Su questo tipo di discorsi punto maggiormente il dito su una generazione di console intera: quella di Wii/PS3/360. Che sia chiaro, parliamo di una gen che ha dato i natali a tanti capolavori e che ha dato molto a cui giocare agli appassionati, però ha visto anche alcune derive negative che ancora oggi caratterizzano il media (mentre altre ad onor del vero sono state con il tempo ridimensionate fortunatamente).
E' stata la gen dello sdoganamento di titoli come GTA, Fifa e call of duty da giochi per casualoni a videogiochi seri (sia chiaro che, al netto di cod, gli altri due li ho giocati anch'io), è stata la gen in cui Miyamoto ha usato il controller come un flauto all'E3 e per Nintendo il concetto di salto è passato dall'essere una scelta di game design ad un modo per far dimagrire la gente, la gen in cui Chris anziché aver paura di girare l'angolo ed incrociare uno zombie si è messo a spaccare rocce a pugni, la gen in cui la funzione onomatopeica degli sparatutto in prima persona è stata innalzata a standard di qualità, la gen in cui Sony si è dimenticata di essere orientale e ha rincorso Microsoft verso occidente, la gen in cui si è cominciato a parlare seriamente di dlc e simili e la gen in cui si è deciso che il giocatore può lasciare il controllor per minuti interi sul tavolino mentre assiste a minuti interminabili di cutscen narrative.
Attenzione, sicuramente alcuni di questi aspetti saranno anche nati prima di quella gen ma sono diventati standard in quella gen.
Col senno di poi lo vedo come un periodo di grande transizione che ha portato il media videoludico fuori dalla nicchia in cui era nato ma che per me, che sono cresciuto a pane e Nes/Snes, ha comportato anche un notevole sforzo di adattamento. Ancora oggi non riesco a farmi piacere una saga come quella di the witcher (ci ho provato più volte) perché nelle prime ore di avanzamento del gioco si tiene il joystick in mano una porzione minima di tempo e dopo un po' mollo tutto o mi è capitato di percepire saltuariamente la stessa sensazione giocando ai TLoU, anche se là fortunatamente l'ambientazione horror e in generale l'appeal del gioco mi hanno permesso di superare l'ostacolo ed apprezzare i due titoli. Ho preso come esempio volutamente due serie considerate tra le massime espressioni del media, e lo sono, proprio per rappresentare come sia cambiato rispetto ad un tempo e credo che molto di questo cambiamento sia nato con quella gen, nel bene e nel male anche a seconda dei gusti personali.