Mi fanno sorridere molti commenti che girano non solo sul web ma anche qui dentro, dati dalla voglia di prendere una decisione e di giudicare l'imputato quando non se ne hanno capacità e conoscenza. Molti dovrebbero basare la propria modalità di ragionare sul principio socratico del "so di non sapere" che si addice a chi deve approcciarsi umilmente non solo a materie che non conosce ma, anche conoscendole, sono così complesse da richiedere ulteriori studi approfonditi.
Nel nostro ordinamento giuridico vige il principio RIABILITATIVO DELLA PENA, secondo cui le sanzioni hanno lo scopo sì di punire il colpevole di turno ma anche, e sopratutto, quello di rieducarlo, per fargli capire dove ha sbagliato ed essere reintrodotto in società, colpevole e penitente, affinché possa diventare una risorsa utile per la collettività tutta.
Il principio, come tale, e figlio di centinaia di anni di evoluzioni di filosofia del diritto penale, la quale ha raggiunto il suo apice con Russeau e Beccaria, nel famoso testo "dei delitti e delle pene", nel quale venne cristallizzato tale principio che pi sarà, ed è tutt'ora, alla base del nostro sistema penalistico.
Venendo al caso specifici, al ragazzo deve farsi capire cosa ha sbagliato, perchè se ha compiuto un tale gesto vuol dire che non è stato educato rispettando i canoni dello stato di diritto e della società in cui viviamo, per non toccare i principi cattolico-cristiani che sarebbe difficile discutere in questo contesti, rendendo la discussione si più profonda ed interessante, ma più tortuosa.
Il ragazzo deve essere giudicato da un giudice terzo ed imparziale, il quale, essendo vergine della vicenda, andrà a valutare tutti gli elementi attinenti al fatto, cercando di ricostruire la realtà processuale della vicenda, ed allora, ma solo allora, potrà giudicare il presunto colpevole. Molti chiedono l'ergastolo ma bisogna vedere la legge cosa dice al riguardo e solo con l'applicazione sia delle aggravanti, che delle esimenti potrà essere presa la decisione sulla pena e sull'eventuale sconto. Magari avrà l'ergastolo, magari mo, magari si farà tutti gli anni disposti dal giudice, magari uscirà dopo qualche anno per buona condotta perché ritenuto "recuperato", non ci è dato saperlo, potrà essere deciso solo dal magistrato una volta concluso il processo, ma non prima.
Molti contestano le norme penali, si fanno portatori di valori moltali e di applicazioni normative che non conoscono e che hanno alle spalle centinaia, se non migliaia di anni di costruzioni, discussioni e controversie filosofico-socio-giuridiche, da Socrate a Beccaria, passando per tutta la romanistica, il diritto medioevale,Kant, Hegel e Russeau.
Molti si fanno al pari del legislatore o del magistrato per l'applicazione della pena, contestando il contenuto delle norme, eppure mi pare siano tutti qui a parlare su un forum e non in parlamento o in un aula di tribunale.
La giustizia farà il suo corso, magari sarà discutibile, ma solo alla fine potrà essere commentata, anche se non potrà essere capita da tutti.