Il Più Atteso del 2022
Eric
ConcernedApe Barone, padre del farm sim campione di vendite Stardew Valley, ha da poco informato che è in lavorazione già da più di un anno un nuovo titolo.
Ad ora abbiamo poche notizie e qualche piccolo estratto di giocato, ma dal poco che si è potuto vedere verrà fatto tesoro della precedente esperienza maturata in Stardew Valley per creare un titolo ancor più curato e, parole dello stesso Barone, più libero da schemi prefissati.
Quel che è certo è che sarà un titolo pensato e realizzato interamente dallo stesso Eric, e questo mi basta per averlo già virtualmente preordinato,
con la speranza che possa davvero uscire nel prossimo anno.
Il Gioco Consigliato
L'ultimo capitolo della nuova trilogia dell'Agente 47 torna a proporre un gameplay solido, mappe di qualità ed una storia (con grafiche non più low budget come nel 2) che chiudono degnamente il cerchio. Come già successo nel passaggio dal primo al secondo capitolo le migliorie non fanno gridare al miracolo, essendo prevalentemente delle limature,
ma bastano a rendere l'intero titolo estremamente godibile.
I numerosi contenuti aggiuntivi fino ad ora proposti sotto forma di nuove sfide, contratti e bersagli forniscono grande rigiocabilità alle mappe, e la possibilità di giocare i contenuti dei due precedenti capitoli (da comprare a parte o semplicemente riscattare se già posseduti) spingono nella stessa direzione,
portandomi a consigliare Hitman 3 a chiunque sia in cerca di uno stealth di ottimo livello.
Il Gioco Sorpresa
Astro's Playroom riesce a sorprendere per la sua capacità di coniugare in maniera armoniosa le sue due anime di demo e platform.
Pur non sfiorando i valori di produzione di ben più blasonati esponenti del genere questa simpatica introduzione alla nuova generazione home Sony riesce a creare un'esplosione di suoni, colori e vibrazioni (grazie al nuovo dualsense) ed al contempo essere un godibile platform in grado di sfruttare la simpatia del protagonista, i coloratissimi elementi di gioco, l'onnipresente autoreferenzialità sonara ed i livelli minimali ma ben strutturati.
Decisamente un ottimo biglietto da visita per la nuova ammiraglia di casa Sony, con un occhio, languido, al passato.
Il Gioco Delusione
Prima o poi imparerò: Harvest Moon non è più lo stesso di (ormai molti) anni fa. Potrei, quindi, iniziare ad esserne meno sorpreso?
Come già successo con il precedente Light of Hope anche in One World viene fatto un passo avanti e due indietro, e laddove si innova non lo si fa senza difetti, così come non si riesce da ormai troppo tempo a ricreare una vera e propria "anima" nei nuovi capitoli. La fattoria trasportabile è una novità, peccato che spostarla diventi presto inutile, i semi base in location sparse una meccanica interessante, peccato che presto diventi solo un lungo grind per farmare quanto necessario senza comprarlo, le mutazioni danno varietà ma risultano troppo ostiche da realizzare senza una guida, portando alla continua ricerca di una "scaletta" da seguire ed appiattendo l'esperienza,
gli irrigatori sono stati finalmente introdotti... ma sono buggati.
La costante presenza di nuovi elementi (alcuni anche innovativi per il genere, altri solo per HM) ma anche di nuovi problemi non riescono a creare buone aspettative per il futuro.
Il Multitap
Pur avendolo giochicchiato (ed accantonato velocemente) al lancio è nel 2021 che ho dato a Fall Guys una vera possibilità, e stavolta è riuscito a conquistarmi.
La semplicità (apparente) del gioco è il suo punto di forza, i livelli sono brevi e colorati, i comandi ridotti all'osso (salto e presa) e, cosa fondamentale,
se si hanno anche solo 10 minuti basta iniziare a correre ed andare avanti, senza troppi pensieri.
La nota dolente, però, sta proprio nel fatto che se la difficoltà per un mordi e fuggi senza pretese è quasi nulla quella per vincere è divenuta, nel tempo, molto alta: sperare di essere gli unici vincitori tra 60 partecipanti sempre più esperti (molti dei giocatori attuali sono lo "zoccolo duro" dei primi mesi) potrebbe portare a frustrazione chi non ha il tempo o la voglia di migliorare il proprio gioco, imparando a completare i livelli con una serie di accortezze e scorciatoie fondamentali per sperare di vincere.
I numerosi mini eventi e le stagioni di gioco con nuovi livelli e sbloccabili, seppur con alti e bassi qualitativi, possono essere un valido pretesto per tornare regolarmente sul titolo.
Adatto a tutti... a tutti quelli che non soffrono di ipertensione o temano la scomunica (riesce a far imprecare davvero tanto, anche vincendo!).
Il Gaijin (PC)
Il Signore del Terrore è tornato, ed è sempre dannatamente in forma. Senza troppi giri di parole Diablo 2 è semplicemente divertente: banale, ma è così.
La struttura del gioco è più che lineare: sei quest per ogni atto (ad eccezione del quarto), cinque atti, tre livelli di difficoltà progressivi in cui si ripete il tutto facendo le stesse cose...
le stesse cose senza mai annoiarsi.
La vera forza del gioco sta proprio nella sua capacità di rendere il combattere migliaia di mostri in livelli che si ripetono mai noiosa, e ciò avviene grazie all'incredibile quantità di oggetti, dai più comuni ai più rari, che è possibile trovare per equipaggiare il nostro personaggio di un degno armamentario.
Sono proprio gli oggetti il cardine dell'intera esperienza, e sono di fatto questi a dettarne la longevità: completare il gioco al massimo della difficoltà sarà alla portata di tutti, riuscire a trovare l'equipaggiamento definitivo per il nostro personaggio richiederà invece ore ed ore di farming, scambi, boss run e tanta fortuna.
Per poi ripetere il tutto con un nuovo personaggio, una nuova build e nuove skill, in un infinito ciclo di azione alla ricerca del gear definitivo.
Che sia stato una pietra miliare del genere è cosa universalmente nota, ed ora anche chi nel lontano 2000 non giocò l'originale può provare con mano il perchè, beneficiando di una veste grafica chiaramente rinnovata che riesce a non snaturare l'antico splendore di Diablo 2.