Dylan Dog | Sergio Bonelli Editore

  • Autore discussione Autore discussione Gouki
  • Data d'inizio Data d'inizio
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Dylan Dog ha 100 pagine totali, comprendendo copertina e posta, ma si comincia a leggerlo da pagina 5 a pagina 98, in totale sono 93 pagine di lettura della storia.Calcolando tutte le pagine, sono un 300 pagine (più o meno) a volume per la "Grande Ristampa". //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
oke, e prezzo ?

 
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oke, e prezzo ?
Con l'aumento che c'è stato in casa Bonelli, ora la "Grande Ristampa" costa 6,00€ ed è conveniente, perché se compri 3 albi normali li paghi 8,70€ (2,90€ l'uno).

 
Con l'aumento che c'è stato in casa Bonelli, ora la "Grande Ristampa" costa 6,00€ ed è conveniente, perché se compri 3 albi normali li paghi 8,70€ (2,90€ l'uno).
oke grazie delle info.

cercherò sulla baia se c'è qualcosina di interessante //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 
Una voce dal nulla: Dylan Dog torna in libreria

Nuovo volume edito da Mondadori dedicato all’inquilino di Craven Road. Sei storie ricche di elementi paranormali e colpi di scena che vedono Dylan come protagonista e sono firmate da alcuni degli autori più rappresentativi della collana, tra cui il “papà” Sclavi.

http://www.mangaforever.net/77549/una-voce-dal-nulla-dylan-dog-torna-in-libreria

 
Letto il 315!

Capolavorone, ragazzi; Stano è stato veramente ottimo su questo numero! Si respira proprio l'aria dei vecchi albi ed è una cosa veramente fenomenale!

Hype per il numero 316, "Blacky"!

 
Devo dire che ultimamente la qualità delle storie è migliorata in maniera sensibile (non che le altre fossero male sia chiaro).

Su oltre 300 numeri, i veri flop li contiamo sulle dita di una mano...

 
Devo dire che ultimamente la qualità delle storie è migliorata in maniera sensibile (non che le altre fossero male sia chiaro).Su oltre 300 numeri, i veri flop li contiamo sulle dita di una mano...
Starai scherzando, spero..

 
Letto ieri l'altro il numero 31, Grand Guignol.

Sclavi si è veramente superato alla sceneggiatura, una delle migliori che ho affrontato fin'ora :mah:

 
Letto ieri l'altro il numero 31, Grand Guignol.Sclavi si è veramente superato alla sceneggiatura, una delle migliori che ho affrontato fin'ora :mah:
Sclavi è uno dei miei scrittori preferiti, ho già recuperato due libri suoi e uno me lo regala la mia ragazza per Natale.

Se ti piace il suo modo di scrivere, recupera anche i libri perché sono veramente magnifici e molto particolari.

P.S. Ovviamente devi avere un bel gruzzoletto perché sono belli rari e costosi.

 
Beh, naturalmente parlo da fan incallito.Quale delle mie affermazioni ti ha turbato?
Credo proprio sul fatto che i flop si possano contare sulle dita di una mano. Suvvia, io amo questo fumetto ne ho letti centinaia di numeri ma di inutili e di dimenticabili specialmente negli ultimi anni ce ne sono stati tantissimi

 
Io sto con Marty, sono un fan di Dylan Dog da 14 anni e, fino ad ora, mi sono piaciuti tutti i numeri (per me sono tutti capolavori).

 
Credo che il problema di alcuni album sia nel finale davvero troppo affrettato che fa scemare tutto quanto di buono si era creato in precedenza.

Però, anche quelli che mi hanno lasciato l'amaro in bocca gli ho tutti rivalutati dopo una seconda lettura.

Concludo con alcune chine che proprio non mi vanno giu', le nuove leve soprattutto: per me Dylan è Roi, Brindisi, Picatto, Stano, Casertano ed il mitico duo Montanari & Grassani. Tutti gli altri, sino ad ora, mi hanno lasciato indifferenti.

 
Se uno è "fan" mica deve necessariamente farsi piacere ogni cosa.. Anzi, proprio in quanto fan dovrebbe maturare e sviluppare una forma critica non comune al lettore occasionale o quantomeno una capacità/consapevolezza di interpretazione tale da valutare l'intero percorso editoriale. Altrimenti parliamo di fanatismo becero e incondizionato, irrazionale e come tale di poco conto. Per quanto mi riguarda la gestione Sclavi è stata nel panorama del fumetto italiano popolare ciò che probabilmente ha rappresentato Miller nella scena comics statunitense (un punto di rottura e di non ritorno, lo spartiacque generazionale fra vecchio e nuovo..) ma le nuove leve sono riuscite a deludere anche più della vecchia guardia, per intenderci quella che nella seconda metà degli anni novanta ha snaturato il personaggio traghettandolo verso derive concilianti (su benedizione di Sergio Bonelli che ha sempre guardato di cattivo occhio il personaggio, nonostante ringraziasse i santi per le sue vendite). Roba che nel rileggere oggi le sceneggiature lisergiche di Chiaverotti sembrerebbero oro colato se raffrontate a una qualsivoglia cretinata di Marzano o De Gregorio. Capolavori per alcuni, per me roba che insulta l'intelligenza del lettore. La prima Barbato e il RRobe hanno dato una parvenza di rinascita presto affossata, adesso rimangono giusto alcune rare penne prestate alla serie come Accatino. Chi altro? Ci sono le eccezioni, qualche storia buona o almeno discreta. Ma appunto eccezioni che - quelle sì.. - si contano sulle dita di una mano. E lo dico da fan che segue il personaggio dal 1990.

 
Pure io so che gli ultimi Dylan Dog non sono all'altezza della gestione di Sclavi, però non me la sento di bocciarli.

A me le storie piacciono, appassionano e mi tengono incollato fino alla fine. Il numero 315 di Stano è una perla e consiglio a tutti di comprarlo.

 
Se uno è "fan" mica deve necessariamente farsi piacere ogni cosa.. Anzi, proprio in quanto fan dovrebbe maturare e sviluppare una forma critica non comune al lettore occasionale o quantomeno una capacità/consapevolezza di interpretazione tale da valutare l'intero percorso editoriale. Altrimenti parliamo di fanatismo becero e incondizionato, irrazionale e come tale di poco conto. Per quanto mi riguarda la gestione Sclavi è stata nel panorama del fumetto italiano popolare ciò che probabilmente ha rappresentato Miller nella scena comics statunitense (un punto di rottura e di non ritorno, lo spartiacque generazionale fra vecchio e nuovo..) ma le nuove leve sono riuscite a deludere anche più della vecchia guardia, per intenderci quella che nella seconda metà degli anni novanta ha snaturato il personaggio traghettandolo verso derive concilianti (su benedizione di Sergio Bonelli che ha sempre guardato di cattivo occhio il personaggio, nonostante ringraziasse i santi per le sue vendite). Roba che nel rileggere oggi le sceneggiature lisergiche di Chiaverotti sembrerebbero oro colato se raffrontate a una qualsivoglia cretinata di Marzano o De Gregorio. Capolavori per alcuni, per me roba che insulta l'intelligenza del lettore. La prima Barbato e il RRobe hanno dato una parvenza di rinascita presto affossata, adesso rimangono giusto alcune rare penne prestate alla serie come Accatino. Chi altro? Ci sono le eccezioni, qualche storia buona o almeno discreta. Ma appunto eccezioni che - quelle sì.. - si contano sulle dita di una mano. E lo dico da fan che segue il personaggio dal 1990.
Ok, fughiamo ogni dubbio: non faccio parte della pletora di Dylandoghisti accaniti i quali osannano a priori qualunque albo con sopra il suo nome (poichè di fumetto di culto stiamo parlando), e nemmeno mi barrico dietro la magnificenza dei primi 100 albi, usandoli come metro di paragone dei successivi.

Ma ciò detto, condividendo quanto affermi in merito al cambio generazionale, non capisco quando parli di personaggio snaturato. Io non ho percepito questa evoluzione.

E non voglio credere che Dylan Dog sia cambiato in funzione dei lettori, bensì siano cambiati questi ultimi, ovvero siano cambiati i gusti.

Faccio i complimenti a te a Gouki per la vostra conoscenza dell'argomento (davvero Bonelli non apprezzava il nostro old boy?)!!

 
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Collezione Book 199 in edicola:

Soggetto e sceneggiatura: Michele Medda

Disegni: Giovanni Freghieri

Copertina: Angelo Stano

dyl_book0199.jpg


Sempre affollati i corsi del professor Emerick. Del resto, non si può dire che il suo metodo per insegnare la “disempatia”, scatenando la ferinità latente in ognuno di noi, sia inefficace. Persino un convinto pacifista come Dylan, grazie ai consigli dell’illustre didatta, può trasformarsi in una macchina per uccidere, indifferente e insensibile verso le sofferenze altrui, insomma un vero campione dei nostri tempi, governati dall’imperativo della competizione e della vittoria a ogni costo. Per fortuna, l’Indagatore dell’Incubo riesce a sottrarsi all’influenza di Emerick e di Mazua, il malvagio idoletto che lo ispira… E la sua scelta, come tutte le scelte coraggiose, non resterà priva di effetti!



 
Al Liceo adoravo Dylan Dog e andavo molto fiero della mia pur piccola collezione.

Adesso ho scoperto che lo legge anche uno degli avvocati dello studio in cui faccio la pratica, visto che ne ho trovati dei numeri in bagno //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Erano anni che non leggevo Dylan Dog e sono tornato ai vecchi tempi, quando apprezzavo le bellissime ed interessanti storie del playboy londinese, così credo che ricomincerò a leggerlo :kep88:

Ci sono ancora in giro delle ristampe vero? :kep88:

 
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