Non proprio. Fai finta che io sono un operatore CAF, e firmo con il mio datore di lavoro un contratto che prevede la mia presenza in ufficio 24 ore settimanali e il raggiungimento, alla scadenza del contratto di un certo risultato (ad esempio tot isee, tot dichiarazioni fiscali etc). Per cui: se tu mi stai in ufficio 24 ore alla settimana, e a fine anno, hai raggiunto il numero stabilito di servizi erogati, io ti pago la cifra pattuita.
Dopo 6 mesi, sto datore se ne esce dicendoti: Sai che c'è, la regione mi paga per te solo il tempo di effettiva prestazione, per cui, facciamo il caso: io in una settimana mi sono recato al lavoro tutti i giorni per 4 ore al giorni, quindi ho fatto le 24 ore, ma in questa stessa settimana ho fatto 10 isee, e per la compilazione di ogni isee ho impiegato 30 minuti ciascuno, quindi la regione, per la mia settimana di 24 ore, in realtà mi pagherà per 5 ore, perchè saranno 5 ore che io effettivamente ho erogato il servizio
Quindi in definitiva: Il contratto originario prevede si un numero minimo di ore in cui devi presenziare in ufficio, si un target minimo di servizi da raggiungere entro fine anno, ma il pagamento promesso, che è stato calcolato erroneamente sul totale del monte ore, in realtà si riferisce solo al tempo di erogazione dei servizi.
Per raggiungere quella cifra insomma dovrei impiegare tutte le 24 ore, delle 65 settimane della durata del servizio, nell' erogazione di servizi, il che è impossibile essendo prevalentemente un servizio a sportello quello che io faccio, per cui, proprio come avverrebbe in un CAF, ci sono periodi pieni di persone, altri invece in cui non c'è nessuno.