Mr. Ganjaman
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Tre anni fa lavoravo con un collega che era davvero un mito: ragazzo gentile, paziente ma sopratutto ti trattava come se fossi tuo fratello sin dal primo giorno di lavoro. Ogni tanto mi invitava a bere un paio di birre ed io non rifiutavo mai, visto che passare una serata con lui era l'equivalente di divertirsi da matti visto che anche lui beve come una spugna come il sottoscritto. Un giorno mi invita a bere al solito pub ma con una doverosa premessa: il giorno dopo mi sarei dovuto svegliare alle 4:30 della mattina per aprire il negozio con lui, per cui non dovevo esagerare a tal punto da non svegliarmi. L'hangover non è mai stato un problema con noi, visto che ci capitava ogni tanto e sapevamo benissimo come "aggiustarci" a vicenda. Quella sera ebbi la geniale idea di bere 3 pinte, che per me sono più che sufficenti per vedermi sdraiato per terra, dopodichè mi feci un drink con 6 shot di tequila, 2 di vodka e 3 di gin. Quel drink mi ha ucciso e dopo essermelo scolato ho completamente perso cognizione di causa. Ovviamente non è stata una mossa saggia e difatti mi svegliai nel letto di casa mia alle 6:40: incominciai a sudare freddo e presi a correre verso la più vicina stazione del treno per recarmi a lavoro. La mia unica certezza era che in mano avevo il telefono e la carta di credito, che sono oggetti indispensabili se vuoi usare la metro a Londra. Raggiunsi la stazione con i polpacci gonfi dal dolore e stavo quasi per accasciarmi a terra, visto che mi mancava il fiato e avevo un hangover da paura. Appena mi sono seduto sul treno ho controllato il telefono, ad occhi semichiusi, per costatare l'ovvio ovvero 17 chiamate perse e 8 messaggi non letti di cui uno dal mio manager che era lungo quanto l'inferno dantesco. Non ebbi il coraggio di leggerlo e pregai per tutti i venti minuti di viaggio pur di non essere licenziato in tronco: una volta arrivato mi bastò fare un paio di passi per raggiungere il mio posto di lavoro, per poi incrociare immediatamente lo sguardo del mio collega e del mio manager. Con mia enorme sorpresa il manager scoppiò a ridere e, dopo un pò di resistenza, il mio collega sorrise e mi fece una foto col telefono. Quel momento per me fu straordinario visto che, durante tutto quel tempo, non mi ero assolutamente reso conto di cosa stessi indossando e presi coscienza di quanto facilmente non do peso ad alcune cose. Naturalmente ero ancora col pigiama che, visto l'avvicinarsi del natale, era perfettamente a tema. Naturalmente non potei evitarmi un cazziatone da quasi un ora, ma mi feci perdonare con poco vista la mia "fedina" incolume da ogni tipo di sgarro. Scendemmo a compromessi, e promisi che una cosa del genere non sarebbe più ricapitata e difatti fu così. Ovviamente la mia punizione fu esemplare: fui costretto a lavorare con ancora i pantaloni del pigiama e la foto fu postata nel nostro gruppo di lavoro. Comicamente quella mia svista non fece altro che rafforzare ulteriormente il mio rapporto con i miei colleghi, che da quel giorno in poi assunsero un ruolo molto più importante nella mia vita. Da quel giorno, anche per altri motivi che magari racconterò, divennero la mia quarta famiglia. Tutt'ora voglio a tutti un bene dell'anima, pur non "perdonando" a nessuno di loro i mesi e mesi di sfottii e l'incessante pronuncia di un singolo soprannome: grinch. Comicamente è uno dei miei personaggi preferiti. Ricordate ragazzi e ragazze, non tutto il male vien per nuocere sopratutto se si scegliere di imparare da esso.