Ushiromiya Buzzi
worldend dominator
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Ma non capisco dove vuoi andare a parare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
L'informatico è un teorico, che poi faccia anche programmazione e che quindi debba saper fare altro oltre a progettare il software, è nel suo DNA, ma non te lo da l'università, l'informatica per come la intendi tu ha troppi ambiti per essere approfondita a livello universitario in modo adeguato. Un esempio? L'informatico ha delle forti basi matematiche, non può partire euristicamente a scrivere codice che ha senso, dopo migliaia di righe non è più in gradi di gestire i problemi che sorgono (se non con molto tempo e fatica, più del dovuto). Quindi i primi anni sono improntati a dare forti basi matematiche per poter spaziare fra qualunque tipologia di problema. Solo poi (terzo anno e magistrale) ci si specializza e quindi si prende una ben precisa strada: dici che ci sono informatici che non sanno fare siti web? E' vero sino a un certo punto, non conosceranno i linguaggi per la programmazione sul web, ma non vuol dire che non potrebbero adattarsi a farlo.
Parlando di videogiochi, specialmente console, un informatico non nasce sapendo già tutto quello che deve fare (anche perché vi sono diverse figure, alcune più teoriche, come il game designer, altre pratiche, come il programmatore, il grafico ecc.), ma vi si adatta con le proprie conoscenze. Per dire, un informatico skillato non ha alcun problema a imparare la sintassi di un nuovo codice nel giro di pochi giorni e ad applicarla per bene, perché è preparato a quel tipo di novità.
Discorso diverso se mi cadi su cose palesemente diverse da quelle che sono racchiuse nel concetto di informatica (che è un concetto vago, ma pur sempre legato all'astrazione, non è assolutamente "smanettare col PC" come pensano molti). Non metto in dubbio che vi siano informatici che di pratico sanno fare pochissimo, d'altronde se non hai l'interesse e non te lo insegnano, nè te lo chiedono al lavoro, è una cosa così strana? Non è che un idraulico debba essere un esperto di fisica dei fluidi, deve saper far bene il suo lavoro. Così l'informatico, gli è chiesto di progettare in modo ottimale il SW. Se poi si sa vendere anche come programmatore, come esperto HW o come progettista di reti, avrà più possibilità di lavoro e di carriera (non in Italia, qui se non hai la carta non ti assumono, e se ce l'hai ti assumono raramente :bah!//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png.
D'altronde esistono anche informatici estremamente flessibili, che fanno un mucchio di cose...certo non puoi pretendere che tutti ti sappiano settare il router in DMZ o che ti crackino le reti wireless, non c'è niente di più lontano dal concetto di informatico (che è, ripeto, prima di tutto una persona in grado di astrarre da un problema un processo computazionale per risolverlo in modo efficente e scalabile attraverso la propria immaginazione/fantasia). Poi sono d'accordo con te che un informatico dovrebbe ANCHE sapere fare qualcosa di pratico, d'altronde la maggioranza della gente si iscrive a informatica perché ha un interesse per l'uso del calcolatore, quindi ci si aspetta che abbia una conoscenza ben sopra la media anche per quanto riguarda i problemi quotidiani). Io ad esempio questo semestre ho finito Architettura dei Calcolatori. Ecco, ora ne so molto di più dell'interno di un PC; questo non significa che di per sè mi abbiano insegnato ad assemblarlo, ne conosco le varie parti e le iterazioni fra essi, cosa indicano i famosi "numeretti", come si sono evoluti i calcolatori, le tipologie...ma in fondo non danno una conoscenza pratica del calcolatore, come all'ingegnere non danno una conoscenza teorica della programmazione, ma solo empirica. Questa è l'università italiana, coi suoi pregi e difetti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
L'informatico è un teorico, che poi faccia anche programmazione e che quindi debba saper fare altro oltre a progettare il software, è nel suo DNA, ma non te lo da l'università, l'informatica per come la intendi tu ha troppi ambiti per essere approfondita a livello universitario in modo adeguato. Un esempio? L'informatico ha delle forti basi matematiche, non può partire euristicamente a scrivere codice che ha senso, dopo migliaia di righe non è più in gradi di gestire i problemi che sorgono (se non con molto tempo e fatica, più del dovuto). Quindi i primi anni sono improntati a dare forti basi matematiche per poter spaziare fra qualunque tipologia di problema. Solo poi (terzo anno e magistrale) ci si specializza e quindi si prende una ben precisa strada: dici che ci sono informatici che non sanno fare siti web? E' vero sino a un certo punto, non conosceranno i linguaggi per la programmazione sul web, ma non vuol dire che non potrebbero adattarsi a farlo.
Parlando di videogiochi, specialmente console, un informatico non nasce sapendo già tutto quello che deve fare (anche perché vi sono diverse figure, alcune più teoriche, come il game designer, altre pratiche, come il programmatore, il grafico ecc.), ma vi si adatta con le proprie conoscenze. Per dire, un informatico skillato non ha alcun problema a imparare la sintassi di un nuovo codice nel giro di pochi giorni e ad applicarla per bene, perché è preparato a quel tipo di novità.
Discorso diverso se mi cadi su cose palesemente diverse da quelle che sono racchiuse nel concetto di informatica (che è un concetto vago, ma pur sempre legato all'astrazione, non è assolutamente "smanettare col PC" come pensano molti). Non metto in dubbio che vi siano informatici che di pratico sanno fare pochissimo, d'altronde se non hai l'interesse e non te lo insegnano, nè te lo chiedono al lavoro, è una cosa così strana? Non è che un idraulico debba essere un esperto di fisica dei fluidi, deve saper far bene il suo lavoro. Così l'informatico, gli è chiesto di progettare in modo ottimale il SW. Se poi si sa vendere anche come programmatore, come esperto HW o come progettista di reti, avrà più possibilità di lavoro e di carriera (non in Italia, qui se non hai la carta non ti assumono, e se ce l'hai ti assumono raramente :bah!//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png.
D'altronde esistono anche informatici estremamente flessibili, che fanno un mucchio di cose...certo non puoi pretendere che tutti ti sappiano settare il router in DMZ o che ti crackino le reti wireless, non c'è niente di più lontano dal concetto di informatico (che è, ripeto, prima di tutto una persona in grado di astrarre da un problema un processo computazionale per risolverlo in modo efficente e scalabile attraverso la propria immaginazione/fantasia). Poi sono d'accordo con te che un informatico dovrebbe ANCHE sapere fare qualcosa di pratico, d'altronde la maggioranza della gente si iscrive a informatica perché ha un interesse per l'uso del calcolatore, quindi ci si aspetta che abbia una conoscenza ben sopra la media anche per quanto riguarda i problemi quotidiani). Io ad esempio questo semestre ho finito Architettura dei Calcolatori. Ecco, ora ne so molto di più dell'interno di un PC; questo non significa che di per sè mi abbiano insegnato ad assemblarlo, ne conosco le varie parti e le iterazioni fra essi, cosa indicano i famosi "numeretti", come si sono evoluti i calcolatori, le tipologie...ma in fondo non danno una conoscenza pratica del calcolatore, come all'ingegnere non danno una conoscenza teorica della programmazione, ma solo empirica. Questa è l'università italiana, coi suoi pregi e difetti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif