Cosa c'è di nuovo?

[Il ritorno] Una volta mi è successa 'sta cosa che non è importantissima però la voglio dire pt. 3

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Glassyman

Doom Eternal
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Finalmente oggi mi chiama una carissima amica per rivederci dopo un bel po' di tempo. Appena la incontro rompe uno dei tacchi della scarpe. :phraengo:
E niente, volevo parlarci un po' ma l'ho dovuta riportare immediatamente a casa perché non si reggeva in piedi. :sadfrog:
 

ale54

Legend of forum
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Finalmente oggi mi chiama una carissima amica per rivederci dopo un bel po' di tempo. Appena la incontro rompe uno dei tacchi della scarpe. :phraengo:
E niente, volevo parlarci un po' ma l'ho dovuta riportare immediatamente a casa perché non si reggeva in piedi. :sadfrog:
Non ti ha invitato in casa ? :asd:
 

Mr. Ganjaman

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Siccome questo topic mi interessa moltissimo ho deciso che, se ai moderatori non spiace, racconterò un piccolo aneddoto un paio di volte a settimana. Magari riesco a strapparvi un sorriso :D

Poco meno di due anni fa ero stato assunto come barista in una famosa compagnia Londinese, con nome italiano seppur gestita da londinesi, che automaticamente fungeva da calamita per "cretini". La maggiorparte dei clienti erano persone che erano nate e cresciute nel regno unito che, visto il nome della compagnia, speravano in un classico caffè italiano rimanendo però "truffati" con classici caffè ben distati dallo stile italiano. Fattostà che un giorno venne un signore molto pomposo che mi ordinò un caffè con testuali parole "Make it like they drink it in italy!": essendo io un ragazzo nato e cresciuto in italia per la bellezza di 20 anni gli feci il classico espresso doppio, con un pizzico di latte messo da parte... della seria better safe than sorry. Il tizio mi guarda come se gli avessi servito un bicchiere di piscio e tutto indispettito mi dice "Questo non è il caffè italiano! Nessuno in italia prende il caffè così!" Allorchè io già mi altero e gli chiedo, con sorriso malefico, quale fosse il """classico caffè italiano""": lui asserisce di aver trascorso un anno in italia, per vacanze ovviamente, e mi chiede una tazza di acqua bollente (circa cinquanta gradi) con due shot di caffè mescolati insieme. Il tizio very simpa mi ha chiesto il classico caffè che prendono in america, che difatti sa di schifo e francamente non lo farei bere neanche al mio peggior nemico. Ricordate ragazzi e ragazze, mai mostrare le perle ai porci ♥
 

Snow24

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Siccome questo topic mi interessa moltissimo ho deciso che, se ai moderatori non spiace, racconterò un piccolo aneddoto un paio di volte a settimana. Magari riesco a strapparvi un sorriso :D

Poco meno di due anni fa ero stato assunto come barista in una famosa compagnia Londinese, con nome italiano seppur gestita da londinesi, che automaticamente fungeva da calamita per "cretini". La maggiorparte dei clienti erano persone che erano nate e cresciute nel regno unito che, visto il nome della compagnia, speravano in un classico caffè italiano rimanendo però "truffati" con classici caffè ben distati dallo stile italiano. Fattostà che un giorno venne un signore molto pomposo che mi ordinò un caffè con testuali parole "Make it like they drink it in italy!": essendo io un ragazzo nato e cresciuto in italia per la bellezza di 20 anni gli feci il classico espresso doppio, con un pizzico di latte messo da parte... della seria better safe than sorry. Il tizio mi guarda come se gli avessi servito un bicchiere di piscio e tutto indispettito mi dice "Questo non è il caffè italiano! Nessuno in italia prende il caffè così!" Allorchè io già mi altero e gli chiedo, con sorriso malefico, quale fosse il """classico caffè italiano""": lui asserisce di aver trascorso un anno in italia, per vacanze ovviamente, e mi chiede una tazza di acqua bollente (circa cinquanta gradi) con due shot di caffè mescolati insieme. Il tizio very simpa mi ha chiesto il classico caffè che prendono in america, che difatti sa di schifo e francamente non lo farei bere neanche al mio peggior nemico. Ricordate ragazzi e ragazze, mai mostrare le perle ai porci ♥
Posta tranquillamente, è proprio questo il senso del topic :nev:
 

Mr. Ganjaman

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Ne succedono veramente tante :nev: ci vorrebbero anni per raccontarle tutte
Ricorda che la goccia formerà sempre un mare! Non è mai troppo tardi per iniziare ♥
Ho fatto la rima :asd:
 

Marcos

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ho un orologio sulla parete bloccato alle 10.50 da qualche giorno, con la scusa che guardo sempre l'ora del pc o dello smartphone, non ho voglia di cambiare la batteria :asd:
 

Mr. Ganjaman

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Svariati anni fa diedi le dimissioni dal mio lavoro, senza prima cercarne uno sostitutivo, in quanto venivo trattato peggio di uno schiavo e preso dalla disperazione me ne andai immediatamente. Nei giorni seguenti pregai ogni notte affinchè il mio desiderio di trovare qualunque tipo di lavoro venisse esaudito, putroppo con risultati piuttosto scarsi.
Passati venti giorni ancora niente e le mie speranze, così come il mio portafoglio, cominciava ad assottigliarsi fino ad una meravigliosa mattina in cui mi contattò una signorina per uno shift di prova. Mi disse che non ero l'unico presente a quella prova per cui capii che mi sarei dovuto rimboccare le maniche per far "capire chi comanda": quando mi presentai la signorina mi disse che dovevamo essere in tre ma uno non si presentò, e difatti quel giorno c'eravamo io ed una ragazza italiana di nome Monica. Con mia enorme gioia venni assunto e superai la prova a pieni voti, lasciando la ragazza senza lavoro. Svariati mesi dopo, mentre chiacchieravo con la signorina che mi ha assunto (ovvero il manager), mi disse che Monica all'epoca era nel mio stesso identico stato e si era trasferita a Londra da pochissimo per cui le sue esperienze lavorative erano quasi inesistenti. Lì per lì mi era dispiaciuto un pò ma so che Londra è comunque una zona abbastanza rosea per quanto riguarda le offerte di lavoro, per cui il mio timore svanì immediatamente. Il fato però aveva altri progetti: pochissimi giorni dopo quella discussione mi recai in centro per un pò di shopping e, mentre guardavo il telefono, con la coda dell'occhio vidi una ragazza che faceva l'elemosina per strada. Non è una cosa inusuale a Londra e genericamente mi fermo per dare qualche spicciolo ma, dopo aver preso qualche centesimo dal "taschino delli spiccioli", mi resi immediatamente conto che la ragazza era Monica. Non c'era ombra di dubbio per quanto mi riguarda, sopratutto grazie al fatto che indossava gli stessi identici vestiti del colloquio il che mi fece venire il magone. Lì mi bastò fare 1+1 per capire il quadro generale e, con estrema codardia, non ebbi il coraggio di avvicinarmi ed è una cosa di cui tutt'ora mi spiace assai. Con mia grande """"fortuna"""" la rividi un paio di mesi dopo nella stessa via, seppur molto più magra e in condizioni peggiori, e quella volta mi dissi di non rifare lo stesso errore per cui andai a comprare qualcosa da mangiare e misi tutto in una bustina con una banconota da cinque pound. Mi porsi per darle il sacchetto, cercando di farmi vedere, ma lei si mosse a malapena e dopo aver dato un occhiata al sacchetto lo aprii e iniziò a mangiare. Quella notte pregai affinchè il karma potesse essere un pò meno severo con lei, ma con macabra ironia circa quattro mesi dopo iniziò la disavventura che tutti conosciamo come quarantena. Ad oggi non l'ho più rivista e mi duole dire che non ho idea di cosa possa esserle accaduto. Ricordate ragazzi e ragazze: la gioia di un essere umano corrisponde sempre alla disgrazia di un altro, seppur spesso in modi che non ci è dato conoscere.
 

Gianpi

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Svariati anni fa diedi le dimissioni dal mio lavoro, senza prima cercarne uno sostitutivo, in quanto venivo trattato peggio di uno schiavo e preso dalla disperazione me ne andai immediatamente. Nei giorni seguenti pregai ogni notte affinchè il mio desiderio di trovare qualunque tipo di lavoro venisse esaudito, putroppo con risultati piuttosto scarsi.
Passati venti giorni ancora niente e le mie speranze, così come il mio portafoglio, cominciava ad assottigliarsi fino ad una meravigliosa mattina in cui mi contattò una signorina per uno shift di prova. Mi disse che non ero l'unico presente a quella prova per cui capii che mi sarei dovuto rimboccare le maniche per far "capire chi comanda": quando mi presentai la signorina mi disse che dovevamo essere in tre ma uno non si presentò, e difatti quel giorno c'eravamo io ed una ragazza italiana di nome Monica. Con mia enorme gioia venni assunto e superai la prova a pieni voti, lasciando la ragazza senza lavoro. Svariati mesi dopo, mentre chiacchieravo con la signorina che mi ha assunto (ovvero il manager), mi disse che Monica all'epoca era nel mio stesso identico stato e si era trasferita a Londra da pochissimo per cui le sue esperienze lavorative erano quasi inesistenti. Lì per lì mi era dispiaciuto un pò ma so che Londra è comunque una zona abbastanza rosea per quanto riguarda le offerte di lavoro, per cui il mio timore svanì immediatamente. Il fato però aveva altri progetti: pochissimi giorni dopo quella discussione mi recai in centro per un pò di shopping e, mentre guardavo il telefono, con la coda dell'occhio vidi una ragazza che faceva l'elemosina per strada. Non è una cosa inusuale a Londra e genericamente mi fermo per dare qualche spicciolo ma, dopo aver preso qualche centesimo dal "taschino delli spiccioli", mi resi immediatamente conto che la ragazza era Monica. Non c'era ombra di dubbio per quanto mi riguarda, sopratutto grazie al fatto che indossava gli stessi identici vestiti del colloquio il che mi fece venire il magone. Lì mi bastò fare 1+1 per capire il quadro generale e, con estrema codardia, non ebbi il coraggio di avvicinarmi ed è una cosa di cui tutt'ora mi spiace assai. Con mia grande """"fortuna"""" la rividi un paio di mesi dopo nella stessa via, seppur molto più magra e in condizioni peggiori, e quella volta mi dissi di non rifare lo stesso errore per cui andai a comprare qualcosa da mangiare e misi tutto in una bustina con una banconota da cinque pound. Mi porsi per darle il sacchetto, cercando di farmi vedere, ma lei si mosse a malapena e dopo aver dato un occhiata al sacchetto lo aprii e iniziò a mangiare. Quella notte pregai affinchè il karma potesse essere un pò meno severo con lei, ma con macabra ironia circa quattro mesi dopo iniziò la disavventura che tutti conosciamo come quarantena. Ad oggi non l'ho più rivista e mi duole dire che non ho idea di cosa possa esserle accaduto. Ricordate ragazzi e ragazze: la gioia di un essere umano corrisponde sempre alla disgrazia di un altro, seppur spesso in modi che non ci è dato conoscere.

Questa storia mi ha toccato molto, spero che Monica stia meglio. Secondo te ti aveva riconosciuto?
 
U

Utente cancellato 136615

ho un orologio sulla parete bloccato alle 10.50 da qualche giorno, con la scusa che guardo sempre l'ora del pc o dello smartphone, non ho voglia di cambiare la batteria :asd:
Bloccato alle 15:50 da credo tipo un anno
Ogni volta "dai, che metto le batterie" ma nulla da fare :P
 

Mr. Ganjaman

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Questa storia mi ha toccato molto, spero che Monica stia meglio. Secondo te ti aveva riconosciuto?
Bella domanda, me lo sono chiesto qualche volta. Francamente non credo, sopratutto a causa del fatto che mi pareva "poco cosciente". Nel senso che, per come si dondolava senza sosta, mi sembrava in pessimo stato mentale. Quel tipo di movimento l'ho visto più volte con chi è in forte astitenza da sostanze, o magari è sottoposto a livelli allucinanti di stress o ansia. Secondo me aveva il corpo sulla strada e la testa su marte, per cui anche se fosse riuscita a concentrarsi sul mio viso molto probabilmente non aveva lo "spazio mentale" per ricordarsi del nostro brevissimo incontro. Ovviamente le mie sono solo supposizioni, magari era solo sovrappensiero e francamente non la biasimo vista la situazione. Naturalmente le auguro il meglio, ovunque lei sia.
 

Il Don

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Ne succedono veramente tante :nev: ci vorrebbero anni per raccontarle tutte
Piccolo OT: chi si rivede!

Ieri vado a fare due passi, un tizio lascia la macchina in mezzo alla strada e va a fare due passi. Questo covid sta dando alla testa a molti...
 

Mr. Ganjaman

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Piccolo OT: chi si rivede!

Ieri vado a fare due passi, un tizio lascia la macchina in mezzo alla strada e va a fare due passi. Questo covid sta dando alla testa a molti...
Roba pazzi. Del tipo hotrovatolapatentenellabustadellepatatine roba da pazzi :asd:
 

Il Don

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Roba pazzi. Del tipo hotrovatolapatentenellabustadellepatatine roba da pazzi :asd:
Tra l'altro in una strada piena di parcheggi. Come quando andavo a scuola e l'autista dell'autobus scendeva, lasciando il motore acceso, e andava a comprarsi il giornale.
 

Mr. Ganjaman

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Tra l'altro in una strada piena di parcheggi. Come quando andavo a scuola e l'autista dell'autobus scendeva, lasciando il motore acceso, e andava a comprarsi il giornale.
Ti dirò, quando andavo alle elementari anche il mio autosita del bus si fermava per prendere il caffè lasciando il mezzo fermo davanti al benzinaio. Francamente sin da piccolo è una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso, ed ora che vivo a londra mi rendo conto che la normalità italiana è spesso fuori da ogni senso logico. Nel regno unito un comportamento del genere è assolutamente inammissibile, roba che vieni licenziato il giorno dopo :asd:
 

Il Don

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Ti dirò, quando andavo alle elementari anche il mio autosita del bus si fermava per prendere il caffè lasciando il mezzo fermo davanti al benzinaio. Francamente sin da piccolo è una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso, ed ora che vivo a londra mi rendo conto che la normalità italiana è spesso fuori da ogni senso logico. Nel regno unito un comportamento del genere è assolutamente inammissibile, roba che vieni licenziato il giorno dopo :asd:
Come è normale che sia. Un autobus lo fa partire chiunque. E lì son dolori.
 
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