PS4/PS5 Death Stranding: Director's Cut

  • Autore discussione Autore discussione Jack 95
  • Data d'inizio Data d'inizio
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allora, premetto che sono un fan di Kojima, e metal gear è la mia saga preferita. e ho aspettato di giocare questo gioco a lungo.
quando ho preso la ps4, l'anno scorso, ho recuperato Death stranding e l'ho iniziato. dopo 6 mesi sono a circa 15 ore di gioco (c'è da dire che io sono tipo da pochi giochi l'anno) non so bene perchè... per due mesi non ho avuto la tv quindi ok, ma in generale non mi ispira tanto mettermi a giocare a DS, eppure il concept mia piace, la storia sembra affascinante ecc... forse è il fatto che il protagonista è sempre solo, ci sono poche interazioni con altri personaggi, e questo non mi spinge ad andare avanti. c'è troppa solitudine... forse soffro questa cosa. ma credo sia il gioco in se a volere questo.
ora non so se continuare il gioco o ricominciarlo da capo, perchè non credo di ricordare bene quel poco che è successo.
niente, volevo condividere sta cosa.
Concordo sul profondo senso di solitudine e, come sospetti anche tu, penso sia una precisa scelta dell'autore. Per quanto mi riguarda, è una cosa che ho apprezzato molto.

Ammetto che in alcuni momenti l'ho accusato parecchio - mentirei se dicessi di non aver avuto difficoltà a continuarlo - però alla fine mi ha conquistato.
 
allora, premetto che sono un fan di Kojima, e metal gear è la mia saga preferita. e ho aspettato di giocare questo gioco a lungo.
quando ho preso la ps4, l'anno scorso, ho recuperato Death stranding e l'ho iniziato. dopo 6 mesi sono a circa 15 ore di gioco (c'è da dire che io sono tipo da pochi giochi l'anno) non so bene perchè... per due mesi non ho avuto la tv quindi ok, ma in generale non mi ispira tanto mettermi a giocare a DS, eppure il concept mia piace, la storia sembra affascinante ecc... forse è il fatto che il protagonista è sempre solo, ci sono poche interazioni con altri personaggi, e questo non mi spinge ad andare avanti. c'è troppa solitudine... forse soffro questa cosa. ma credo sia il gioco in se a volere questo.
ora non so se continuare il gioco o ricominciarlo da capo, perchè non credo di ricordare bene quel poco che è successo.
niente, volevo condividere sta cosa.

Io l'ho trovato un titolo che più si va avanti e più mostra i suoi limiti, sia nella narrazione (ma quelli sono i soliti di kojima, quindi se sei un suo fan probabile che non ti pesano, anche se in DS forse sono ancora più esasperati rispetto a mgs) che nel gameplay (e non mi riferisco al concetto alla base, che può piacere o meno, ma all'esecuzione).
 
ho deciso e lo ho ricominciato oggi. Anche perché alcune funzioni del gioco non mi erano più chiara avendo perso tanto tempo...
 
ho deciso e lo ho ricominciato oggi. Anche perché alcune funzioni del gioco non mi erano più chiara avendo perso tanto tempo...
Hai fatto bene, IMO è un gioco che va cominciato e portato avanti senza troppe interruzioni. Non che sia facile, viste le ore medie necessarie per finirlo.
 
niente ragazzi, a quanto pare ho ri-abbandonato Death Stranding, questa volta molto prima. il gioco dal mio punto di vista ha un enorme problema.
non spiega bene perché il protagonista dovrebbe andare avanti nella storia, dovrebbe decidere di portare avanti quelle missioni, intendo dire che non sento che il protagonista compia una scelta necessaria, le motivazione per me è molto flebile. a questo si aggiunge che il gioco è sviluppato in missioni che aggiungono un po alla volta sostanza alla storia, come Peace walker, e MGSV. ma mentre in metal gear ci trovavamo nel mondo di gioco di metal gear, già conosciuto con personaggi amati, qui è tutto nuovo e a compensare questa mancanza di empatia verso i personaggi ha pensato di metterci attori famosi. la ricetta è la medesima, si parte con un inizio scoppiettante, tanti filmati, tanti misteri e informazioni, ma poi rimane il protagonista a portare pacchi e prendere mi piace. i personaggi non mi dicono nulla, non so niente e non mi interessa niente di loro, perché il gioco ha fatto poco per farmi accendere l'interesse. se non qualche immagine e filmato a effetto. però mi chiede di portare pacchi a destra e sinistra perché così forse capirò più in là, un po alla volta. il gioco non mi spinge ad andare avanti, perché devo consegnare per unificare l'America? perché Sam lo vuole fare? il concetto è chiaro, ma non mi sembra abbastanza interessante neanche per Sam. sembra che abbia deciso di accettare questa missione perché non aveva niente da fare, c'era poco in ballo. Quindi Sam non mi sembra abbastanza motivato ad agire, e io non lo sono ad andare a vanti. non capisco perché continua a consegnare i pacchi Sam invece di suicidarsi, visto che vive in un mondo orrendo.
 
niente ragazzi, a quanto pare ho ri-abbandonato Death Stranding, questa volta molto prima. il gioco dal mio punto di vista ha un enorme problema.
non spiega bene perché il protagonista dovrebbe andare avanti nella storia, dovrebbe decidere di portare avanti quelle missioni, intendo dire che non sento che il protagonista compia una scelta necessaria, le motivazione per me è molto flebile. a questo si aggiunge che il gioco è sviluppato in missioni che aggiungono un po alla volta sostanza alla storia, come Peace walker, e MGSV. ma mentre in metal gear ci trovavamo nel mondo di gioco di metal gear, già conosciuto con personaggi amati, qui è tutto nuovo e a compensare questa mancanza di empatia verso i personaggi ha pensato di metterci attori famosi. la ricetta è la medesima, si parte con un inizio scoppiettante, tanti filmati, tanti misteri e informazioni, ma poi rimane il protagonista a portare pacchi e prendere mi piace. i personaggi non mi dicono nulla, non so niente e non mi interessa niente di loro, perché il gioco ha fatto poco per farmi accendere l'interesse. se non qualche immagine e filmato a effetto. però mi chiede di portare pacchi a destra e sinistra perché così forse capirò più in là, un po alla volta. il gioco non mi spinge ad andare avanti, perché devo consegnare per unificare l'America? perché Sam lo vuole fare? il concetto è chiaro, ma non mi sembra abbastanza interessante neanche per Sam. sembra che abbia deciso di accettare questa missione perché non aveva niente da fare, c'era poco in ballo. Quindi Sam non mi sembra abbastanza motivato ad agire, e io non lo sono ad andare a vanti. non capisco perché continua a consegnare i pacchi Sam invece di suicidarsi, visto che vive in un mondo orrendo.
Io personalmente, nella parte iniziale, ho capito queste due cose:

1) Le consegne in sé servono perché il mondo è sostanzialmente costituito da comunità isolate che vivono per conto loro. In un primo momento, i 'postini' come Sam sono gli unici che funzionano come comunicazione tra questi posti (che siano i prepper, o le varie città e centri di smistamento BRIDGES), che sia in termini di invio di risorse o macchinari od altri punti chiave. In un secondo momento, il collegamento alla rete chirale permette a queste persone e città di produrre localmente le cose che servono a loro, ma le risorse e determinati oggetti non riproducibili (medicinali, prodotti manuali da artigiani, pezzi di collezione, ecc) devono essere comunque consegnati in modo fisico dai corrieri. Quindi le consegne hanno una funzione 'primaria' di sostentamento in ogni caso.

2) Inizialmente la motivazione principale di Sam per lavorare per BRIDGES è a livello famigliare/personale. La presidente degli Stati Uniti prima, ed Amanda poi, gli chiedono espressamente di aiutarlo, a più riprese, e per quanto lui si rifiuti alla fine penso che sia questo a spingerlo a dare almeno una chance al piano di unire le varie città degli stati uniti. Cioè, Deadman e Die-Hardman provano a persuaderlo, ma di fatto secondo me parte perché ha perso un elemento della sua famiglia ed un'altra persona a lui cara è ora in pericolo.

Queste cose piano piano vengono poi sviluppate sempre di più, sia per quanto riguarda il versante delle città unite d'America (cioé la filosofia di ricostruire uno 'stato' come comunità di persone che collaborano insieme per vivere e sopravvivere nel mondo post-apocalittico), che per quanto riguarda Sam e il ragionamento che lo porta a continuare a dare il suo contributo per la ricostruzione delle UCA anche oltre quelle più 'personali'.

Magari sbaglio qualcosa perché è passato un anno da quando l'ho giocato, comunque questa è la mia interpretazione. A livello di motivazione a continuare a giocare ero preoccupato anch'io devo dire, ma il gioco mi ha preso praticamente subito. Mi dispiace che per te non sia stato questo il caso - però è vero che questo gioco è comunque abbastanza divisivo e si prende un sacco di tempo per spiegare le cose come si deve.
 
Ogni opera delle scibile umano con ambientazione post apocalittico o simili allora decade a queste condizioni.
no, vedi mad max fury road, il film. ad esempio. molto più semplice (come storia) ed estremo dal punto di vista apocalittico (nessuna tecnologia) ma allo stesso tempo epico. un tizio deve scappare da altri tizi che lo vogliono morto. semplicissimo, se non scappa muore.
 
siamo già in ritardi di SECONDI....'TACCI LORO
 
no, vedi mad max fury road, il film. ad esempio. molto più semplice (come storia) ed estremo dal punto di vista apocalittico (nessuna tecnologia) ma allo stesso tempo epico. un tizio deve scappare da altri tizi che lo vogliono morto. semplicissimo, se non scappa muore.

Visto il mondo orribile in cui si trova Max, senza più una famiglia poi, non vedo perché andare avanti, si faccia uccidere.
 
niente ragazzi, a quanto pare ho ri-abbandonato Death Stranding, questa volta molto prima. il gioco dal mio punto di vista ha un enorme problema.
non spiega bene perché il protagonista dovrebbe andare avanti nella storia, dovrebbe decidere di portare avanti quelle missioni, intendo dire che non sento che il protagonista compia una scelta necessaria, le motivazione per me è molto flebile. a questo si aggiunge che il gioco è sviluppato in missioni che aggiungono un po alla volta sostanza alla storia, come Peace walker, e MGSV. ma mentre in metal gear ci trovavamo nel mondo di gioco di metal gear, già conosciuto con personaggi amati, qui è tutto nuovo e a compensare questa mancanza di empatia verso i personaggi ha pensato di metterci attori famosi. la ricetta è la medesima, si parte con un inizio scoppiettante, tanti filmati, tanti misteri e informazioni, ma poi rimane il protagonista a portare pacchi e prendere mi piace. i personaggi non mi dicono nulla, non so niente e non mi interessa niente di loro, perché il gioco ha fatto poco per farmi accendere l'interesse. se non qualche immagine e filmato a effetto. però mi chiede di portare pacchi a destra e sinistra perché così forse capirò più in là, un po alla volta. il gioco non mi spinge ad andare avanti, perché devo consegnare per unificare l'America? perché Sam lo vuole fare? il concetto è chiaro, ma non mi sembra abbastanza interessante neanche per Sam. sembra che abbia deciso di accettare questa missione perché non aveva niente da fare, c'era poco in ballo. Quindi Sam non mi sembra abbastanza motivato ad agire, e io non lo sono ad andare a vanti. non capisco perché continua a consegnare i pacchi Sam invece di suicidarsi, visto che vive in un mondo orrendo.
Ma tu hai la possibilità di suicidarti, puoi farlo in qualsiasi momento, però poi… si sa che succede :asd:
 
Io personalmente, nella parte iniziale, ho capito queste due cose:

1) Le consegne in sé servono perché il mondo è sostanzialmente costituito da comunità isolate che vivono per conto loro. In un primo momento, i 'postini' come Sam sono gli unici che funzionano come comunicazione tra questi posti (che siano i prepper, o le varie città e centri di smistamento BRIDGES), che sia in termini di invio di risorse o macchinari od altri punti chiave. In un secondo momento, il collegamento alla rete chirale permette a queste persone e città di produrre localmente le cose che servono a loro, ma le risorse e determinati oggetti non riproducibili (medicinali, prodotti manuali da artigiani, pezzi di collezione, ecc) devono essere comunque consegnati in modo fisico dai corrieri. Quindi le consegne hanno una funzione 'primaria' di sostentamento in ogni caso.

2) Inizialmente la motivazione principale di Sam per lavorare per BRIDGES è a livello famigliare/personale. La presidente degli Stati Uniti prima, ed Amanda poi, gli chiedono espressamente di aiutarlo, a più riprese, e per quanto lui si rifiuti alla fine penso che sia questo a spingerlo a dare almeno una chance al piano di unire le varie città degli stati uniti. Cioè, Deadman e Die-Hardman provano a persuaderlo, ma di fatto secondo me parte perché ha perso un elemento della sua famiglia ed un'altra persona a lui cara è ora in pericolo.

Queste cose piano piano vengono poi sviluppate sempre di più, sia per quanto riguarda il versante delle città unite d'America (cioé la filosofia di ricostruire uno 'stato' come comunità di persone che collaborano insieme per vivere e sopravvivere nel mondo post-apocalittico), che per quanto riguarda Sam e il ragionamento che lo porta a continuare a dare il suo contributo per la ricostruzione delle UCA anche oltre quelle più 'personali'.

Magari sbaglio qualcosa perché è passato un anno da quando l'ho giocato, comunque questa è la mia interpretazione. A livello di motivazione a continuare a giocare ero preoccupato anch'io devo dire, ma il gioco mi ha preso praticamente subito. Mi dispiace che per te non sia stato questo il caso - però è vero che questo gioco è comunque abbastanza divisivo e si prende un sacco di tempo per spiegare le cose come si deve.
diciamo che le motivazione del gioco mi sono chiare, anche perché l'ho ricominciato. ma secondo me non sono tali da giustificare le azioni di Sam, e quindi del videogiocatore. almeno per quanto riguarda me, ovvio. in poche parole attualmente non mi va di continuare. mi pare troppo simile a MGSV e peace walker, ripeto, solo che questo non è il mondo di metal gear. forse è questo che un po mi disgusta l'idea di rifare una sorta di MGSV che però non è metal gear, un gioco del genere, a missioni, l'ho sopportato (e amato) perché era un metal gear.
Ma tu hai la possibilità di suicidarti, puoi farlo in qualsiasi momento, però poi… si sa che succede :asd:
effettivamente :asd:

Visto il mondo orribile in cui si trova Max, senza più una famiglia poi, non vedo perché andare avanti, si faccia uccidere.
max vuole sopravvivere, e deve scappare. sam non lo so che vuole fare. a un certo punto dice "va bene, vi aiuterò", ok :morris2:
 
Sam svolge semplicemente il suo lavoro: fare le consegne, in un mondo post-apocalittico dove il suo mestiere è essenziale. A partire dallo smaltimento di cadaveri. Accetta di riunirsi all'UCA e nel progetto di riunire l'America per esaudire bene o male l'ultimo desiderio di Bridget e per salvare Amelie (con cui conserva un rapporto di affetto).

Da li verrà la storia, lo trascinerà in eventi più grandi di lui e persino nella storia di vendetta di Fragile.
 
Ultima modifica:
sarà, ma fatto sta che quel continuo esaltare lui e la sua missione a forza di "mittttico sam bridges!" "sei un grande sam bridges!!" "per fortuna che ce sei te sam bridges!!" già dalle primissime consegne è abbastanza stucchevole e dà l'idea che devono dirtelo a parole che quello che fai è importante altrimenti non te ne renderesti conto (perchè appunto di consegne stamo a parla)
 
sarà, ma fatto sta che quel continuo esaltare lui e la sua missione a forza di "mittttico sam bridges!" "sei un grande sam bridges!!" "per fortuna che ce sei te sam bridges!!" già dalle primissime consegne è abbastanza stucchevole e dà l'idea che devono dirtelo a parole che quello che fai è importante altrimenti non te ne renderesti conto (perchè appunto di consegne stamo a parla)
A me i complimenti facevano sorridere sinceramente :asd: Nel mondo di gioco Sam parte che è già una leggenda quindi per questo è famoso e la gente lo stima, mentre da parte nostra è un po' il modo del gioco di farti dei complimenti quando completi una nuova serie di consegne. È una sensazione simile a quella che ho avvertito giocando a Tearaway Avventure di Carta, per quanto possa sembrare assurdo il paragone però l'idea di complimentarsi col giocatore per quello che ha fatto in-context più o meno ritorna simile fra i due titoli anche se applicata in modi diversi :morristenda:

Non è solo un modo per giustificare narrativamente le consegne, insomma.
 
sarà, ma fatto sta che quel continuo esaltare lui e la sua missione a forza di "mittttico sam bridges!" "sei un grande sam bridges!!" "per fortuna che ce sei te sam bridges!!" già dalle primissime consegne è abbastanza stucchevole e dà l'idea che devono dirtelo a parole che quello che fai è importante altrimenti non te ne renderesti conto (perchè appunto di consegne stamo a parla)
Il ringraziamento è anche una forma sociale del gioco, per rendere l'idea di quanto sia importante il suo mestiere in un mondo dove se esci, non sai se torni più a casa. Poi lui con le consegne sta riunendo le UCA e collegando alla rete chirale aree disconnesse da anni dalla partenza di Amelie con la prima spedizione.

Tu stesso quando lasci i Like stai ringraziando un altro corriere.
 
Il ringraziamento è anche una forma sociale del gioco, per rendere l'idea di quanto sia importante il suo mestiere in un mondo dove se esci, non sai se torni più a casa. Poi lui con le consegne sta riunendo le UCA e collegando alla rete chirale aree disconnesse da anni dalla partenza di Amelie con la prima spedizione.

Tu stesso quando lasci i Like stai ringraziando un altro corriere.
Non parlo dei like, parlo dei dialoghi degli ologrammi che ti accolgono quando fai le consegne.
 
Non parlo dei like, parlo dei dialoghi degli ologrammi che ti accolgono quando fai le consegne.
Ti ringraziano per la consegna e per il recupero di cose che gli servono e che solo un corriere può fare nel mondo di DS.

Cosa dovrebbero fare tirarti una scarpa dietro?
 
Ti ringraziano per la consegna e per il recupero di cose che gli servono e che solo un corriere può fare nel mondo di DS.

Cosa dovrebbero fare tirarti una scarpa dietro?

Vanno ben oltre il ringraziamento.
Trattano Sam manco fosse elvis presley o Adriano celentano.
 
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