Avendo già giocato al gioco originale conoscevo già grossomodo le soluzioni, ma per chi non ha mai solcato i pavimenti della villa la durata della prima run può tranquillamente schizzare fino alle 15/20 ore. La rigiocabilità è molto alta, oltre ad avere 2 run ben distinte (Chris e Jill), si sbloccando altri livelli di difficoltà e modalità uniche per i veri appassionati del serviva horror, come ad esempio “nemico invisibile”.

E niente. Shinji Mikami ha creato un mostro. Un classico dei classici che rimarrà impresso nella storia dei videogiochi. Nonostante io abbia già toccato la prima versione, questa per me è stata una specie di riscoperta. La bellezza dei vecchi giochi ha ancora il suo fascino, e la qualità di questo titolo supera di gran lunga moltissimi titoli odierni.

Molti diranno che questo gioco “ha i suoi anni” o peggio “è invecchiato male”. Sammai siete voi che siete invecchiati male! Nonostante le meccaniche non siano moderne, non vuol certo dire che siano antiquate o peggio ancora che non divertano.

Con il cambio di genere della saga purtroppo gli ultimi capitoli hanno completamente perso le vecchie atmosfere, offrendo un’esperienza che purtroppo non si discosta dagli innumerevoli TPS in circolazione, snaturalizzando così quello status di prigionia che si respirava nei vecchi capitoli.

Detto ciò consiglio a tutti l’acquisto, non solo per vivere le vere esperienze di un vero Resident Evil, ma anche per testare con pad alla mano le differenze qualitativa tra le nuove e le vecchie opere ludiche.

Con la modica cifra di 19 euro vi portate a casa un vero gioiello, nonché un classico dei classici.

Il voto sembrerà a molti una esagerazione, ma posso solo ribadire che la qualità di questo remake/remaster MI ha lasciato a bocca aperta.

Voto: 10


 

Vc3nZ_92

Capomoderatore
sezione sony
LV
6
 
Iscritto dal
11 Gen 2009
Messaggi
47,986
Reazioni
6,725
Medaglie
35
BioShock Infinite (PS3)
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Bioshock Infinite l'ho finito per la prima volta due anni fa, ma visto che ho appena finito i due Funerale in Mare penso sia l'occasione giusta per parlarvi del pacchetto completo. Cominciamo dal gioco base.

Il mio rapporto con Bioshock Infinite è stato strano. All'inizio non mi piaceva più di tanto, era un semplice FPS, molto standardizzato, e pure fatto male, con pecche di gameplay basilari, ma andavo avanti, perché tutti mi dicevano che per la trama andava giocato. Arrivai a metà gioco e della trama nemmeno l'ombra, e mi annoiava. Sentivo come perso per sempre il vero Bioshock, quello grezzotto ma così intrigante, soddisfacente e appagante. Ho da subito avuto l'impressione che Levine avesse semplificato tutta l'offerta ludica: il gioco era fine alla trama, e non viceversa (come dovrebbe essere quasi sempre, in un videoGIOCO). A rinforzare questa tesi c'è da segnalare il fatto che Elizabeth ci rifornisce sempre di Medikit, Sali, munizioni. In poche parole, Levine ha voluto rendere, la prima run almeno, semplice, chiara, concisa, lineare, per non far perdere niente di quel tramone che aveva in testa (che prende forma anche attraverso voxafoni, osservazione dello scenario, etc).

L'unica cosa degna di nota gameplaysticamente parlando, che rompe la linearità/monotonia delle sparatorie (eccessive) è la presenza delle Skyline che cercano di rendere gli scontri più movimentati e frenetici, ma è un elemento accessorio e non sempre sfruttato alla perfezione.

Fino a metà gioco ho detto. Esatto! Perché poi finalmente il tramone tanto osannato comincia a emergere (perché finalmente si riesce a far combaciare qualche pezzo del puzzle) e addio mondo. A fine gioco il vostro cervello scoppierà, vi alzerete e applaudirete.

Cos'altro dire ancora? OST sublime (vogliamo parlare della chicca di Girls Just Wanna Have Fun?) e direzione artistica incredibile. Columbia, così come Rapture, è magnifica, sa emozionare, ha un'atmosfera malata, ma allo stesso tempo magica.

Ora parliamo dei due Funerali in Mare... beh, prendete il tramone del gioco base, aggiungete le meccaniche di gioco ibride del primo Bioshock, una spruzzatina di stealth fatto come si deve (anche se forse con i giusti plasmidi diventa troppo facile eludere certi tipi di nemici ma va beh) e servite il tutto a Rapture. Esatto, due perle.

In definitiva Bioshock Infinite è un gioco con una trama che compensa tutte le mancanze di gameplay (sotto questo aspetto il migliore è proprio il figlio illegittimo, Bioshock 2). Dovete giocarlo e basta. Se lo dico io che sono un maniaco del gameplay, beh, vorrà dire qualcosa. E appena finite il gioco base scaricate i DLC... poi alla fine di tutto mettetevi in un angolino e riflettete su cosa avete appena vissuto... la summa totale dell'OPERA di Levine, non dico altro. Fidatevi e non siate in debito con voi stessi, per cortesia.

VOTO: 9,5
 
Ultima modifica:

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
LV
2
 
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
4,746
Reazioni
1,111
Medaglie
15
Afro Samurai




a cura di



diennea2





Preso paro paro dal manga/anime, nel lontano 2009 Afro Samurai entra in scena nel mondo videoludico sotto forma di hack’n’slash in maniera del tutto anomala, perché a vedersi sembra un bel gioco, ma pad alla mano è tutta un’altra storia. Già, nonostante Afro e il mondo che lo circonda abbiano un grandissimo potenziale, il tutto purtroppo è stato irrimediabilmente buttato nel WC e tirato lo sciacquone.

La trama segue direttamente il filone narrativo del manga: voi impersonerete Afro, un letale Samurai e il vostro compito sarà quello di eliminare Justice, il villain che uccise il padre del protagonista, così da ottenere la mitica “bandana numero 1”, simbolo del guerriero numero uno al mondo.

Ora è meglio se iniziamo a parlare delle uniche cose che colpiscono in positivo i nostri occhi e le nostre orecchie.

Il comparto visivo e artistico rispecchia fedelmente lo stile hip-gore-hop dell’opera di Okazaki, lo stile cartoonesco svolto dalla Namco è bellissimo a vedersi, mentre per quando riguarda il sonoro è eccellente: le musiche di RZA che seguono il ritmo incessante dei nostri fendenti, non fanno altro che migliorare il prodotto, avvicinandolo così sempre più all’opera originale giapponese.

Pure la caratterizzazione dei soggetti e degli ambienti è perfetta (identica all’anime), merito soprattutto di un buon utilizzo del cel-shading, mentre i doppiaggi combaciano perfettamente con lo stile e i comportamenti di ogni personaggio.

Le belle notizie purtroppo finiscono qui, perché il drastico calo di qualità lo si percepisce dopo una ventina di minuti di gioco.

Come per la maggior parte degli hack’n’slash, anche qui muoveremo la nostra katana mediante una serie di combinazioni tra attacco leggero, pesante e calcio, tutte belle a vedersi, ma difficili da eseguire. Questo può sembrare un problema causato dall'incapacità del videogiocatore, ma in realtà tutto ciò nasce dal lato tecnico del gameplay per niente preciso, tant'è che schiacciare i tasti a casaccio risulta molto più efficace rispetto ad un offensiva ragionata.

La modalità focus è molto interessante, durante questa azione speciale il tempo rallenta lasciandoci la libertà di attaccare nemici e deviare/tagliare i proiettili; questa abilità si ricarica man mano che smembrerete i nemici riempiendo di sangue lo schermo. Questo elemento arricchisce il gameplay dal punto di vista tecnico, proponendo un “qualcosa di diverso” durante l’intera fase offensiva (anche se quasi irrilevante).

Oltre ai limiti del gioco sopracitati se ne aggiunge un altro, la difficoltà: quest’ultima è letteralmente ballerina, si passa da zone abbastanza facili da superare a picchi di difficoltà molto elevate.

Purtroppo non finisce qui, la ripetitività del gioco è alle stelle, e sembrerà normale vedere i vostri genitali rotolare di propria iniziativa lontano dallo schermo della tv. Nonostante il gameplay sia più “button smash” che hack’n’slash tecnico, il titolo non si sforza minimamente di creare scenari diversi: tutte le sezioni di gioco presentano gli stessi ostacoli da superare, tutti identici tra loro, e la scarsissima diversificazione dei nemici non aiuta a favorire un qualsiasi tipo di cambiamento. L’unica cosa che il gioco propone è una pausa tra uno evento e l’altro, durante la quale ci da una parvenza di esplorazione estremamente limitata se non fasulla.

Dal punto di vista oggettivo la durata del titolo è (fortunatamente) breve, si attesta intorno alle 7/8 ore (le più lunghe della mia vita) che andranno poi diluite se si decide di trovare i collezionabili. Rigiocabilità? Ad essere sincero non saprei, e manco lo voglio sapere.

C’è veramente poco da dire, nonostante il potenziale immenso si vede lontano un chilometro che il lavoro di sviluppo svolto è stato fatto in maniera approssimativa (per non dire “fatto col c#lo”). Badare solamente all’estetica non è stata una grande idea, la qualità del gameplay è scadente e la monotonia ammazza quel poco di buono che c’era, mutilando l’esperienza del gioco stessa (e le palle del videogiocatore). Ad essere sinceri faccio fatica a consigliare questo titolo, se siete amanti del manga o dell’anime allora dovrete chiudere entrambi gli occhi e tentare di sorvolare al mare di problemi che il gioco targato Namco si porta appresso. Se invece non conoscete l’opera di Okazaki, ma siete dei semplici giocatori in cerca di un buon hack’n’slash, allora vi consiglio di andare a guardare altrove.

Voto: 5


 

Vc3nZ_92

Capomoderatore
sezione sony
LV
6
 
Iscritto dal
11 Gen 2009
Messaggi
47,986
Reazioni
6,725
Medaglie
35
Castlevania Lords of Shadow
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Castlevania Lords of Shadow non è un Castlevania classico, meglio ribadirlo subito. In questa gen appena passata abbiamo visto tanti reboot, e questo è il meno fedele al brand originale, secondo la mia opinione. Detto ciò, analizzerò il gioco per come è, e non per la fedeltà al passato.

Castlevania Lords of Shadow è ora un action/adventure occidentale, un po' più 'aperto' di un God of War, ma non così tanto quanto lo è un Darksiders. Il core del gioco lo prende in prestito proprio dal titolo SM, ed è abbastanza derivativo in tutte le sue parti (non che questo sia un male).

Parliamo della cosa più importante, per me: il gameplay. E' abbastanza approfondito e bello ricco di possibilità, TEORICAMENTE. Che voglio dire? Semplicemente, i MS hanno messo a disposizione tante possibilità d'approccio, ma poi PRATICAMENTE, non tutto è possibile, e il 50% del divertimento viene eliminato. Mi spiego meglio. In GoW la combo [], [], /\ semplifica il tutto e la si usa per 'comodità', ma il BS è studiato in modo egregio e un videogiocatore più smaliziato, se vuole, può fare roba degna di nota, insomma nulla è lasciato al caso, o è 'rotto'; qui, invece, molte cose sono proprio inattuabili, nonostante in teoria siano previste dal gioco. Un esempio? Il Combat Aereo. Nonostante sia previsto (e ci sono anche un bel po' di possibilità offensive), moltissime volte è inattuabile, perché i nemici colpiscono da terra il giocatore in aria e non c'è nemmeno una schivata aerea (cosa che ho già notato esserci nel Mirror of Fate). Con le Spalle del Serafino la situazione un po' migliora, dato che con il secondo colpo con la X ci si innalza ad una maggiore altezza, ma è una cosa troppo casuale, e alle difficoltà maggiori soprattutto, stare a sperare nel caso, è una bruttissima cosa. Un'altra cosa terribile che riguarda il lato giocato, è la leggibilità dell'azione. Moltissime volte non si riescono a leggere i pattern nemici, per svariati motivi. Bisogna farci l'occhio e i primi tempi andare a caso, perché proprio non si capiscono. Infine, l'ultimo difetto maggiore legato al gameplay, è la mappatura della parata/schivata. Anche qui, con un po' di pratica si riesce a rimediare, però cavolo, con la telecamera fissa e quindi l'analog dx libero, perché mettere parata e schivata sullo stesso tasto? Poi ci sono difetti minori, come lo scarso feeling di 'brutalità' dei QTE, ad esempio, ma sono robe di poco conto. Il problema principale del BS è che per carburare, e nascondere tutte le sue imperfezioni, ci mette molto. Ci vuole Gabriel maxato, detto papale papale. Però dato che il gioco è lungo (longevità da 10, a proposito, con la prima run che dura dalle 18 alle 20 ore) e non è un action jappo che punta alla rigiocabilità, rigiocare il gioco con tutto sbloccato per apprezzarlo meglio, è un po' stancante. La sua fortuna è che un giocatore con l'occhio da action-gamer, pur di godersi al massimo il BS, il sacrificio lo fa, mentre un giocatore meno avvezzo al genere, alle tante imperfezioni del BS non ci fa neanche caso, e si gode il gioco in tutta la sua cicciosità.

Il comprato visivo invece è una gioia per gli occhi. Direzione artistica e mera potenza si fondono alla perfezione in quello che per me è il gioco più bello da vedere su PS360. Ogni scorcio è poesia, ogni scelta cromatica è favolosa, ogni gioco di luce è perfetto, non c'è nulla di cui lamentarsi, nulla.

Il comprato audio invece è abbastanza debole, per me, con solo un paio di tracce ad effetto; per tutto il gioco non mi sono mai sentito 'caricato' dall'accompagnamento musicale, purtroppo.

Infine, parliamo della storia. Devo dire che mi è piaciuta, anche se nel finale l'ho trovata un po' meh, ma ripensandoci, con il senno di poi, alla fine, seppure con qualche perché?, tutto torna. Fa il suo dovere, insomma.

Per concludere, ci sono altri piccoli problemi generali, dati anche dall'inesperienza, forse, come la distribuzione di alcuni nemici, dei checkpoint o delle acquesantiere, ma nulla di grave (anche perché il gioco è diviso a capitoli e a loro volta in versetti, quindi non c'è rischio di rimanere bloccati per 'errori di calcolo').

In definitiva è un gioco che non posso non consigliare, per il semplice motivo che è veramente immenso, sia come contenuti, sia come comparto visivo. Inoltre, se si riescono a superare i primi due capitoli, senza venire assaliti dalla noia derivante dalla sua 'lentezza' (per alcune scelte di game design assai discutibili), poi sarà solo un crescendo. Agli appassionati di action consiglio il replay, nonostante il gioco sia lungo; per gli altri, godetevi uno dei più bei viaggi della gen appena passata. Per tutte le imperfezioni (più o meno importanti) che ho riscontrato nella mia prova non me la sono sentita di premiarlo con il 9 che do ai titoli che io considero capolavori del loro genere, però questo LoS ci va molto vicino.

VOTO: 8,5
 
Ultima modifica:

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
LV
2
 
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
4,746
Reazioni
1,111
Medaglie
15
BioShock




a cura di



diennea2





Correva l’anno 2008. Finalmente dopo quasi un anno di ritardo spuntò fuori anche su PS3 uno dei giochi più importanti della scorsa generazione: BioShock.

Questa creatura nata dalle menti della Irrational Games fece il botto riuscendo a stregare tantissimi amanti del medium ludico.

Questo FPS parte in maniera incredibilmente veloce, inizialmente sarete nel bel mezzo di un oceano a nuotare fra detriti e rottami dell’aereo su cui poco fa eravate in volo. Nelle vicinanze troverete un faro, la vostra unica salvezza, ma appena entrati capirete troppo tardi che in realtà la struttura non è altro che un mezzo di trasporto verso una città situata nelle profondità oceaniche: Rapture.

Il vostro compito sarà quello di trovare una via di fuga e scappare da questa pericolosa città popolata da persone completamente instabili.

La trama è ben scritta, intricata e ricca di colpi di scena ben implementati, ma soprattutto incorniciata da una lore strabiliante e piena zeppa di retroscena legati a Rapture e ai suoi abitanti.

I (pochi) personaggi nel gioco sono caratterizzati perfettamente, carichi di un carisma che solo in pochi giochi si riesce a riscontrare: Andew Ryan (l’inventore e “capo” di questa utopica città) e il suo acerrimo nemico Atlas saranno dei personaggi a lungo ricordati.

Trama e soggetti sono perfetti, ma l’ambientazione è eccezionale. La città ha un fascino decadente in stile anni ‘60 ed è incredibilmente inquietante, a tratti perfino horror: le profondità marine hanno radicalmente cambiato lo spirito umano, creando un ambiente difficile da sopportare e da vivere, scaturendo negli abitanti il lato peggiore di essi. L’abuso di ADAM per “ricombinarsi” (una specie di droga che rafforza il dna umano donando al paziente poteri sovraumani) diventa l’unica soluzione per sopravvivere in un mondo collassato nel caos più profondo dove vige solamente la legge del più forte, anche se il prezzo da pagare è molto alto (la propria salute fisica e mentale).

Rapture, che rispecchia fedelmente la mentalità corrotta dei suoi abitanti, ha zone e quartieri una diversa dall’altra, dettagliati e caratterizzati in maniera impeccabile, ed il tutto grazie ad un lavoro artistico di prim’ordine.

Il reparto gameplay è soddisfacente. Il nostro alter-ego dispone di 2 diversi mezzi offensivi, con la mano destra utilizzeremo le classiche bocche da fuoco, si passerà dalla pistola semplice fino al lanciagranate, dal mitra fino al fucile a canne mozze, ogn’uno di essi con le proprie caratteristiche (migliorabili attraverso dei “cabinati”) e risulteranno tutto sommato efficaci. Se invece dovessimo essere a corto di munizioni potremmo utilizzare una grossa chiave inglese come arma contundente.

Con la mano sinistra usufruiremo dei plasmidi. Questi non sono altro che poteri e/o abilità sovraumane i quali possono realmente cambiare il corso della battaglia; consumando l’EVE (sinonimo di mana) si posso lanciare dardi di fuoco, saette, e molto altro ancora. Ogni potere ha un proprio utilizzo specifico e man mano che si livella il plasmide si sbloccheranno altri poteri come ad esempio le trappole, concedendoci così la libertà di poter creare e pianificare una propria offensiva ragionata.

Una pecca non indifferente sta nel non poter utilizzare entrambe le mani simultaneamente, questa scelta a mio avviso la trovo molto discutibile, passare da una mano all’altro si impiega quel tempo (1 secondo) necessario che in certi casi potrebbe fare la differenza fra la vita e la morte.

A nostra disposizione avremo anche l’ambiente di gioco, che ci offre degli aiuti non indifferenti (mai troppe volte n.b.) come ad esempio le pozze d’acqua utili per dare una scossa mortale al nemico, eccetera eccetera.

Va sottolineato che esistono anche i Tonici, preziose miscele che, una volta ottenute ci daranno qualche bonus passivo (non consumano EVE n.b.); se ne possono trovare di molti tipi e saranno sparsi per tutta Rapture, o acquistabili dal venditore Gather’s Garden.

L’IA dei nemici non è brillantissima, ma per un gameplay come questo fa il minimo indispensabile per rendere il gioco il più piacevole possibile. Il bestiario è buono, possiamo trovare ricombinanti guerriero adatti al corpo a corpo, ricombinanti in grado di usare plasmidi o armi da fuoco e altro ancora, ma soprattutto troveremo un nemico ormai diventato un’icona per questa saga: il Big Daddy.

Queste grosse creature caratterizzate in maniera divina sono incredibilmente toste e se si decide di attaccarli la battaglia potrebbe durare più di quel che si pensa. Questi ingombranti buttafuori in realtà hanno il compito di proteggere le Sorelline, piccole bambine che hanno la particolarità di possedere l’ADAM, il bene più importante di Rapture. Se riuscirete ad eliminare il Big Daddy avrete la possibilità di assorbire l’ADAM dalle Sorelline (unica merce di scambio per acquistare/migliorare i plasmidi/tonici) in 2 modi, o eliminando la bambina o liberandola dal suo “stato innaturale”; questa è in realtà una scelta morale che influenzerà il finale del gioco.

Durante il lungo tragitto ci imbatteremo molto spesso in sistemi di sicurezza come ad esempio torrette, videocamere e piccoli robot volanti, i quali però potranno essere facilmente aggirati a nostro vantaggio, trasformandoli in nostri alleati. Questo metodo di aggiramento può essere utilizzato anche per aprire casseforti e macchine di vendita automatica di beni/kit medici/munizioni così da poter acquistarli attraverso i dollari che riusciremo a racimolare nel corso della nostra avventura.

La campagna principale di BioShock è suddivisa in 8 capitoli e Il mondo di gioco risulta molto vasto e strutturato in zone ben articolate, una diversa dall’altra. Grossomodo ci si impiega dalle 14 alle 18 ore di gioco per completare l’intera mappa dell’opera.

I 2 finali del gioco danno un motivo in più per rigiocare al titolo, e se volete cimentarvi in una nuova avventura, la difficoltà più elevata può fare al caso vostro, con l’aggiunta di poter scegliere se disattivare o meno l’opzione di utilizzo della “camera della vita”, una caratteristica del gioco a mio avviso veramente eccessiva: praticamente la morte del nostro alter-ego non è reale e permanente, la capacità di rinascere ne comporta una grave svalutazione del game over, appiattendo così qualsiasi tipo di difficoltà del giocato. Della serie “Ah, sono morto….chissene, tanto non cambia nulla”. Senza mezzi termini personalmente trovo questa idea una scelta anti-gamer, se non idiota e senza senso.

Le musiche sono eccezionali mentre suoni e rumori ambientali sono ottimi, se non addirittura perfetti per l’ambientazione (alcune scene fanno accapponare la pelle), mentre per quanto riguarda la qualità del parlato italiano posso tranquillamente affermare che anche questo è ineccepibile.

Il lavoro tecnico svolto dagli uomini della Irrational è buono, contando che il gioco uscì nel 2007/8 ancora oggi continua ad affascinarmi (merito della direzione artistica in realtà).

Dal mio punto di vista personale questo gioco è una pietra miliare dell’intero panorama videoludico, un titolo visionario, complesso e completamente diverso dai soliti canoni visti, rivisti e stravisti.

L’ideologia malata, ossessivo compulsiva di Ryan ha dato vita ad una società utopistica, con la conseguenza di aver creato un’ ambiente tanto bello quanto inquietante e malato che rimarrà impresso a fuoco nella mia memoria da gamer. Rapture è una città che merita di essere visitata, sia da chi ama gli FPS sia da chi è ancora è un neofita di questo genere.

Volete un parere?

Senza giri di parole acquistatelo e giocatelo, per cortesia.

Voto: 9,5


 

Readyjack

Legend of forum
LV
2
 
Iscritto dal
1 Mag 2013
Messaggi
7,766
Reazioni
926
Medaglie
10
Darksiders II

DarkSiders II

nonostante la mia non proprio grande età la mia prima console è stata il Nintendo 64 quando avevo 2 anni,ed ho giocato SOLAMENTE a Super Mario 64 (completandolo,non chiedetemi come) e poi ho continuato con la Playstation 1(Spyro,crash e tante cose belle),Xbox (Halo) e,prima dell'Xbox360+PS3 la PS2,giocando soprattutto i tre Jak and dexter e Prince of persia.Anzi,devo dire che proprio Jak and dexter e Prince of persia 2 sono stati i miei primi giochi che ho giocato con un pò di cervello,quelli prima non credo fossi abbastanza grande per capire cosa stavo giocando.Che c'entra questo?Così sono nati i miei generi preferiti (FPS-platform-action/adventure,solo recentemente GDR) e giocando questo DarkSiders II sono praticamente tornato bambino!

Come Gameplay riprende molte cose da altri giochi,in particolare le scalate ricordano moltissimo quelle di PoP 2008 (sembran quasi le stesse animazioni),mischia Action Hack n'Slash (non tecnicissimo ma c'è) e GdR(anche questo piuttosto basilare) e mischia tutto in un openworld con molte zone diverse e Dungeon segreti con relativi boss.Devo ammettere che questo calderone all'inizio non piaceva per niente,tanto che dopo appena una trentina di minuti l'ho droppato ed ho deciso di dargli fiducia SOLAMENTE una settimana fa,quasi due mesi dopo averlo comprato,anche perchè non avevo proprio nulla da giocare.E,per mia somma gioia,mi sono completamente ricreduto!Andando avanti scoprivo continuamente dungeon nuovi con enigmi sempre più intricati e divertenti da risolvere (senza wiki o quant'altro!)e nemici/boss sempre più tosti da mandar giù.E stranamente proprio gli enigmi sono la mia parte preferita!Poichè sono parecchio originali ed alcuni,seppur già visti in giochi come portal od altri,realizzati davvero bene,che fanno ragionare davvero il giocatore!La parte più brutta del gameplay è sicuramente il lato RPG,dato che il sistema di drop è davvero utile solo quando si parla di armi e qualche pezzo di armatura con effetti particolari.E BASTA.Sono disponibili due rami di abilità per potenziare Morte con varie mosse speciali ma solamente uno di questi è realmente efficace ed utile contro i nemici che ci si parano davanti e questo un pò dispiace.Un altro punto a sfavore è proprio la parte open world che il più delle volte è completamente inutile,noioso e tranne quando viene usato per delle boss fight tipo il guardiano gigante (deja vù di Shadow of the colossus) potevano benissimo farne a meno.La storia è quel cheè,una bella storia si ma narrata molto male e frammentata,concentrata solamente nella parte finale poichè nonostante Morte viaggi un pò dappertutto sembra che faccia tutto ciò che fa solo perchè gli va e non per salvare suo Fratello.

Il comparto tecnico in se non è niente di eccezionale (anzi,ha moltissimi problemi) ma il bellissimo stile fumettoso del gioco e l'art design lo fa passare completamente in secondo piano.

Insomma,non credo ci sia nient'altro da dire,un piacevole ritorno al passato dei vecchi action/adventure ed uno dei migliori giochi della generazione.Lo consiglio a tutti quelli che abbiano qualche neurone integro e spero vivamente che la "nuova Vigil games" ne sforni un terzo capitolo al più presto per current-gen.

9

- - - Aggiornato - - -

Burnout Paradise

Burnout Paradise

Prendo uno dei miei titoli preferiti in assoluto.Ovvero Burnout Paradise

L'ho giocato per la prima volta anni fa,quando diedero un mese di PsPlus di prova ed in quel preciso mese offrirono appunto Burnout.Ma in un mese non sono riuscito proprio a finirlo e rimase incompleto fino a quando lo trovai al gamestop fra gli usati a 5€ mesi fa,e non potevo di certo farmelo scappare!Ovviamente lo ricominciai da capo,ma è un titolo che non invecchia e non stanca mai!

Ai tempi in cui uscì era sicuramente il top (od uno dei migliori) della grafica,ed è incredibile come tutt'oggi rimane guardabilissimo senza particolari problemi al contrario di tanti altri titoli usciti nello stesso anno.

Come gameplay l'open world pemette di fare tantissime cose interessanti fra salti,acrobazie,tamponamenti e soprattutto di scegliere il percorso che preferiamo per arrivare al traguardo sia nelle prove a tempo che nelle gare.Lo stile di Paradise city è abbastanza vario e spazia da paronami sul mare e corse sulle spiaggie (spero di non aver ucciso l'italiano per sbaglio) a gare su ferrovie con montagne di sfondo.Oltre agli eventi ci sono tantissimi salti fantastici da fare (NON perchè si è obbligati a farli,ma perchè ti PIACE e ti DIVERTE saltare su quelle rampe!),cartelloni da sfondare,scorciatoie e parcheggi da scoprire,prove a tempo e incidenti su ogni singola strada.Anche l'OST,come la città,è varia e ci sono parecchi pezzi pop,rock,metal,rap ed anche MUSICA CLASSICA,c'è pure Mozart!

Tutti questi elementi fra cui spicca lo stile esagerato del gameplay e della presentatrice lo rendono non solo uno dei migliori giochi della generazione,ma il miglior gioco di corse arcade mai concepito.

9.5/10

Se non lo avete giocato siete brutte persone :sisi:

Call of Juarez:Gunslinger

Call Of Juarez:GUNSLINGER

"il buono,il brutto e il cattivo" è fra i miei film preferiti,gli FPS sono fra i miei generi preferiti.

Ora,basta fare 2+2,e non serve dire che il titolo sopracitato è fra i miei giochi preferiti.Non perfetto,ma quale titolo lo è?

Il gioco comincia con un cacciatore di taglie famosissimo,tale Silas Greaves,che entra in un Saloon (ormai abbastanza vecchio e stanco) senza un apparente motivo se non quello di scolarsi tutto il bar.I clienti lo riconoscono e quindi comincia a raccontargli la sua storia (come ogni buon nonno dopotutto) fin da quando ha iniziato la sua carriera con Billy the Kid ed altri leggendari personaggi dell'Old West,fra fantasie basate sul nulla e realtà distorte dall'Alcool.La particolarità di Gunslinger è che il narratore,Silas,è costante in tutta l'avventura e continua a narrare le sue vicende per tutto il tempo di gioco,e col passare delle bevute diventerà sempre più ubriaco iniziando a inventarsi situazioni assurde che si ripercuotono direttamente sul gameplay,e con scuse ancora più assurde per giustificare gli "errori di trama" che va via via narrando.

Come gameplay si tratta di un normale FPS con qualche peculiaritá che lo rende piuttosto unico:tanto per cominciare esiste un sistema di punteggi che tiene conto di azioni particolari che facciamo susseguire con pistolettate da tutte le parti,esplosioni di barili,colpi alla dinamite in volo,i soliti colpi alla testa eccetera,e poi c'è,come da tradizione dei giochi western,il bullet time,che ci farà guadagnare bonus abbastanza pesanti nelle combo con le giuste abilità.Ah giá,le abilità.Silas salendo di livello guadagni punti per acquisire nuove abilità che spaziano dai soliti bonus alla lunghezza delle combo,ai danni ed alla velocitá a dual wielding di pistole e canne mozze fino allo sbloccare le versioni speciali di (quasi) ogni arma presente nel gioco.Tutte queste cose unite creano un gameplay velocissimo e divertente che non stanca mai,poichè il ritmo del gioco è parecchio costante senza particolari rallentamenti.Sono inoltre presenti dei duelli all'ultimo secondo con i "boss" di ogni livello,anche se non spiccano per originalità.

il punto forte del gioco è sicuramente quello delle ambientazioni,che trasudano atmosfera western da tutti i pori grazie anche ad uno Cell-shading molto marcato somigliante a quello di Borderlands.Purtroppo sono presenti (pochi,per fortuna) livelli che sono l'uno la copia dell'altro,solo con qualche cambiamento nella luce e del posizionamento dei nemici.Sono poi presenti alcuni bug grafici di poco conto come compenetrazioni poligonali ed altro.La longevità è parecchio alta,la storia principale non è tanto lunga ma è possibile rigiocarla con i potenziamenti ottenuti nella scorsa run,più due modalità extra (duelli e arcade,in cui si devono affrontare determinati livelli ottenendo il più alto punteggio possibile) e la raccolta dei collezionabili,che spiegano la (vera) storia dei luoghi e nemici/amici che incontriamo.Insomma,c'è tanto da fare!

Da mettere nei PRO pure l'esiguo prezzo di 15€,con relativi sconti che lo possono farlo scendere anche a 5€.

Ottima anche la OST con brani degni dei migliori film western che si adattano benissimo all'azione.

è in pratica un gioco che dovrebbe appartenere ad ogni amante degli FPS,specialmente se si adora il western,nonostante i suoi molti difetti.

8.5

Rayman Legends

Rayman Legends

Il genere puramente platform al di fuori delle console Nintendo non si vedeva da un bel pò,Rayman Origins è ed è stato un grande ritorno nel panorama multipiattaforma.Nonostante sia stato,commercialmente,un mezzo flop quei benedetti uomini di Ubisoft hanno deciso di sfornarne un seguito intitolato Rayman Legends,precedentemente pensato solo per WiiU è infine uscito per ogni piattaforma esistente,hanno usato un buon forno,direi!

Non è un gioco di molte parole,dopo gli eventi di Origins i nostri prodi eroi hanno "fatto un pisolino" di circa mille anni,al loro risveglio vedono che i Teens,simpatici maghetti rompiscatole,sono stati tutti rapiti e quindi decidono di intraprendere un lungo viaggio per salvarli (sono dislocati in tutti i livelli del gioco,e sono 700).Basta,Il punto forte del gioco evidentemente è un altro.

È essenzialmente un classicissimo platform,comandi responsivi,gameplay veloce e divertente,che permette parecchie manovre come il volteggiare in aria ed il correre a terra e sulle pareti curve,attaccare ecc. .Funziona,è soddisfacente quando lo si padroneggia a dovere e ti diverte,soprattutto quando viene giocato in coop magari a 4 (io l'ho giocato su PsVita purtroppo,ma Origins su Ps3,ed è stato uno spasso).Ma la parte migliore arriva ora!Il gioco è pieno di livelli,circa 120,divisi in circa 11 mondi e quattro categorie:di murphy,classici,invasione e musicali.

I livelli con Murphy sono i nuovi introdotti da Legends,fondalmentalmente si tratta di livelli normali arricchiti di parti dello scenario che si spostano con la pressione di un tasto,alcuni dicono siano castrati,per me invece sono livelli che richiedono tempismo e riflessi maggiori del solito e sono dunque una valida variante.I livelli classici invece sono quelli principali,in cui ci sei solo tu ed i tuoi eventuali amici,ognuno è diverso dagli altri sia esteticamente che a livello di meccaniche,in particolare l'art design dell'intero gioco è ad altissimi livelli,il motore usato è una versione aggiornata dell'UbiArt framework giá visto nel precedente gioco,e fa sembrare tutto come fosse disegnato ad acquarelli in modo assolutamente naturale ed è un gran bel vedere,grazie anche alla grandissima varietá di ambientazioni.I livelli invasione sono invece delle prove a tempo,sono in assoluto i più difficili da giocare e ottenere tutti i Teens sará davvero una sfida.Quelli musicali sono invece i più belli e originali,di certo quelli su cui hanno speso più impegno,poichè si tratta di livelli il cui scenario va a tempo con le azioni del giocatore e con la musica,versioni remixate di brani celebri come "Eye of the tiger" e "Black betty" in linea con il mondo in cui sono stati posizionati,peccato ce ne siano solamente sei,sono livelli piacevolissimi da giocare e rigiocare senza mai stancarsi.Sono inoltre presenti livelli presi direttamente da Rayman Origins rifatti col motore grafico di Legends,quindi chi non l'ha giocato si ritrova con un bel 50% del titolo.

La colonna sonora è in assoluto una raccolta di brani fantastici,tutti adorabili e realizzati magnificamente dal gran *nonmiricordoilnome*.

In definitiva è il miglior platform uscito negli ultimi anni,che va a scontrarsi direttamente con i big del passato come Donkey kong e Super mario.Fino a prova contraria è l'unico esempio di titolo perfetto che ho in mente,non riesco a trovare realmente un difetto e il voto che gli appioppo è tutto meritato.

10

Dark Souls II

Dark Souls II

Amato da pubblico e testate giornalistiche,criticato pesantemente dai fan del primo capitolo e smer.dato (ingiustamente) completamente da quelli che si credono dei sapientoni nei videogiochi.Dark Souls II è di certo uno dei giochi più controversi da criticare,poichè vanta di una vistosa quantita di pregi,ed un'enormità di difetti.Và detto però che questi difetti sono più causati dal fardello del primo capitolo che dal gioco in sè,quindi ho deciso di giudicare il titolo come fosse un titolo slegato da Dark Souls,nonostante li metterò comunque a confronto.

Noi siamo un non morto,maledetto dal segno oscuro,una specie di malattia che porta al graduale deterioramento della propria anima,facendoci diventare sempre più vuoti.Il nostro iniziale compito è quindi quello di voler spezzare la nostra maledizione,e per fare questo,si dice in giro,dobbiamo recarci a Drangleic,un regno ormai decaduto dove risiedono delle anime potentissime.Questo è l'incipit di DSII,in realtà la lore del titolo è molto più profonda di questo,incentrata su sensazioni più umane come l'amore,il desiderio,la paura,la rabbia,tristezza ecc. rispetto al primo DS dove la lore è più epica che altro,ci sono storie per ogni tipo di persona,purtroppo piene di buchi che saremo noi,con la nostra fantasia e speculazione,a dover riempire.Nonostante questo non piaccia alla maggiorparte della gente io non ci vedo tutto questo plagio,ma posso capire chi la trova una cosa negativa.

Il combat system è uguale a quello di Dark Souls,con alcune pesanti modifiche.Innanzitutto il backstab e il parry sono stati molto nerfati,ora non sono più (quasi) instantanei ma prima di azionarsi dovrà passare un piccolissimo intervallo di tempo,in Pve il backstab non si nota molto,in Pvp invece si nota eccome. Invece il Parry è completamente cambiato,mentre prima poteva farlo pure il più scemo del villaggio ora bisognerà fare molta pratica per padroneggiarlo (o molto farming,dipende ).In generale la struttura del mondo di gioco e di alcune statistiche è ripresa direttamente da Demon's Souls,molto più semplificata però.Innanzitutto,il gioco non è più Open world come Dark,ma suddiviso in macrozone e sottolivelli con relativi boss,e potremo teletrasportarci fin da inizio gioco in ogni singolo falò presente nelle mappe,e qui emerge uno dei principali problemi di DSII,ovvero l'eccessività di falò,alcuni sono proprio messi a caso e altri completamente inutili,poichè ogni area ha un level design piuttosto blando e lineare e ci sono checkpoint ad ogni angolo.

Non significa però che il gioco sià più facile di Dark,infatti se non si sta attenti si può ancora venire facilmente sopraffatti dalle orde di nemici che riempiono i dungeon e dalla loro alta aggressività,infatti i boss per chi è abbastanza navigato nella serie risulteranno delle barzellette,ed in generale c'è un appiattimento di varietà che li fa sembrare tutti uguali come movimenti (della maggiorparte,non tutti però) per i neofiti invece saranno dei veri e propri incubi mobili.Infine,per simboleggiare la nostra discesa verso la vuotezza (guardare prima parte della recensione) la nostra barra della salute si accorcierá di una certa percentuale ad ogni nostra morte fino ad un massimo del 50%,un malus terribile che si può invertire solamente utilizzando un effige umana,un consumabile non troppo raro a Drangleic ma da usare con parsimonia.

Ma non scordiamoci che Dark Souls II non è solo un Action,ma soprattutto un Gdr!Infatti all'inizio del gioco potremo creare il nostro personaggio con la relativa classe,che in realtà deciderà solamente il nostro equipaggiamento e statistiche iniziali,poichè il sistema di upgrade del personaggio permette di poter costruire qualsiasi tipo di build,e il gioco aiuta non poco,poichè offre una quantità smodata di equipaggiamento e incantesimi diversi con particolari bonus per certe statistiche.

Come difficoltà siamo allo stesso livello di Dark Souls,solo che DSII punta più sul numero di nemici e dei loro danni che sulla loro effettiva pericolosità,questo non vuol dire che non ci sono nemici degni di questo nome,ma capiterá troppo spesso di sentirsi sopraffatti dall'orda e di non poter fare niente.

Tecnicamente il gioco fa leggermente schifo,molte textures in bassa risoluzione e dettagli bassini.Fortunatamente il gioco artisticamente è su un altissimo livello,alcuni scorci sono davvero incredibili e le ultime due locations in particolare sono fra le più belle di tutta la generazione PS3.L'OST neanche è molto originale,apparte qualche pezzo particolare,ma si lascia ascoltare benissimo.

Un'ultima nota di merito sui DLC,che sono addirittura migliori del gioco base e offrono belle sfide,fatte bene e soprattutto divertenti ed emozionanti,esattamente come lo era DS.

In definitiva è un gioco con molti alti,ma tantissimi bassi,per ora è sicuramente il gioco migliore dell'anno,e di certo non si merita tutte le pesantissime critiche che ha ricevuto da alcuni...Ma magari tutti i giochi AAA avessero QUESTI difetti!

7,5

Jak and Dexter:The Precursor Legacy

Jak and Dexter:The Precursor legacy


(contenuto nella "Jak Trilogy HD")

Il mio primo gioco,ho bei ricordi su questo titolo...ricordo che prima ci giocava mia madre,poi io,nel pieno della mia innocenza infantile,ho cancellato i dati salvati sulla memory card e lei,disperata,ha lasciato per sempre il gioco e il gaming in generale (una bella persona ero eh?) .Ed io come un bravo bimbo di 5 anni per farmi "perdonare" me lo son giocato tutto.Dato il mio fortissimo legame affettivo con quest'opera forse sarò un pò di parte,ma vabè.

Allora,noi siamo Jak,un ragazzo dai capelli strani in cerca di avventure in compagnia del nostro migliore amico Dexter (che ha una parlantina fastidiosa) ed il gioco inizia con i nostri eroi che si addentrano nell'isola della nebbia (temuta per la sua pericolosità).Però c'è un incidenteexter cade in una pozza di eco (traducibile in "energia")oscuro,e si trasforma in una specie di strano furetto arancione (parlante,ovviamente) e così incomincia la nostra avventura per cercare un rimedio e portare alla normalitá Dexter.

Jak and Dexter è essenzialmente un platform/adventure 3D immerso in un mezzo openworld,nel senso che il gioco è suddiviso in 3 MACROzone + un gigantesco livello finale,ed in ogni zona avremo 3/4 livelli(molto grandi) da esplorare in qualsiasi momento,a patto di aver sbloccato la relativa zona ovviamente.Come?Con la principale meccanica del gioco:le batterie,101 artefatti sparsi per tutto il mondo di gioco che dovremo recuperare/comprare/guadagnare per avanzare nel gioco,poichè ogni zona per essere affrontata richiede un certo numero di batterie.Nonostante la gran quantitá di livelli,ognuno è diverso dall'altro,sia come meccaniche di gameplay che come estetica,infatti è molto difficile annoiarsi con questa gran varietà di paesaggi (non particolarmente ispirati,ma si lasciano guardare) e situazioni,grazie anche alla possibilità (in alcuni livelli) di montare su un uccello gigante o su moto overcraft.La varietá del gameplay viene conferita anche dall'eco che ho citato ad inizio recensione,che è disponibile in colori diversi come rosso,blu ecc. ed ognuno di essi cambierá temporaneamente le caratteristiche del nostro personaggio permettendoci quindi di risolvere particolari enigmi ambientali o di uccidere con più facilità certi nemici.Lo stile del gioco è favoloso,nel vero senso del termine.I personaggi e le ambientazioni sono ben caratterizzati da uno stile cartoon che spicca con colori molto vivaci ed effetti all'epoca molto buoni.Purtroppo la conversione PS3 è fatta non benissimo e ci sono sporadici cali di framerate ed alcuni bug(che invece nella versione PS2 non c'erano).

Piccola chicca:come tutti sappiamo Jak non parla per tutto il gioco,ma non è muto!Infatti qualche volta prova a parlare ma Dexter gli ruba sempre la parola con le sue fantastiche battute e questo mi faceva ridere sempre.

In definitiva è un ottimo gioco,con un ottimo level design,con ottimi personaggi e un'ottima longevitá,anche se non molto rigiocabile.

8,5

Grim Fandango

Grim Fandango


(PS4-PSVITA)

Quando hanno presentato la versione Remastered di questo gioiello ho subito drizzato le orecchie,non ho un PC in grado di far girare qualcosa e prima sentendone parlare benissimo non facevo altro che rosicare.Finalmente circa un mese fa è uscito Grim Fandango su PS4 e PSVITA,mi ci sono fiondato subito e l'ho finito in una settimana circa,ecco com'è andata:

(N.B.:la recensione è stata basata sulla versione VITA)

Il gioco parte da una premessa molto semplice quanto ispirata.Chi muore nel mondo dei vivi viene portato nel mondo dei morti da un agente del DDM (dipartimento della morte) che ha il compito di vendergli il pacchetto viaggio più prestigioso possibile in base alle buone azioni commesse in vita.Viaggio per dove?Il Nono aldilá,una sorta di paradiso in cui le anime riposano in assoluta pace,ma per arrivarci si deve fare un viaggio lungo ben 4 anni,che può essere accorciato tramite,appunto,i pacchetti viaggio venduti dal DDM.Qual'è il nostro ruolo in tutto questo allora?Noi siamo Manny Calavera,un agente di viaggio che in passato ha sempre venduto in maniera eccellente ma recentemente non ne sta prendendo una giusta:infatti gli vengono affidati solo della persone che non hanno fatto niente di buono in vita loro,al contrario il suo collega (acernimo rivale) Domino prende sempre contratti eccellenti.Qui qualcosa non quadra,e Manny se ne accorge non molto tardi,infatti grazie a qualche stratagemma particolare ed all'aiuto di un demone di nome Glottis (che accompagnerá tra l'altro il nostro protagonista per tutta l'avventura) riesce a rubare una cliente di Domino,Mercedes Colomar.Ma,mentre Manny si prenderá un bella ramanzina da parte del capo Mercedes scappa,e da qui infatti che inizia il gioco vero e proprio,dato che preso dai sensi di colpa inizierá un viaggio lungo tutta la terra dei morti per cercarla.

Questo è l'incipit di Grim fandango,che porterà al proseguire di una trama che saprà coinvolgere grazie anche ai fantastici personaggi,tutti caratterizzati alla perfezione,come fossero tutti protagonisti.

Grim Fandango però è un'avventura grafica:il personaggio è un modello 3D che si muove su sfondi pre-renderizzati (un pò come in Resident evil) ed è basato sulla risoluzione di enigmi ambientali utilizzando oggetti reperiti nello scenario,gli enigmi sono molto complicati e non sará raro incastrarsi in più punti della storia senza avere idea di cosa fare per poi accorgersi di avere la soluzione sotto gli occhi.Questo può essere frustrante soprattutto per chi,come me,non è minimamente abituato alle avventure grafiche di una volta,non è un difetto sia chiaro,peró una specie di modalitá extra che ti da qualche consiglio non poteva fare altro che bene in questa rimasterizzazione.

Il comparto artistico però è il vero punto forte del titolo,che mischia la cultura classica messica ed azteca con uno stile Noir spiccatissimo,che crea ambientazioni assurdamente affascinanti (che raggiungono il punto massimo nel capitolo 2) disegnate su sfondi e personaggi dalla grande personalità stilistica,infatti gli sfondi durante la rimasterizzazione non sono stati toccati ma solamente i modelli 3D,poichè sono giá perfetti da loro.

Ultima nota di merito alla colonna sonora:perlopiù Jazz di livelli alti,che non fa altro che impreziosire ancor di più lo stile Noir delle ambientazioni.

Insomma,un capolavoro,un gioco che dovrebbe esser giocato da chiunque,quindi se non l'avete ancora fatto fatelo ora,spendete quelle 12-15 ore che vi serviranno per finirlo,non ve ne pentirete.

9,5

The Evil Within

The Evil Within

(PS4)

[QUESTA RECENSIONE PUÒ CONTENERE SPOILER]

Nonostante Resident Evil 4 sia considerato da molti come il capitolo della saga che ha fatto sprofondare la stessa nell'oblio dell'action puro,è innegabile che sia uno dei titoli più importanti mai fatti,visto che è praticamente il capostipite del genere Third Person Shooter che oggi vanta tantissimi esponenti più o meno validi.

Nessuno di questi è mai riuscito però a riprendere lo stile di RE4,o forse semplicemente nessuno ci ha mai provato fino a poco tempo fa,quando Shinji Mikami (autore dei primi quattro Resident Evil) con il suo studio "Tango Gameworks" ha fatto uscire The Evil Within sugli scaffali di tutto il mondo (tranne forse in Australia).

Questo titolo,infatti,si pone nel mercato come successore spirituale di Resident Evil 4,riuscendo in pieno nel suo intento.

Il Beacon Mental Hospital,un ospedale psichiatrico di una fittizia "Krimson City",è pieno di cadaveri e noi,il detective Sebastian Castellanos,siamo incaricati insieme alla nostra squadra di andare a controllare cosa è successo.Arrivati lì veniamo catturati e portati nei sotterranei dell'ospedale da Ruvik (il cattivone del gioco) ,ma grazie alla nostra abilità (o ad una fortunata serie di coincidenze,se così si può dire) riusciremo a scappare e a scoprire che l'ospedale psichiatrico è il centro di un vero e proprio cataclisma che distruggerà l'intera cittá e trasformerà la maggioranza della popolazione in abomini di dubbia natura.Questo è l'incipit del trama,che sarà costellata di visioni e follie che metteranno in serio dubbio la sanità mentale del nostro protagonista e la veridicità degli avvenimenti a cui facciamo parte,il gioco non aiuta in tal senso,visto che dopo il finale lascerà molti buchi narrativi e non farà altro che confondere e non dare risposte alle inevitabilo domande che vi assaliranno,probabilmente i DLC potrebbero colmare questi buchi ma non posso saperlo visto che non li ho giocati.I protagonisti inoltre sembrano non curarsi dell'inferno che passano e assumono per tutta la durata del titolo un atteggiamento fin troppo naturale,cosa che vi permetterà con moolta fatica la vostra immedesimazione in loro.

Prima di parlare del resto,bisogna mettere una cosa in chiaro:Il gioco non fa "paura"

O meglio,i jumpscare sono rarissimi e quando gli sviluppatori cercheranno di farvi saltare dalla sedia saranno così prevedibili da non suscitarvi il minimo brivido.Tuttavia,la componente horror di The Evil Within non si concentra sul mero jumpscare,ma piuttosto su elementi psicologici e tanto,tanto gore;Ogni livello infatti sarà ricoperto da litri e litri di sangue e interiora,così tanto che la puzza di sangue e putrefazione sembrerà uscire dallo schermo,.Potenzialmente ogni cosa può uccidervi,visto che nei capitoli che dovrete affrontare (che saranno ben 15) saranno disseminate tantissimi tipi di trappole sadiche e malate,caratteristica che contraddistingue the Evil Within dalle soliti produzioni con gli zombies,che in effetti è più vicino allo stile della serie cinematografica di SAW,per esempio.

Come gameplay invece iniziano le somiglianze con il sopracitato Resident Evil 4,infatti si tratta di un TPS con la visuale da dietro la schiena molto ravvicinata che vi permetterà di usare diversi tipi di armi.Essendo un survival però le munizioni saranno pochissime e disperse nelle più o meno grandi mappe,che costringerà quindi il giocatore ad adottare un approccio più silenzioso possibile e con meno spreco di proiettili possibile.A questo scopo è stata aggiunta alla formula base la meccanica dei fiammiferi:Grazie ad essi infatti potremo dare fuoco ai cadaveri (visto che non sempre i nemici caduti a terra saranno morti) e a vari elementi dello scenario,la vera utilità dei fiammiferi però risiede nel fatto che bruciando qualcosa tutti i nemici vicini brucieranno insieme ad essa,questa sarà una meccanica fondamentale per uscire illesi da certe sezioni di gioco.Nel titolo sono presenti anche numerevoli parti puramente action divise in boss fights e arene con nemici comuni.

In queste situazioni troveremo più munizioni del normale per permetterci di difenderci.Le boss fights in particolare sono spettacolari,si tratta di scontri con dei mostri che caricheranno di tensione il giocatore e costringerá a sfruttare l'ingegno (in alcuni casi) o la semplice abilità (in altri) per essere superate e sono a conti fatti i momenti di più alta qualità raggiunta dal gioco.Il sistema di salvataggio è invece stato modernizzato e mischia checkpoint saggiamente distribuiti lungo il percorso e stanze di salvataggio,spesso messe prima dei boss e delle parti action visto che permetterà di potenziare Sebastian e il suo armamentario attraverso l'uso di un particolare gel verde,le cui unitá sono disseminate in giro per le mappe o lasciate direttamente dai nemici più forti e dai boss (in grandi quantità).Non tutto però va per il verso giusto,in certi punti il gioco punta più a frustrare che impegnare,a causa di comandi non sempre precisi,di una gran quantità di nemici davvero esagerata in alcune sezioni,ed alcuni elementi randomici che causeranno la nostra morte immediata.Nulla di grave sia chiaro,ma fa storcere il naso di fronte al bilanciamento del resto.Alla difficoltà Survival (la più alta disponibile alla prima run,che corrisponde a "normale") il gioco risulta abbastanza impegnativo anche se non molto difficile,per chi troverà troppo facile questa difficoltà state tranquilli:dopo aver completato per la prima volta il gioco potrete ricominciarlo in modalità AKUMU,in cui ogni nemico vi ucciderá con un colpo e le munzioni date con il contagocce.Inoltre potrete destreggiarvi nel completamento del platino del gioco,che offre molti trofei ben integrati col titolo e che metteranno a dura prova la vostra abilità,come quello che vi chiederà di completare una run senza mai potenziare Sebastian.

La longevità di una prima run si attesta sulle 16 ore,ma cercando di completarlo al 100% le ore lieviteranno moltissimo.

Veniamo quindi all'aspetto più debole del prodotto:il comparto tecnico.

Poche parole su questo aspetto,graficamente anche su PS4 si dimostra carente,non tutte le texture sono in alta risoluzions,i modelli dei personaggi hanno un'illuminazione sballata e l'impatto generale è solo discreto,non è molto importante per un gioco del genere,certo,ma un comparto grafico migliore non avrebbe guastato,sicuramente frutto della natura cross-gen del titolo.Buoni gli effetti di luce e atri effetti come il fuoco e scariche elettriche (anche se non sempre..).

Da segnalare inoltre cali di frame-rate abbastanza frequenti assolutamente ingiustificati ed un'IA nemica per niente brillante (ma vabbè,tanto sono creature simil-zombie).

Il sonoro invece può vantare di una OST davvero striminzita,nella maggiorparte delle situazioni l'unico tipo di musica presente è di tensione,quindi un insieme di archi e percussioni che non restano impressi,mentre in altre il repertorio è riccho perlopiù di musica classica,come quella di Bach che si può sentire nel prologo.Buoni invece i rumori ambientali e dei nemici.

The Evil Within è in definitiva un titolo da avere per chi voleva un vero seguito spirituale di RE4 e per tutti gli amanti dell'horror.

VOTO:8,5

Dovrebbero essere tutte le mie recensioni.

 
Ultima modifica da un moderatore:

Doc E.Brown

Moderatore
sezione switch
LV
2
 
Iscritto dal
13 Gen 2009
Messaggi
44,636
Reazioni
2,749
Medaglie
11
The Order 1886

Pro

  • Tecnicamente superbo
  • Direzione artistica al top
  • Buon amalgama tra filmati interattivi e fasi di gameplay, tra ritmi serrati e fasi recitative ben presentate
  • Gunplay divertente
  • Lore curato e trama interessante
  • Buon accompagnamento musicale


Contro

  • TROPPI aspetti della trama rimasti in sospeso, anche nel caso debba esserci un sequel (se poi non ci sarà mai, peggio ancora)
  • Finale carogna
  • Demenza artificiale
  • Bassissima rigiocabilità


Conclusione The Order 1886 è un titolo complesso da valutare. Si è attirato gli sfavori di critica e pubblico per il suo essere, agli occhi di molti, più un film interattivo che un videogame, con troppi filmati e poco gameplay. Paradossalmente, non sono di questa opinione: si gioca e pure molto, soprattutto divertendosi, e in parallelo si gode del dipanarsi dell'interessante trama attraverso filmati mai prolissi o banali. Altrettanto paradossalmente, è proprio la questione della trama a lasciare troppo amaro in bocca. Se i problemi "ludici" son tutto sommato trascurabili (IA non al top e rigiocabilità bassa) e non impediscono all'utente di godersi l'avventura al massimo, è assistere ad un finale COSI' brutto ed improvvisato che non potrà non far imbestialire i più. Non solo il finale è orrendo, ma tutta la trama rimane in sospeso con decine di quesiti irrisolti... decisamente troppi e decisamente mal calibrati, poichè i plot holes che emergono non sono arginabili con congetture di alcun tipo. E se The Order 1886 non avrà mai un sequel... rimarrà la deludente occasione mancata più grossa di questa gen. 7.5

 

Ryo Narushima

Utente Sospeso/Bannato
Bannato
LV
0
 
Iscritto dal
30 Giu 2009
Messaggi
17,607
Reazioni
2
Bella Doc, stesso mio pensiero. Pure sul voto stiamo la, io però mi sono fermato a 7 per via della conclusione improvvisa.

 

Doc E.Brown

Moderatore
sezione switch
LV
2
 
Iscritto dal
13 Gen 2009
Messaggi
44,636
Reazioni
2,749
Medaglie
11
Bella Doc, stesso mio pensiero. Pure sul voto stiamo la, io però mi sono fermato a 7 per via della conclusione improvvisa.
ero indeciso tra 7 e 7.5. alla fine ho dato il mezzo extra perchè alla fine della giostra mi ha divertito, mi è piaciuto come ha gestito quasi tutte le fasi e onestamente non ci speravo vista la nomea che ha.

però il butthurt è terrificante arrivati al finale, soprattutto visto che il sequel quasi sicuramente non si fa. e secondo me è stato proprio questo finale offensivo a far strage in sede di review. con un finale gestito diversamente, avrebbe avuto una media voto tranquillamente sul 73/77.

 

- Nate -

Legend of forum
LV
0
 
Iscritto dal
30 Nov 2010
Messaggi
4,767
Reazioni
0
Medaglie
4
Bella rece Doc, sicuramente una delle più obiettive che abbia letto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 

Doc E.Brown

Moderatore
sezione switch
LV
2
 
Iscritto dal
13 Gen 2009
Messaggi
44,636
Reazioni
2,749
Medaglie
11
Bella rece Doc, sicuramente una delle più obiettive che abbia letto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
troppo buono //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png

se non fosse stato per quel finale demmerda e quella gestione scellerata della trama, poteva essere tranquillamente la nuova saga di punta Sony. quindi un boccone amarissimo da digerire vedere quel potenziale sputtanato così.

 

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
LV
2
 
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
4,746
Reazioni
1,111
Medaglie
15
BioShock 2




a cura di



diennea2





Dopo l’uscita di BioShock 2K Marin si portava un peso non indifferente sulle proprie spalle, perché creare un nuovo FPS/seguito di questa nuova saga era un compito assai difficile: ludicamente parlando avevano tutte le carte in regola per migliorare questa fantastica IP, ma narrativamente parlando era tutta un’altra faccenda. Vediamo meglio nel dettaglio.

Partiamo immediatamente dalla storia, la parte meno riuscita del titolo: qui vestirete i panni di Delta. un Big Daddy svegliatosi da un coma profondo (esattamente 10 anni dopo le vicende del primo BioShock). Il vostro compito sarà quello di ritrovare la vostra Sorellina Eleanor, rapita da Sofia Lamb, un personaggio di spicco nella società di Rapture nonché colei che riuscì a prendere il posto di Andrew Ryan dopo la sua scomparsa.

La narrativa non è male considerando il titolo per quello che è, ma il confronto con il primo capitolo non regge. L’unica pecca della trama è che non ha mordente, non riesce a rapire il videogiocatore. I personaggi invece sono ben caratterizzati e sotto questo punto di vista non c’è niente di cui dover criticare.

L’ambientazione è rimasta pressoché invariata, anche se molto tempo è trascorso, Rapture continua a splendere di quella luce malsana e bellissima che il primo titolo ci ha abituato. La città si estende di zona in zona, tutte abbastanza grandi ed estremamente dettagliate, ma non abbastanza differenti tra loro. Si noterà infatti che purtroppo la maggior parte delle aree sono molto simili tra loro, comunque sia questa piccola lacuna non cambierà (almeno per me) il valore estetico di questa affascinante megalopoli.

Parlando di gameplay invece, 2K Marin ha fatto qualche passo avanti, proponendo l’evoluzione della formula del primo capitolo: ora le 2 mani possono essere utilizzate in maniera simultanea e questo vuol dire che armi da fuoco e Plasmidi (poteri sovrannaturali) possono essere usate in contemporanea.

Questa piccola e all’apparenza inutile modifica ha svecchiato in maniera sostanziale la parte ludica del titolo eliminando quel limite imposto in BioShock dove si alternava mano sinistra con la destra e viceversa.

Le bocche da fuoco ora sono più curate e precise, mentre i Plasmidi rimangono sempre efficaci.

Anche qui come in BioShock, l’unico modo per migliorare i Plasmidi/Tonici è abbattere i Big Daddy, così da poter interagire con la Sorellina. Una simpatica variante sta nel poter “adottare” la bambina: se lo farete allora avrete così la possibilità di assorbire l’ADAM che risiede nei corpi senza vita disseminati per tutta la città. State allerta però, durante questo processo un’orda di ricombinanti tenterà di attaccare sia voi che la Sorellina, il vostro breve compito sarà quella di contrastarli e di proteggere la bambina fino a quando l’assorbimento non sarà completato. Dopo 2 di queste operazioni, avrete la scelta morale di assorbire o di liberare la piccola creatura influenzando così l’epilogo della trama.

Oltre ai soliti ricombinanti e Big Daddy, nelle file di nemici (già ben nutrite) fanno la comparsa delle new entry molto interessanti.

Prima di tutti la Big Sister, il nemico più letale del titolo, questa è una specie di Big Daddy al femminile, più esile, ma incredibilmente più veloce e letale, la quale può anch’essa utilizzare i Plasmidi contro di noi. Si presenterà dopo aver salvato/assorbito tutte le sorelline di un livello, quindi vi consiglio caldamente di prepararvi perché sarà uno scontro molto impegnativo.

Un’altra nuova comparsa è il ricombinante bruto: questo energumeno strafatto di ADAM è un essere abbastanza ostico e può crearvi qualche piccolo problema durante le prime volte che lo incontrerete.

Il lato tecnico è leggermente migliorato, e il sonoro, come nel primo capitolo è soddisfacente, le musiche e i rumori ambientali fanno il loro dovere, abbellendo l’ambientazione di questa malata città.

La longevità del titolo si attesta più o meno sulle 13 ore, durante il quale non si sente alcun tipo di peso o di stanchezza nel continuare la campagna principale.

Proprio come il predecessore, anche qui la rigiocabilità è favorita dall’esistenza di più finali e da un livello di difficoltà più elevato, ma la cosa gravissima è stata l’idea di mantenere l’opzione “Camera della Vita”, il quale sfancula letteralmente il senso di incappare in un vero Game Over o in un qualsiasi malus.

Un’aggiunta che soddisferà tutti gli amanti del gioco online è la modalità multiplayer. Qui creerete il vostro personaggio e man mano che giocherete nelle varie modalità di sfida (4), il vostro personaggio crescerà di livello, sbloccando così alcune armi/Plasmidi e certi tonici.

Ahimè purtroppo Bioshock 2 qualitativamente parlando non riesce ad essere al pari del primo, quest’ultimo ha un “alone” troppo grande e complesso. Con questo non sto assolutamente dicendo che BioShock 2 non sia un buon gioco, anzi.

Di per sé il gioco fondamentalmente è ottimo, ma le poche lacune che si porta appresso purtroppo diventano più grandi ed evidenti se si ha già giocato in precedenza al suo predecessore. Se il primo capitolo non fosse mai esistito, ecco che questo titolo avrebbe in qualche modo avuto più successo.

Nonostante i miglioramenti del gameplay fatti, purtroppo il tutto viene messo in ombra dalla vicende di 10 anni fa, mostrando nel due una trama che non fa breccia e che non riesce a sfondare quel muro che tutti gli appassionati avrebbero voluto vedere. Nonostante ciò rimane pur sempre un buonissimo titolo in grado di far divertire il giocatore e di farlo incuriosire da una buona trama. Anche perché visitare Rapture rimane pur sempre un piacere.

---------------------------------------

DLC Minerva’s Den




Il gameplay di questo DLC è identico al gioco base, ma ironia della sorte la trama risulta molto più interessante rispetto alle vicende di Delta. La storia ruota attorno al soggetto Sigma e alle sue peripezie…più di questo non posso dire nient’altro per evitare qualsiasi tipo di spoiler.

L’unica pecca è che purtroppo questa mini campagna è appunto “mini”, la voglia di voler scoprire qualcosa di più oltre questi eventi purtroppo viene arrestata dal cap delle 5 ore di gioco. Anche se in realtà aggiunge poco o niente a quel che si sa già del mondo di Rapture, questa storia incredibilmente intrigante e ricca di colpi di scena da un senso logico all’acquisto di questo DLC.

Che dire…buon divertimento.

Voto: 8


 
Ultima modifica da un moderatore:
B

BigBoss91

Grand Theft Auto IV

Era la killer app delle nuove console, venendo dallo splendido Saint Andreas le attese erano elevatissime invece:

Pro

- Una trama un po' più curata rispetto al passato

- Meccaniche tipiche della serie solo leggermente affinate

- Porta su PS3 la collaudata serie GTA quindi riesce a divertire

Contro

- Complessivamente meno vasto rispetto al capitolo precedente

- Il salto tecnico non è così impressionante

- Personaggi che non brillano e non rimangono impressi nella mente del giocatore.

Nel complesso si tratta di un +1 interessante ma per nulla innovativo o imperdibile. Avesse almeno ampliato quanto visto in Saint Andreas, in quanto ad attività secondarie e numero di missioni principali, sarebbe probabilmente stato sullo stesso (alto) livello del predecessore anche in virtù di una maggiore attenzione a trama e personaggi che però non sempre risultano memorabili. Un buon passatempo insomma tra Saint Andreas e GTA V.

Voto: 7


Metal Gear Solid IV: Guns of the Patriots


Qui non mi limiterò a scrivere due paroline e i pro e i contro perché onestamente non credo renderei giustizia al voto finale così facendo ed anche perché va fatto un netto distinguo tra chi cerca un titolo appartenente al genere stealth e chi invece conosce e segue la saga da tempo.

Nell'intrigata cronologia dei MGS (ed ad oggi lo è ancor di più dopo l'uscita del quinto capitolo) Metal Gear Solid IV è la conclusione. Questo dovrebbe già far capire come difficilmente chi non conosce la serie riuscirà a godere a pieno della produzione. Si tratta della summa di un lavoro iniziato quasi vent'anni prima, della serie che ha reso Hideo Kojima quello che è. Trovare lunghi filmati a fronte di sessioni di gameplay piuttosto ridotte risulta dunque piuttosto normale e sono quelle, in fondo, ad elevare questo titolo a gran gioco. Chiudere la storia di Snake e compagni è un merito che spetta solo a MGS IV e questo già vale il prezzo del biglietto.

Per il resto parliamo di un titolo il cui gameplay resta saldamente legato ai dettami della serie ed in particolare al terzo capitolo che aveva rappresentato uno dei titoli di punta della precedente console Sony. Ad oggi si potrebbe dire che sotto quell'aspetto, nonostante le marginali introduzioni, si sarebbe potuto fare di più. Risulta però evidente una volontà diversa: l'accento viene posto sulla trama, la narrazione, il comparto tecnico e sonoro che sono tutti di livello eccezionale e competono tranquillamente con tantissimi titoli usciti molto più avanti. L'obiettivo è quello di chiudere il cerchio, dallo Zero allo Zero (cit.) e questo Metal Gear Solid IV lo fa egregiamente.

Da fan della serie dunque è facile capire che il voto è altissimo a discapito di un titolo non perfetto.

Voto: 9

Devil May Cry 4

Pro:

- Ottimo action dal gameplay profondo e consolidato.

- Le abilità peculiari di Nero rendono molto divertente giocare nei panni del nuovo co-protagonista

- Una avventura comunque molto bella...

Contro:

- ... che soffre dell'insensata scelta di allungare il brodo costringendo il giocatore a ripercorrere per due volte ogni singola area con differenze marginali

- trama non al top.

Voto: 8,5

 
Ultima modifica:

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
LV
2
 
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
4,746
Reazioni
1,111
Medaglie
15
BioShock Infinite




a cura di



diennea2





Amo questa saga, è geniale, intelligente, unica nel suo genere.

Quando scoprì che cieli limpidi e nuvole ad alta quota avrebbero sostituito i classici fondali marini temevo in un disastroso deragliamento da parte del brand, insomma ero parecchio scettico di fronte alle scelte di quel genio artistico di Levine. Ed invece no, anzi… merita di essere inondato di applausi, sia per la qualità del gioco, sia per la scelta di rischiare in qualcosa di nuovo. Tanto di cappello, come si suol dire.

Tutto nasce da una semplice frase: “portaci la ragazza e cancella il debito”. Pare che DeWitt, il nostro protagonista, sia in qualche modo indebitato e per estinguere questo peso gli è stato affidato il compito di trovare una ragazza (di nome Elizabeth) e di riportarla indietro. Il gioco inizia quando il nostro alter-ego arriva ad un faro, che scopriremo poi essere in realtà un razzo, il nostro mezzo di trasporto verso i cieli, verso una città sospesa tra le nuvole, verso Columbia.

La trama di per se è un climax ascendente, che parte in sordina e che finisce col botto, quindi se state per iniziare questa avventure mettetevi l’anima in pace perchè non riuscite a schiodarvi dalla poltrona tanto facilmente. Oltre al susseguirsi del gioco, troveremo durante la campagna principale numerosi “voxofoni”, ovvero dei registratori audio che raccontano storie e retroscena di alcuni personaggi di Columbia.

L’unica nota negativa per quanto riguarda la storia è la sua eccessiva articolazione, molto probabilmente nel finale non riuscirete magari a collegare un evento con un altro e vi chiedereste “Perché questo? Perché quest’altro?”. Se volete un consiglio appena terminerete l’avventura, rigiocatelo e fatevi una bella ricerca su internet così da colmare le poche lacune che (sicuramente) avrete. Badate bene però che questo neo non macchia assolutamente la qualità narrativa, la trama è e rimane il punto forte del gioco.

Questa “città a mezz’aria” inizialmente può spiazzare il videogiocatore (soprattutto chi magari ha già messo piede a Rapture nei capitoli precedenti), è luminosa, colorata, viva, ma soprattutto bella. Bella e terribilmente inquietante…Columbia è tappezzata di frasi e slogan che fanno eticamente rabbrividire e si capirà quasi subito che la libertà che si respira in questa città in realtà non è altro che una gabbia a cielo aperto.

Artisticamente parlando Columbia è una bomba, man mano che vi addentrerete in questa megalopoli vi capiterà molte volte di buttare l’occhio su panorami mozzafiato: le nuvole, i grattacieli e le molteplici statue daranno quel tocco di “epicità” che pochi giochi sanno mostrarci.

Per quanto riguarda il gameplay troveremo alcuni cambiamenti, ma partiamo con ordine…come nei primi due Bioshock avremo a disposizione le armi da fuoco: queste risulteranno molto stabili,ma soprattutto efficaci e parecchio variegate. Anche qui troveremo i tonici, ovvero gli ex-plasmidi…ne troveremo 8 in totale e sono potenti e belli a vedersi, ma purtroppo completamente superflui, infatti sembra non abbiano alcun motivo d’esistere: questo passo indietro molto probabilmente è dovuto anche all’eccessiva efficacia delle bocche da fuoco, ma i ragazzi di Irrational non hanno nemmeno implementato alcun metodo intelligente per inserirli (esempio “unico modo per abbattere X è stordirlo con l’elettricità e poi sparargli”, ecc ecc), un vero peccato.

Una (bella) novità invece è lo Skyhook, un’arma da mischia con la quale è possibile collegarsi a dei binari volanti per poi spostarsi velocemente tra una zona e l’altra, questa aggiunta strizza l’occhio alla velocità e alla diversificazione dei nostri attacchi.

Come se non bastasse durante tutta l’avventura DeWitt sarà in dolce compagnia di Elizabeth, la quale risulterà un’ottima alleata. Sia chiaro, lei non ci darà alcuna mano in fase offensiva in modo diretto, ma raccoglierà oggetti, sbloccherà porte/forzieri, e quando saremo a secco di munizioni o salute lei ci lancerà il necessario. Oltre a questo la ragazza riuscirà a evocare (sotto il nostro comando n.b.) dal nulla alcune “soluzioni” ai nostri problemi in campo di battaglie: farà apparire delle coperture, torrette automatiche, scatole di munizioni, kit medici e chi ne ha più ne metta.

La mappa della città è molto grande (divisa in ampie sezioni) e qui vi troveremo numerosi distributori automatici in grado di migliorare le nostre armi/poteri in cambio del denaro raccolto. Oltre a questi la mappa nasconde alcuni tonici speciali in grado di aumentare lo scudo, i life points oppure i punti mana. Una piccola novità sono gli indumenti che, se indossati ci garantiranno certi poteri passivi mai troppo invasivi.

Il sonoro non è un granchè, se la recitazione dei doppiatori (italiani) è stupenda, non si può certo dire lo stesso per la qualità audio del titolo. Succederà molto spesso che il volume dei dialoghi sarà sovrastato da rumori ambientali, esplosioni e raffiche di mitra, e qui volente o nolente sarete costretti a leggere i piccolissimi sottotitoli. Personalmente questo lo trovo molto scocciante, soprattutto quando si sta vivendo in un momento del gioco particolarmente importante.

La qualità tecnica è buona, certamente non sprizza di fotorealismo da tutti i pori, ma fa il suo dovere. Per quanto riguarda la durata del titolo anche qui non è male, ci si sposta per Columbia su una 15ina di ore in totale. Parlando di rigiocabilità, quest’ultima è dovuta non solo per questioni di trama, ma anche per la possibilità di avventurarsi nella modalità 1999, modalità per chi vuole impelagarsi in sfide maggiori.

Che dire? Niente, gran gioco, gran bel gioco. Non solo ludicamente parlando.

Veramente, ci sono pochissimi giochi in grado di raccontare storiE (la “E” non è un’errore) del genere…La storiA del gioco è di per sé bella, articolata, con colpi di scena non da poco (soprattutto il finale), ma non racconta solamente l’avventura di Booker e di Elizabeth, all’interno del titolo ci sono altre storiE, troveremo temi molto profondi: il dualismo politico, la scienza, il capitalismo, l’alienazione e i diritti del lavoratore, la rivoluzione, il fanatismo, la pazzia, gli errori e i vizi dell’uomo. Il bello è che quelli della Irrational Games li raccontano sempre in modo indiretto.

Questo tipo di giochi hanno un gran valore, anche molto più alto di quelli i quali puntano quasi esclusivamente sulla supergrafica.

Il lavoro (artistico e non solo) di Levine & soci dovrebbe essere un faro per molte SH, un faro in grado di lanciarli verso un qualcosa di fresco, nuovo e bello…

“Tipo Columbia?”

“…Già”.

---------------------------------------

DLC Burial at Sea




Sembra quasi impossibile che Irrational games si sia sciolta, soprattutto dopo aver sfornato un titolo dalla caratura come Infinite. Però, prima di dirci addio hanno avuto l’idea di compiacerci con un ultimo piccolo e allo stesso tempo grande saluto: Burial at Sea.

Questo Dlc (che in realtà sono due)detto francamente è una bomba, addirittura meglio della campagna principale. Il livello qualitativo del gameplay è migliorato a vista d’occhio (ad esempio il problema del "non-utilizzo" dei poteri citato qualche riga addietro è stato totalmente risolto), e l’aggiunta dello stealth mode risulta ben bilanciato e soddisfacente.

La trama è il perno, le fondamenta non solo del Dlc, ma di tutta la saga di Bioshock, già avete letto bene, questa non solo spiega alcuni eventi legati a Columbia, ma anche quelle della bellissima Rapture.

Se realmente amate la serie, allora l’acquisto è obbligato.

Con Burial at Sea si chiude il cerchio. Grazie mille Irrational Games.

Voto: 9,5


 

Papa Demilol

Hanno droppato?
LV
2
 
Iscritto dal
14 Mag 2011
Messaggi
44,185
Reazioni
1,081
Medaglie
8
Habemus Papam

Un pensiero di Papa Demilol su: BLOODBORNE (2015) e BLOODBORNE: THE OLD HUNTER




Info: giocato su PS4 durante la sera/notte, preso al D1 occidentale boxato. Ho impiegato 35 ore per finire la prima run, ho sbloccato il 93% dei trofei con due run. La valutazione verrà espressa in voto decimale senza mezzi punti, mentre i commenti saranno riassunti in Pro/Contro e Conclusione per mancanza di tempo.

Pro:

  • Ambientazione magistrale
  • Game design di ottima fattura
  • Gameplay raffinato ulteriormente dai Souls
  • Tantissimi segreti
  • Boss molto ispirati e per nulla banali
  • Grandissimo DLC, uno dei migliori mai fatti
  • Lore straordinaria, che riprende a piene mani dai più grandi maestri dell'orrore
  • Scelte precise di game design che rendono il gioco unico nel panorama mondiale
  • Rigiocabile più e più volte


Contro:

  • Soliti problemi tecnici di From
  • Un po' di farming


Conclusione: Pochi giochi nella storia possono vantare tutte le caratteristiche che hanno fatto immortale Bloodborne. Da una trama ottimamente raccontata a un gameplay perfetto dove la commistione tra action e souls-like si sublima in un divertimento senza pari nel panorama mondiale, il gioco esclusivo PS4 regala una delle migliori esperienze videoludiche di sempre, ponendo il giocatore al centro di un mondo infame, orrorifico e brutale. Per quanto non sia estremamente tecnico quanto un Bayonetta, il combat action trae la sua unicità dal moveset delle armi (una trentina, tutte uniche) che differenziano notevolmente l'esperienza di gioco. Nota di merito anche all'art design che rende perfette sia l'ambientazione che i mob/boss vari. Infine, una citazione al DLC, uno dei migliori che la storia ricordi per quantità e soprattutto per qualità di novità proposte. L'esperienza completa di Bloodborne è senza alcun dubbio una delle migliori che un gamer possa vivere, ed è per questo che tutt'oggi reputo il gioco la più grande esclusiva Sony dai tempi di Metal Gear Solid. [10]

 

Noir

leader zone
Area Games
LV
3
 
Iscritto dal
1 Apr 2010
Messaggi
71,567
Reazioni
3,553
Medaglie
15
The Order: 1886 :

 


+ è molto bello da vedere


+ potenzialmente ha una trama molto interessante


+ la direzione artistica in generale


+ i filmati non spezzano troppo l'azione di gioco..*

 

 


- *... che comunque nel complesso è troppo breve


- IA poco sveglia


- la longevità non è delle migliori

 

 


Conclusione: Titolo assolutamente molto controverso,massacrato eccessivamente per quello che,a mio modo di vedere,non è un difetto (ovvero i video che spezzano l'azione di gioco) ma anzi,se inseriti bene permettono al giocatore di godersi a fondo la trama. Il grosso grosso problema è invece un IA assolutamente deficitaria ed in generale la longevità molto bassa.Potenzialmente poteva essere un giocone,nutro buone speranze per un eventuale sequel. : 8,0

 

Ryo Narushima

Utente Sospeso/Bannato
Bannato
LV
0
 
Iscritto dal
30 Giu 2009
Messaggi
17,607
Reazioni
2
Bloodbrone (senza espansione)

Nel complesso è un Souls in piena regola. Buon level design, passaggi e scorciatoie che premiano bene il giocatore, qualche punto ostico, tensione, pattern nemici da studiare, bei boss, ost di qualità, sistema di crescita semplice. I fan di sentiranno a casa fin da subito.

Cosa è cambiato invece? Cosa lo rende più orginale? Sicuramente lo snellimento del combat e della parte GDR. Bloodborne si basa molto sulla schivata e il parry con la pistola, meccanica da non sottovalutare. E Miyazaki ce lo ricorda proprio con l'ultimo boss. Se trascuri l'apprendimento del parry soffrirai molto di più proprio in questo frangente. Menzione d'onore per l'art/level design, belli da vedere e da giocare. Non è un mondo labirintico, ma non è neanche lineare. Non è un mondo dispersivo, ma non ti fa spegnere nemmeno il cervello. Ben fatte anche le scorciatoie sbloccabili, che danno la giusta gratificazione dopo un viaggio snervante o faticoso. Un'avventura e un mondo di gioco studiato davvero alla perfezione.

Quello che, ancora una volta, non mi fa elevare questo gioco a capolavoro assoluto è la narrazione. Bloodborne ha davvero tanta carne al fuoco, riferimenti, dialoghi segreti, ''lore'', ma resta un titolo dalla storia poco appassionante, che non ti trascina, avara, criptica. Ti racconta poco e in modo poco esaltante. Uno stile narrativo che, soggettivamente, non ho mai apprezzato più di tanto. Ma Souls e l'idea videoludica di Miyazaki è questa, non posso farci niente. Va preso per quello che è, un viaggio solitario nella mente di un autore. Un viaggio appagante ma una storia da comporre a mano, da soli, come il gioco insegna. Di sicuro una grande esclusiva che merita ben più di un'attenzione, a patto di non aspettarsi quell'emozione dettata dalla storia e dai personaggi.

Pro

- Un Souls tradizionale, ma più frenetico nel combat

- Art design pazzesco

- Atmosfera eccellente

- Buona difficoltà

- Level design certosino

- Lore tra le migliori della serie

Contro

- Lo snellimento delle meccaniche GDR non potrebbero piacere a tutti

- Ancora una volta la narrazione e i pezzi della storia sono affidati al giocatore

- Un pò di varietà in più nelle situazioni di gioco non avrebbe guastato

8,5/10

 

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
LV
2
 
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
4,746
Reazioni
1,111
Medaglie
15
ICO HD




a cura di



diennea2





Faccio una piccola premessa personale. Di solito di fronte ad una rimasterizzazione, la recensione dovrebbe riguardare solo il lavoro di miglioramento tecnico del gioco e non del prodotto in sé, ma essendo questa la mia prima esperienza con ICO non posso fare a meno di recensire questo prodotto in toto.

Bene, partiamo.

Questo gioco vuole presentarsi con attributi come “semplice”, o “facile”, ma non fidatevi perché l’abito non fa il monaco e questo è nella realtà dei fatti un titolo molto più profondo di quel che può sembrare.

ICO inizia con l’arrivo di un gruppo di persone all’interno di un enorme castello, intenti ad imprigionare un ragazzo con le corna, il nostro alter-ego, all'interno di un sarcofago.

In qualche modo Ico, il nostro protagonista cornuto, riesce a liberarsi e, cercando una via di fuga, si imbatte in una ragazza strana, pallida, quasi eterea: il suo nome è Yorda. Nonostante i 2 non parlino la stessa lingua, Ico, con spirito di benevolenza decide di liberare la fanciulla e di portarla con se verso la libertà situata oltre i cancelli del castello, ma ben presto Ico scoprirà che la ragazza ha strani poteri e che in qualche modo sembra essere una catalizzatrice di ombre, creature ostili i quali si paleseranno tra noi e la nostra via d’uscita. Mi fermo qui per evitare spoiler sulla trama per chi magari ha intenzione di acquistarlo, ma sappiate che ICO è una favola mistica e magica perfettamente equilibrata.

Il gioco di Ueda si presenta come un “action” (la parola action in realtà è travirgolettato all'ennesima potenza, ma mi limito a 2), volto all'esplorazione del castello. I comandi di Ico (troppo legnosi in certe circostanze) sono semplici, avremo quelli per saltare/arrampicarsi, per attaccare le ombre, per attivare gli interruttori sparsi nel gioco, e soprattutto avremo un comando specifico per Yorda. Esattamente, noi oltre a dover trovare la via di fuga, avremo il compito di proteggere e fare da balia alla ragazza perché anche se ella è in possesso di certi poteri ancestrali, nella realtà dei fatti si trova completamente indifesa di fronte alle creature oscure. Uno dei punti focali del gioco è proprio questo, i 2 ragazzi avendo 2 lingue diverse, dovranno aiutarsi soltanto con la comunicazione non verbale, oppure attraverso i richiami. Questo, oltre al semplice fatto di ridurre (quasi) a zero i dialoghi, si crea tra i protagonisti un legame che diventa sempre più forte man mano che andremo avanti nella storia.

Unica pecca (che va contata anche poco secondo me) è la scarsa I.A. di Yorda: alcune volte infatti si incanterà e non sempre eseguirà gli ordini impartiti dal nostro comando, ma molto probabilmente questa piccola inezia è un lascito tecnologico della PS2.

Un altro ed ultimo problema da me riscontrato è la presenza di una camera per la maggior parte delle volte molto fastidiosa: quando cambia angolazione ci obbliga a modificare i movimenti del nostro protagonista (alcune volte cannandoli oltretutto).

Il castello è costituito da puzzle ambientali di ottima fattura, non esattamente difficili, ma che, nonostante l’età del gioco, continuano a stare al di sopra di certi enigmi che troviamo in titoli odierni.

Se gli indovinelli ambientali sono buoni, l’architettura dei livelli è articolata, perfetta, ma soprattutto REALE e VERITIERA: le distanze percorse sono geograficamente veritiere, perché se ad un certo punto dovessimo girarci, riusciremo non solo a vedere in lontananza il nostro punto di partenza, ma anche la lunghezza del nostro tragitto, dandoci un'idea concreta del tempo trascorso.

L’ambiente di gioco è artisticamente minimale, ma trasuda di mistero e fantasia in maniera impeccabile: il castello, seppur spoglio e abbastanza semplice, da al giocatore l'impressione di essere incredibilmente piccolo, infimo, impotente dinnanzi a queste grandi maestosità architettoniche.

Durante la maggior parte dell’avventura il suono è caratterizzato da rumori ambientali, i quali oltre a calzare a pennello con l’anima del gioco, fanno immergere il giocatore in questa bellissima ambientazione; solo i cinguettii degli uccelli e il rumore del vento romperanno il sacro silenzio che alberga in quel luogo desolato. Anche se presenti in minima parte, pure le musiche sono ottime e gradevoli.

La longevità non è esattamente ai massimi livelli, infatti il titolo si attesta più o meno sulle 5/6 ore di gioco (esplorando tutto e osservando i suggestivi paesaggi), fosse durato un po’ di più sarebbe stato perfetto.

Come scritto da me in precedenza, tra i 2 protagonisti di questa fantastica storia si crea un legame molto forte, un legame nel quale mi ci trovo nel mezzo, sì, perché in un modo o nell’altro sarà molto difficile scordarsi di Yorda ed Ico…seppur semplice, questo gioco è un qualcosa che ti smuove nel profondo: quel legame è talmente forte da far nascere (almeno per me) un vero caso di metareferenzialità che via via si fa sempre più forte, come se in realtà fossi IO a prendere la mano della fanciulla per condurla verso la libertà, e non Ico. Questa sensazione va aldilà dell’immedesimazione.

Questo cari miei, è un’opera d’arte. Questo è ICO.

Voto: 9


 
Ultima modifica da un moderatore:

Vc3nZ_92

Capomoderatore
sezione sony
LV
6
 
Iscritto dal
11 Gen 2009
Messaggi
47,986
Reazioni
6,725
Medaglie
35
Castlevania Lords of Shadow Mirror of Fate HD
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Castlevania Lords of Shadow Mirror of Fate HD è un ''''incrocio'''' tra la saga classica e la saga dei Mercury Steam. Abbandonata la struttura 'alla God of War', il secondo capitolo di questa sfortunata trilogia si presenta come un side-scroller 2D che strizza in alcune cose l'occhio a Symphony of the Night e un po' lo ricorda, anche se molto alla lontana. Non è difficile o criptico come un Classicvania, mettiamolo subito in chiaro, ma la struttura, seppure ridimensionata (e con un level design elementare), si rifà vagamente al passato del brand.

Il BS si basa sul sistema di combo di LoS, seppure risulti pesantemente ridimensionato; qui però abbiamo una schivata aerea (finalmente!) che permette possibilità offensive aeree che in LoS non erano per niente incentivate. Ovvio che con il passaggio al 2D si perda tutta la profondità (in parte teorica, ma non pratica) del BS 'base' della saga, però, nella sua semplicità funziona bene, nonostante i 3 personaggi non risultino diversificati per niente. Considerateli come un unico personaggio, pad alla mano, con magie e item diversi per ogni 'zona' e non rimarrete delusi. Completano il pacchetto fasi platform abbastanza carine, un po' di sana esplorazione, qualche enigma (nei panni di Alucard) niente male e delle ottime boss fight. A spezzare la monotonia ci sono abbastanza situazioni 'originali' che rendono il pacchetto abbastanza vario. Insomma BS, gameplay delle altri fasi e varietà promossi a piene mani.

Passiamo alla storia. A me è piaciuta, seppure molto 'concentrata' in determinati punti. L'intreccio alla Beautiful mi è piaciuto e nel complesso l'ho trovata più godibile di quella di LoS, che sul finale peccava molto, secondo me.

Ovviamente graficamente/tecnicamente il gioco è quello che è, essendo un port da 3DS. Ci sono cose belle, nonostante tutto, come qualche scorcio abbastanza poetico (le location iniziali di Alucard), ma anche cose bruttissime, come alcune animazioni.

Il sonoro l'ho trovato come in LoS, doppiaggio ottimo ma musiche sottotono, in generale.

Capitolo longevità: in generale, il gioco è corto, dura 6/7 ore massimo alla prima run. Se però si cerca di finire i tre Atti al 100% (con Simon e Alucard tra l'altro, il backtracking è forzato, quindi una volta tornati indietro il gioco ti suggerisce quasi di cercare tutti i potenziamenti, per facilitarti la vita in seguito, prima di passare al Belmont successivo) la longevità aumenta di 3/4 ore. Io la prima run, completa al 100%, l'ho finita in 10h e 4m. Completando una volta il gioco a qualsiasi difficoltà si sblocca l'unica modalità Extra, l'Anti-Boss e completandolo al 100% si sblocca la modalità Estrema. Ma non aggiungono che 2/3 ore al pacchetto (la run a Estrema, visto che conoscete già tutto, la farete in 2 ore più o meno e l'Anti-Boss in 30 minuti è completata). Insomma, ricapitolando, per finirlo al 100% ci vogliono massimo 13/14 ore, se volete giocarvi solo la storia, la metà. Un po' pochino insomma.

Varie ed eventuali: belle le cut-scene in cell-shading, meno bella la fisica e le tante piccole imprecisioni nelle collisioni, sia sui salti, sia nei combattimenti; tuttavia il gioco non è uno spettacolo grafico, quindi non stonano per niente, data la sua mediocrità visiva.

In definitiva, a me è piaciuto molto perché è bello vario, con un bel gameplay (e un bel BS, ovviamente) e una storia che mi è piaciuta davvero. E poi c'è Alucard. E vi dirò, nel suo piccolo, l'ho preferito a LoS. La cicciosità e la potenza visiva del primo sono indubbio, però il fratellino minore l'ho trovato più solido, con scelte di game design molto più sensate. Insomma è molto meno 'pasticcione' del primo capitolo, e per quanto il primo sia inarrivabile in tanti punti (e non solo per MoF, ma anche per altri giochi), in generale ho preferito la 'modestia' del secondo capitolo.

VOTO: 8,5
 
Ultima modifica:

Quattro

4
LV
2
 
Iscritto dal
1 Ago 2008
Messaggi
5,416
Reazioni
160
Medaglie
9
Oh, bella idea e ottimo lavoro. Le coccarde non le sopportavo. :rickds: Quando avrò PS4 cercherò di contribuire, voglio riprendere a giocare con costanza. :euler19:

 
Top