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GOD OF WAR
Non poteva mancare un commento sul nuovo titolo SSM e dopo averlo finito e platinato finalmente posso dare un parere approfondito in ogni aspetto. Per quanto mi riguarda, God of War è semplicemente il miglior capitolo della saga ma non solo, anche il miglior gioco della gen (insieme a TW3) ed uno dei migliori giochi di sempre a mani basse.
Partendo con ordine, la prima cosa su cui vorrei soffermarmi è ovviamente il quadro generale con cui si presenta il gioco: un capitolo completamente rivisitato nelle sue basi essenziali, niente telecamera fissa ma libera, dietro le spalle, cambio di mitologia, aggiunta di Atreus come companion attivo tanto nella storia quanto nel gameplay, maggior focus sulla narrativa e via dicendo; è chiaro che ci troviamo davanti ad un titolo che a primo impatto sembrerebbe portare soltanto il nome di God of War e null'altro ma in realtà NON è così. Questo nuovo capitolo è al 100% GOW in ogni sua parte, il core essenziale della saga è ancora tutto lì: splendida rappresentazione di un universo mitologico, brutalità, violenza, epicità, boss fights spettacolari, costante alternanza tra combat ed elementi adventure , insomma un gioco che sembra riprendere tutti gli aspetti vincenti dei vecchi capitoli e rimescolarli in una nuova formula per dare nuova linfa ad una serie che sembrava vicina alla morte.
Ma andando più nello specifico, ciò che più colpisce di questo God of War è senza dubbio il gameplay e più nello specifico il combat system. L'introduzione dell'ascia è probabilmente uno degli elementi più riusciti del gioco e gran parte delle meccaniche puzzle e ambientali finiscono proprio con il dipendere da essa (ma non solo, ovviamente). Un'arma potente, brutale, estremamente versatile sia a corto raggio che dalla distanza con la possibilità di lanciarla e richiamarla a piacimento, ma soprattutto un'arma che conferisce al combat system un feeling generale eccezionale dove ogni colpo restituisce al giocatore un feedback di forza, brutalità e fatica come mai erano riusciti a fare i precedenti capitoli (merito anche di un eccezionale sistema di hitbox dei nemici, che si differenzia anche a seconda delle parti del corpo che si colpiscono). Ovviamente l'ascia è soltanto la superficie di quello che è in realtà un combat system estremamente profondo e stratificato, grazie ad un albero delle abilità ricchissimo che consente non solo di ampliare e migliorare il proprio repertorio di combo o le statistiche dei propri attacchi, ma oltretutto consente anche di scegliere tra una lunga lista di rune che una volta applicate all'arma ampliano notevolmente le possibilità del giocatore in battaglia. Ma ovviamente il combat system non si esaurisce in questo, anzi a ciò si affiancano una miriade di ulteriori opportunità offerte dall'introduzione di danni elementali come permagelo e sacrificio, importantissimi durante gli scontri, ma anche il sistema melee con pugni e scudo, la spartan rage, oltre ovviamente a (ATTENZIONE SPOILER GROSSISSIMO 3/4 DI GIOCO)
Ma ovviamente questo GOW non è solo combat, anzi. Finalmente dopo GOW2 la serie torna nuovamente a spingere l'acceleratore sulla componente adventure, qui finalmente sviluppata in maniera magistrale, non più lineare e perfettamente amalgamata con il mondo di gioco. Il risultato è un world building eccezionale, che consente di visitare scenari caratterizzati da un level design non solo certosino ma anche dinamico, che spesso me volentieri cambia con il proseguire del gioco e incentiva il giocatore a rivisitare aree già calpestate ma completamente trasformate rispetto alla prima visita. Il tutto condito da una mole di contenuti semplicemente disarmante per quelli che sono gli standard della serie: missioni secondarie, aree opzionali, percorsi alternativi, random encounters, collezionabili, sfide e arene, boss opzionali, insomma in questo GOW c'è veramente di tutto.
Per il resto che altro dire, si potrebbero passare ore ed ore ad elogiare i tanti altri aspetti stupefacenti del gioco, potrei parlare della trama, potrei parlare del personaggio di kratos reso perfettamente, o anche della grossa sorpresa rappresentata da Atreus, così come potrei parlare delle boss fight spettacolari, della regia, delle ambientazioni artisticamente eccelse o dei puzzle/enigmi sempre freschi e divertenti. Insomma, c'è davvero tanto e forse troppo da dire e per farlo dovrei fare troppi spoiler, ma anche tutti questi aspetti mi hanno convinto in pieno. Su un ultimo aspetto però vorrei soffermarmi perchè mi sta particolarmente a cuore: la mitologia norrena e la lore del gioco. Ebbene sì, questo nuovo GOW è semplicemente PIENO ZEPPO di riferimenti, di storie, di appunti e collezionabili che tutti insieme narrano la storia di un mondo e di una mitologie fantastici e lo fanno nel miglior modo possibile e cioè lasciando che sia il giocatore a scoprire tutto semplicemente esplorando, leggendo o ascoltando tutto ciò che i devs hanno disseminato nel mondo di gioco. Vuoi che a volte sia un murale, vuoi che a volte sia una stele con rune incise o un appunto trovato a terra, vuoi altre volte che sia una cutscene della trama, un dialogo o una storia raccontata in barca da Mimir, dovunque andrete troverete sempre qualcosa di nuovo da apprendere e che pian piano vi farà entrare in pieno nello splendido mondo di Midgard (e dintorni )
In definitiva, questo nuovo God of War per quanto mi riguarda non può che meritare un perfect score, semplicemente perchè dopo averci passato più di 50 ore sopra ancora non sono minimamente stanco, è stato un'avventura eccezionale che mi ha davvero lasciato qualcosa dentro (insieme ad un senso di vuoto per averla, purtroppo, terminata) e questo mi accade soltanto con quei giochi che davvero si elevano al dì sopra della soglia di eccellenza. Questo GOW non è soltanto un'esperienza ludica, è un viaggio unico che racchiude in sè tutto il significato più puro del termine "avventura", in compagnia non solo di Kratos e Atreus ma anche di tutti quei personaggi e quelle creature che popolano il fantastico universo ricreato dai ragazzi di SSM. Certo, questo non significa che il gioco non sia esente da difetti (come qualsiasi altro gioco): Alfheim poteva essere meglio sviluppata, in alcuni punti forse si poteva limitare il backtracking, una boss fight in più probabilmente non avrebbe guastato così come un NG+ sarebbe stato utilissimo, manca un contatore di ore e un menù di statistiche più completo, servirebbe un respawn dei nemici in alcune aree e via dicendo. Ma allora perchè 10? Semplicemente perchè se si accetta il fatto che il gioco perfetto non può esistere, a mio avviso il perfect score non possono che meritarlo tutti quei giochi che pur al netto di qualche difetto, presentano dei pregi talmente grandi ed offrono un'esperienza talmente unica da lasciarti comunque un segno indelebile dentro. Ed è questo ciò che fa God of War e lo fa maledettamente bene, quindi...
10
Non poteva mancare un commento sul nuovo titolo SSM e dopo averlo finito e platinato finalmente posso dare un parere approfondito in ogni aspetto. Per quanto mi riguarda, God of War è semplicemente il miglior capitolo della saga ma non solo, anche il miglior gioco della gen (insieme a TW3) ed uno dei migliori giochi di sempre a mani basse.
Partendo con ordine, la prima cosa su cui vorrei soffermarmi è ovviamente il quadro generale con cui si presenta il gioco: un capitolo completamente rivisitato nelle sue basi essenziali, niente telecamera fissa ma libera, dietro le spalle, cambio di mitologia, aggiunta di Atreus come companion attivo tanto nella storia quanto nel gameplay, maggior focus sulla narrativa e via dicendo; è chiaro che ci troviamo davanti ad un titolo che a primo impatto sembrerebbe portare soltanto il nome di God of War e null'altro ma in realtà NON è così. Questo nuovo capitolo è al 100% GOW in ogni sua parte, il core essenziale della saga è ancora tutto lì: splendida rappresentazione di un universo mitologico, brutalità, violenza, epicità, boss fights spettacolari, costante alternanza tra combat ed elementi adventure , insomma un gioco che sembra riprendere tutti gli aspetti vincenti dei vecchi capitoli e rimescolarli in una nuova formula per dare nuova linfa ad una serie che sembrava vicina alla morte.
Ma andando più nello specifico, ciò che più colpisce di questo God of War è senza dubbio il gameplay e più nello specifico il combat system. L'introduzione dell'ascia è probabilmente uno degli elementi più riusciti del gioco e gran parte delle meccaniche puzzle e ambientali finiscono proprio con il dipendere da essa (ma non solo, ovviamente). Un'arma potente, brutale, estremamente versatile sia a corto raggio che dalla distanza con la possibilità di lanciarla e richiamarla a piacimento, ma soprattutto un'arma che conferisce al combat system un feeling generale eccezionale dove ogni colpo restituisce al giocatore un feedback di forza, brutalità e fatica come mai erano riusciti a fare i precedenti capitoli (merito anche di un eccezionale sistema di hitbox dei nemici, che si differenzia anche a seconda delle parti del corpo che si colpiscono). Ovviamente l'ascia è soltanto la superficie di quello che è in realtà un combat system estremamente profondo e stratificato, grazie ad un albero delle abilità ricchissimo che consente non solo di ampliare e migliorare il proprio repertorio di combo o le statistiche dei propri attacchi, ma oltretutto consente anche di scegliere tra una lunga lista di rune che una volta applicate all'arma ampliano notevolmente le possibilità del giocatore in battaglia. Ma ovviamente il combat system non si esaurisce in questo, anzi a ciò si affiancano una miriade di ulteriori opportunità offerte dall'introduzione di danni elementali come permagelo e sacrificio, importantissimi durante gli scontri, ma anche il sistema melee con pugni e scudo, la spartan rage, oltre ovviamente a (ATTENZIONE SPOILER GROSSISSIMO 3/4 DI GIOCO)
le Lame, che fanno il loro inaspettato e glorioso ritorno da metà gioco in poi come arma principale a tutti gli effetti, da affiancare all'ascia. E qui ovviamente il mondo di possibilità che si schiude è semplicemente infinito, un albero di abilità ancora una volta da sviluppare e in generale un'arma profondamente diversa dall'ascia da poter utilizzare dinamicamente in continuità o in alternativa ad essa. Oltretutto, con tutto il vecchio movest invariato, ma adattato al nuovo gameplay di questo capitolo
Ma ovviamente questo GOW non è solo combat, anzi. Finalmente dopo GOW2 la serie torna nuovamente a spingere l'acceleratore sulla componente adventure, qui finalmente sviluppata in maniera magistrale, non più lineare e perfettamente amalgamata con il mondo di gioco. Il risultato è un world building eccezionale, che consente di visitare scenari caratterizzati da un level design non solo certosino ma anche dinamico, che spesso me volentieri cambia con il proseguire del gioco e incentiva il giocatore a rivisitare aree già calpestate ma completamente trasformate rispetto alla prima visita. Il tutto condito da una mole di contenuti semplicemente disarmante per quelli che sono gli standard della serie: missioni secondarie, aree opzionali, percorsi alternativi, random encounters, collezionabili, sfide e arene, boss opzionali, insomma in questo GOW c'è veramente di tutto.
Per il resto che altro dire, si potrebbero passare ore ed ore ad elogiare i tanti altri aspetti stupefacenti del gioco, potrei parlare della trama, potrei parlare del personaggio di kratos reso perfettamente, o anche della grossa sorpresa rappresentata da Atreus, così come potrei parlare delle boss fight spettacolari, della regia, delle ambientazioni artisticamente eccelse o dei puzzle/enigmi sempre freschi e divertenti. Insomma, c'è davvero tanto e forse troppo da dire e per farlo dovrei fare troppi spoiler, ma anche tutti questi aspetti mi hanno convinto in pieno. Su un ultimo aspetto però vorrei soffermarmi perchè mi sta particolarmente a cuore: la mitologia norrena e la lore del gioco. Ebbene sì, questo nuovo GOW è semplicemente PIENO ZEPPO di riferimenti, di storie, di appunti e collezionabili che tutti insieme narrano la storia di un mondo e di una mitologie fantastici e lo fanno nel miglior modo possibile e cioè lasciando che sia il giocatore a scoprire tutto semplicemente esplorando, leggendo o ascoltando tutto ciò che i devs hanno disseminato nel mondo di gioco. Vuoi che a volte sia un murale, vuoi che a volte sia una stele con rune incise o un appunto trovato a terra, vuoi altre volte che sia una cutscene della trama, un dialogo o una storia raccontata in barca da Mimir, dovunque andrete troverete sempre qualcosa di nuovo da apprendere e che pian piano vi farà entrare in pieno nello splendido mondo di Midgard (e dintorni )
In definitiva, questo nuovo God of War per quanto mi riguarda non può che meritare un perfect score, semplicemente perchè dopo averci passato più di 50 ore sopra ancora non sono minimamente stanco, è stato un'avventura eccezionale che mi ha davvero lasciato qualcosa dentro (insieme ad un senso di vuoto per averla, purtroppo, terminata) e questo mi accade soltanto con quei giochi che davvero si elevano al dì sopra della soglia di eccellenza. Questo GOW non è soltanto un'esperienza ludica, è un viaggio unico che racchiude in sè tutto il significato più puro del termine "avventura", in compagnia non solo di Kratos e Atreus ma anche di tutti quei personaggi e quelle creature che popolano il fantastico universo ricreato dai ragazzi di SSM. Certo, questo non significa che il gioco non sia esente da difetti (come qualsiasi altro gioco): Alfheim poteva essere meglio sviluppata, in alcuni punti forse si poteva limitare il backtracking, una boss fight in più probabilmente non avrebbe guastato così come un NG+ sarebbe stato utilissimo, manca un contatore di ore e un menù di statistiche più completo, servirebbe un respawn dei nemici in alcune aree e via dicendo. Ma allora perchè 10? Semplicemente perchè se si accetta il fatto che il gioco perfetto non può esistere, a mio avviso il perfect score non possono che meritarlo tutti quei giochi che pur al netto di qualche difetto, presentano dei pregi talmente grandi ed offrono un'esperienza talmente unica da lasciarti comunque un segno indelebile dentro. Ed è questo ciò che fa God of War e lo fa maledettamente bene, quindi...
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