Riflessione Gaming di "nuova generazione" - Triste storia di un videogiocatore medio(cre)

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Acidburn ha detto:
Ma questo è proprio un problema culturale, molti genitori semplicemente se ne sbattono dei figli o di cosa fanno, l'importante è "che siano contenti".
Io ricordo che quando ero piccolino(si parla di 20 e passa anni fa)mio padre e mia madre la sera giocavano al nes con me per una mezz'oretta la sera, mio padre in periodo psx giocava a granturismo 1-2 con me. Sfortunatamente non tutti sono fortunati come lo sono stato io.
 
Bisogna pure interessarsi a cosa fa il pargolo, non solo comprargli roba a caso che così è felice, nel caso specifico non si rendono conto che stanno letteralmente iniziando i loro figlioletti al gioco d'azzardo dandogli 20€ per comprare dieci lootbox
This, se i genitori giocassero con loro in 2, tipo, a Borderlands, si divertirebbero alla grande e non si perderebbero i figli nell'abisso dell'ignoranza.

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This, se i genitori giocassero con loro in 2, tipo, a Borderlands, si divertirebbero alla grande e non si perderebbero i figli nell'abisso dell'ignoranza.

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Più che altro "entrare" nel mondo di un figlio è molto più difficile che dargli un anestetico per farlo stare buono (e poi diciamolo, non sempre si hanno la testa o le energie per farlo)

Poi l'industria sicuramente si è plasmata intorno a questo, tanto rispetto al "voyerismo videoludico", quanto alla banalizzazione dello scambio di contenuti virtuali in cambio di moneta sonante. Una cosa che mi è rimasta impressa quando un tizio che conosco mi ha chiesto di impedire a suo figlio di comprare come un forsennato su Brawl Stars, era la facilità con cui era possibile spendere denaro: nel fare esperimenti gli ha speso in un battito di ciglia tipo 15€, sbattendo quel dito tozzo sul display...niente richieste di conferma, niente di niente. E le alternative erano solo o disattivare gli acquisti del tutto (con grande sbattimento del genitore, che magari se quella volta il figlio cede deve andare alle impostazioni e ritrovare il comando super nascosto chissà dove, lui che a malapena ha appena acceso il tablet) o togliere ogni informazione di carta di credito e lasciare le ricariche.

Questo tipo di approcci influenza il modo in cui le generazioni si apprecciano a internet e al gaming, è un po' come quando mi stupivo che il mio cellulare avesse un tasto dedicato a Facebook.  

Stesso vale per lo streaming...magari uno una volta va su un video, e da quel momento l'algoritmo inizia a proporgli valanghe di let's play qui e là, e magari ha pure un tot di amici che già li guardano...questa accessibilità si sposa molto bene con la passività dell'operazione.

 
Sparda ha detto:
 
Più che altro "entrare" nel mondo di un figlio è molto più difficile che dargli un anestetico per farlo stare buono (e poi diciamolo, non sempre si hanno la testa o le energie per farlo)
 
Poi l'industria sicuramente si è plasmata intorno a questo, tanto rispetto al "voyerismo videoludico", quanto alla banalizzazione dello scambio di contenuti virtuali in cambio di moneta sonante. Una cosa che mi è rimasta impressa quando un tizio che conosco mi ha chiesto di impedire a suo figlio di comprare come un forsennato su Brawl Stars, era la facilità con cui era possibile spendere denaro: nel fare esperimenti gli ha speso in un battito di ciglia tipo 15€, sbattendo quel dito tozzo sul display...niente richieste di conferma, niente di niente. E le alternative erano solo o disattivare gli acquisti del tutto (con grande sbattimento del genitore, che magari se quella volta il figlio cede deve andare alle impostazioni e ritrovare il comando super nascosto chissà dove, lui che a malapena ha appena acceso il tablet) o togliere ogni informazione di carta di credito e lasciare le ricariche.
 
Questo tipo di approcci influenza il modo in cui le generazioni si apprecciano a internet e al gaming, è un po' come quando mi stupivo che il mio cellulare avesse un tasto dedicato a Facebook.  
Stesso vale per lo streaming...magari uno una volta va su un video, e da quel momento l'algoritmo inizia a proporgli valanghe di let's play qui e là, e magari ha pure un tot di amici che già li guardano...questa accessibilità si sposa molto bene con la passività dell'operazione.
This, sul mio telefono ogni singolo acquisto necessita della mia impronta, non ho nessuno e non ho figli, ma alla fine se i genitori lo permettono è colpa loro.

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Io ho un amico che certi giochi non vuole giocarli perché "non sarebbe capace" (cit.) e preferisce vederseli giocati da Sabaku :asd:

 
Ma questo è proprio un problema culturale, molti genitori semplicemente se ne sbattono dei figli o di cosa fanno, l'importante è "che siano contenti".

Io ricordo che quando ero piccolino(si parla di 20 e passa anni fa)mio padre e mia madre la sera giocavano al nes con me per una mezz'oretta la sera, mio padre in periodo psx giocava a granturismo 1-2 con me. Sfortunatamente non tutti sono fortunati come lo sono stato io.

Bisogna pure interessarsi a cosa fa il pargolo, non solo comprargli roba a caso che così è felice, nel caso specifico non si rendono conto che stanno letteralmente iniziando i loro figlioletti al gioco d'azzardo dandogli 20€ per comprare dieci lootbox
Anche con tutta la buona volontà del mondo è praticamente impossibile che il figlio faccia tutto col genitore a fianco. Il bimbo poi cresce un'ameba e il genitore non può più fare neanche il casalingo :asd:  Hanno il loro budget per i pargoli, poi come lo spendono poco cambia, anzi già son contenti che comprata la play li vedono giocare a "giochi gratis" più che i famosi "giochi da 70 euro". Finchè non superano la fase iniziale e iniziano a non sentirsi più soddisfatti dall'avere tutto l'intero gioco in mano, ma vogliono cambiare skin, perchè tutti hanno altre skin e ammazza quanto sono belle.

E' l'industria sfacciata che sta cercando di far passare per normale quello che un tempo nessuno avrebbe osato fare. Se i 50 euro per le 8 o quel che erano mappe di COD riciclate o i DLC da 15 euro per 2h scarse di more of the same erano un mezzo furto, cosa dire di decine di skin da 15 euro alla settimana e provare a convincere la gente che non c'è niente di male a buttarci sopra tutti i soldi della paghetta? E' un tentativo molto ben studiato di allungare le mani sul portafoglio di un bambino distratto.

 
Storm_FF ha detto:
Anche con tutta la buona volontà del mondo è praticamente impossibile che il figlio faccia tutto col genitore a fianco. Il bimbo poi cresce un'ameba e il genitore non può più fare neanche il casalingo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Hanno il loro budget per i pargoli, poi come lo spendono poco cambia, anzi già son contenti che comprata la play li vedono giocare a "giochi gratis" più che i famosi "giochi da 70 euro". Finchè non superano la fase iniziale e iniziano a non sentirsi più soddisfatti dall'avere tutto l'intero gioco in mano, ma vogliono cambiare skin, perchè tutti hanno altre skin e ammazza quanto sono belle.
 
E' l'industria sfacciata che sta cercando di far passare per normale quello che un tempo nessuno avrebbe osato fare. Se i 50 euro per le 8 o quel che erano mappe di COD riciclate o i DLC da 15 euro per 2h scarse di more of the same erano un mezzo furto, cosa dire di decine di skin da 15 euro alla settimana e provare a convincere la gente che non c'è niente di male a buttarci sopra tutti i soldi della paghetta? E' un tentativo molto ben studiato di allungare le mani sul portafoglio di un bambino distratto.
Beh, dipende, ci sono giochi che hanno ottime storie e che se vissute assieme ai genitori alla fine è come guardare un film, boh magari sono io, ma non sembra una cosa così difficile.

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Anche con tutta la buona volontà del mondo è praticamente impossibile che il figlio faccia tutto col genitore a fianco. Il bimbo poi cresce un'ameba e il genitore non può più fare neanche il casalingo :asd:  Hanno il loro budget per i pargoli, poi come lo spendono poco cambia, anzi già son contenti che comprata la play li vedono giocare a "giochi gratis" più che i famosi "giochi da 70 euro". Finchè non superano la fase iniziale e iniziano a non sentirsi più soddisfatti dall'avere tutto l'intero gioco in mano, ma vogliono cambiare skin, perchè tutti hanno altre skin e ammazza quanto sono belle.

E' l'industria sfacciata che sta cercando di far passare per normale quello che un tempo nessuno avrebbe osato fare. Se i 50 euro per le 8 o quel che erano mappe di COD riciclate o i DLC da 15 euro per 2h scarse di more of the same erano un mezzo furto, cosa dire di decine di skin da 15 euro alla settimana e provare a convincere la gente che non c'è niente di male a buttarci sopra tutti i soldi della paghetta? E' un tentativo molto ben studiato di allungare le mani sul portafoglio di un bambino distratto.
Ma non deve fare TUTTO assieme ai genitori, esistono le vie di mezzo, imho è un dovere del genitore capire che cavolo fa il figlio quando sta quotidianamente davanti alla console/pc per quelle 3 ore, mica dico che papà e mamma devono diventare progamer su Fortnite, ma interessarsi un minimo si, solo che parcheggiare il bambino davanti ad una console e farsi i fatti propri è più facile, anche perché è questo che succede di solito

E poi sta scusa dei genitori che non capiscono la tecnologia, le opzioni e bla bla bla è ridicola, stiamo nel 2019, se non sai usare un tablet impara e basta, mica ti stai imbarcando in un corso di ingegneria informatica, devi guardarti 2 menu opzioni scritti in italiano :asd:

 
Più che altro "entrare" nel mondo di un figlio è molto più difficile che dargli un anestetico per farlo stare buono (e poi diciamolo, non sempre si hanno la testa o le energie per farlo)

Poi l'industria sicuramente si è plasmata intorno a questo, tanto rispetto al "voyerismo videoludico", quanto alla banalizzazione dello scambio di contenuti virtuali in cambio di moneta sonante. Una cosa che mi è rimasta impressa quando un tizio che conosco mi ha chiesto di impedire a suo figlio di comprare come un forsennato su Brawl Stars, era la facilità con cui era possibile spendere denaro: nel fare esperimenti gli ha speso in un battito di ciglia tipo 15€, sbattendo quel dito tozzo sul display...niente richieste di conferma, niente di niente. E le alternative erano solo o disattivare gli acquisti del tutto (con grande sbattimento del genitore, che magari se quella volta il figlio cede deve andare alle impostazioni e ritrovare il comando super nascosto chissà dove, lui che a malapena ha appena acceso il tablet) o togliere ogni informazione di carta di credito e lasciare le ricariche.

Questo tipo di approcci influenza il modo in cui le generazioni si apprecciano a internet e al gaming, è un po' come quando mi stupivo che il mio cellulare avesse un tasto dedicato a Facebook.  

Stesso vale per lo streaming...magari uno una volta va su un video, e da quel momento l'algoritmo inizia a proporgli valanghe di let's play qui e là, e magari ha pure un tot di amici che già li guardano...questa accessibilità si sposa molto bene con la passività dell'operazione.
Io sono dell'opinione che piuttosto che dare il MIO cellulare a mio figlio, gli compro un tablet/cellulare scrauso da 80€ senza carte o sim associate. Col cavolo che gli/le do il mio cellulare con i miei dati ecc., oltre al fatto che se è piccolo non sa quello che fa e potrebbe cadergli ogni 10 secondi, non scherziamo :maperfavore:

Tablet/smartphone del papà/mamma is the new game boy, se vuole vedersi video su youtube o giocare a giochi per android/ios, glielo faccio fare con un SUO dispositivo, col cavolo che gli do il mio. Oppure gli prenderei un bel 3ds che ormai si trova a 50€ easy e i giochi (se gli piacciono) gli durano un sacco di ore.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Io sono dell'opinione che piuttosto che dare il MIO cellulare a mio figlio, gli compro un tablet/cellulare scrauso da 80€ senza carte o sim associate. Col cavolo che gli/le do il mio cellulare con i miei dati ecc., oltre al fatto che se è piccolo non sa quello che fa e potrebbe cadergli ogni 10 secondi, non scherziamo :maperfavore:

Tablet/smartphone del papà/mamma is the new game boy, se vuole vedersi video su youtube o giocare a giochi per android/ios, glielo faccio fare con un SUO dispositivo, col cavolo che gli do il mio. Oppure gli prenderei un bel 3ds che ormai si trova a 50€ easy e i giochi (se gli piacciono) gli durano un sacco di ore.


Tu pensa che io, nonostante l'infanzia da videogiocatore (in ogni caso rigorosamente regolata dai miei genitori), a mio figlio prima di una certa età non gli darei proprio nulla  :asd:  i tablet poi non glieli farei vedere manco col binocolo, ho il disprezzo totale per ftp e affini, figuriamoci se ci butto in pasto la mia prole

Però vabè, forse stiamo divagando  :tè:

 
Tralasciando la storia FTP etc dare smartphone e tablet a dei bambini molto piccoli significa far loro del male, soprattutto a quell'età fornire una attività passiva come quella lì è deleterio per la mappatura neuronale di un bambino, ed ancora peggio questi dispositivi a differenza di un comunissimo pad/giocattolo non donano praticamente nessun feedback fisico, oltretutto facendo utilizzare solamente un dito su 5 di solito(l'indice). Oggi è pieno il mondo di bimbi con ritardi del linguaggio o problemi di coordinazione ed utilizzo delle mani, indovinate perché.

In definitiva non date mai smartphone e tablet ai vostri futuri figlioletti se non una ventina di minuti ogni tanto, e comunque stategli sempre vicino in quel frangente per renderla un'attività attiva e non uno scrolling passivo di video/giochetti per bimbi (che non só se li avete provati, si tratta di toccare una cosa e non fare più nulla, non li definirei nemmeno giochi)

 
Tralasciando la storia FTP etc dare smartphone e tablet a dei bambini molto piccoli significa far loro del male, soprattutto a quell'età fornire una attività passiva come quella lì è deleterio per la mappatura neuronale di un bambino, ed ancora peggio questi dispositivi a differenza di un comunissimo pad/giocattolo non donano praticamente nessun feedback fisico, oltretutto facendo utilizzare solamente un dito su 5 di solito(l'indice). Oggi è pieno il mondo di bimbi con ritardi del linguaggio o problemi di coordinazione ed utilizzo delle mani, indovinate perché.

In definitiva non date mai smartphone e tablet ai vostri futuri figlioletti se non una ventina di minuti ogni tanto, e comunque stategli sempre vicino in quel frangente per renderla un'attività attiva e non uno scrolling passivo di video/giochetti per bimbi (che non só se li avete provati, si tratta di toccare una cosa e non fare più nulla, non li definirei nemmeno giochi)
Esattamente e poi tendono anche ad isolarsi in questo modo. È proprio vero che ad oggi tutto il mondo è connesso ma in realtà siamo tutti soli e distanti. Ovviamente io mi tiro fuori non avendo nessun tipo di Social a parte Twitter che uso principalmente per cose utili. 

 
Tu pensa che io, nonostante l'infanzia da videogiocatore (in ogni caso rigorosamente regolata dai miei genitori), a mio figlio prima di una certa età non gli darei proprio nulla  :asd:  i tablet poi non glieli farei vedere manco col binocolo, ho il disprezzo totale per ftp e affini, figuriamoci se ci butto in pasto la mia prole

Però vabè, forse stiamo divagando  :tè:
Ora la pensi così, ma quando lavorerai tutto il giorno e tornerai a casa trovando il pupo iperattivo che piange, grida, etc etc, e tu li stanco morto, vedrai che lo smartphone per farlo stare buono e avere quella mezz'ora di relax glielo darai eccome :sard:

Non sto mica dicendo che bisogna lasciarlo col telefono in mano tutto il giorno, è sbagliato darglielo, ma capisco chi glielo da, dopotutto noi siamo la generazione che è cresciuta davanti la tv.

 
Ora la pensi così, ma quando lavorerai tutto il giorno e tornerai a casa trovando il pupo iperattivo che piange, grida, etc etc, e tu li stanco morto, vedrai che lo smartphone per farlo stare buono e avere quella mezz'ora di relax glielo darai eccome :sard:

Non sto mica dicendo che bisogna lasciarlo col telefono in mano tutto il giorno, è sbagliato darglielo, ma capisco chi glielo da, dopotutto noi siamo la generazione che è cresciuta davanti la tv.
Quoto con il sangue :asd:

 
Ora la pensi così, ma quando lavorerai tutto il giorno e tornerai a casa trovando il pupo iperattivo che piange, grida, etc etc, e tu li stanco morto, vedrai che lo smartphone per farlo stare buono e avere quella mezz'ora di relax glielo darai eccome :sard:

Non sto mica dicendo che bisogna lasciarlo col telefono in mano tutto il giorno, è sbagliato darglielo, ma capisco chi glielo da, dopotutto noi siamo la generazione che è cresciuta davanti la tv.


Guarda, non entro nel merito ma di famiglie numerose e con figli piccoli diciamo che ne so "qualcosina" :asd:  per fare un esempio concreto, giusto l'altroieri sera sono stato a cena da mio cugino che ha 2 figli, una di un anno e l'altra di qualche mese e sono molesti a dir poco, tra pianti e strilli è stato un continuo, e per esempio il loro salvavita è la TV, però per esempio non gli metterebbero mai il telefono in mano (né tantomeno un tablet). 

Il mio discorso era un po' buttato lì quindi non mi sono preso la briga di approfondire, diciamo che il mio pensiero lo esprimo pensando alla mia infanzia, laddove tale termine si estende almeno fino ai 10 anni: io vedevo la TV (avrò visto ogni cartone esistente), amavo i giocattoli, amavo i fumetti, amavo vedere mio fratello che giocava al computer e, raggiunta una certa età minima, amavo giocarci anche io, e non ho avuto un telefono fino alla seconda media. 

Ora mi rendo conto che i tempi sono cambiati molto, ma poi faccio il confronto con il figlio piccolo del mio ex capo: è lì sul posto di lavoro con i genitori che non se lo calcolano perché stanno facendo (ed è al mare eh) e sta ore e ore imbambolato con il tablet in mano, ha una play4 e un 3ds, il cellulare da quando ha 4 anni a momenti, e vive di giochini demenziali e youtube. 

La differenza tra le due situazioni è, secondo me, semplicemente una questione di controllo e limiti: io a na certa ho iniziato a giocare al computer, ma i miei genitori erano rigorosi con il limite= 1 ora, fine. Poi sistematicamente magari li aggiravo e ci stavo di più, ma almeno c'è un filtro di controllo di qualche tipo. 

Poi, come ha espresso egregiamente Acidburn con delle informazioni peraltro molto interessanti, probabilmente il discrimine non è tanto schermo o meno, quanto attività attiva o meno. Qualcuno si ricorda i "computer" interattivi stile Sapientino? :sard:

Voglio dire, i bambini rompevano le palle anche quando non c'erano gli smartphone, eppure in qualche modo le generazioni sono sopravvissute...non dico che vecchio=sempre meglio, solo che dovremmo cercare magari di non fare peggio

Detto questo, mi sa che stiamo divagando un tantino dall'oggetto del topic :asd:

 
Ora la pensi così, ma quando lavorerai tutto il giorno e tornerai a casa trovando il pupo iperattivo che piange, grida, etc etc, e tu li stanco morto, vedrai che lo smartphone per farlo stare buono e avere quella mezz'ora di relax glielo darai eccome :sard:

Non sto mica dicendo che bisogna lasciarlo col telefono in mano tutto il giorno, è sbagliato darglielo, ma capisco chi glielo da, dopotutto noi siamo la generazione che è cresciuta davanti la tv.
Esatto. Poi ormai da anni è scontato che lavorano ENTRAMBI i genitori, mentre anche solo 20-30 anni fa (solitamente) era solo uno dei due. Ed è un'enorme differenza.

 
Guarda, non entro nel merito ma di famiglie numerose e con figli piccoli diciamo che ne so "qualcosina" :asd:  per fare un esempio concreto, giusto l'altroieri sera sono stato a cena da mio cugino che ha 2 figli, una di un anno e l'altra di qualche mese e sono molesti a dir poco, tra pianti e strilli è stato un continuo, e per esempio il loro salvavita è la TV, però per esempio non gli metterebbero mai il telefono in mano (né tantomeno un tablet). 

Il mio discorso era un po' buttato lì quindi non mi sono preso la briga di approfondire, diciamo che il mio pensiero lo esprimo pensando alla mia infanzia, laddove tale termine si estende almeno fino ai 10 anni: io vedevo la TV (avrò visto ogni cartone esistente), amavo i giocattoli, amavo i fumetti, amavo vedere mio fratello che giocava al computer e, raggiunta una certa età minima, amavo giocarci anche io, e non ho avuto un telefono fino alla seconda media. 

Ora mi rendo conto che i tempi sono cambiati molto, ma poi faccio il confronto con il figlio piccolo del mio ex capo: è lì sul posto di lavoro con i genitori che non se lo calcolano perché stanno facendo (ed è al mare eh) e sta ore e ore imbambolato con il tablet in mano, ha una play4 e un 3ds, il cellulare da quando ha 4 anni a momenti, e vive di giochini demenziali e youtube. 

La differenza tra le due situazioni è, secondo me, semplicemente una questione di controllo e limiti: io a na certa ho iniziato a giocare al computer, ma i miei genitori erano rigorosi con il limite= 1 ora, fine. Poi sistematicamente magari li aggiravo e ci stavo di più, ma almeno c'è un filtro di controllo di qualche tipo. 

Poi, come ha espresso egregiamente Acidburn con delle informazioni peraltro molto interessanti, probabilmente il discrimine non è tanto schermo o meno, quanto attività attiva o meno. Qualcuno si ricorda i "computer" interattivi stile Sapientino? :sard:

Voglio dire, i bambini rompevano le palle anche quando non c'erano gli smartphone, eppure in qualche modo le generazioni sono sopravvissute...non dico che vecchio=sempre meglio, solo che dovremmo cercare magari di non fare peggio

Detto questo, mi sa che stiamo divagando un tantino dall'oggetto del topic :asd:
Il tuo è un discorso teoricamente giustissimo, ma davvero poco pratico nel mondo d'oggi.

Erano altri tempi appunto, e spesso c'era solo uno dei due genitori che lavorava e bastava, c'era la madre casalinga (o comunque non doveva lavorare sempre) che teneva d'occhio il pargolo e con uno stipendio si potevano fare tante belle cose, e ripeto, noi siam quelli cresciuti davanti alla tv, si ora mi potrai dire che i tuoi ti facevano stare solo un'ora al giorno a giocare/guardare la tv, ma il 99% dei bambini della nostra generazione durante le elementari/medie come tornava a casa si fiondava a vedere dragon ball e campava davanti italia1 fino a che non iniziava il tg, quello era il segnale per iniziare a fare i compiti, e poi via a guardare City Hunter, Ken e l'uomo tigre su italia sette  :asd:  

Io lo vedo coi miei coetanei e coi miei colleghi di lavoro quando andiamo fuori a cena, il bimbo ti prosciuga le energie e tu sei già a secco di tuo, purtroppo il telefono lo lobotomizza quel che basta per tirare un sospiro di sollievo. Non credo che questo faccia di loro dei pessimi genitori, non se usato in piccole dosi perlomeno.

E alla fine non è neanche troppo off topic sto discorso dai.

 
Il tuo è un discorso teoricamente giustissimo, ma davvero poco pratico nel mondo d'oggi.

Erano altri tempi appunto, e spesso c'era solo uno dei due genitori che lavorava e bastava, c'era la madre casalinga (o comunque non doveva lavorare sempre) che teneva d'occhio il pargolo e con uno stipendio si potevano fare tante belle cose, e ripeto, noi siam quelli cresciuti davanti alla tv, si ora mi potrai dire che i tuoi ti facevano stare solo un'ora al giorno a giocare/guardare la tv, ma il 99% dei bambini della nostra generazione durante le elementari/medie come tornava a casa si fiondava a vedere dragon ball e campava davanti italia1 fino a che non iniziava il tg, quello era il segnale per iniziare a fare i compiti, e poi via a guardare City Hunter, Ken e l'uomo tigre su italia sette  :asd:  

Io lo vedo coi miei coetanei e coi miei colleghi di lavoro quando andiamo fuori a cena, il bimbo ti prosciuga le energie e tu sei già a secco di tuo, purtroppo il telefono lo lobotomizza quel che basta per tirare un sospiro di sollievo. Non credo che questo faccia di loro dei pessimi genitori, non se usato in piccole dosi perlomeno.

E alla fine non è neanche troppo off topic sto discorso dai.
esattamente, concordo su tutto. E quei genitori che partono con il "noi non lo faremo" poi tanto cedono, oh se cedono.

 
Io ho un bimbo di 2 anni, lavoriamo entrambi, quando proprio non ne possiamo più lo piazziamo quell'oretta davanti ai cartoni...cellulari e tablet non se ne parla, avrà tempo poi...

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Il tuo è un discorso teoricamente giustissimo, ma davvero poco pratico nel mondo d'oggi.

Erano altri tempi appunto, e spesso c'era solo uno dei due genitori che lavorava e bastava, c'era la madre casalinga (o comunque non doveva lavorare sempre) che teneva d'occhio il pargolo e con uno stipendio si potevano fare tante belle cose, e ripeto, noi siam quelli cresciuti davanti alla tv, si ora mi potrai dire che i tuoi ti facevano stare solo un'ora al giorno a giocare/guardare la tv, ma il 99% dei bambini della nostra generazione durante le elementari/medie come tornava a casa si fiondava a vedere dragon ball e campava davanti italia1 fino a che non iniziava il tg, quello era il segnale per iniziare a fare i compiti, e poi via a guardare City Hunter, Ken e l'uomo tigre su italia sette  :asd:  

Io lo vedo coi miei coetanei e coi miei colleghi di lavoro quando andiamo fuori a cena, il bimbo ti prosciuga le energie e tu sei già a secco di tuo, purtroppo il telefono lo lobotomizza quel che basta per tirare un sospiro di sollievo. Non credo che questo faccia di loro dei pessimi genitori, non se usato in piccole dosi perlomeno.

E alla fine non è neanche troppo off topic sto discorso dai.


Capisco cosa vuoi dire...

Sicuramente il mio rimane un discorso puramente teorico, almeno finché non avrò figli (SE li avrò :sard: ) anche perché comunque la cosa cambia di parecchio a seconda della situazione...conosco gente che ha figli posseduti dal demonio che non stanno buoni nemmeno se li ipnotizzi, altri che hanno bambini che si distraggono se gli dai in mano un mestolo da cucina. Non resta che incrociare le dita per sculare :sard:

Poi comunque ci tengo a specificare, non voglio assolutamente demonizzare quel genitore che smolla quella mezz'oretta il telefono in mano al figlio per esasperazione, ma quello che glielo lascia in mano tutto il giorno per menefreghismo. Venendo comunque da un'esperienza da gamer, voglio poter esercitare quel minimo di consapevolezza sufficiente a non essere irresponsabili. Per ricollegarmi all'esempio di cui sopra, quello che vorrei evitare è che appunto venga a mancare la fase dei compiti tra Dragon Ball e City Hunter :asd:  la buona intenzione ce la metto, poi solo la realtà dirà come andrà.

In effetti, sarebbe interessante se (altri) genitori dessero anche la propria esperienza a riguardo!

 
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Io ho un bimbo di 2 anni, lavoriamo entrambi, quando proprio non ne possiamo più lo piazziamo quell'oretta davanti ai cartoni...cellulari e tablet non se ne parla, avrà tempo poi...

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E quando siete fuori al ristorante? O probabilmente avete avuto solo "fortuna" a non averne uno iperattivo, c'è anche questo da considerare, non è sempre e solo questione di educazione, sono pur sempre personcine, hanno una personalità anche loro  :asd:

 
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