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Vc3nZ_92

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Fallout New Vegas
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Fallout New Vegas mi è piaciuto. Nonostante manchi l'effetto sorpresa/novità di Fallout 3 resta un ottimo titolo, in molti aspetti anche superiore al predecessore.

La storia inizia in modo atipico, strano (con la nostra morte in pratica), ma nonostante la premessa originale, non ingrana subito, anzi, vi sentirete persi. Però una volta raggiunta Vegas le cose cambieranno. La lore del mondo, le varie fazioni, le leggende, vi cattureranno. Ripeto, dovete avere un po' di pazienza e arrivare a New Vegas, ma poi tutto ingranerà, insieme alla storia (anche la varietà di missioni e di conseguenza proprio il 'giocato').

Pad alla mano è molto migliore di Fallout 3, è un GDR vero, con pregi e difetti che ciò porta, se così vogliamo dire. Se in Fallout 3 potevate andare avanti più tranquilli e per i fatti vostri, qui dovete calcolare TUTTO. Ogni minima azione influenzerà i vostri rapporti con il mondo, un mondo vivo con cui appunto interagire tanto che ogni azione porta a una reazione, con missioni precluse a favore di altre in base alle nostre scelte e altre cose di questo tipo. Piccola curiosità: inizialmente proprio questa sensazione di mondo vivo e non desolato come in Fallout 3, mi fece storcere il naso, successivamente però si è rivelata una bella scelta, proprio per il dover 'calcolare' tutto. Comprato GDR che influenza anche le armi/armature e i vari perk/statistiche in misura molto maggiore rispetto al predecessore.

La longevità è strabiliante, 20 ore andando avanti spediti solo con la storia (ma è un peccato), il triplo per vivere il Mojave. Se poi ci aggiungiamo i DLC, si arriva comodamente a 80 ore totali.

Comparto grafico e sonoro nella media. Debole poligonalmente, ma con ottimi panorami e un campo visivo vastissimo, se pensiamo a quanto è enorme la mappa. Le musiche sono tutte belle e evocative, però sono pochine.

Perché però ho dato un voto e mezzo in meno di quello che diedi a Fallout 3? Per la mancanza del fattore novità già accennato prima e per, soprattutto, gli enormi problemi tecnici. Se con Fallout 3 sono stato fortunato con pochi freeze e pochissimi cali di frame, qui è stata una rovina. Appena dopo che il save ha raggiunto i 7 MB, ogni ora/due il frame mi calava in modo impressionante... non avevo più una fluidità video, ma tanti scatti solamente. In pratica diventa ingiocabile e per risolvere bisogna uscire nella XMB e riavviare il gioco. E' matematico, seriamente, non sto esagerando, ogni ora o due succede. Non so se è un problema della Ultimate Edition o cosa, ma mi è successo il 90% delle volte. Ed è così influente sulla valutazione, di un punto addirittura, perché ha rovinato la mia esperienza di gioco.

Piccola nota sui DLC, giudizio abbastanza positivo alla fine. Uno evitabile (Honest Hearts), uno carino (Lonesome Road) e due davvero ottimi (Old World Blues e, soprattutto, Dead Money con la sua atmosfera indimenticabile).

Concludendo, un ottimo titolo afflitto purtroppo da ENORMI problemi tecnici che pregiudicano in modo negativo l'esperienza di gioco. Magari voi siete stati fortunati (o lo sarete, se ancora non lo avete provato e avete intenzione di provarlo), ma per me sono stati un dito in ****.

VOTO: 8
 
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PS3 Alice Madness Return

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Titolo molto particolare, ben imbastito, e con delle trovate di stile malate e geniali che veramente mi hanno sorpreso, gode di ha una storia ed un'ambientazione molto riuscite, character design azzeccato, ed una delle migliori sceneggiature mai viste, con ambientazioni disturbanti ai limiti del paranoico, tecnicamente però mostra il fianco con un uso non certamente magistrale del mai abusato Unreal Engine 3, ma i veri problemi iniziano a presentarsi giocando, il gamplay infatti è il più grave problema di questo titolo, il sistema di combattimento risulta abbastanza godibile, rendendo di fatto le parti hack'n slash abbastanza valide e riuscite, ma le parti platform, a volte ai limiti del tedioso, rendono l'incedere dell'avventura troppo lento, pertanto il prodotto viene facilmente a noia e non riesce a divertire come potrebbe, le poche ma pur carine fasi 2D non sono sufficienti a spezzare la noia, in pratica l'ho finito per inerzia ed è un peccato, un'occasione mancata per un prodotto che comunque riesce a superare abbondantemente la sufficienza.

Voto: 6,5

PS3 Aliens Colonial Marines

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Quando penso ad Alien, penso ad una delle saghe cinematografiche più riuscite della storia, quelle che mi hanno lasciato di più, motivo per cui aspettavo tantissimo questo gioco sin dal suo annuncio, immaginate la delusione quando fu cancellato, e la mia gioia quando ne fu annunciata la ripresa del progetto. Arriviamo finalmente al fatidico Day One corro a provarlo, lo inizio, una gioia unica per i miei occhi e le mie orecchie un'ambientazione riuscita poche armi e munizioni, ogni passo e rumore terrorizza, insomma mette fifa, certo tecnicamente è osceno, siamo nel 2013, ma ci posso tranquillamente passare sopra, il problema viene dopo davvero pochi minuti, appena raggiungi la squadra, tirando fuori la sua vera natura, scompare l’opprimente sensazione di abbandono, e diventa un comunissimo shooter squallido tedioso, noiso, con una storia che fa acqua da tutte le parti, intelligenza artificiale di amici e nemici ai limiti del ridicolo, insomma l'ho finito solo per vedere dove potesse spingersi, una vera zozzeria, una delusione senza fine, m'è totalmente crollato dal cuore, che occasione sprecata.

Voto: 4,0

PS3 Alien Vs Predator

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Alien Vs Predator è un brand che sin dai tempi di Atari Jaguar, ha avuto molte trasposizioni ludiche in ambito videogames, e quest'ennesima incarnazione si mostra estremamente divertente e ben riuscita, le tre campagne sono piuttosto brevi, ma sanno anche essere intense ed ovviamente estremamente diverse tra loro sia in termini di gameplay che di approccio strategico agli scontri, con l'Alien che presenta la campagna più tosta in assoluto soprattutto nelle prime fasi, anche a causa di un approccio molto diverso rispetto agli altri contendenti, il gioco ha qualche lacuna tecnica per un prodotto del 2010, ma per tutto il resto l'offerta ludica si attesta su standard più che sufficienti e diverte, riuscendo pure ad offrire qualche brivido grazia alla buona ambientazione.

Voto: 6,5

PS3 Bioshock

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All'uscita di questo titolo non ero ancora in possesso di una console o di un PC che mi permettesse di giocarlo, motivo per cui, anche avendone sentito ben parlare, lo avevo comunque etichettato come classico FPS, genere che non amavo particolarmente, quando mi procurai la mia X360 ed ebbi modo di provarlo mi sono trovato davanti a quello che reputo uno dei migliori giochi di questa generazione, sicuramente il migliore nel suo genere che non è quello degli FPS come erroneamente pensavo, bensì una vera avventura da vivere nell'immersione della prima persona, un'avventura lunga, profonda, stimolante e ricca di colpi di scena che non annoia mai e da vivere tutta d'un fiato, un'ambientazione riuscitissima ed affascinante, personaggi ricchi di carisma che non dimenticherò mai, battaglie mozzafiato e strategicamente appaganti grazie all'uso dei plasmidi, dei tonici, degli elementi ambientali, e di torrette e telecamere hackerabili con un minigioco anch'esso molto divertente, aggiungiamoci inoltre avversari di grande impatto come i ricombinanti ed i Big daddy, un doppiaggio italiano degno di una grande produzione cinematografica, senza infine dimenticare la capacità di Levine ed il suo Team di assemblare e confezionare con estrema grazia questo mix di assolute eccellenze, restituendoci un gioco che sfiora la perfezione e che inevitabilmente richiameremo alla memoria ogni qualvolta ci troveremo innanzi ad un prodotto dello stesso genere. Certo la trasposizione Ps3 essendo stata pubblicata un anno dopo poteva dare un pelino in più, invece per via dello scarso amore tra Unreal Engine 3 e Cell, risulta addirittura un pochino inferiore alla controparte 360, ma nulla che comprometti la maestosità del titolo.

Voto: 9,5

PS3 Bioshock 2

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Quando bisogna produrre un seguito di un grande titolo, inevitabilmente ci si trova a dover fare i conti con quanto di buono il prequel ha fatto, quando poi, la precedente incarnazione del brand è un capolavoro e si chiama Bioshock l'impresa diventa quasi impossibile, aggiungiamoci l'assenza dal progetto di Ken Levine, padre della serie,ed il tutto si rende ancor più difficile, insomma ci sono i presupposti per il fisco colossale, ed invece questo nuovo Bioshock riesce persino a migliorare il prequel in quasi tutti gli aspetti, in primis interpreteremo il ruolo del soggetto delta, un prototipo di Big Daddy, e già questo aspetto restituisce un fascino molto particolare per chi ha vissuto intensamente la prima avventura, la giocabilità viene migliorata aggiungendo maggiore spessore e strategia agli incontri grazie alla possibilità di miscelare i vari poteri conferiti dai Plasmidi, aumenta la varietà dei nemici da affrontare, vengono aggiunte le boss fight con le Big Sister, inoltre risultano molto riuscite e divertenti le sezioni in cui dobbiamo difendere la nostra sorellina mentre raccoglie l'adam dai cadaveri, l'unica cosa in cui non riesce ad eguagliare il prequel è proprio nei punti di maggior fascino della serie, la trama, seppur valida non è all'altezza, così come i personaggi, soprattutto gli antagonisti, inoltre l'ambientazione perde inevitabilmente la freschezza che aveva nel primo episodio, alla fine il tutto si riassume in un prodotto ottimo ma oscurato dalla magnificenza del nome che porta, ma non di meno sfiora l'eccellenza in tanti punti riuscendo talvolta perfino a superare la precedente produzione, insomma un titolo da giocare assolutamente e poi è sempre un piacere tornare a Rapture. Concludo parlando della trascurabile aggiunta del multiplayer che permette una maggiore fruizione del titolo, ma che trovo piuttosto sterile in questo genere di produzioni.

Voto: 8,0

PS3 Metal Gear Rising Revengeance

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Metal Gear Solid 4 Guns of the Patriot, ha avuto indiscutibilmente un impatto eccezionale come tutti gli episodi di questa saga, sin dai tempi di MSX e NES, ebbene Kojima nota che la controversa figura di Raiden, riesce, grazie alla trasformazione in Cyborg ninja maturata in quest'ultimo episodio, ad avere un certo seguito tra i fan, portando di fatto il vecchio volpone a decidere di approfittarne e dedicargli un episodio della saga uno spin off per meglio dire, che si distacca dai canoni della serie regolare, risultando più adatto alle ninjesche peripezie viste in MGS4, nasce così l'idea di farne un Action, tuttavia Kojima Studios non è certo esperto del genere, tant'è che il progetto non riesce a prendere piede, sembra non funzionare e si affossa rischiando di fatto la cancellazione, allora si decide di fare un bel recap e di affidarne lo sviluppo ad un team ben più avvezzo al genere, ovvero quei Platinum Games che tanto bene hanno saputo fare col loro Bayonetta, e grazie a *** aggiungerei, ne esce infatti un action validissimo, frenetico, tosto, veloce, e vario grazie ai diversi approcci che possiamo dare all'avventura, ed alla varietà di nemici, ambientazioni e boss, a questo aggiungiamoci un motore grafico molto valido e mai in affanno, una trama alla Kojima, ed otteniamo un ottimo prodotto, sotto tutti i punti di vista, forse paga qualcosina solo in termini di longevità, presentando una durata complessiva dell'avventura leggermente al di sotto della media del genere, ma che grazie ad un Gameplay che non stanca risulta tutto sommato piuttosto rigiocabile.

Voto: 8,0

PS3 Remember Me

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Ammetto che non lo conoscevo affatto, ebbene questo gioco è stato una piacevole sorpresa, tecnicamente si presenta come un titolo piuttosto nella media delle produzioni contemporanee, musiche piacevoli, doppiaggio in Italiano che sinceramente proprio non mi aspettavo, e pure di discreto livello, come hack'n slash si presenta piuttosto banale non aspettatevi concatenazioni alla DMC, piuttosto punta incredibilmente a distinguersi dalla massa grazie ad un sistema di combo personalizzabili che attinge a piene mani dal buon vecchio God Hand, gioco di epoca PS2 misteriosamente bocciato dalla critica specializzata, che riscosse però molto seguito fra i giocatori, ebbene Capcom rispolvera ed amplia quel concetto di combo, che grazie al potenziamento dei diversi tipi di Pressen, ovvero forza, salute, tempo, catena, aggiunge un elemento strategico alle nostre battaglie, cambiando l’effetto dei colpi delle nostre combo in base a come incateniamo i diversi pressen, con relativi effetti sui nemici, carini pure i piccolissimi puzzle ambientali, molto interessanti anche le sezioni in cui dobbiamo alterare la memoria delle nostre vittime, a questo aggiungiamo una storia carina ed un ambientazione riuscita, il mix è bello che pronto, forse si poteva osare di più in merito alla caratterizzazione dei personaggi, e soprattutto alla varietà dei nemici.

Voto: 7,0

PS3 Castle of Illusion Starring Mickey Mouse

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Sapevo esattamente cosa aspettarmi e, la prova della demo, non ha fatto altro che confermare i miei timori, ragion per cui mi son tenuto alla larga da questo titolo, almeno a prezzo pieno, poi arrivata l'offerta periodica sul PSN l'ho comprato, il gioco in se scimmiotta quel capolavoro assurdo che fu il titolo in originale su Megadrive, ma la grafica poligonale altera le fasi a piattaforme privandole di quella geniale geniunità tipica dei platform 2D di quegli anni e più nello specifico dell’originale a cui si ispira, oppure ad esempio, restando in tema di remake, come quelle più veloci e naturali di Ducktales: Remastered. Morale della favola il gameplay ne risente davvero tanto, risultando molto più “pesante”, bisogna inoltre considerate che il gioco, avendo gli stessi livelli dell'originale, si completa in un paio di ore, e che pertanto la longevità è semplicemente legata a quante volte lo potreste rigiocare, visto che aggiunte come il time attack e le classifiche online a mio avviso lasciano il tempo che trovano, nel complesso l'esperienza offerta riesce comunque a rasentare la sufficienza, guadagnando un mezzo punticino grazie al fattore nostalgia, tutti i giocatori di vecchia data ci possono fare un pensierino soprattutto se a prezzo ridotto, i giocatori più giovani devono ponderare bene l'acquisto, potrebbero rimanere delusi.

Voto: 6,0

 
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Dishonored (PS3)




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diennea2





Non c’è che dire, giù il cappello, inchino profondo e gran rispetto per gli Arkane Studios.

La loro opera denominata “Dishonored” agli inizi creò non poco hype al sottoscritto, soprattutto quando si presentò con un bellissimo CGI trailer nel lontano 2011. Sì sì, certo, non era il gameplay, ma ambientazione e stile di gioco già si intuirono ed infatti queste “promesse” furono mantenute, con il risultato di aver creato uno dei giochi più belli della scorsa generazione…è meglio se entriamo nel dettaglio va.

Il titolo è ambientato a Dunwall, una città ottocentesca steam-punk infestata dalla peste e sarà luogo delle vicende burrascose di Corvo, la guardia reale della regina, che, accusato ingiustamente di regicidio, andrà in cerca di verità e vendetta.

Trama e narrazione lasciano abbastanza a desiderare, ma anche se questo gioco non splende di comparto narrativo fortunatamente esiste qualcos’altro che lo rende così “unico” nel suo genere…

Il gameplay di questo bellissimo prodotto è ottimo. Il gioco si presenta come uno stealth in prima persona piuttosto solido, dove nella mano destra brandiremo una serie di armi che vanno dalla balestra (con rispettivi proiettili letali e non) alla spada e così via, mentre nella mano sinistra terremo una sfilza di poteri sovrannaturali dataci da un’entità sconosciuta, poteri come ad esempio il teletrasporto, la possessione e molti altri ancora. Ognuno di questi superpoteri si sbloccheranno/potenzieranno per mezzo di oggetti particolari chiamate “rune”, disponibili in zone nascoste all’interno delle aree del gioco. Per quanto riguarda le armi invece, queste si sbloccheranno/potenzieranno grazie ad un ingegnere di nome Piero mediante pagamento del servizio.

Fin qui niente di eclatante, vero, ma la chicca che si cela in Dishonored, la punta di diamante di questo prodotto targato Arkane Studios è la completa libertà di approccio alle missioni, la possibilità di raggiungere il proprio obbiettivo attraverso svariatissime vie: dalle fogne ai tetti, dai condotti ai pertugi, dalla manomissione dei dispositivi di sicurezza nascosti nell’ombra ad un combattimento faccia a faccia alla “Geronimo” e così via. Grazie a questa gran maestria di level design, avremo una vera libertà di scelta nel approccio del gioco e un raggio di azione spaziale talmente ampio che solo in pochissimi giochi ho riscontrato tale vastità: la città permane di una bellezza rara e decadente, enfatizzata da zone appestate e moribonde a quelle ricche e benestanti.

Il gioco che si attesta sulle 10 ore si suddivide in capitoli, dove oltre ad avere ognuno una sua missione principale, si affiancheranno anche le sidequest, le quali sviluppate piuttosto bene.

Un altro punto a favore di questo bellissimo titolo è la rigiocabilità. In base al nostro approccio durane le missioni, avremo come risultato finali differenti: in parole povere se prevarrà il nostro istinto omicida il finale sarà tetro, al contrario se resteremo con le mani immacolate avremo un epilogo abbastanza luminoso. Sta a voi decidere quale sarà il destino di Dunwall.

Unica pecca è il lato tecnico, infatti il gioco veste di una grafica non proprio accattivante, ma che di fronte a cotanta bellezza ludica, questo problema viene messo in secondo piano, merito anche di un lato artistico a dir poco sublime.

Il sonoro invece è buono e il doppiaggio risulta chiaro e ottimo.

Se vi piacciono i giochi stealth allora Dishonored fa al caso vostro, perchè anche se la trama può risultare un qualcosa di già visto, anche se la grafica non è eccezionale, questa perla, oltre ad avere un buon gameplay, vi lascia la più completa libertà di approccio alle missioni asfaltando così qualsiasi problema si possa trovare nel titolo sviluppato dalla Arkane. Un consiglio? Non lasciatevelo sfuggire, perchè questo è uno dei migliori titoli della settima generazione.

Voto: 9


 

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Far Cry Blood Dragon
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Far Cry Blood Dragon è un tributo alla fine degli anni '80/inizi '90, a tutti quelli che hanno vissuto quel periodo e che sono cresciuti con i film di Stallone e Schwarzenegger. E' un raccoglitore della cultura pop dell'epoca: ad ogni passo coglierete citazioni a quel periodo... Il Corvo, Mr. Crocodile Dundee, Le Tartarughe Ninja, per dire i primi che mi sono venuti in mente.

La storia è quanto di più banale possa esserci e ricalca la strada delle pellicole da trash movie dell'epoca. L'eroe strapompato, senza macchia, tutto d'un pezzo che combatte per la madrepatria (peccato per una scena del finale, che non mi ha fatto capire una cosa). Anche il gameplay non è niente di originale, perché è praticamente quello di FC3 (giustamente, questo BD è una espansione Stand-Alone, dopotutto). Allora perché è così bello? Beh, perché tutto è portato all'eccesso, gasante, geniale, adrenalinico. E' tutto così divertente, sia proprio il giocato, sia il 'contorno' (frasi, descrizioni di oggetti, TUTTO) che starete a ridere ad ogni passo. Fate il tutorial e poi ne riparliamo.

Se a questo ci aggiungiamo una colonna sonora da 10 in pagella, una direzione artistica uscita da un trip di lsd-iana memoria con luci al neon onnipresenti beh, come fa a non essere un capolavoro?

Capitolo longevità: le missioni principali sono solo 7 e in 4/5 ore le si completa, ma c'è da dire che sono tutte diverse e stupende. Per il 100% la durata raddoppia (io l'ho finito in 8 ore più o meno al 100%), e il bello è che tutte le attività collaterali non solo sono abbastanza diversificate, ma sono impregnate, come tutto il gioco, di quella genialità che vi farà scompisciare ogni secondo passato a giocare. Per questo motivo, per me la durata va proprio tra i pregi, visto che sono 'solo' 8 ore, ma sono tutte diverse e divertenti, pertanto per me sono le ore perfette.

Ultima parola sul doppiaggio e adattamento italiano. Molte volte questa parte nei videogiochi è un tasto dolente, qui invece hanno fatto un lavoro titanico, sia nel doppiaggio di tutti i personaggi che nell'adattamento, rendendo il tutto ancora più perfetto.

In definitiva, considero questo Far Cry Blood Dragon un capolavoro perché ha un perfetto equilibrio in tutte le sue parti; è il cocktail perfetto. Come magari qualcuno già sa, il genere FPS non è tra i miei preferiti, anzi, ma se questo Blood Dragon mi è piaciuto così tanto, ci sarà un motivo. Che aspettate? Costa 15€ scarsi, ma ne vale molti di più. Ancora non lo avete comprato?

VOTO: 9
 
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volevo solo chiedere, giusto per curiosità, quado si aggiorna il post iniziale, per avere un'idea di entro quanto una recensione viene "caricata" in cima, Grazie ;p

 
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Appena ho tempo... molto frequentemente ad ogni modo.

 

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Appena ho tempo... molto frequentemente ad ogni modo.
ah ok grazie, pensavo ci fosse un giorno a settimana specifico. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 

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Le collection bisogna recensirle titolo per titolo, quindi non ho potuto inserire la TTG Collection. Per Child of Light ho messo in PS3, va bene?

 
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Le collection bisogna recensirle titolo per titolo, quindi non ho potuto inserire la TTG Collection. Per Child of Light ho messo in PS3, va bene?
Per Child of Ligth va bene. Sono identiche e per questo motivo non ho specificato la versione. Sulla collection vedrò allora di recuprare la recensione di Journay dal vecchio topic!

 

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Alone in the Dark: Inferno

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Alone in the Dark, come spesso accade per i giochi con una gestazione molto lunga e travagliata, arriva sugli scaffali dei negozi, dopo oltre 4 anni dalla presentazione, con molte aspettative ed altrettanti difetti, soprattutto nel comparto tecnico e nel sistema di controllo troppo “rigido” o forse semplicemente legato a vecchi standard non più in linea con le produzioni moderne. Questa versione “inferno” uscita alcuni mesi dopo l’originale, è stata affinata dagli sviluppatori per cercare di limare gli aspetti maggiormente criticati del prodotto. Il gioco si presenta come un classico survival horror in terza persona, ambientato quasi prevalentemente a Central Park, l’ambientazione risulta molto riuscita e la storia, raccontata ad episodi quasi fosse una serie televisiva, ricalca un pò il canovaccio classico dei B movies del genere, risultando però tutto sommato appassionante anche grazie ad Edward Carnby che mantiene tutto il suo carisma, il gameplay è l’aspetto che ha maggiormente risentito del lavoro di affinamento riservato a questa edizione, garantendo finalmente la visuale libera a 360° ed in generale una maggiore libertà di azione con il passaggio in tempo reale dalla terza alla prima persona, discorso diverso merita il comprato tecnico che risulta quasi per niente migliorato, portando con se tutte le lacune ed i bug dell’originale, nel complesso il titolo risulta comunque godibile e meno frustrante rispetto all’originale superando abbondantemente la sufficienza.

Voto: 6,5

Bioshock Infinite

By Belmont976

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Uno degli aspetti più significativi di Bioshock è senza dubbio la lore, il background narrativo dietro le avventure di Jack, personaggi come Andrew Rayan, Atlas, Fontaine, Lamb, Choen, la Tenenboun e soprattutto la città di Rapture risultano essere la chiave del successo del titolo, per migliorare tutto ciò bisogna mettersi pesantemente in gioco, esprimere tutta la propria creatività, e questo Levine, tornato a capo del progetto, lo sa bene, come sa bene che riproporre la medesima ambientazione, bissando il successo dell’originale è pressoché l’impossibile. Irrational Game, non senza rischi, decide di cambiare ambientazione, ed invece di farci risprofondare nei meandri della oscura Rapture ci porta sulle ali della luminosa e soleggiata Columbia, Città volante sulle nuvole, che però riesce ad essere ancor più oscura e tenebrosa dietro quella coltre di luce ed allegria che trasmette una finta serenità, ma che in qualsiasi momento è pronta a mostrare il suo lato folle, una follia dettata dal movimento religioso fondato da padre Comstock, che nella sua ariana visione “eleva” la sua comunità insieme alla città volante, al di sopra di tutte le altre creature, ed anche se non riesce a raggiungere i picchi di delirio di Rapture, una storia magistrale, e personaggi che riescono a bissare il carisma di quelli del predecessore e talvolta anche ad superarlo garantiscono un’avventura mozzafiato ricca di colpi di scena, e sempre avvincente, ovviamente condita dalla collaudata formula di sparatutto tattico dei predecessori grazie all’uso dei vigor che sostituiscono solo in termini lessicali i plasmidi dell’originale. In conclusione Infinite rappresenta la grande scommessa di Levine che, anziché creare un seguito diretto cavalcando l’onda della magnificenza dell’originale, ha preferito rischiare in qualcosa di completamente nuovo bissandone il successo.

Voto: 9,5

Demon’s Souls

By Belmont976

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Sapete perché amo le console? Perché hanno le esclusive, del resto è il principale motivo per cui scegliamo una macchina piuttosto che un’altra, ebbene è stato questo il gioco che mi ha “costretto” a prendere una PS3, che mi ha fatto protendere all’acquisto della versione NTSC mesi prima della distribuzione europea, lo aspettavo come il messia, ad ogni news ero pronto a sbavare, un Action/Rpg dark fantasy giapponese, ma con chiara impostazione occidentale, un ambientazione ricca di fascino, creature mostruose, scheletri, draghi, uno scenario in cui ogni passo poteva nascondere un’insidia, una trappola, la morte, ed il muto progredire della trama che non ti diceva niente o quasi, non ti guidava, ti abbandonava nell’oscurità del gioco, celandosi però in maniera velata, e sapendosi svelare a chi più maliziosamente cercava di coglierne l’essenza. Per un “vecchio” giocatore come me, abituato ed ammaliato per anni dai vecchi vdeogames che avevano giocoforza la medesima struttura, era come ritrovare un oggetto sacro, prezioso, ormai perso, rivivere emozioni ormai spente. Ebbene quando mi ci sono potuto finalmente immergere ho semplicemente trovato risposta in tutte le mie aspettative, TUTTE. Che dire infine del sistema di multiplayer online basato sull’invasione/alleanza con gli altri player? Geniale. Possiamo infine parlare dell’unico neo veramente pesante di questa produzione ovvero un comparto tecnico non all’altezza ed un framerate che definire ballerino è un eufemismo, ma ciò non ha minato eccessivamente l’esperienza di gioco e soprattutto nulla toglie a quanto il titolo ha saputo offrirmi, ovvero un esperienza d’eccellenza.

Voto: 9,0

 
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Come nella scorsa edizione comincio subito con i titoli Naughty Dog. Non ricopio la stessa review ma la riformulo.

-La trama di Drake's Fortune non ha nulla di ultra complesso ma si rifa ai classici film d'azione. La troverete piacevole grazie al suo feeling avventuroso, ai suoi personaggi simpatici e magnetici e un ritmo costante degli eventi. Non mancheranno delle inaspettate sorprese, ma a seconda di quello che cercate dal titolo potrebbero essere ben accolte o no.

-I personaggi hanno una caratterizzazione abbastanza classica, senza stravolgimenti dai classici d'avventura ma sono uno dei punti forti dell'opera. Nathan Drake, Victor Sullivan ed Elena Fisher, grazie alla loro simpatia, umorismo e sarcasmo portati alla luce in situazioni decisamente poco tranquille hanno fatto breccia in molti giocatori. Il trono lo prende proprio il protagonista che tuttora si sta meritando il posto da icona Playstation.

Gli antagonisti svolgono il compitino ma non stonano all'interno del titolo.

-Le ambientazioni di quest'isola tropicale hanno il loro fascino e viene tutto incentivato dalla cura nei dettagli e il buon comparto tecnico (godibile anche al giorno d'oggi), caratteristiche tipiche dei lavori di Naughty Dog.

-Il gioco è uno shooter in terza persona con qualche fase di arrampicata e semplici enigmi adatti a spezzare il ritmo. Il primo capitolo di questa saga è il meno vario e le sparatorie sono molto frequenti nonostante possa sembrare il capitolo più avventuroso come feeling.

L'IA nemica del gioco è molto ben sviluppata e gli avversari di Drake potranno sorprendere il giocatore portandolo in situazioni più che scomode anche per "colpa" di un level design talvolta poco generoso.

Le meccaniche corpo a corpo sono semplici ma ben implementate e intuitive. Diventeranno parecchio utili nelle fasi shooter e spesso ci toglieranno dai guai se vengono usate con furbizia al momento giusto.

Il gioco è divertente però manca ancora una certa rifinitura che porta lievi imprecisioni nel sistema di copertura e nel sistema di mira che lo avrebbero aiutato ad essere più fluido.

-A me non piacciono i tps, infatti li droppo in fretta quando li provo. Ma con Uncharted è stata un'altra storia, un vero amore a prima vista e per questo lo consiglio anche a chi non è fan degli shooter. Comunque i seguiti sono abbastanza vari e trovo riduttivo definirli solo più come shooter.

Versione PS3.

Voto: 9

 

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Ormai anche i sassi sanno che il potenziale della saga di Metal Gear è davvero enorme, non solo la trama risulta interessante, ma lo sono anche alcuni personaggi. I Platinum Games hanno trovato un interesse particolare per un personaggio tanto carismatico quanto “strano” (per via del suo sviluppo, da Metal Gear Solid 2 fino al 4): stiamo parlando di Raiden.

L’intenzione di questa casa di sviluppo era quella di inserire questo personaggio in un contesto dal gameplay puramente action, ma si sa… toccare una qualsiasi cosa di questa saga oramai divenuta storica potrebbe trasformarsi in una vera e propria bomba ad orologeria e fare solamente “danni”.

Va presto detto però che questo titolo anche se allacciato agli eventi di Metal Gear non fa testo, detto volgarmente non c’entra una mazza con La Storia principale che tutti noi (o quasi) conosciamo.

Quindi se state giocando a questo titolo dimenticatevi la trama legata a Solid & friends, perché se cercate qualche legame beh, ne rimarrete (fortunatamente) delusi.

La trama è di un banale incredibilmente trashoso, vi ritroverete nei panni di un Raiden ormai “maturo” (post MGS 4) ed estremamente letale. Sarete al servizio di una compagnia di difesa della sicurezza speciale e in parole poverissime non dovrete far altro che sgominare una banda di terroristi mercenari intenta a seminare zizzania in tutto il mondo. Naturalmente l’unico modo per sistemare le cose sarà quello di eliminare il cattivone di turno (mamma mia il boss finale……..poi capirete).

Anche se sono presenti alcune tematiche parecchio impegnative ed interessanti, tutto però viene volutamente ridicolizzato da scene che tentano di far sorridere il videogiocatore senza riuscirci; se devo dir la mia ho trovato un filo di imbarazzo nel vedere certe scene, avrei preferito più serietà e maggior focus sulle tematiche stesse.

Vabbè.

Sorvolando sulla trama finalmente possiamo parlare del gameplay. I Platinum Games sono famosi per la loro bravura nel creare giochi adrenalinici a stampo action, e qui fortunatamente non hanno toppato.

La chiave di volta di questo gioco è la parte ludica e bisogna ammettere che le azioni del nostro protagonista sono ben studiate e minuziosamente dettagliate.

La visuale è dinamica e si auto adatta alle nostre esigenze, con il tasto quadrato eseguiremo un attacco leggero, mentre con il triangolo l’offensiva sarà più pesante. Man mano che acquisteremo esperienza potremo sbloccare o acquistare alcune mosse bellissime e devastanti, trasformando di conseguenza il combat system da semplice a complesso.

Oltre alla nostra fida katana faremo conoscenza di altre armi da mischia che, insieme alle armi secondarie (lanciarazzi, granate eccetera) ci lasceranno un ampio margine di fantasia sul come fare a fettine i nostri nemici.

Come se questo non bastasse avremo a disposizione una modalità particolare, chiamata Blade Mode nel quale il tempo si fermerà e noi avremo la possibilità di affettare i nostri nemici manualmente attraverso un taglio direzionato regolato dalla manopola del joypad. Ovviamente questa modalità sarà disponibile solamente quando la nostra barra di energia sarà completamente carica.

La parata è fondamentale in certi casi (o addirittura indispensabile contro certi boss), è ben implementata con il combat system ed è tecnicamente perfetta, il ritardo tra il nostro comando e l’esecuzione difatti è quasi nullo.

L’unica nota negativa è il movimento aereo, l’esistenza di mosse a mezz’aria vengono tranquillamente vanificate per 2 semplici motivi: la prima è l’inutilità, le combo a terra sono estremamente efficienti (anche troppo); mentre la seconda è l’assenza di occasioni, difatti raramente troverete il nemico intento ad attaccarvi dall’alto e questo e questo non ci permette di sfruttare le nostre controrisposte aeree.

La difficoltà è ballerina, alcune sezioni a livello normale possono essere facilmente ripulite, mentre in altre (molto poche) dovrete guardare spesso la vostra barra della vita…solo però se eviterete di eseguire la modalità blade mode (“Zandetsu” se avvenuta correttamente). Già, se completerete con successo questo comando, ovvero quello di rubare le “pile” dai vostri nemici, la vostra salute verrà riempita facilitando così il gioco. Questa uber mossa stona in difficoltà normale/facile, ma a livello difficile o più risulterà quasi essenziale.

Di nemici ne troverete a bizzeffe, e sono di vario tipo, tutti molto interessanti, peccato per la IA che non è proprio il massimo tecnicamente parlando.

Altra nota dolente è la durata della campagna, veramente, ma veramente corta, stiamo parlando di 6/7 ore effettive, quindi non rimaneteci male se vi troverete davanti i titoli di coda prima del previsto.

Se ci si concentra sulle proprie abilità la rigiocabilità è alta, il gioco infatti è una vera e propria sfida e ad ogni fine livello si avrà il resoconto dello stage appena conclusosi (con voto annesso), ma per quanto riguarda la trama o possibili finali rimarrete a bocca asciutta.

Oltre alle sfide “missioni VR” avremo anche la possibilità di trovare vari collezionabili sparsi per tutto il gioco, ma la voglia di rigiocare al titolo Platinum però cala per via della ripetitività delle missioni.

Parlando del lato artistico personalmente mi trovo titubante, i personaggi e i nemici sono caratterizzati in modo impeccabile, ma l’ambiente che circonda questi è assolutamente anonimo, piatto e facilmente dimenticabile.

Tecnicamente parlando il gioco veste di una grafica molto buona, Raiden è pieno zeppo di dettagli e le movenze sono assurde da vedere, merito soprattutto di una buonissima fluidità.

Il sonoro è composto da musiche appunto adrenaliniche che tentano di creare un ambiente adatto all’azione (per me no, ma questi sono gusti personali).

Che dire, il lato ludico del titolo centra grosso modo l’obbiettivo, il gameplay votato all’azione adrenalinica diverte (seppur con qualche macchia), ma se dovessimo guardare il gioco nella sua interezza dovremo chiudere più di qualche occhio.

Nonostante la cura nei dettagli del gameplay sia molto buona, il titolo soffre di una certa ripetitività. Il lato umoristico lascia un po’ a desiderare e la trama non dona assolutamente nulla, lasciandoci come ricordo trashate incredibili.

Voto: 7


 

Vc3nZ_92

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FIFA 12
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Dopo un centinaio di partite, voglio buttare giù qualche riga su questo FIFA 12. Non è una recensione completa, perché non ho provato tutte le modalità del gioco, ma ho deciso di scrivere lo stesso qualcosa, tanto è un gioco vecchio (un calcistico ANNUALE tra l'altro) di cui probabilmente non fregherà niente a nessuno, giustamente.

Mi è piaciuto. L'ultimo FIFA che toccai approfonditamente fu il 10 e qui ci sono tante di quelle novità che mi ha subito conquistato. Prima fra tutte, la Difesa Tattica. Che manna dal cielo che è stata, una novità stupenda, che ha reso il gioco veramente diverso e cento volte più appagante, rispetto ai vecchi FIFA. Degno di nota anche il nuovo engine (l'Impact Engine) che, nonostante alcune volte faili di brutto, creando situazioni comiche e grottesche, dà alla partita un feeling molto più reale, tra movimenti dei calciatori più verosimili, contrasti più realistici, etc. Ci sono tante altre novità minori e tante piccole migliorie, ma le due più importanti, per me, sono queste.

Ho giocato solo amichevoli online e offline (sia vs. la CPU che vs. amici/ragazza) quindi vi parlerò, in linea di massima, del Gameplay nudo e crudo, della stabilità dell'online e dell'IA, insomma nessuna analisi delle modalità.

Il Gameplay è solido, appagante, divertente, ben realizzato, non c'è niente da recriminare, secondo me. I giocatori più famosi sono riprodotti in modo certosino e controllare un Ibra o un Messi è parecchio 'viscerale', insomma, si sente MOLTISSIMO la differenza rispetto a controllare un Soriano qualsiasi. Con la Difesa Tattica precedentemente citata riesce ad essere appagante anche in difesa, finalmente non più automatizzata, seppure all'inizio può essere molto difficile prenderci la mano.

L'online, ancora oggi, è popolatissimo e stabilissimo, sono rimasto davvero sorpreso. Non c'è proprio nulla da recriminare.

E infine, come vi dicevo, vi parlerò dell'intelligenza artificiale. Ecco, questo è l'unico punto negativo della mia esperienza con il gioco (fermo restando che, ripeto, non ho provato NESSUNA modalità), ma mi spiego meglio. Alle difficoltà minori è scarsa, ma ci sta. Alle difficoltà maggiori (Campione, ma soprattutto Leggenda) diventa uno schifo. Tutte le squadre diventano il Barça o il Bayern, davvero. Possesso palla perfetto, se decidono che devono segnare, segnano. Giocare contro il Crotone (che ha 2 stelle credo) e vedere quelle cose lì, beh, fa veramente schifo. Il mio consiglio è di giocare a Leggenda solo contro squadre effettivamente forti, tanto non cambia nulla, ma almeno la cosa è plausibile. Ripeto, a Leggenda, giocare contro il Padova o giocare contro il Real è la stessa cosa. Ci sono gli Slider che permettono di modificare manualmente tanti parametri, ma non c'ho messo mano. Ok, si può modificare qualcosina, ma il difetto di base per me resta e l'ho voluto segnalare.

Piccole noticine finali: OST buona, ma si possono importare i proprio MP3, quindi comparto sonoro ampiamente promosso e colpo d'occhio generale più che buono, nonostante alcuni giocatori anche famosi (ora, nel 2012 lo erano?) non hanno le stesse sembianze... per lo meno non c'è più quell'effetto 'spalle cadenti' di FIFA 10 e FIFA 11.

In definitiva, per quella che è stata la mia esperienza, VOLUTAMENTE circoscritta, mi sento di dare a questo FIFA 12 un 8, perché io volevo un gioco calcistico bello solido, che mi desse soddisfazione e divertimento contro altri giocatori umani, offline o online che sia. E questo ho avuto.

VOTO: 8
 
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Mari chan

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Dragon Age 2 (ps3)

Ovvero forse uno dei giochi più martoriati dal pubblico da sempre, soprattutto dai fan stessi della saga di Dragon Age. Al di là da alcuni evidenti difetti impossibili da nascondere, è davvero tutto da buttare e merita la cattiva fama?

Il primo Dragon Age ha avuto un grande impatto per gli appassionati di gdr, un bel gioco da rigiocare anche adesso a distanza di anni. Forse, anzi probabilmente, nemmeno la Bioware si aspettava un tale successo. Le aspettative per il seguito erano alte.

Per lo sviluppo del 2 ci sono stati vari problemi, che non sto qua ad elencare, e leggenda "internettiana" vuole sia stata colpa della Electronic Arts, che ha interferito molto con il lavoro della suddetta Bioware, con tanto di abbandono di molti membri dello staff che si era occupato del primo gioco, e tempi tagliati drasticamente.

-+ Ambientazione: dal classico "fantasy medioevale" si è passati ad una città: Kirkwall, che presto conosceremo bene come le nostre tasche. Purtroppo però questa ambientazione si è rivelata un'arma a doppio taglio. Se da una parte è affascinante la nostra salita per la città (si inizia come profugo ai piani bassi per risalire) rispetto a molti gdr ambientati in mondi vasti, dall'altra parte l'atmosfera è claustrofobica e monotona.

- Gioco breve. Molto ricco di eventi, ma tutto è come condensato. "Breve e troppo intenso" si verrebbe da dire!

--- Vergognoso riciclo degli ambienti. Questo il più grande difetto della saga: il copia/incolla evidentissimo degli interni.

- Si può scegliere solo la classe umana. (sembra che inizialmente non dovesse essere così, ma poi tempi ristretti imposti dalla EA sono stati costretti a drastici tagli...)

+ Ma il protagonista ha una bella storia alle spalle, ed è personalizzabile come sempre secondo ai nostri gusti. E' anche che non è muto e che parli!

++ La Trama per me è una delle migliori della saga. Ok sono pronta a lanci di pomodori XD però per me è così, però se la si prende da sola si capisce la sua originalità, con colpi di scena e impossibilità di restare neutri. Non dico che non poteva essere sviluppata meglio (espansa soprattutto) ma è forse l'unico gdr in cui è davvero impossibile portare tutti i compagni alla fine (c'è la possibilità, ma io - che in tutti i giochi cerco di portarmi tutti dietro - ci sono riuscita dopo due partite! difficilissimo!) perchè sono schierati, perchè ci sono tante varianti, in modo più realistico.

La storia si dipana per diversi anni, atti in cui vedremo diversi cambiamenti. Anche questo inusuale dato che solitamente nei gdr tutto capita in lassi di tempo ristretti.

I colpi di scena sono tanti, sopratutto quello finale....

- Però ci sono alcune incongruenze evidenti, soprattutto una (ma non voglio dar spoiler)

-- I finali possibili sono solo due! Nonostante le tantissime scelte che fai nel gioco!

+ La guerra tra maghi e templari: nessuna fazione è buona o cattiva, ma lo scontro è terribile e ad un certo punto mediare è impossibile

++ Alta ambiguità morale: nel I capitolo c'erano i buoni e i cattivi, qua no.

-+ I personaggi sono tanti e molto diversi, molto carismatici. Ma il gioco è davvero troppo beve per permetterci di conoscerli meglio come uno vorrebbe.

Interessante il sistema di amore/rivalità: se con un personaggio ti "odi" e hai la barra di amore bassissima, hai quella di rivalità alta, ma questo non pregiudica il legame, anzi si possono nche avere romance con qualcuno che in massima rivalità con noi!

- Le romance sono tutte libere XD tutti bisessuali a Kirkwall! La cosa è stata fatta evidentemente per accontentare qualsiasi giocatore, ma è poco realistico che a tutti vadano bene tutti XD (infatti questa cosa non c'è nel I e nel III)

+ Le romance sono difficilissime: non dò spoiler ma si può finire il gioco benissimo senza nessuna romance, tanto bisogna insistere e fare le cose giuste per far "cadere" la vittima designata! Anche se si fatica parecchio, non mi è dispiaciuto.

+- Colori accesi, inusuali per un gdr dove predominano di solito i colori "dark", che possono piacere o meno.

-- Il dlc "Legacy" è importantissimo per la trama e avrebbe dovuto essere nel gioco principale -_-

+- Gameplay che lascia i soliti canoni dei gdr per un approccio "action" (se si sceglie la specialità "ladro" di diventa una sorta di ninja XD), nel bene e nel male. Mancano le specializzazioni, una brutta mancanza.

+ Adesso che ho giocato a Inquisition, capisco quando il 2 abbia influenzato la saga.

In Definitiva:

Non trovo assolutamente Dragon Age 2 un disastro, ma sicuramente rimane il titolo della saga meno riuscito. Forse dovuto alla fretta (imposta?) è uscito in gioco a metà, come se fosse la bella copia di come avrebbe dovuto essere davvero, ma rimane un abbozzo con una bellissima trama che avrebbe potuto fare i fuochi d'artificio.

Nonostante questo, se la saga vi interessa il mio consiglio è di giocarci. E' comunque una pietra importante della lore complessiva.

Il buono c'è.

Invece è difficile che troviate il gioco interessante se giocato a sè stante.

Voto personale: 6,5

 

Vc3nZ_92

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Visto che abbiamo notato che su Metacritic il limite per stilare la valutazione globale è 4 recensioni, ci siamo adattati anche noi a ciò, ora il limite per entrare nella lista 'grafica' è di 4 recensioni, dunque :sisi:

 

diennea2

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Silent Hill Downpour




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diennea2





Dopo che il Team Silent ha smesso di esistere molte software house hanno tentato di portare in auge questo storico brand, ma come tutti ben sappiamo nessuno riuscì a creare qualcosa di maestoso come i primi 2/3 (o 4 per alcuni di voi)capitoli di Silent Hill.

Vatra Games, casa di sviluppo europea, è riuscita a creare un Silent Hill degno del suo nome? Vediamo…

Partiamo subito con la storia. Il protagonista principale di questo “viaggio” è Murphy Pendleton, un uomo incarcerato per furto d’auto, ma che in realtà desidera ardentemente di entrare in prigione per motivi vendicativi a noi ignoti nei confronti di qualcuno. Dopo un viaggio sul pullman a causa di un trasferimento di alcuni carcerati, l’autista inspiegabilmente perde il controllo del mezzo sbandando sulla strada nei pressi di una cittadina di nome Silent Hill. Da qui in poi Murphy cercherà di trovare una via di fuga, ma durante questo viaggio riusciremo a capire il passato del protagonista e i suoi peccati.

Non voglio spoilerare nulla di questo titolo, ma sappiate che la trama è strutturata in modo egregio e ben fatto con colpi di scena ben amalgamati nella storia: personalmente posso affermare che i Vatra Games in questo caso hanno fatto centro.

Silent Hill: Downpour è un titolo etichettato come survival horror (ovviamente) in terza persona, ed il gameplay poggia sulla base esplorativa: il gioco non è esattamente un open world, ma è abbastanza grande da farlo sembrare, sarete costretti a visitare ogni angolo buio ed ogni strada stretta per trovare soluzioni agli enigmi che si paleseranno tra voi e il progresso del gioco.

Durante la campagna troveremo una sfilza ben assortita di armi di ogni tipo, deperibili, ma fondamentali sia per attaccare sia per difendersi dai mostri: anche se non esistono statistiche di danno e durata delle armi, capiremo con la logica e l’esperienza che un’arma sarà più resistente e mortale di un’altra.

I combattimenti non sono eccezionali, i pattern dei nemici non sono più di 2 e in compenso sono estremamente prevedibili, alla fine dopo alcuni combattimenti sarete più invogliati a eludere gli avversari piuttosto che combatterli proprio per evitare di incontrare queste meccaniche parecchio noiose.

Fortunatamente questa non-curanza non è il perno di questo gioco (ne della serie n.b.), ma bensì gli enigmi citati in precedenza. Molti di questi sono sviluppati molto bene e anche quì troveremo i classici indizi misteriosi come i titoli precedenti ci hanno già abituato. Una graditissima novità riscontrata in Downpour invece sono la presenza di missioni secondarie, ovvero dei veri e propri enigmi attraverso i quali raccontano storie e vari retroscena di una Silent Hill malata e contorta. Queste missioni sono abbastanza numerose e si collocano per tutta la mappa del gioco, il che questo da un motivo in più per una maggior esplorazione del territorio.

La mappa del gioco, come detto in precedenza è molto vasta e ben strutturata, ma ciò che la rende spettacolare è il suo lato artistico. Le ambientazioni, sia della cittadina, sia dell’interno dei palazzi, case ecc, sono stupende e riescono a centrare l’obbiettivo, ovvero quello di creare al giocatore quel senso di angoscia, oppressione e paura.

Il sonoro ambientale è buono è compie il suo dovere (tranne quella traccia heavy metal che troveremo alla fine dei titoli di coda…*** perché?).

Purtroppo il lato tecnico non è altrettanto spettacolare, i movimenti di Murphy e quelli dei mostri sono abbastanza macchinosi, ma la cosa grave è che durante la campagna troveremo vistosi cali di frame rate molto fastidiosi.

La durata del gioco è elevata, mentre la rigiocabilità è anch’essa alta: esistono in totale 4 differenti epiloghi (ognuno di questi ottenibili in base al tipo di approccio e scelte durante il gioco) più un finale segreto strettamente collegato ad una missione secondaria sbloccabile solo nell’NG+.

Trama, esplorazione, enigmi ed ambientazione sono eccellenti, non c’è che dire, ma i Vatra sono clamorosamente inciampati nell’ultimo tratto della gara: il lato tecnico, i noiosi nemici (sia la caratterizzazione di questi, sia la fase combattiva), ma soprattutto quell’inutile (INUTILE) (I N U T I L E) fase “Hell-mode” lineare in cui dobbiamo scappare da una specie di “vortice”, azzerano completamente quella paura, quel terrore, quel panico psicologico tipico della serie. Insomma quello che doveva essere un Survival Horror risulta nella realtà dei fatti un Survival e basta (Survival…parolone), fortunatamente un’ambientazione e una signor trama fanno il loro dovere, ma diciamo che “ne manca di strada da fare”.

I Vatra avevano tutte le carte in regola per creare un grandissimo Silent Hill, ma invece si sono accontentati di fare un discreto Silent Hill.

Un’altra occasione sfumata. Peccato.

Voto: 7


 
B

BigBoss91

Journey (PS3)

Parlare di Journey, titolo di ThatGameCompany realizzato in collaborazione con i Santa Monica, non è facile perché ancor di più rispetto a un qualunque altro videogame la valutazione si basa su un giudizio puramente personale.

Tecnicamente il gioco è di buona fattura e le immagini a schermo risultano molto piacevoli.

Il resto invece dipende dal gusto di chi si presta a scrivere: la poesia che permea il titolo può essere apprezzata o considerata addirittura estremamente forzata.

Impossibile basare un giudizio sul gameplay, praticamente inesistente: si può solo muovere il personaggio in giro per le aree di gioco, esplorarle e passare alla successiva. Chi amerà l’avventura, non ci farà nemmeno caso, chi non sarà in grado di cogliere gli aspetti positivi, tanto decantati da critica e pubblico, non riuscirà a mandare giù questa scelta.

La criptica storia che si dipana via via di fronte al giocatore può essere interpretata in vari modi ed in base all’interpretazione può risultare sorprendente ed appassionante o noiosa e scontata.

La narrazione ambientale può essere considerata ottima oppure inferiore a quella di molti altri titoli dell’attuale generazione. Journey è uno di quei giochi che insomma va provato per poterne parlare davvero con cognizione di causa. È un esperimento videoludico ed in quanto tale non è di facile comprensione da parte delle masse abituate ad un prodotto completamente diverso. Chi invece è un rappresentante della nicchia che ama titoli sperimentali sarà sicuramente più propenso ad avvicinarsi al prodotto ma una idea se la formerà via via.

In fin dei conti, già il titolo descrive quello che ci si ritroverà ad affrontare una volta avviato il gioco: un viaggio.

Chi scrive da che parte sta? Lo si capisce dalla valutazione numerica…

Voto: 5

 

Vc3nZ_92

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God of War Ascension
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Comincio subito col dire che le aspettative non erano proprio altissime, dopo aver letto i pareri della critica e dell'utenza, ma essendo quella del pelatone una delle mie saghe preferite, l'avrei perso anche se in giro avessi letto che fosse stato il peggior gioco di sempre.

Molto sinteticamente, a me è piaciuto tanto. Per me, per il ritmo e la varietà che propone (e perché no, anche perché finalmente è un tantino impegnativo) è tra i migliori della serie (sicuramente sopra i due originari PSP e il capostipite, anche di molto). Il gioco funziona a meraviglia, è il solito God of War, bello ignorante e brutale, con ancora più violenza nel comparto offensivo del pelatone. Se fosse stato più curato (si vede proprio che non è curato come i precedenti, visto che ho trovato compenetrazioni e altri errorucci tecnici che nella saga non si sono mai visti) e più epico sarebbe stato senza ombra di dubbio il migliore. Purtroppo è solo un ottimo titolo e uno dei migliori God of War (il II è più 'equilibrato', il III è epicità pura... questo Ascension è un GoW II alla massima potenza senza epicità, se escludiamo l'inizio e la fine, in parole povere, per me).

E dopo tutte queste belle parole, devo parlarvi del difetto maggiore. A gioco concluso non ci avevo fatto caso, o meglio. imputavo la 'lentezza' che avevo riscontrato nella reattività di Kratos ad un errore di programmazione dato dalla poca rifinitura di cui ho parlato sopra, ma poi, quando ho visto i video degli Extra, ho fatto una scioccante scoperta. La lentezza di Kratos non è un errore, è voluta, per ''''abituare'''' il giocatore alla latenza dell'online. E la cosa è ancora peggiore. Sarebbe stata meglio una scarsa rifinitura e non questa cosa, voluta. In pratica hanno 'rallentato' il BS in un action... per l'online? Beh, giudicate voi. E questo obbrobrio toglie un punto dalla valutazione complessiva del prodotto. Infatti prima di sapere ciò avevo valutato il prodotto con un bel 9 (potete controllare nel thread) perché ripeto, mi è piaciuto molto e il suo difetto maggiore (la mancanza di epicità) deriva dalla sua natura di essere un prequel inutile, ma dopo questa scoperta, il mio voto scende, purtroppo, di un punto. Poi l'online per l'incazzatura non l'ho nemmeno più provato, tra parentesi.

Quasi dimenticavo, la longevità. A Difficile (in alcuni punti è tosto, più che altro quando non si è abbastanza potenziati... a dire il vero molti si sono lamentati della prova di Archimede, poco prima del finale, ma a me non ha dato problemi, infatti utilizzando i due amuleti, opportunamente potenziati al massimo, è una passeggiata... il clone fa parecchio danno e il bloccare i nemici per alcuni secondi è vitale) esplorando tutto e prendendo tutti i collezionabili alla prima run (senza guida) mi è durato 12 ore. Ottima durata, anche se poi il gioco non è che sia molto rigiocabile. Ci sarebbe l'online, ma come detto poco prima, non l'ho provato, quindi non mi esprimo.

In definitiva un ottimo gioco, rovinato in parte da questa scellerata scelta di game design di cui vi ho appena parlato e dalla sua natura di essere un prequel che non aveva nulla da raccontare, ma resta comunque un titolo validissimo. Addirittura prima di vedere quel famelico video, avevo dato 9 (infatti nel thread ufficiale c'è questo voto), ma in questa sede ho voluto penalizzarlo. Chissà cosa si erano fumati.

VOTO: 8
 
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Clyde

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-Uncharted 2, si presenta come un miglioramento a tutto tondo del primo capitolo a partire dalla trama ora più longeva, più varia, con più personaggi. Rimane comunque fedele al suo filone semplice da film d'avventura con un buon ritmo e tanta azione ma nulla di troppo complesso. Ci sono state un paio di scelte legate all'antagonista principale che però mi hanno fatto storcere il naso per questo penso di avere lo stesso preferito la storia del primo.

-I personaggi, sia le vecchie conoscenze che le new entry, seguono la caratteristica della saga e mantengono le loro personalità simpatiche e sdrammatizzanti. Nathan Drake vi potrebbe piacere ancora di più qui. Sono un pò perplesso su Elena Fisher, mentre nel primo capitolo mi era piaciuto davvero un sacco per il suo carattere vispo e curioso, a sto giro mi ha convinto molto meno. Nel frattempo Chloe si è fatta decisamente notare nel frattempo con il suo carattere opposto a quella della giovane Elena.

L'antagonista principale ha molto più carisma dei precedenti e la sua presenza minacciosa lo avvicina ad essere una vera nemesi per Drake, solo che il tentativo dei Naughty Dog di renderlo eccessivamente badass in alcuni momenti non l'ho apprezzata.

-Il gameplay è stata la vera sorpresa. Tutto più fluido, tutto migliorato, tutto senza sbavature. Hanno preso il primo Uncharted e l'hanno elevato a potenza.

Grazie agli script cinematografici le fasi di arrampicata risultano più avvincenti. Gli enigmi sono ancora dei veloci e piacevoli intermezzi per spezzare il ritmo.

Le sparatorie però sono molto più divertenti infatti oltre a dei migliori controlli la parte del leone viene fatta dal level design. Ora siamo spinti ad essere molto più mobili per spostarci da un riparo all'altro che siano delle semplici coperture o dei veri e proprio dislivelli dell'ambiente. In questo modo si fondono tra loro sparatorie e platform in una coppia inseparabile e questo è diventato il punto di forza del gameplay della saga. Come ignorare il livello del treno? In uno spazio veramente limitato, grazie a questi accorgimenti platform è riuscito ad essere la sezione che offre più varietà di approcci dell'intero gioco.

Una cosa che ha fatto un passo indietro per me è il corpo a corpo che ho trovato più meccanico e scomodo. Fa scena visiva ma nel mezzo di una sparatoria risulta più svantaggioso che altro, serve qualcosa di più immediato.

In generale è un capitolo più vario del precedente ed è il capitolo che ha segnato l'inizio dell'approccio dei Naughty Dog di creare dei videogiochi che sono il punto d'incontro con un film cinematografico a partire dalla regia in-game.

-La varietà colpisce anche le ambientazioni. Il gioco porterà Drake in giro varie località per il mondo tutte ben curate ed affascinanti.

-Il comparto tecnico di una PS3 ha iniziato a mostrare i suoi muscoli proprio con Uncharted 2, con questo ho detto tutto. Piacevoli anche le musiche.

-Non commento il multiplayer perchè i giochi online non li sfioro nemmeno e questo vale anche per i giochi che considero capolavori come Uncharted 2.

Versione: PS3.

Voto: 9.5

 

Papa Demilol

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Habemus Papam

Un pensiero di Papa Demilol su: FALLOUT 4




Info: giocato su PS4 durante la sera/notte, preso al D1 occidentale boxato. Ho impiegato 60 ore per finire la prima run, ho sbloccato il 93% dei trofei con una run allungata. La valutazione verrà espressa in voto decimale senza mezzi punti, mentre i commenti saranno riassunti in Pro/Contro e Conclusione per mancanza di tempo.

Pro:

  • Ambientazione caratterizzata
  • Open world divertente
  • Tante locations curate (sia interne che esterne)
  • Level design migliorato rispetto alla serie
  • Novità introdotte gradite e anche divertenti
  • Lore stratosferica che viene ancora di più ampliata
  • Gameplay a tratti eccitante grazie ad un gunplay studiato


Contro:

  • Pessima trama, veramente orribile
  • Quest banali, quest design veramente orribile (x2)
  • Scelte di game design veramente raffazzonate
  • Comparto tecnico abbastanza scadente (frame rate su tutto)
  • Quasi non è un RPG


Conclusione: Fallout 4 è un gioco discreto. Sì, togliamoci subito il dente dolorante: Fallout 4 non è un capolavoro, non è un gioco che rimarrà nella storia del gaming, non è neanche un punto di riferimento come open world. Il lavoro fatto da Bethesda è stato molto curato su determinati aspetti che non sono comunque cari agli amanti del genere RPG. Il focus sull'esplorazione si avverte in maniera pesante durante la main quest (e durante le sub quest legate alle famose fazioni), mentre riesce a prendere il largo e a divertire solo dopo essersi completamente slegato dal peso della narravita, delle scelte e, sì assurdo, del role playing. Il gioco di ruolo in Fallout 4 non esiste, ma non perché Fallout 4 non "fa scegliere"; il problema principale del role playing in Fallout 4 sono le quest (e qui c'è il quest design pessimo che fa tantissimo lavoro negativo) e le conseguenze delle nostre azioni (nulle nel 97% dei casi), due punti cardini del gioco di ruolo moderno. Peccato, perché per il resto addentrarsi in una Boston distrutta e perfettamente caratterizzata, sia a come lore che come level design, è un'esperienza che merita di essere vissuta. [7]

 
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