Sì in linea di massima comunque diciamo che questo purismo riguardo le ambientazioni gotiche andrebbe ridimensionato alle atmosfere più che altro, perché come ambientazioni ogni Dmc si è concesso più di una licenza (parlo della saga classica)
-il primo era ambientato prevalentemente in un castello, ma non mancavano abbondanti sezioni nelle foreste circostanti, fasi subacquee e persino la nave pirata

indubbiamente però in quel caso a fare la differenza erano le musiche (soprattutto quelle ambientali/d'atmosfera però) il design dei nemici e la palette cromatica...inoltre c'è da dire che il primo capitolo in questo senso non è stato eguagliato da nessun altro, quindi difficilmente si può identificare "l'anima" del brand con quanto rappresentato qui
-il secondo forse è stato il più eterogeneo, tra contesto urbano dominante (a partire da un villaggio fino alla metropoli) eliporti, grattacieli, templi sommersi, cimiteri...il problema era che il tutto oscillava tra l'anonimato e il cattivo gusto, e in generale mancava una forte identità e coesione come invece aveva il primo capitolo
-il terzo ha come ambientazione centrale la temen-ni-gru, si passa dal contesto urbano devastato fino ai meandri più simil-tecnologici delle fasi avanzate della torre...da questo punto di vista è decisamente distante dal primo capitolo: oltre al fatto che il gioco ha un tono generale decisamente più "anime", le atmosfere non restituiscono affatto il senso di inquietudine del primo capitolo, e anche la rappresentazione degli inferi è decisamente distante dal mondo pulsante e organico che si era visto lì, con l'esplicito richiamo alla scalinata di Escher
-il quarto ironicamente è quello più vicino al primo: come ambientazioni abbiamo prevalentemente la città di Fortuna (ricorda alla lontana il villaggio di dmc2) fino ad arrivare alla Chiesa-Castello, con le sue architetture indubbiamente gotiche che in certi punti raggiungono una non indifferente suggestività (basti pensare alla cima al chiaro di Luna dove si combattono i Frost, o al cimitero)...poi si passa alla foresta dove incontriamo i Blade (palesissima citazione del primo) ma nelle fasi più avanzate arriviamo al tecnologico-futuristico che richiama certe fasi di Dmc3. Anche in questo caso però lo stile generale è anime, poco realistico, e rimanda apertamente al terzo come impostazione generale, palette cromatica ecc...gli inferi sembrano una commistione (poco riuscita) tra primo e terzo. Diciamo che anche in questo aspetto il quarto capitolo è prevalentemente derivativo.
Quello che voglio dimostrare con questa analisi è che effettivamente non ci sia un fondo identitario Dmc=castello gotico talmente forte da diventare un imperativo monopolizzante il design/l'ambientazione dei giochi della saga...indubbiamente però diciamo che nessun gioco è stato ambientato in un boschetto azzurro dalle tinte arcobaleno

ma da quel poco che si è visto del contesto urbano post-apocalittico popolato da demoni organici, direi che non c'è pericolo