Riflessione Gli Indie e la non-localizzazione...ostacolo insormontabile?

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Il problema di base non è che molto indie non hanno l'italiano, il problema è che hanno altre N lingue e non l'italiano e questo fa girare i maroni.
 
No, abbiamo sulle spalle 2000 anni di civiltà noi italiani, e parliamo una delle lingue più complesse al mondo, l'inglese vanta 3 regole di merda, roba che è più complesso capire cosa dice Cassano su Bobo Tv, non ci vuole la scienza per impararla, se si vuole.

Ci vuole attitudine, volontà...e tempo. Più invecchi, più è difficile avere tutte e tre contemporaneamente
 
Ci vuole attitudine, volontà...e tempo. Più invecchi, più è difficile avere tutte e tre contemporaneamente
Sì, indubbiamente, nessuno sta chiedendo di giocarsi domani Disco Elysium. Ma porca puttana Sea of Stars capace è ai livelli di Pokemon Giallo.
Il linguaggio videoludico è quello, ed un buon allenamento può anche essere farsi un replay di un gioco che ci piace e che conosciamo, ma in inglese. E' bello mettersi alla prova, non fa così schifo.

Ma comunque sia, non condanno chi non ha tempo/forza/voglia di imparare, non è rispettoso. Dico solo che "indignarsi" lo trovo quantomeno grottesco.
 
Ultima modifica:
Il problema di base non è che molto indie non hanno l'italiano, il problema è che hanno altre N lingue e non l'italiano e questo fa girare i maroni.
Lì, per buona parte dei titoli, si tratta semplicemente di dare la priorità a lingue di paesi dove si pensa di poter vendere maggiormente.

Poi sì, esistono anche titoli dove l'italiano sembra quasi non ci sia per dispetto :asd:
 
Io l'inglese l'ho imparato naturalmente, consumando prodotti in inglese di continuo. Alla lunga l'ho assimilato, tanto che oggi preferisco giocare e guardare roba in lingua originale, perché il doppiaggio in italiano mi sembra spesso di qualità inferiore, come se non si impegnassero abbastanza i doppiatori. Pure su YouTube guardo quasi solo video in inglese e li capisco benissimo senza bisogno di sottotitoli.

E dato che ci siamo, ho pure imparato a suonare la batteria senza aver mai studiato un cazzo. Mi son messo lì come un mulo a suonare la roba che mi piaceva ascoltare cercando di riprodurla il meglio possibile e alla lunga mi è entrato il tutto in testa.
Stesso discorso per la pittura di miniature. All'inizio facevo delle cose che non si guardavano, poi pian piano, anche guardando video su YouTube di pittori con le palle molto grosse, sono arrivato ad un livello più che decente.

Tutto questo per dire che se una cosa ci piace, non dobbiamo necessariamente vederla come compito da portare a termine, manco fosse un lavoro, ma si può migliorare pian piano strada facendo finché non diventa una cosa naturale. Alla fine sono dei passatempi, non c'è bisogno di mettersi lì e dire "ah devo imparare tutto subito altrimenti non posso fruire di questa cosa". Non è un lavoro, dove tocca darsi una mossa per raggiungere le competenze necessarie :asd:
 
Scusate il wall of text, ma penso che sia giusto spiegare o esternare questo tipo di cose in modo abbastanza completo, come un articolo di una testata, senò si capisce poco e non vale la pena iniziarlo neanche.


Da un pò di tempo rifletto su questo andamento degli ultimi tempi,

andrò dritto al sodo per poi ramificarmi come mi riesce al momento:

Eì da un pò di tempo che su questo forum, uno dei migliori (se non il migliore e alla quale sono stato più affezionato e dove ho speso le mie "energie" volentieri) e più attivi in ambito italiano, noto in modo molto marcato che tanti, tantissimi capolavori, in ambito INDIE, perle, giochi davvero, davvero belli che non hanno NIENTE da invidiare ai famosi tripla A, vengono completamente ignorati, o al massimo ci sono 4 gatti (compreso me) a giocarci.

La motivazione principale di questa desolazione?

la lingua.

Il gioco perde interesse prima ancora di essere conosciuto a causa della famosa domanda "è in italiano?", un esempio lampante recente può essere Sea of Stars, 250,000 copie vendute la prima settimana, qualcosa di fenomenale per un prodotto simile, certo non è motivo di "devi giocarlo perchè ha venduto", ma giusto per fare capire quanto successo possa fare un semplice indie.

Nella sezione Switch ha 4 pagine. quattro.
In quella PS4/5 si difende meglio e ne ha 28, di cui 24 di attesa del gioco o quasi, e solo il restante di giocatori attivi effettivi.
Su pc 6 pagine di cui 2 di giocatori.
Su Discord ci sono 25,900 membri.

Ovviamente l'ho preso come esempio recente, potrei ad esempio prendere un altro esempio recentissimo che è Astral Ascent, immente uscita del 14 Novembre, zero interesse di uno dei giochi più interessanti degli ultimi tempi, su discord sono presenti 3,500 persone.
O il famoso Chained Echoes, fatto da una sola persona, 6 pagine su Switch, 5,000 membri su Discord.
Con gli esempi mi fermo qui bastano anche solo questi per dare un idea (potrei prendere CrossCode, Dungeon Drafter, ecc ecc.).

La riflessione sta nel fatto che dispiace tanto, veramente tanto vedere come tantissimi giochi veramente importanti e con una qualità eccelsa vengano completamente snobbati perchè non hanno la lingua del nostro territorio, quando come appassionati il quali siamo, e non semplici casual gamers, ma appassionati che fanno parte di una grandissima community piena zeppa di passione che sprizza dai pori,
ostacolarsi per una lingua dove le basi ci vengono insegnate a scuola, e precludersi quindi delle vere e proprie perle videoludiche che possono fare la storia, come lo sono stati i nostri cari Chrono Trigger, FF7, Chrono Cross ecc ecc...

E' anche vero che è comprensibile che una persona arrivi da lavoro e sia stanca, io ho 35 anni e lavoro su 3 turni, dopo che mi sono sparato 50 ore filate a Sea of Stars in pochi giorni, le ultime due settimane sono riuscito a farci 15 ore, per la stanchezza e per il fatto che avevo da fare o guardavo film e serie o provavo anche altro, mi ha annoiato? assolutamente no, ma appena potevo lo riprendevo, come qualsiasi altro gioco che merita.

Io penso che una passione quando è forte ci fa passare tutti gli ostacoli del mondo, a me dell'inglese non me ne è mai fregato nulla sino all'età di 22/23 anni circa, speravo sempre in traduzioni varie, ai tempi dei The Sadness city, poi col tempo ho realizzato che se volevo godere davvero, in modo completo e senza troppe attese varie, dovevo semplicemente sforzarmi giusto all'inizio, e la passione avrebbe fatto tutto il resto.

Ed è anche vero che i giochi a volte vengono tradotti in tutte le lingue tranne l'italiano, ma la questione non è cosi semplice come si pensi, basta leggere questo articolo:


Bisogna davvero leggerlo per capire bene come girano le cose, ma si può aggiungere un mezzo riassunto che è: in Italia giustamente si ragiona in modo diverso e nella maggiorparte dei casi ci sono dei costi che le aziende o piccole compagnie, o addirittura gli sviluppatori stessi, non vogliono, non possono e non riescono a coprire, in molti casi pensano semplicemente che non ne vale la pena.

Se un tedesco, uno spagnolo, un francese, giocano tranquillamente ad un gioco in inglese (tralasciando il fatto che alcuni indie vengano tradotti anche in queste lingue, ma rispondo con la frase di cui sopra), possono farlo anche gli italiani, evitando di snobbarlo a priori, perchè cosi faendo, "l'economia" gira meglio, e in futuro può esserci anche il rischio positivo che il prossimo gioco dello stesso sviluppatore venga tradotto, come ad esempio in certi casi Kickstarter dove ci sono proprio gli obbiettivi di lingua tra cui l'italiano.


Perdonate il Wall of Text, ero curioso di capire cosa ne pensate, per questo post misto tra riflessione e piccola "disperazione", vedendo spesso la desolazione dei vari topic, immaginando la gente che cammina e passa di fianco a veri e propri capolavori, o semplicemente bellissimi giochi, snobbandoli con "io sono italiano! o ita o scaffale".



ps: con questo post ovviamente non voglio criticare ne additare nessuno, ogni riferimento è puramente casuale e ho usato solo enfasi e tono dispiaciuto per questa community che mi ha accompagnato nel bene e nel male (si scherza) negli anni, e a volte ho davvero tanta voglia di condividere ciò che alcuni indie mi trasmettono...e alcune volte non riesco a farlo per i motivi sopra..
Non penso che l'Italia faccia la differenza in merito al successo commerciale dei giochi. Certo, spesso vorresti condividere l'esperienza con più gente, ma poi ti ritrovi i topic dove stai giocando da solo. Ecco perchè preferisco frequentare forum di lingua inglese.

Chi decide di non comprare un gioco fa una scelta legittima, non è una feature di poco conto la lingua italiana. Il problema ci sarebbe se i giochi non venissero proprio pubblicati in Italia, ma non è così, quindi a gente come me e te cosa cambia? Chi si preclude un gioco per la lingua ha tutto il diritto di farlo. Sono solo problemi suoi, non credo che a me cambierebbe granchè se un giorno tutti decidessero di andare oltre questa barriera e magari imparare l'inglese giocando.
 
io ormai gioco quasi tutto in inglese, preferisco usufruire dei giochi, specialmente se indie, nella loro lingua originale piuttosto che rischiare di dovermi sorbire una traduzione pigra in italiano.

e poi si, io sono uno di quelli "antipatici" che ha imparato l'inglese grazie ai videogiochi :asd:

Alle scuole medie ed al liceo praticamente l'inglese è stato come non averlo studiato, sia noi che i professori non avevamo minimamente voglia. Ho imparato solo grazie a Megaman Battle Network 2 per GBA. Il gioco mi intrippava troppo, quindi lo giocavo con il dizionario tascabile sempre in mano per leggere i dialoghi.
 
Non penso che l'Italia faccia la differenza in merito al successo commerciale dei giochi. Certo, spesso vorresti condividere l'esperienza con più gente, ma poi ti ritrovi i topic dove stai giocando da solo. Ecco perchè preferisco frequentare forum di lingua inglese.

Chi decide di non comprare un gioco fa una scelta legittima, non è una feature di poco conto la lingua italiana. Il problema ci sarebbe se i giochi non venissero proprio pubblicati in Italia, ma non è così, quindi a gente come me e te cosa cambia? Chi si preclude un gioco per la lingua ha tutto il diritto di farlo. Sono solo problemi suoi, non credo che a me cambierebbe granchè se un giorno tutti decidessero di andare oltre questa barriera e magari imparare l'inglese giocando.
Si lo capisco, ma essendo che ho a cuore il forum e a mio parere se non ne parli qui con altri italiani, è dura farlo in altre lidi ( per quanto ci siano ) , e ho sempre la speranza che la gente inizi ad appassionarsi anche all'idea di rompere quel famoso muro con un po' di infarinatura...e senza rendersene conto si ritrovi soltanto felice che escano giochi stupendi senza preoccuparsi della lingua della nostra terra, trovando il fascino e la comprensione nell'inglese, godendo sempre di più.
io ormai gioco quasi tutto in inglese, preferisco usufruire dei giochi, specialmente se indie, nella loro lingua originale piuttosto che rischiare di dovermi sorbire una traduzione pigra in italiano.

e poi si, io sono uno di quelli "antipatici" che ha imparato l'inglese grazie ai videogiochi :asd:

Alle scuole medie ed al liceo praticamente l'inglese è stato come non averlo studiato, sia noi che i professori non avevamo minimamente voglia. Ho imparato solo grazie a Megaman Battle Network 2 per GBA. Il gioco mi intrippava troppo, quindi lo giocavo con il dizionario tascabile sempre in mano per leggere i dialoghi.
Si ma è inevitabile che quelle 4 parole imparate a scuola, volenti o nolenti, restano in mente come base per perfezionarsi.

Non è vero che la gente non sa una parola di inglese, la sa, è solo sopita dentro di noi per pigrizia, anche perché le leggono ovunque, nei titoli, nelle pubblicità, nello sport, dappertutto, bisogna solo perfezionarsi e arrivare a metterne insieme 10 o 20, imparando poco a poco giocando.
 
Si ma è inevitabile che quelle 4 parole imparate a scuola, volenti o nolenti, restano in mente come base per perfezionarsi.
Non è vero che la gente non sa una parola di inglese, la sa, è solo sopita dentro di noi per pigrizia, anche perché le leggono ovunque, nei titoli, nelle pubblicità, nello sport, dappertutto, bisogna solo perfezionarsi e arrivare a metterne insieme 10 o 20, imparando poco a poco giocando.
Leggerissima esagerazione :asd:
Non è che se una persona sente dei termini a random (pun intended), poi riesce a comprendere e/o scrivere e/o dialogare in una lingua non esercitata...forse comprendere sì, ma deve essere un inglese estremamente scolastico, perchè non puoi parlare con 20 parole: devi avere un vocabolario di circa 1.500-2.000 vocaboli per farlo.

Faccio due esempi:
-non leggo musica da una dozzina di anni e non suono la chitarra da tempo simile - avendola suonata per 3 anni circa.
Oggi mi dai in mano una chitarra e devo ripartire da 2.
-totalmente immerso nella lingua inglese, leggo, ascolto tutto senza problemi (quindi faccio le pulizie e posso mettermi ad ascoltare Bill Simmons che parla dei Celtics o Behind the Bastards)...fammelo parlare ed apriti i cielo: i primi tempi in cui ho dovuto seguire i clienti in inglese, dovevo parlare soggetto verbo complemento (per di più con linguaggio tecnico legale :asd:), perchè avevo difficoltà ad esprimermi, visto che il mio vocabolario attivo era più che sufficiente.
 
Leggerissima esagerazione :asd:
Non è che se una persona sente dei termini a random (pun intended), poi riesce a comprendere e/o scrivere e/o dialogare in una lingua non esercitata...forse comprendere sì, ma deve essere un inglese estremamente scolastico, perchè non puoi parlare con 20 parole: devi avere un vocabolario di circa 1.500-2.000 vocaboli per farlo.

Faccio due esempi:
-non leggo musica da una dozzina di anni e non suono la chitarra da tempo simile - avendola suonata per 3 anni circa.
Oggi mi dai in mano una chitarra e devo ripartire da 2.
-totalmente immerso nella lingua inglese, leggo, ascolto tutto senza problemi (quindi faccio le pulizie e posso mettermi ad ascoltare Bill Simmons che parla dei Celtics o Behind the Bastards)...fammelo parlare ed apriti i cielo: i primi tempi in cui ho dovuto seguire i clienti in inglese, dovevo parlare soggetto verbo complemento (per di più con linguaggio tecnico legale :asd:), perchè avevo difficoltà ad esprimermi, visto che il mio vocabolario attivo era più che sufficiente.
Non hai capito, parlavo di base per il cervello/mente, e poi da lì a svilupparsi prendendo le basi io tu egli io mangio tu canti ecc ecc, stasera o domani spiego meglio.
 
Mi ritengo fortunato per aver avuto la passione per l'inglese da quando andavo le medie, e di aver visto un video su youtube di yotobi dove parlava di come vedere le serie tv in lingua originale fosse molto meglio sia perché i doppiaggi fanno ridere, sia perché almeno potevi vederti le serie appena uscivano in america, senza dover aspettare la localizzazione. E così ho fatto come ha detto lui ed ho imparato l'inglese sempre di più per assimilazione praticamente. Ormai la gran parte delle cose le faccio in inglese, ho raggiunto un livello C1 senza dover andare all'estero a vivere o studiarlo "seriamente".

Fatta questa premessa, imparare l'inglese è stata una delle più grandi fortune della mia vita, non sarei la stessa persona altrimenti. Mi permette di aver accesso a tutti i contenuti professionali o di intrattenimento che voglio, e molto spesso di qualità superiore ai contenuti in italiano.

Per quanto riguarda le serie tv o i film, vederli doppiati in italiano è un sacrilegio. Io vedo tutto in lingua originale, anche se fosse tedesco o spagnolo, per me il doppiaggio è una grande stronzata. Quando ti abitui a guardare contenuti in lingua originale, poi passare al doppiaggio inevitabilmente ti sa di finto, senza contare che le localizzazioni a volte non sono fatte nemmeno bene. Ma sono tutte cose che a meno che non sai la lingua etc non riesci a capire sapendo solo l'italiano. Ti apre proprio la mente conoscere un'altra lingua e consumare contenuti in una lingua diversa dalla tua.

Per quanto riguarda i videogames, è normale che non tutti possono permettersi una localizzazione completa, quindi a volte mancano anche i testi in italiano. Ma questo non inficia la qualità del gioco. Da parte mia non è un problema, sto giocando su Xbox Cloud a Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy che non ha la localizzazione in italiano, e me lo sto godendo tantissimo. Sarebbe stato veramente un peccato doverci rinunciare per la lingua.

Detto questo, il mio parere in merito alla questione è un non parere. Mi spiego meglio, ognuno è libero di fare quello che vuole. I producer per risparmiare possono evitare di localizzare un gioco in italiano, i giocatori che non conoscono l'inglese possono decidere di non comprarlo. Mi rendo conto che, specialmente arrivati ad una certa età, il tempo è poco e la voglia di rilassarsi tanta, e mettersi a giocare un gioco in una lingua che non si capisce non è rilassante. Non per forza bisogna imparare l'inglese, se non lo si vuol fare per qualsiasi motivo. E questo va comunque rispettato.
D'altra parte, come ho avuto modo di dire portando la mia esperienza personale, imparare l'inglese ti apre un mondo, un mondo che fino a che non lo sai non scopri, e non si ha idea di quello che ci si sta perdendo. Penso che soprattutto i ragazzi che hanno molto tempo debbano fare lo sforzo di impararlo, perché nella vita non può fargli che bene, e giocare ai videogiochi in inglese è un primo passo per prendere familiarità con la lingua.
 
Leggerissima esagerazione :asd:
Non è che se una persona sente dei termini a random (pun intended), poi riesce a comprendere e/o scrivere e/o dialogare in una lingua non esercitata...forse comprendere sì, ma deve essere un inglese estremamente scolastico, perchè non puoi parlare con 20 parole: devi avere un vocabolario di circa 1.500-2.000 vocaboli per farlo.

Faccio due esempi:
-non leggo musica da una dozzina di anni e non suono la chitarra da tempo simile - avendola suonata per 3 anni circa.
Oggi mi dai in mano una chitarra e devo ripartire da 2.
-totalmente immerso nella lingua inglese, leggo, ascolto tutto senza problemi (quindi faccio le pulizie e posso mettermi ad ascoltare Bill Simmons che parla dei Celtics o Behind the Bastards)...fammelo parlare ed apriti i cielo: i primi tempi in cui ho dovuto seguire i clienti in inglese, dovevo parlare soggetto verbo complemento (per di più con linguaggio tecnico legale :asd:), perchè avevo difficoltà ad esprimermi, visto che il mio vocabolario attivo era più che sufficiente.

Ti spiego,

da piccoli a scuola ci viene insegnato l'inglese base,
io parlo, tu parli, a me piace la mela, ecc ecc

alle medie e alle superiori a me piace la mela diventa a me piacerà la mela oppure io parlo e tu ascolti anche se non ti piace l'argomento, e cosi via...

Ci mettono delle nozioni nel cervelletto di base che inevitabilmente restano li, e non sono poche, poi noi aggiungendoci una delle passioni più grandi che abbiamo (perchè se facciamo parte di questo forum, non sono passioni cosi tanto per) possiamo tranquillamente evolvere la cosa, e lamentarci ogni volta che siamo italiani e paghiamo per un servizio " e se ne fregano possono benissimo tradurre visto che l'hanno fatto nelle altre lingue " blocca semplicemente per sempre questa evoluzione di noi stessi.
Ci blocchiamo e non i evolviamo, e per ogni gioco non tradotto avremmo sempre le solite lamentele, quando magari 5 giochi addietro con un pò di impegno e passione avremmo imparato 10-30-100 parole in più senza rendercene conto, e il problema lingua sarebbe sparito.

E sono d'accordo con te, non è necessario saperlo scrivere e parlare, basta comprenderlo, capire bene o male il contesto (cosa che succedeva a me e godevo lo stesso) e piano piano capire il 90% dei dialoghi, problema risolto e il gioco ha più popolarità e succede tutto quello che ho già detto.
 
Ti spiego,

da piccoli a scuola ci viene insegnato l'inglese base,
io parlo, tu parli, a me piace la mela, ecc ecc

alle medie e alle superiori a me piace la mela diventa a me piacerà la mela oppure io parlo e tu ascolti anche se non ti piace l'argomento, e cosi via...

Ci mettono delle nozioni nel cervelletto di base che inevitabilmente restano li, e non sono poche, poi noi aggiungendoci una delle passioni più grandi che abbiamo (perchè se facciamo parte di questo forum, non sono passioni cosi tanto per) possiamo tranquillamente evolvere la cosa, e lamentarci ogni volta che siamo italiani e paghiamo per un servizio " e se ne fregano possono benissimo tradurre visto che l'hanno fatto nelle altre lingue " blocca semplicemente per sempre questa evoluzione di noi stessi.
Ci blocchiamo e non i evolviamo, e per ogni gioco non tradotto avremmo sempre le solite lamentele, quando magari 5 giochi addietro con un pò di impegno e passione avremmo imparato 10-30-100 parole in più senza rendercene conto, e il problema lingua sarebbe sparito.

E sono d'accordo con te, non è necessario saperlo scrivere e parlare, basta comprenderlo, capire bene o male il contesto (cosa che succedeva a me e godevo lo stesso) e piano piano capire il 90% dei dialoghi, problema risolto e il gioco ha più popolarità e succede tutto quello che ho già detto.
In generale mi schiero dalla tua parte in questa "missione", ci tengo a precisare.

Ma senza giudicare nessuno. Spronare ok, ma poi vanno rispettati i diversi punti di vista. Io sono uno di quelli che ha migliorato l'inglese anche grazie ai videogiochi, giocavo ai FF sulla Playstation col vocabolario in mano. Questo certamente ha aiutato, ma anche il fatto che io sia particolarmente portato per le lingue straniere, oltre alla fortuna di aver sposato una ragazza spagnola, che mi ha consentito di raggiungere un livello elevatissimo di spagnolo.

Il tuo proposito non va sminuito, quindi forza @Tutti, uniamo l'utile al dilettevole e impariamo un'altra lingua giocando :asd:
 
Sono appassionato di videogiochi, non di lingue straniere. Un gioco che non ha manco i sottotitoli in italiano se lo possono tenere.
Concordo, poi personalmente faccio fatica a seguire un prodotto multimediale in lingua.
 
Concordo, poi personalmente faccio fatica a seguire un prodotto multimediale in lingua.
Volevo chiedere una cosa senza implicare nient'altro: quello che vi frena o vi frena maggiormente è non padroneggiare le costruzioni grammaticali o il lessico insufficiente?
 
Volevo chiedere una cosa senza implicare nient'altro: quello che vi frena o vi frena maggiormente è non padroneggiare le costruzioni grammaticali o il lessico insufficiente?
Entrambi, e anche la voglia di sbattermi (prossima allo zero assoluto) perché quando gioco vorrei staccare il cervello.
 
Entrambi, e anche la voglia di sbattermi (prossima allo zero assoluto) perché quando gioco vorrei staccare il cervello.
Ok, no perché secondo me per la grammatica (con riferimento solo all'inglese) superato un certo livello di familiarità l'intuito compensa molto di più che per il lessico, che invece può restare un limite fastidioso a seconda della frase. Cioè abbastanza banale come considerazione eh.
 
Ok, no perché secondo me per la grammatica (con riferimento solo all'inglese) superato un certo livello di familiarità l'intuito compensa molto di più che per il lessico, che invece può restare un limite fastidioso a seconda della frase. Cioè abbastanza banale come considerazione eh.
Alla fine, a parte casi di storie molto complesse, un gioco fra conoscenze base d'inglese, fra intuito, lo capisci. È che personalmente non mi rilassa né mi da piacere giocare in questo modo.
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Il tuo proposito non va sminuito, quindi forza @Tutti, uniamo l'utile al dilettevole e impariamo un'altra lingua giocando :asd:
Magari se avevo vent'anni potevo pensarci. Ma ormai a 45 anni, un lavoro sicuro, una moglie, onestamente di imparare l'inglese non mi fotte un cazz :asd:
 
Sarebbe interessante un sondaggio, e vedere quali sono le fasce d'età che si lamentano dell'inglese :asd:
 
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