News La Gattezza del Vapore | News e discussioni generali dal mondo PC

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Un primo passo sarebbe non lasciare a disposizione la carta di credito ad un bambino, ci vuole un minimo di buon senso. 
Non sempre tali acquisti sono legati al fatto che il bambino abbia la carta di credito dei genitori, ma spesso vengono fatti indirettamente tramite account e simili, e spesso in giochi in cui i genitori non sanno neanche esistano tali transazioni ritenendoli sicuri, poi ripeto che a sentire le persone giustificare tali pratiche per dei prodotti destinati per la maggior parte a ragazzi e bambini solo perchè "i genitori devono stare più attenti" mi fa pure passare la voglia di argomentare in quanto credo non abbiano neanche idea di cosa significhi stare dietro ad un bambino o un ragazzo con uno smartphone o console o pc, per quanto si possa essere attenti il rischio c'è sempre ma se da un ato il genitore fa di tutto per impedirlo dall'altro tali compagnie non fanno nulla per impedire che siano proprio bambini e ragazzi a fare ciò

Come se io domani fabbricassi giocattoli con chiodi appuntiti  che si possono staccare e do la colpa ai genitori di dover controllare perennemente se tali chiodi siano integri invece di creare il gioco più sicuro vista l'utenza finale

Ripeto siamo all'assurdo sentire persone qui dentro che si schierino a favore additando tutte le colpe sui genitori invece di analizzare il problema e proporre soluzioni serie degne di una società civile che si prende cura delgi altri invece di approfittarsene, meno male che almeno all'estero qualche governo e qualcuno comincia a comprendere il problema e non mi chiedo neanche più cosa facciano i nostri politici dato che utenti che dovrebbero essere informati su questo forum e capirne qualcosa in più invece di riconoscere il problema ne prendono le difese, siamo all'assurdo

 
Qua si parla di giochi pegi 3 che contengono microtransazioni riconducibili al gioco d'azzardo, non tutti i genitori sanno come comportarsi anche perchè già di fatto il pegi 3 li rassicura, senza contare che non tutti anche al giorno d'oggi hanno un rapporto ottimale con il mondo tecnologico (alcuni alcune cose proprio non le capiscono), quello di cui parli tu è ben diverso e siamo d'accordo che se un gioco ha contenuti maturi e sono segnalati sta al genitore monitorare il tutto
Il PEGI può aiutare fino ad un certo punto. Non è che se la madre legge PEGI 3, allora può star tranquilla. Le microtransizioni finalizzate al gioco d'azzardo, sono per il bambino un problema, ma quest'ultimo sorge quando la madre/padre continuano a dargli la carta di credito. 

E dispiace dirlo, il problema non è EA, loro agiscono dove possono, lucrano dove possono, anche a costo di fare schifo. Il problema sono le varie associazioni che fino adesso non hanno fatto nulla in proposito e, in malafede o meno, i genitori per la scarsa informazione&responsabilità.

Non sempre tali acquisti sono legati al fatto che il bambino abbia la carta di credito dei genitori, ma spesso vengono fatti indirettamente tramite account e simili
Associare la carta di credito all'account è da irresponsabili. Praticamente è come consegnargliela. 

 
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Mettiamo da parte un attimo la questione carte di credito però, mettiamo anche che il genitore consenta consapevolmente al figlio di spendere in microtransazioni (cifre ragionevoli anche se "alte"); i giochi con lootbox andrebbero comunque chiaramente indicati come gioco d'azzardo, perché c'è una finalità concreta e studiata per scatenare acquisti compulsivi e che può sfociare in patologie. Poi le compagnie che ne fanno uso sono le prime e fare disinformazione e mentire chiamandole "piacevoli sorprese", quindi non scaricherei subito la colpa ai genitori perché devono essere informati

 
Il PEGI può aiutare fino ad un certo punto. Non è che se la madre legge PEGI 3, allora può star tranquilla. Le microtransizioni finalizzate al gioco d'azzardo, sono per il bambino un problema, ma quest'ultimo sorge quando la madre/padre continuano a dargli la carta di credito. 

E dispiace dirlo, il problema non è EA, loro agiscono dove possono, lucrano dove possono, anche a costo di fare schifo. Il problema sono le varie associazioni che fino adesso non hanno fatto nulla in proposito e, in malafede o meno, i genitori per la scarsa informazione&responsabilità.

Associare la carta di credito all'account è da irresponsabili. Praticamente è come consegnargliela. 
Siamo sempre la, parlate da utenti consapevoli e non pensate che possano esistere ad esempio persone che magari comprano fifa su una console con lo store protetto da pwd che il figlio non conosce e non immaginano nemmeno che un gioco di calcio adatto a bambini di 3 anni secondo il pegi possa nascondere il pericolo di lootboxes legate a microtransazioni con valuta reale, e non mi dite che basta informarsi perchè io e voi lo facciamo ma ripeto ci sono persone che di questo mondo non ne capiscono molto, altre che semplicemente tra lavoro pulizie ed educazione dei figli non hanno il tempo di andare a controllare ogni singolo gioco anche perchè guardando i filgi giocare non appare nulla di strano ad un occhio esterno e così via specialmente se si tratta di un gioco tanto famoso che magari gli viene consigliato. (che poi lo stesso discorso può essere fatto in qualsiasi campo dove siamo noi ad essere gli "allocchi" e utenti non consapevoli e gli altri quelli ferrati in materia ma questo ci deve rendere truffabili?)

Già per le slot e casinò si sono fatte leggi e regolamentazioni severe non vedo perchè ciò non debba essere fatto anche in questo campo, se un bambino dice ai genitori di stare uscendo per andare da amici e invece si presenta ad un casinò non è che lo lasciano entrare a giocare e la colpa è dei genitori che dovevano stare attenti ma lo stesso casinò provvede a impedire che il bambino entri e colmare la svista dei genitori non ci sono ragioni che tengano quando ci sono meccaniche atte ad approfittarsi del prossimo sfruttandone debolezze e vulnerabilità, e il ragionamento sta alla base della società civile altrimenti torniamo al medioevo dove la spunta il più furbo ed il più forte a discapito degli altri....

I casi dell'articolo riportato sono chiari e spesso si notano alcuni di essi dove nonostante il controllo dei genitori i ragazzi o bambini sono cmq riusciti a cadere nella rete, potete anche leggerlo per farvi un'idea, inutile fare i moralisti quando la cosa non ti tocca direttamente, una cosa sbagliata resta tale a prescindere

I miei genitori quando mi compravano Fifa o Mario non si sono mai dovuti preoccupare di far entrare in casa uno strumento di pericolo, o qualcosa che mi potesse creare dipendenza o invogliare al gioco d'azzardo perchè erano giochi per bambini (adatti anche ai grandi ma sempre giochi), adesso invece si sta sfiorando il ridicolo dove delle compagnie che fanno dei prodotti il cui target principale sono bambini e ragazzi, invece di preoccuparsi di offrire il prodotto migliore e più adeguato sono le prime ad approfittare delle debolezze diq uella fascia d'età

 
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Siamo sempre la, parlate da utenti consapevoli e non pensate che possano esistere ad esempio persone che magari comprano fifa su una console con lo store protetto da pwd che il figlio non conosce e non immaginano nemmeno che un gioco di calcio adatto a bambini di 3 anni secondo il pegi possa nascondere il pericolo di lootboxes legate a microtransazioni con valuta reale, e non mi dite che basta informarsi perchè io e voi lo facciamo ma ripeto ci sono persone che di questo mondo non ne capiscono molto, altre che semplicemente tra lavoro pulizie ed educazione dei figli non hanno il tempo di andare a controllare ogni singolo gioco anche perchè guardando i filgi giocare non appare nulla di strano ad un occhio esterno e così via specialmente se si tratta di un gioco tanto famoso che magari gli viene consigliato. (che poi lo stesso discorso può essere fatto in qualsiasi campo dove siamo noi ad essere gli "allocchi" e utenti non consapevoli e gli altri quelli ferrati in materia ma questo ci deve rendere truffabili?)

Già per le slot e casinò si sono fatte leggi e regolamentazioni severe non vedo perchè ciò non debba essere fatto anche in questo campo, se un bambino dice ai genitori di stare uscendo per andare da amici e invece si presenta ad un casinò non è che lo lasciano entrare a giocare e la colpa è dei genitori che dovevano stare attenti ma lo stesso casinò provvede a impedire che il bambino entri e colmare la svista dei genitori non ci sono ragioni che tengano quando ci sono meccaniche atte ad approfittarsi del prossimo sfruttandone debolezze e vulnerabilità, e il ragionamento sta alla base della società civile altrimenti torniamo al medioevo dove la spunta il più furbo ed il più forte a discapito degli altri....

I casi dell'articolo riportato sono chiari e spesso si notano alcuni di essi dove nonostante il controllo dei genitori i ragazzi o bambini sono cmq riusciti a cadere nella rete, potete anche leggerlo per farvi un'idea, inutile fare i moralisti quando la cosa non ti tocca direttamente, una cosa sbagliata resta tale a prescindere

I miei genitori quando mi compravano Fifa o Mario non si sono mai dovuti preoccupare di far entrare in casa uno strumento di pericolo, o qualcosa che mi potesse creare dipendenza o invogliare al gioco d'azzardo perchè erano giochi per bambini (adatti anche ai grandi ma sempre giochi), adesso invece si sta sfiorando il ridicolo dove delle compagnie che fanno dei prodotti il cui target principale sono bambini e ragazzi, invece di preoccuparsi di offrire il prodotto migliore e più adeguato sono le prime ad approfittare delle debolezze diq uella fascia d'età
Tutto giustissimo, e condivido il tuo punto di vista, ma ciò che bisogna creare, per ottenere cambiamenti reali, penso debba essere un consenso comune che "questo è sbagliato". E dato che i soldi per comprare i giochi vengono dati dai genitori, prima bisogna educare loro a dissentire della cosa.

Giusto la tutela dei minori e le leggi severe per chi produce prodotti con simili meccaniche, ma alla fine della fiera dipende tutto dagli adulti, non certo dai bambini che non hanno potere monetario tale da mandare in rovina una famiglia (o non dovrebbero...).

Perché un genitore non dovrebbe sapere cosa sta acquistando al figlio?

Se compri una pistola ad un bambino ti assicuri che sia un giocattolo, no?

Ci vuole coscienza comune. Essere ignoranti non è una scusa.

 
Ma non puoi prendere e bandire a caso "gli acquisti ingame", serve prima definirli con enorme precisione.

Cos'è un acquisto ingame? Blood and Wine vale come acquisto ingame?

E non lo dico perché voglio rompere il cavolo, io sono il primo a schifare a morte microtransazioni e cose così, ma chi vuole continuare a farle vivere per far soldi usa questi ragionamenti.

 
Perché un genitore non dovrebbe sapere cosa sta acquistando al figlio?

Se compri una pistola ad un bambino ti assicuri che sia un giocattolo, no?

Ci vuole coscienza comune. Essere ignoranti non è una scusa.
Ma appunto, metti che un genitore compra una pistola giocattolo al figlio e nella confezione c'è scritto solo "include una simpatica sorpresa". Poi preme il grilletto e spara piombini :adrian:
Non stiamo paragonando un genitore che compra un gioco violento vietato ai minori e poi si lamenta, è una questione decisamente più subdola


Parlando d'altre cose più piacevoli, il PC è risultato essere la piattaforma più redditizia per Ubisoft nell'ultimo trimestre. totalizzando da sola il 34% delle entrate

asdasdasdasdas.jpg


https://www.spaziogames.it/ubisoft-pc-piattaforma-redditizia/

 
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Bisogna vedere per le prossime visto che si sono venduti a epic :unsisi: io ho sempre  preso i giochi nel loro store ma molti lo vogliono su steam  :unsisi:

 
Silver, condivido quello che dici, ma il problema risulta tale quando il bambino ha a disposizione il denaro per spendere in cagate. Essendo uno scolaro, i soldi vengono dati dal genitore. Se il genitore non controlla ciò suo figlio spende, non è un problema di EA. EA e soci sono aziende che non badano all’interesse etico della faccenda. Piuttosto sono le associazioni per la tutela del consumatore che dovrebbero agire in qualche modo. Si vede che i tempi sono diversi e i classici “bollini” PEGI ormai risultano obsoleti. Ciò non toglie che questa non può essere una scusante del genitore. Il genitore non può dare carta bianca al figlio.

 
Tutto giustissimo, e condivido il tuo punto di vista, ma ciò che bisogna creare, per ottenere cambiamenti reali, penso debba essere un consenso comune che "questo è sbagliato". E dato che i soldi per comprare i giochi vengono dati dai genitori, prima bisogna educare loro a dissentire della cosa.

Giusto la tutela dei minori e le leggi severe per chi produce prodotti con simili meccaniche, ma alla fine della fiera dipende tutto dagli adulti, non certo dai bambini che non hanno potere monetario tale da mandare in rovina una famiglia (o non dovrebbero...).

Perché un genitore non dovrebbe sapere cosa sta acquistando al figlio?

Se compri una pistola ad un bambino ti assicuri che sia un giocattolo, no?

Ci vuole coscienza comune. Essere ignoranti non è una scusa.
Ma infatti una non nega l'altra ovvio che le cose debbano realizzarsi in contemporanea mai negato, mi rifacevo solo a quelli che affermavano che il tutto è solo colpa/merito dei genitori mentre oltre ad educare i genitori bisognerebbe in contemporanea frenare e penalizzare le aziende che adottano tali tattiche

Ma non puoi prendere e bandire a caso "gli acquisti ingame", serve prima definirli con enorme precisione.

Cos'è un acquisto ingame? Blood and Wine vale come acquisto ingame?

E non lo dico perché voglio rompere il cavolo, io sono il primo a schifare a morte microtransazioni e cose così, ma chi vuole continuare a farle vivere per far soldi usa questi ragionamenti.
Non è che ci voglia tanto mi pare ovvio che qui si parla di llotboxes e tutte le meccaniche di gambling, non è che girarci attorno con della retorica cambi qualcosa ed è evidente che non miriferisco a delle espansioni che esulano da tale problema

Silver, condivido quello che dici, ma il problema risulta tale quando il bambino ha a disposizione il denaro per spendere in cagate. Essendo uno scolaro, i soldi vengono dati dal genitore. Se il genitore non controlla ciò suo figlio spende, non è un problema di EA. EA e soci sono aziende che non badano all’interesse etico della faccenda. Piuttosto sono le associazioni per la tutela del consumatore che dovrebbero agire in qualche modo. Si vede che i tempi sono diversi e i classici “bollini” PEGI ormai risultano obsoleti. Ciò non toglie che questa non può essere una scusante del genitore. Il genitore non può dare carta bianca al figlio.
Io la vedo diversamente le società sono responsabili per i prodotti che immettono sul mercato ed è un dato di fatto, poi ovvio come detto che serva anche la supervisione dei genitori ma dove questa dovesse mancare anche per casi fortuiti (tutti noi abbiamo fatto di nascosto cose che i nostri genitori non hanno mai saputo pur controllandoci senza giri di parole) dovrebbero essere le stesse aziende a evitare queste problematiche cosa che invece non avviene ma anzi ne approfittano per guadagni facili con l'aggrvante di usare delle strategie che possono portare a problemi davvero gravi nello sviluppo della persone, il gioco d'azzardo non è una cosa da prendere alla leggera

 
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Silver, condivido quello che dici, ma il problema risulta tale quando il bambino ha a disposizione il denaro per spendere in cagate. Essendo uno scolaro, i soldi vengono dati dal genitore. Se il genitore non controlla ciò suo figlio spende, non è un problema di EA. EA e soci sono aziende che non badano all’interesse etico della faccenda. Piuttosto sono le associazioni per la tutela del consumatore che dovrebbero agire in qualche modo. Si vede che i tempi sono diversi e i classici “bollini” PEGI ormai risultano obsoleti. Ciò non toglie che questa non può essere una scusante del genitore. Il genitore non può dare carta bianca al figlio.
Il problema grosso secondo me sono proprio quei bollini, se c'è scritto PEGI 3, come su FIFA, posso capire benissimo che un genitore non si aspetti che ci sia certa roba nel gioco e pensi che una supervisione blanda/moderata possa essere più che sufficiente..

 
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Non sempre tali acquisti sono legati al fatto che il bambino abbia la carta di credito dei genitori, ma spesso vengono fatti indirettamente tramite account e simili, e spesso in giochi in cui i genitori non sanno neanche esistano tali transazioni ritenendoli sicuri, poi ripeto che a sentire le persone giustificare tali pratiche per dei prodotti destinati per la maggior parte a ragazzi e bambini solo perchè "i genitori devono stare più attenti" mi fa pure passare la voglia di argomentare in quanto credo non abbiano neanche idea di cosa significhi stare dietro ad un bambino o un ragazzo con uno smartphone o console o pc, per quanto si possa essere attenti il rischio c'è sempre ma se da un ato il genitore fa di tutto per impedirlo dall'altro tali compagnie non fanno nulla per impedire che siano proprio bambini e ragazzi a fare ciò

Come se io domani fabbricassi giocattoli con chiodi appuntiti  che si possono staccare e do la colpa ai genitori di dover controllare perennemente se tali chiodi siano integri invece di creare il gioco più sicuro vista l'utenza finale

Ripeto siamo all'assurdo sentire persone qui dentro che si schierino a favore additando tutte le colpe sui genitori invece di analizzare il problema e proporre soluzioni serie degne di una società civile che si prende cura delgi altri invece di approfittarsene, meno male che almeno all'estero qualche governo e qualcuno comincia a comprendere il problema e non mi chiedo neanche più cosa facciano i nostri politici dato che utenti che dovrebbero essere informati su questo forum e capirne qualcosa in più invece di riconoscere il problema ne prendono le difese, siamo all'assurdo
Questa non è una questione di schieramenti, non difendo le compagnie che utilizzano le microtransazioni, mi hanno sempre dato fastidio, ma non per questo hanno tutte le colpe di sto mondo. In questo preciso caso la colpa è imputabile ai genitori irresponsabili, perché lasciare una carta di credito (anche registrata in account non cambia) in mano ad un bambino è da irresponsabili. 

Esistono le ricariche per gli account anche per questo. 

 
Ultima modifica da un moderatore:
La Blizzard di 28 anni fa sputerebbe in faccia alla Blizzard di oggi. 

Vederli partire dal primo Diablo per poi arrivare ad un Diablo mobile è davvero tristissimo.

 
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