Bayonetta
a cura di
diennea2
Bayonetta mi sta sulle palle. Ecco, l’ho detto. Non sto scherzando, è la pura verità; agli inizi questo Dante-al-femminile non mi diceva assolutamente niente e proprio per questo motivo decisi di non comprare il gioco. Ammetto che questo è un ragionamento incredibilmente idiota, ma fortunatamente sono riuscito a rimediare qualche settimana fa.
Meglio tardi che mai.
La trama, anche se interessante, non è assolutamente niente di che. Le streghe di Umbra e i saggi di Lumen sono 2 fazioni che esisterono fin dall’alba dei tempi. Questi clan un tempo mantennero in equilibrio le 3 realtà (paradiso, inferno e quella degli umani) usando i propri poteri, ma qualcosa incrinò questo “patto” distruggendo i rapporti fra le 2 civiltà con il risultato dell’annientamento delle streghe da parte dei saggi.
Dopo molti flashback all’apparenza senza senso, ci troveremo nei panni di Bayonetta, una strega tanto gnocca quanto antipatica dai poteri incredibili. All’inizio la protagonista risvegliatasi poco fa non ricorderà assolutamente nulla, ma man mano che andremo avanti con la storia il quadro generale si farà sempre più chiaro.
Questo action sviluppato dai Platinum Games è una vera bomba. Il gameplay, nonché il fiore all’occhiello di questa opera, è incredibilmente tecnico e ben elaborato.
Il combat system timbrato da Kamiya è, a mio avviso, uno tra i migliori visti fin’ora, la quantità di combo sono davvero esagerate (in termini positivi) e ognuna di esse è scandita da tempistiche adatte ad ogni situazione: combo lunghe, corte, potenti, leggere, a spazzata e via dicendo.
Non finisce qui, la quantità di armi (più di 7) è superlativa e possono essere mischiate fra loro in moltissimi modi, ed è proprio questa la peculiarità di questo titolo, Bayonetta è in grado non solo di brandire le armi con le mani, ma anche con i piedi. Questa idea assolutamente folle rende il gioco molto più frenetico rispetto ai titoli dello stesso genere, creando un mix scoppiettante di adrenalina e di “figaggine” nel cercare di fare combo sempre più lunghe ed elaborate.
Oltre a ciò la strega ha in serbo altri poteri molto interessanti ed utili, come ad esempi il Sabbat Temporale. Questa abilità si attiva eseguendo una schivata perfetta, se eseguita col giusto tempismo il tempo si fermerà per qualche secondo concedendoci il lusso di sferrare qualche combo in tutta tranquillità.
Man mano che colpiremo i nemici la nostra barra della magia si riempirà, quando arriverà al limite consentito potremo eseguire un “finish-him” attraverso macchinari di tortura evocati dal nulla, un’idea molto carina, anche per il semplice fatto che questi quicktime event non si faranno sentire per niente.
Bayonetta si muove fra le file di nemici sempre in modo fluido e mai macchinoso, anche perché alcuni angeli, i nostri acerrimi nemici, sono piuttosto svelti.
Aprendo una parentesi sui nemici, qui bisogna applaudire il lavoro dei Platinum. Il roster nemico è ben assortito e ogni “specie” si differenzia per grandezza, velocità e attacco. Per quanto riguarda i boss, vedere la nostra protagonista colpire gigantesche creature ben piazzate è pura estasi: le bossfight sono stupende e alcune di esse possono dare del filo da torcere. Ogni volta che si riesce a battere uno di questi, Bayonetta ci stupirà con evocazioni di mostri e demoni giganteschi per dar loro l’ultimo colpo di grazia attraverso un semplicissimo quicktime event.
La struttura di gioco è suddivisa in capitolo, dove agli inizi (e non solo) avremo la possibilità di entrare nel “Gates of Hell”, una specie di bar dove Rodin, barista/trafficante di armi/demone, sarà a nostra completa disposizione. Qui potremo infatti acquistare armi, combo, accessori ed altri oggetti attraverso le aureole, la moneta di scambio del gioco.
Una piccola feature molto interessante è l’alchimia: durante i capitoli del gioco troveremo 3 tipi di oggetti alchemici che, se mischiati in quantità giuste potremmo creare dei lecca-lecca in grado di ripristinare i nostri HP, magia eccetera.
Gli ambienti sono stupendi, il gusto architettonico di molte località assomiglia in un certo modo allo stile gotico di Mallet Island (del primo Devil May Cry) che ho amato alla follia. Ogni capitolo risplende di una luce artistica stupenda, mostrando di conseguenza un lavoro certosino da parte del team di sviluppo.
Ed è incredibile ammetterlo, ma anche Bayonetta ne ha di stile da vendere. Nonostante le prime impressioni, questa strega è spaccona, esagerata e folle proprio come Dante, se non addirittura di più. E, se osservata all’interno del contesto ludico costruitole attorno, calza incredibilmente a pennello. In parole povere: “ci sta, provare per credere”.
Il sonoro è ottimo e le musiche combaciano perfettamente con la spavalderia della nostra ammazza-angeli.
Fino ad ora ho descritto questo titolo solo in maniera positiva, ma se ci addentriamo nel comparto tecnico, ecco che affiorano alcuni problemi.
In primis, se non l’unico per gravità di difetto, è la telecamera. Mentirei se dicessi il contrario, ma il peggior problema del prodotto di Kamiya è proprio questa stramaledetta telecamera. In parole povere è pessima, quest’ultima frase non va letta come i classici “contro” delle recensioni che non tramontano mai di moda, qui la posizione automatica su cui la telecamera poggia è dannatamente oscena. Nella stragrande maggioranza dei casi si sposta in automatico centrando Bayonetta e NON i nemici. Quando questi saranno al di fuori degli spazi del televisore non saprete mai che tipo di attacco stiano per fare. Potrà sembrare un’assurdità, ma dato che alcuni colpi dei nemici fanno piuttosto male, l’elemento sorpresa non è mai bello da vedere. Come se questo non bastasse, esiste sì la possibilità di muovere la telecamera, ma i comandi non sono naturali perché gli assi della levetta analogica destra sono invertiti, creando di conseguenza in noi panico e incazzatura.
A parte questo (grosso) problema, va annotato che in sporadici casi possono presentarsi leggeri cali di frame rate, ma niente di più.
La longevità del titolo è medio-alta, intorno alle 15 ore riuscirete a completare la prima run, ma la rigiocabilità è molto elevata, infatti gli sbloccabili vi faranno macinare ulteriori ore, come la difficoltà difficile e la Climax Infinite.
Da annotare anche la presenza delle porte Alfheim, dei portali sparsi per il gioco che vi porteranno in arene costruite apposta per tenervi impegnati in qualche prova tecnica.
Platinum ha fatto di nuovo il botto, Bayonetta è davvero un giocone, il combat system è stupendo ed appagante come pochi, e se poi aggiungiamo anche lo stile particolare e ricercato del titolo, le avventure della strega si trasformano in un un vero e proprio prodotto “must have”.
Un gran peccato per la telecamera, che certe volte rovina l’esperienza del gioco (e la mia pazienza), se non fosse stato per questo problema tecnico avrei lasciato più che volentieri un bel 9,5.
Per chi ancora non lo ha acquistato fatevi un favore, non commettete il mio stesso errore, Bayonetta è capace non solo di stringere la mano a Devil May Cry & soci, ma anche di stritolarla.
Voto: 9