è vero che la motivazione di fondo è simile, ovvero: il personaggio è debole/soffre di un complesso di inferiorità all'inizio e questo lo spinge a cercare sempre più potere, ma la cosa si traduce in 2 esiti molto differenti
Vergil classico: il focus è messo tutto sulle sue abilità di combattimento. Niente piani machiavellici, di poche parole, nessun mezzo termine, inganno, doppi fini: si addentra nella torre e uccide, ed è tremendamente bravo a farlo. Il grosso della caratterizzazione del personaggio è dato appunto dallo stereotipo del guerriero iaido badass silenzioso. Nei confronti degli umani è perlopiù neutrale, li disprezza perchè sono deboli ma nel suo disegno non c'entrano poi molto. Il complesso di inferiorità nei confronti di Dante apparentemente non è presente (o al massimo non marcato) in quanto è evidentemente lui il fratello più forte...exploit narrativo necessario nel 3 anche per giustificare la crescita di Dante giovane, che con il maturare delle sue motivazioni e del suo senso di responsabilità, dopo la prima sconfitta riesce prima in un pareggio e infine in una vittoria. Le motivazioni alla base della sua ricerca di potere (secondo varie fonti poco chiare e abbozzate) sarebbero da ricercarsi nel fatto che da piccolo non riuscì a proteggere sua madre dall'assalto dei demoni e questo lo porta a desiderare sempre più potere, fino a diventare insensibile ad altro. Ma, giusto per ripeterlo, chi si ricorda di Vergil nelle cutscene di Dmc3 ricorda innanzitutto la sua incredibile capacità di farsi strada a suon di colpi di Yamato.
ora passiamo a:
Vergil reboot: il focus è messo sulla sua propensione per la manipolazione, le attività di intelligence, la sua persuasione. E' (almeno sulla carta, nella pratica non fa praticamente nulla di simile, perlomeno visibile a noi) un trascinatore, che fa uso degli altri per ottenere ciò che vuole. Usa inganni, doppi fini, spia. Tutto questo probabilmente (ed evidentemente) perchè non ha la forza di fare ciò che vuole da solo. Completamente sparito il focus sulla sua abilità di combattimento, tante belle parole e molta poca azione. Sparito il codice d'onore del precedente (come l'ostinazione a non usare armi da fuoco) d'altronde l'inganno non si addice a un personaggio che si basa sull'onore (tratto caratterizzante anche di Nelo Angelo se ricordiamo, "a man with guts and honor"). Il focus sulle attività di intelligence è rivelato anche quando lui stesso confessa di essersi appassionato all'HACKING (qualcosa di letteralmente agli antipodi rispetto al Vergil classico). In realtà in questo contesto la sua poca cura per gli umani sembra un tratto a momenti quasi forzato...non si spiega come possa essere così freddo nei confronti di Kat dopo essersi preso tutta quella briga di liberarla dai suoi demoni. Sembra quasi che si sia voluto creare un parallelismo con quello classico, ma senza dare sufficiente spazio a questa parabola evolutiva, o forzando un po' la rivelazione della vera natura del pg.
Altre differenze: questo Vergil soffre di un evidente ed esplicito senso di inferiorità nei confronti di Dante, non essendo più quindi il gemello più forte (come lo erano invece sia Nelo Angelo che Vergil). E' questa la vera motivazione della sua ricerca di potere, come del resto dimostrato nel dlc, dove c'è la gelosia per l'affetto della madre. Se vogliamo è una motivazione molto più egoistica già alla base...sembra quasi che per tutto il tempo si voglia mettere il focus sulla debolezza di Vergil...addirittura nella battaglia con Mundus lo vediamo chiedere aiuto a Dante!!! Una cosa letteralmente impensabile per il personaggio classico...e del resto fino alla battaglia non lo vediamo menare praticamente mezzo fendente (anche se ho come il malizioso dubbio che a questo contribuisca l'incapacità registica per le cutscene d'azione dei NT rispetto a come riuscì il terzo che su questo è davvero un capolavoro)
infine il dlc: onestamente tutta la parabola evolutiva del pg mi sembra un po' forzata e poco credibile (oltre che in realtà poco chiara)...oltre alle già chiarite motivazioni differenti, il risultato finale è comunque un cattivo MWAHAHAHAA piuttosto che il guerriero iaido del precedente capitolo...il motore del personaggio sarà lo stesso, ma trovo l'essenza piuttosto differente...per certi versi il Vergil di Dmc3 è una sorta di antieroe quasi, questo invece sembra essere basato sullo stereotipo del cedimento al lato oscuro e cose così