L'angolo del lettore acquisti recenti, commenti e consigli

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Io più che sbronze colossali cari miei, nascondo facce da **** colossali avute di fronte ai docenti in sede d'esame //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Ti vengono naturali dopo che ti hanno chiesto Heidegger o Wittgenstein? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Giammai //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Su sputa il pollo, ci stai facendo pensare alle cose peggiori :morristend:

Ti vengono naturali dopo che ti hanno chiesto Heidegger o Wittgenstein? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
:rickds:

 
Sono stato interrogato su Heidegger e Wittgenstein in compagnia di Kant (Critica della Ragion Pratica con testo), Husserl, il Circolo di Vienna, i neo-Kantisti, Popper, Spencer, Kierkegaard, Weber, Schopenhauer, Marx, Feuerbach, Nietzsche, Russell, Frege, Bolzano, Sinistra e Destra Hegeliana e altri filosofia che al momento non ricordo.

Non è stato bello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Sono stato interrogato su Heidegger e Wittgenstein in compagnia di Kant (Critica della Ragion Pratica con testo), Husserl, il Circolo di Vienna, i neo-Kantisti, Popper, Spencer, Kierkegaard, Weber, Schopenhauer, Marx, Feuerbach, Nietzsche, Russell, Frege, Bolzano, Sinistra e Destra Hegeliana e altri filosofia che al momento non ricordo.
Non è stato bello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Ti adoravano insomma //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Sono stato interrogato su Heidegger e Wittgenstein in compagnia di Kant (Critica della Ragion Pratica con testo), Husserl, il Circolo di Vienna, i neo-Kantisti, Popper, Spencer, Kierkegaard, Weber, Schopenhauer, Marx, Feuerbach, Nietzsche, Russell, Frege, Bolzano, Sinistra e Destra Hegeliana e altri filosofia che al momento non ricordo.
Non è stato bello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
e per concludere una bella visita da uno psicologo di quelli bravi

 
e per concludere una bella visita da uno psicologo di quelli bravi
Era divisibile in due parti...nella prima, come un'idiota, portai solamente Kant, Shopenauer e Kierkegaard...la seconda parte la diedi dopo 6 mesi :rickds:

 
Sono stato interrogato su Heidegger e Wittgenstein in compagnia di Kant (Critica della Ragion Pratica con testo), Husserl, il Circolo di Vienna, i neo-Kantisti, Popper, Spencer, Kierkegaard, Weber, Schopenhauer, Marx, Feuerbach, Nietzsche, Russell, Frege, Bolzano, Sinistra e Destra Hegeliana e altri filosofia che al momento non ricordo.
Non è stato bello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Mettere in un esame solo Kant, Heidegger, Hegel e Wittgenstein è follia pura :phraengo: Almeno avevi anche qualcuno di più sobrio all'interno, però è comunque follia //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

A proposito, ti ricordi Levinas? Te ne avevo parlato sul profilo. Ti copio un passo dedicato proprio ad Heidegger, per la tua gioia //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

"Con Heidegger, la libertà dell'uomo dipende dalla luce dell'Essere e, quindi, non sembra essere un principio. Ma era così anche nell'idealismo classico, in cui il libero arbitrio veniva considerata la forma più bassa della libertà, e in cui la vera libertà obbediva alla ragione universale".

E fino a qui tutto pacifico.

Poi, si parte:

"La libertà heideggeriana è obbediente, ma l'obbedienze le permette di sorgere senza metterla in questione, senza rivelare la sua ingiustizia. l'essere, che si identifica con l'indipendenza e l'estraneità delle realtà, si identifica con la FOSFORESCENZA, con la luce. Si converte in intelligibilità.

Il "mistero", essenziale a questa "oscura chiarezza", è una modalità di tale conversione. L'indipendenza scompare nell'irradiamento"

Ora... il discorso generale l'ho capito, ma quando tira fuori la fosforescenza ci muoio ogni volta :rickds:

Lo posto qua così possiamo condividere le nostre tragedie filosofiche con qualcuno :cry

 
Mettere in un esame solo Kant, Heidegger, Hegel e Wittgenstein è follia pura :phraengo: Almeno avevi anche qualcuno di più sobrio all'interno, però è comunque follia //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
A proposito, ti ricordi Levinas? Te ne avevo parlato sul profilo. Ti copio un passo dedicato proprio ad Heidegger, per la tua gioia //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

"Con Heidegger, la libertà dell'uomo dipende dalla luce dell'Essere e, quindi, non sembra essere un principio. Ma era così anche nell'idealismo classico, in cui il libero arbitrio veniva considerata la forma più bassa della libertà, e in cui la vera libertà obbediva alla ragione universale".

E fino a qui tutto pacifico.

Poi, si parte:

"La libertà heideggeriana è obbediente, ma l'obbedienze le permette di sorgere senza metterla in questione, senza rivelare la sua ingiustizia. l'essere, che si identifica con l'indipendenza e l'estraneità delle realtà, si identifica con la FOSFORESCENZA, con la luce. Si converte in intelligibilità.

Il "mistero", essenziale a questa "oscura chiarezza", è una modalità di tale conversione. L'indipendenza scompare nell'irradiamento"

Ora... il discorso generale l'ho capito, ma quando tira fuori la fosforescenza ci muoio ogni volta :rickds:

Lo posto qua così possiamo condividere le nostre tragedie filosofiche con qualcuno :cry
Alla fine l'ho beccato pure io Levinas :cry: lo sai perché? Perché mi tocca studiare pure Derrida :cry: maledetti, sono dei pazzi :cry:

- - - Aggiornato - - -

Ne avevamo parlato sul profilo ma a quei tempi il nome del tuo amico non era ancora uscito fuori :rickds: era imboscato :rickds:

 
Alla fine l'ho beccato pure io Levinas :cry: lo sai perché? Perché mi tocca studiare pure Derrida :cry: maledetti, sono dei pazzi :cry:
- - - Aggiornato - - -

Ne avevamo parlato sul profilo ma a quei tempi il nome del tuo amico non era ancora uscito fuori :rickds: era imboscato :rickds:
Per che esame ti hanno messo il dinamico duo? Immagino che di Levinas abbiano messo 'Totalità ed infinito', sì? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Sì, non lo avevo ancora letto quel pezzo perché mi rifiutavo di andare avanti :rickds:

 
Per che esame ti hanno messo il dinamico duo? Immagino che di Levinas abbiano messo 'Totalità ed infinito', sì? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gifSì, non lo avevo ancora letto quel pezzo perché mi rifiutavo di andare avanti :rickds:
yep...tuttavia non è presente come autore a sé stante //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif l'hanno usato per fare qualche citazione dotta e confrontare i due pensieri insieme ad altri pezzenti dell'ultima ora :rickds: (sembro un pazzo frustrato per come li sto descrivendo :rickds:)

 
yep...tuttavia non è presente come autore a sé stante //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif l'hanno usato per fare qualche citazione dotta e confrontare i due pensieri insieme ad altri pezzenti dell'ultima ora :rickds: (sembro un pazzo frustrato per come li sto descrivendo :rickds:)
Guarda, Levinas una volta che hai capito cosa sta cercando di dire lo rivaluti molto, specie se ti piace l'ambito di filosofia morale. Che esame hai? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Ti dedico questa caro, ascoltala nei momenti bui //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif






 
tutti questi giorni senza un messaggio :tragic:

i versi satanici di salman rushdie. la premessa necessaria è che mi sono perso tanto di quei riferimenti culturali che riesco ad andare poco oltre, a romanzo concluso, se non dire che mi è piaciuto. non posso valutare più di tanto quelle che credo siano operazioni di ribaltamento e satira si simboli sacri, sebbene talvolta siano così palesi che le intenzioni ironiche non possono essere colte, ma è comunque una lettura che riesce a lasciare molto. a un livello anche solo superficiale è divertente, c'è poco da fare, e lo è di continuo, spesso in maniera grottesca, altre volte con amarezza. densissimo sotto il profilo religioso-fantastico, vengono evocate molte immagini affascinanti, anche se il più delle volte vengono immediatamente ribaltate e abbassate di grado. parallelamente all'aspetto sacro si muove poi quello umano, fatto di disastrosi rapporti familiari e personalità tanto interessanti e sfaccettate quanto profondamente imperfette e in lenta e inesorabile decadenza.

una lettura scorrevole e stimolante, comprensibile che abbia dato molto su cui discutere alla sua uscita.


il giocatore
di dostoevskij. senza stare a ricostruire la biografia dell'autore, è purtroppo evidente con la sola lettura che si tratta di un'opera minore. eccessivamente sbrigativo nel creare rapporti tra i personaggi, che risultano a fine lettura estremamente labili e per niente memorabili, riesce almeno accendere l'interesse in qualche momento isolato, nell'analisi e nella trasmissione delle sensazioni provate durante il gioco e in parte nel rapporto tra il protagonista e polina (però ben poca cosa rispetto ad altri rapporti in altri suoi romanzi).

per quel poco che dura vale comunque la pena di dargli una possibilità.

gelo di thomas bernhard. terza lettura dell'autore austriaco, dopo perturbamento e correzione ho deciso di tornare indietro al suo primo romanzo e, d'ora in avanti, continuare in maniera vagamente sistematica.

rispetto ai romanzi successivi è meno estremo nello stile, sebbene sia già presente la forma monologo totale. le incessanti riflessioni e osservazioni del pittore investono tanto il narratore quanto il lettore, si affrontano i più disparati momenti, si sfocia spesso nell'aforisma e si finisce sempre di più per rimanere affascinati e corrotti da questo personaggio. perché di qualsiasi male soffra finisce per contagiare il narratore, che prolungherà la propria permanenza alla locanda con il pittore, e di conseguenza anche noi in quanto lettori e testimoni di questa straordinaria personalità siamo chiamati a rendere conto di quanto ci viene detto, un modo nuovo di vedere il mondo dal quale è difficile tornare indietro, un continuo e sempre più profondo rifiuto e isolamento da tutto e tutti.

per la terza volta poi ho avuto di conferma di quanto sia bello leggere un romanzo scritto da bernhard. la musicalità della sua prosa è tanto ammaliante quanto tensiva, e ho potuto approfondire questa cifra stilistica leggendo thomas bernhard e la musica, una raccolta di atti di un convegno sull'autore curata da luigi reitani. per ragioni differenti tutti gli interventi sono interessanti, sia quelli che effettivamente approfondiscono questa tesi di musicalità della prosa di bernhard, con esempi e argomentazioni più o meno sistematiche, chi invece punta a confutare questa tesi (sostanzialmente sostenendo che l'appropriazione in ambito letterario di termini musicali avvenga fin troppo a sproposito). personalmente per questa mia minima esperienza con l'autore non posso che schierarmi con i primi, anche se è difficile arrivare a un sistematico riconoscimento e a una rigida catalogazione in otttica musicale, una certa musicalità nella prosa di questi romanzi mi sembra evidentissima, un gioco unico di ritmi, contrappunti, ripetizioni e isolamento.

 
Che mi consigliate di Plahniuk oltre a Fight Club?

 
A due mesi e mezzo da questo post ho finito Guerra e Pace.
Commento sintetico: non mi è piaciuto. 1800 pagine per un romanzo che non decolla mai, spruzzato qua e la da qualche pagina ispirata che viene presto schiacciata sotto il peso di una volontà di stabilire i dettami della storia (riscrivendola in parte). Uno scrittore quasi più impegnato a dimostrare gli errori di valutazione degli storici, imbastendo una storia che serve quasi più a dimostrazione della propria teoria che al piacere di raccontare personaggi, vite, passioni. Tolstoj non ama i suoi personaggi, ama solo le sue teorie.

Commento completo: non ho più la forza di scrivere dettagliatamente i difetti del romanzo. Mi ha stremato riga dopo riga.:rickds:

E' il secondo grande classico i cui meriti dettati dalla critica letteraria superano il suo reale valore (ovviamente secondo me). Per la cronaca l'altro era Moby Dick. I due romanzi hanno molte analogie, e a mio avviso lo stesso grosso difetto. La volontà di aggiungere a un interessante storia, facilmente raccontabile in 100-200 pagine, saggi su un determinato tema quasi a dimostrare la propria cultura su un dato argomento. Così come Moby Dick è una storia di mare e lotta con se stessi e la natura (bellissima) unita a un enciclopedia su cetacei, balenottere, ecc...; Guerra e pace è la piccola storia di alcuni personaggi che si scontra con storia con la S maiuscola, unita a un saggio sulla libertà decisionale dell'essere umano sulle influenze del suo tempo.

Entrambi pertinenziali allo scritto, ma perchè necessariamente uniti? Entrambe le storie vengono diluite dalla parte didattica ed enciclopedica, allo stesso tempo quest'ultima viene intramezzata da una vicenda che può non interessare chi vuole farsi una cultura su un dato argomento etnologico-storico.

Quindi Mc sconsiglia Guerra e Pace. Chiunque abbia il coraggio di perdere due mesi per leggerlo tutto mi contraddica pure:rickds:
Forse sbagliamo prospettiva. Probabilmente è la storia raccontata che è accessoria, mentre la parte saggistica è il "vero" contenuto.

Io ho letto solo Moby Dick e mi è piaciuto proprio perché è una vera e propria enciclopedia sulla caccia alle balene.

Prima o poi inizierò anche Guerra e Pace; devo solo trovare quei due mesi liberi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 
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