Palombella2
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nella vita di tutti i giorni mi esprimo normalmente senza sottostare a nessuna inquisizione, il rispetto per il prossimo è fondamentale, ma questo passa dal vissuto di una persona, contestualizzare le cose, rapportarci alla realtà concreta che ci circonda, non le pagliacciate da social network, se vado dal pescivendolo a comprare il pesce, non pretendo che costui parli come un filosofo, e se costui nel suo modo di parlare utilizza termini poco formali per identificare altri individui, la considero una sua pittoresca peculiarità e non un'offesa o un modo di offendere altri. Anche se utilizza termini molto dispregiativi non manderei gli sbirri a prenderlo...Sono curioso: coloro che reputano il DDL Zan come un limite alla libertà d'espressione perché pensano che sia così? Come vi esprimete nella vita di tutti i giorni? Avete paura del cosiddetto "pensiero unico" e di essere emarginati per pensarla in modo differente?
Chiedo perché vorrei sapere HunterKakashi, Palombella2, Iblis e Leman_Russ
Per quanto riguarda il pensiero unico, o così detto politically correct eccetera, lo considero una roba nata da sfigati degenerati psicopatici senza alcun scopo nella vita, se non quello di creare fanatismi tra individui, e la progressiva radicalizzazione delle idee, che poi ha preso piede ed ha aumentato i suoi adepti, siccome nella società occidentale ne abbiamo tante di persone psicopatiche che si svegliano la mattina e non hanno nulla da fare, e quindi cercano di creare queste battagliette social da degenerati, cercando di creare teatrini logorroici.
Lo considero una roba tipo colonialismo delle idee, perché parte dal punto A e si cerca di arrivare al punto B, volendo imporre idee, opinioni a questo o quello. Voler decidere come e quanto ti devi offendere per qualcosa, a comando. Chi lapidare perché si è comportato male ecc. Passando sopra qualsivoglia buon senso. Non ho paura del pensiero unico, direi più che altro che mi irrita vederlo applicato alle arti, al cinema e ai videogiochi, per il resto, nel mio quotidiano-socialità, non l'ho mai visto, non abito in luoghi con "individui bizzarri" che dicono di buttare giù le statue perché tizio caio o sempronio 100 anni fa avevano fatto qualcosa di "bizzarro" secondo le idee attuali o roba del genere, ma certamente a forza di minimizzare e di dire che "sono tutte cazzate" e a lasciar correre, siamo arrivati ad un livello di censura impensabile fino a qualche anno fa, discorso questo che non è un' opinione buttata lì ma un dato di fatto dimostrabile con poco.
Se si va un po' a scavare, non ci vuol molto a notare che è pieno di gente rimbambita, favorevole alla censura delle arti o che ritiene giusto che certe cose non si dovrebbero fare perché ritenute non corrette e offensive per altre culture.
Che poi la cosa divertente di certe cose, che da carnefice passi a eventuale vittima in pochi secondi, negli Stati Uniti escono fuori notizie assurde, e non sono rari i casi in cui un tizio accusava un altro tizio di una cosa e poi a sua volta è finito licenziato perché aveva scritto una cazzata sui social, quando? a 13 anni, e finisci per perdere il lavoro attuale o peggio, bandito da ogni lavoro del settore in cui hai studiato e fatto sacrifici.
E diciamo che è anche divertente vedere dove si andrà a finire, e dove può arrivare la pazzia umana. Siccome ci ricorda Giambattista Vico, che la storia è destinata a ripetersi, e anche altri bruciavano i libri, e fecero recinti e categorie per dividere le persone, oggi si bruciano altre cose, anche le parole e si vuol continuare a radicalizzare gli individui, diciamo che è tutta una questione di estremismi della peggior specie che ritornano a riaffiorare con diverse trame e ramificazioni, ma sempre la solita solfa.
Oggi un film del genere sarebbe improponibile per la troppa sensibilità, ci sarebbe una interrogazione parlamentare o un attacco da indignati da tutte le parti, con manifestazioni anche violente con bombe carta