Assolutamente, ma il discorso delle quote rosa credo sia un po' più complesso di così. Ricordo di averne discusso parecchio in passato e di aver "concordato" sul fatto che possa essere quella sorta di grimaldello di cui avevo parlato anche nel caso del Ddl Zan. L'idea è che forzando la presenza di una quota rosa per legge, abitui le persone ad avere delle donne nelle istituzioni affinché non ci sia più un tabù o una qualche reticenza a riguardo.
Detto ciò, è una questione su cui neanche le femministe si trovano molto concordi, proprio perché questo grimaldello potrebbe tranquillamente rivelarsi inefficace e anzi alimentare l'astio nei confronti delle donne in politica che senza questo "aiutino" non riuscirebbero ad entrarci legittimamente. Diciamo che capisco bene le ragioni di entrambe le posizioni e sono leggermente più contrario che a favore della cosa
Guarda, onestamente le vedo come due questione separate. Nel primo caso l'unico intento è delegittimare le rivendicazioni LGBT alimentando una visione apocalittica del tipo "vogliono distruggere la cultura, vogliono istituire il pensiero unico, sono dei pazzi svitati che pensano che le discriminazioni si combattono in questo modo" quando la maggior parte delle persone non è così tanto vicina a quelle posizioni così radicale, ma vorrebbe più che altro sentirsi accettata dalla società.
Quello di Fedez per me non è mai stato un depistaggio, ha fatto un discorso, ha parlato di temi d'attualità, il Ddl Zan era tra quelli, ha scelto di riportare le frasi di alcuni leghisti per enfatizzare il concetto e per questo la Rai l'ha ribeccato e s'è montata su la polemica sul tentativo di "censura" della Rai. E non c'è stato alcun depistaggio ai miei occhi, perché il tema della lavoro continua ad essere il centro di qualsiasi giornale/telegiornale italiano al momento visto che coinvolge direttamente e indirettamente tutti. È giusto dare spazio e voce alle discriminazioni? Secondo me si e, come ho detto più volte, non ho trovato nulla di sbagliato nel gesto di Fedez.
Il problema è che adesso se n'era bloccata persino la discussione in Parlamento e la Lega è diventata il capro espiatorio perché accusata (con ragione, c'è da dire) di averne ostacolato la calendarizzazione. Non credo ci sarebbe alcuna crisi di governo, anche perché la risposta della Lega (che quando viene imbeccata dall'opinione pubblica diventa immediatamente solerte

) è stata preparare in un paio di giorni una sorta di controproposta e ora se ne sta discutendo. Il nostro Parlamento non è mai stato un campione d'efficienza, sicuramente anche per vincoli costituzionali e iter lunghi e tortuosi, per carità, però non credo sia quello il problema principale
Secondo me (è una mia opinione, quindi prendila come tale) l'obiettivo non è tanto disincentivare le persone, ma in particolare politici e personaggi pubblici. Ed è per questo che si parla di "incitamento all'odio e alla discriminazione", perché alcuni esponenti politici leghisti hanno alimentato l'omofobia con frasi vergognose che un politico non dovrebbe poter dire tenendosi comunque la sua poltrona come se nulla fosse. Il problema è sicuramente culturale e sicuramente va combattuto attraverso l'educazione, ma le nuove generazioni sono molto più aperte e sensibili riguardo la sessualità e il genere, ad essere fermamente legati agli ideali della "famiglia tradizionale" sono politici (che ne fanno un uso strumentale) e le persone di una certa età (penso gli over 40) che hanno una visione dell'omosessualità e della transessualità fortemente distorta e "ignorante". Quindi, in questo senso, si, se non permetti ad un politico di dire che "esiste solo una famiglia" o "se avessi un figlio gay lo brucerei" magari non risolvi il problema del tutto, ma quantomeno limiti la diffusione e la legittimazione di certe idee discriminatorie. Stesso discorso del fascismo, non è che con la legge che ne vieta l'apologia o la manifestazione il fascismo è morto, però almeno se ne disincentiva la diffusione il più possibile.