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Heavy Rain
a cura di
diennea2
Premetto già fin da subito che in questa recensione non descriverò la trama. Questa scelta nasce per il semplice fatto che raccontarla avrebbe azzerato l’unica esperienza che il gioco è in grado di offrire realmente, ma sappiate che nel descrivere personaggi e certi eventi saranno presenti seppur in minima parte, dei piccoli spoiler quasi insignificanti.
Di fronte alle opere marchiate Quantic Dream sono molto titubante, non per la qualità di queste, ma per la loro presa di posizione all'interno del panorama videoludico, e di conseguenza l’interattività stessa secondo il punto di vista di Cage.
L’intento di mettersi in mezzo fra Cinema e Videogames può avere sì risvolti positivi, ma anche negativi, talmente negativi da considerarli dei veri “passi indietro” per certi versi.
Nonostante questo mio pensiero personalissimo continui e persistere, Heavy Rain in un modo o nell'altro ha saputo raccontarmi una storia piacevole e intrigante anche se non priva di certi difetti.
L’aspetto narrativo è piuttosto particolare, ma non originale: vivremo letteralmente l’intera storia attraverso 4 personaggi diversi, distaccati all'apparenza, ma tutti collegati attraverso una linea rossa quasi invisibile.
Il primo fra tutti è il povero Ethan Mars, un padre divorziato, straziato dalla perdita del primo figlio e “obbligato” ad assecondare il volere del killer degli Origami per salvare il secondo ed unico figlio rimasto. La caratterizzazione di questo personaggio è ben studiata ed elaborata, man mano che andremo avanti con la storia capiremo sia i suoi lati migliori che peggiori (a seconda delle scelte), mostrando lo spirito di un personaggio distrutto ed affranto.
Il secondo personaggio è Scott Shelby, un investigatore privato di vecchia scuola, oramai ex-poliziotto in pensione sceglie di sua spontanea volontà di seguire le tracce dell’assassino per salvare Sam Mars. Uomo dal carattere deciso e ambiguo per via dei suoi modi “rozzi”, presto si rivelerà avere una personalità parecchio interessante.
Il terzo protagonista è un agente dell'FBI, Norman Jayden, e tramite lui riusciremo ad analizzare scientificamente il percorso intrapreso dall'assassino. Nonostante sia scaltro ed intelligente, sarà presto bersaglio di attacchi “personali” fra colleghi trasformandolo in una persona molto solitaria; il suo problema di dipendenza dalla droga poi non lo aiuterà di certo lungo il suo percorso narrativo.
Ultimo personaggio è Madison Paige, una giovane donna dall'identità nascosta con problemi di insonnia che cercherà di trovare riposo in un motel. Qui la sua strada si incrocerà spesso con quella di Ethan e lo aiuterà nei momenti più difficili.
Nonostante i primi 3 siano dei personaggi con un “che” caratterizzante molto incisivo, Madison risulta come una comparsa di poco conto, priva sia di un “perché” significativo, sia di un background ben studiato.
La qualità della storia, il motivo principale per l’acquisto di un gioco come questo, è senza alcun dubbio molto alta. Le idee e gli eventi di ogni personaggio, narrativamente parlando si incastrano perfettamente l’un l’altro, ed il colpo di scena finale è senza alcun dubbio efficace.
Il ritmo inizialmente lento prende velocità man mano che la trama prosegue, e anche se il mio dubbio su Madison persista, la sceneggiatura di Heavy Rain sa offrirci momenti di pura tensione.
Diversa è la questione della recitazione degli attori: mentre i personaggi di Ethan, Scott e Norman sembrano realistici, le capacità recitative dell’attrice che copre il ruolo di Madison invece sono tutt'altro che buone. La mimica facciale è identica a quella di un pezzo di gomma dura, mentre l’interpretazione in toto non è capace di dare una forma reale e razionale al personaggio.
Parlando di ambientazione Heavy Rain è eccezionale, la pioggia in questo titolo dona un’atmosfera noir incredibilmente triste, riuscendo ad incupire non solo la città, ma anche gli animi dei personaggi: la direzione artistica qui è certamente lodevole, ogni sensazione che si prova non è solo per merito narrativo, ma anche grazie agli scenari ben disegnati.
A braccetto poi troviamo anche il comparto sonoro, qui il doppiaggio è buono, mentre le ottime musiche riescono a trovare spazio per ogni tipo di situazione.
Ludicamente parlando Heavy Rain vale quanto uno zero tagliato. Questo è uno dei temi su cui personalmente sono assolutamente contrario alle idee di Cage. La componente interattiva secondo il mio punto di vista è la base, l’essenza di un qualsiasi videogioco, e senza questa è impossibile definirlo tale. Nonostante il mio pensiero cozzi con quello di Quantic Dream, tenterò lo stesso di non dare troppo peso a questa interattività “alternativa”.
Tutto si basa sui QTE, andrete avanti di QTE, e se falliste, beh..la storia continua lo stesso. Nonostante la presenza di queste meccaniche nate dai God of War (e ancor prima da Dragon’s Lair), qui non ci saranno tracce di alcun genere di “Game Over”. La storia continua nel suo flusso narrativo facendosi beffa di un qualsivoglia stop o fallimento nel completare i QTE. Difatti Cage punta tutto sulla trama, e si vede.
Oltre al poter controllare tramite la levetta analogica sinistra il corpo dei nostri 4 personaggi, avremo il piacevole controllo di utilizzare ARI tramite Norman.
Sostanzialmente ARI è un visore di realtà aumentata collegata ad una I.A. incredibilmente complessa. Tramite questo strumento dell'FBI infatti si avvierà un sistema di gameplay basato sulla raccolta di prove e indizi così da poter incastrare o smascherare il killer dell’origami.
Altro punto essenziale per questo titolo è la fortissima presenza di “scelte morali”.
Cage, puntando tutto sulla storia, ha ovviamente inserito questa feature che si incastra perfettamente tra gli eventi narrativi e il gameplay: con questa infatti sarà possibile finire il gioco anche con un solo personaggio (o tutti e 4), tutto dipende da ciò che avete scelto/fatto durante l’intera run.
La presenza di queste scelte morali danno vita ad una buona quantità di finali diversi, favorendo di conseguenza una rigiocabilità elevatissima.
Dare un giudizio al prodotto di Quantic Dream non è affatto semplice, questo titolo non è assolutamente un gioco per tutti, molti videogiocatori infatti saranno contrari alla tipologia di gioco offerta da Cage e soci, ma anche se sono molto scettico di fronte ad una scarsa interattività come quella di Heavy Rain, personalmente parlando mi è impossibile non premiarlo.
Nonostante gli alti e bassi, in fondo in fondo ha saputo intrattenermi con una storia molto interessante ed avvincente…spero succeda altrettanto con chi lo acquisterà.
Voto: 8